Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
16.04.97
Eletti, miei, cari, fedeli, confidate in me e
sorridete, non vi colga la mestizia, perché la tribolazione presente è
passeggera. Chi ha creduto in me vivrà per sempre in me, con me, per me in un
tempo senza tempo, in assenza di dolore. Anche il ricordo di esso scomparirà,
perché il ricordo della pena passata è sempre pena ed Io, Io, Gesù, voglio che
la vostra felicità sia completa.
Sposa
amata, lasciati sempre condurre dall’onda soave del mio Amore. Non crucciarti,
amata, non crucciarti per alcunché: le mie braccia, amorose, sono il rifugio,
sicuro, per chi confida in me, perché si abbandona al mio volere. Solo Io, Io,
Gesù, posso dare la felicità tanto desiderata, liberare l’uomo dalla continua
trepidazione per la vita presente. I tempi sono difficili; ma chi può temere
l’insidia del nemico, se Dio vive nel suo cuore? Se Io, Io, Dio, sono con voi,
chi può esservi contro?
La
grande sofferenza degli uomini di oggi è l’incertezza, il vedere che le cose
sfuggono dal loro controllo. Sempre più avranno questa impressione che diverrà
sicurezza, allorquando ogni loro progetto cadrà, ogni disegno fallirà, ogni
illusione svanirà. Io dispiegherò la mia potenza, fino a far comprendere al
mondo la vanità dei progetti, fatti senza di me: l’uomo, che si è fatto dio,
dovrà ridimensionarsi ed umiliarsi, fino a prendere coscienza della sua
miseria.
Amata
sposa, Io innalzo gli umili fino a me, li pongo in alto e li faccio divenire
grandi e doviziosi della mia ricchezza; ma abbasso i superbi e li umilio perché
capiscano il loro errore.
Il
mondo, nel quale vivi, è un mondo di superbi. Le prove, che la mia misericordia
ancora concede, sono molte e assai dure: l’uomo geme, ma non cede, geme, ma non
si distacca dal peccato, è ancorato, saldamente, al male, per emulazione. Esso,
infatti, è assai contagioso: è un cancro che prende, gradualmente, tutte le
cellule sane, fino a distruggere ogni resistenza.
Sposa
amata, la fine dei tempi avrebbe dovuto essere momento di grande gioia per
tutti: finisce un’era, lunga ed assai dolorosa; inizia un’altra di pace, di
esultanza, di armonia, di giustizia. Io vengo sulla terra per mutare e far
gioire, vengo per togliere l’infezione ed il marciume. Vedrai, sposa cara,
vedrai che splendore nei cuori, vedrai che nitidezza; ciò che ora è raro sarà
di tutti, perché lo Spirito scenderà, copioso, su chi è disposto ad accoglierlo
e sanerà, muterà. Non si troverà più alcuno che debba essere convinto per
credere e non serviranno tante parole: ci saranno soavi sguardi d’intesa. Io
sarò in ogni cuore e regnerò come Re, unico; gli uomini parleranno di me e,
così, come già ora fanno, gioiosi, i miei amici in attesa; mi loderanno e,
lieti, innalzeranno inni di ringraziamento, per il miracolo stupendo. Tutto
questo sto per fare, sposa mia, tutto questo ed altro, altro, ancora. Chi in me
confida e coopera al mio grandioso piano deve esultare ed attendere, perché i
miei tempi non sono i vostri. Sarà una sorpresa per tutti il mio ritorno, dolce
sposa: vengo quando il mondo non mi aspetta e coglierò, all’improvviso, il
giusto e l’empio, l’astuto e l’ingenuo, il sapiente e lo stolto, il credente e
l’agnostico, il fedele ed il traditore. Dopo sì lunga attesa, dopo tanta
pazienza, avuta, irrompo, come nessuno s’immagina, quando nessuno se l’aspetta.
Come,
improvvisamente, in una zona, desertica e triste, si apre una spaccatura nel
terreno ed una polla d’acqua, fresca e limpida, zampilla, senza che nessuno se
ne possa spiegare la provenienza, essa in poco diviene un fiume e, lì, dove
c’erano morte e squallore, rifioriscono la vita, la speranza, la gioia, le erbe
crescono, i fiori sbocciano, le umili creature si dissetano, dopo tanta
sofferenza, così accadrà sulla terra alla mia venuta.
Beato
chi mi crede vicino e guarda, pieno di fiducia, l’orizzonte, perché non sarà
deluso! Beato chi sente in sé già una misteriosa, ma intensissima felicità: non
è sensazione ingannevole, non è illusione o sogno! Io, Io sono sulla soglia e
guardo ciò che avviene nell’interno, scruto in ogni direzione ed attendo il mio
momento per irrompere. Beato chi già sente il mio profumo, chi ha acquisito
questa, speciale, sensibilità: gode, prima di godere, gioisce, prima di gioire,
veramente, esulta in tempo di grande tristezza e procede, sicuro, in tempo di
grande incertezza!
Ho dato occhi
speciali e vista acuta a chi ha creduto in me. Ho dato udito, speciale e
sensibilissimo, a chi fino ad ora mi ha ascoltato, attento, ed ha amato la mia
parola. Ho cambiato tutti i cuori che si sono lasciati mutare, li ho purificati
dalle scorie per prenderne, pieno, possesso. Beato chi mi ha lasciato fare,
anche se l’operazione è costata un poco di tempo ed un poco di dolore! Chi ha
sofferto per seguirmi, per obbedirmi, per amarmi ora godrà sempre di più. Ti ho
detto, più volte, che la gioia è in crescendo per chi l’ha cercata in me, come
il dolore per chi è vissuto senza di me e continua a procedere in tal senso.
Un’alba
nuova è sorta nel mondo; ma gli uomini, immersi in esso, sono tanto distratti
da non accorgersene. Una luce sfolgorante sta avanzando; ma quanti stolti mai
alzano il capo per guardarla! Già un soave profumo si diffonde nell’aria:
gioiscono i miei amici; tremano i nemici che si accaniscono contro di me,
invero, contro se stessi.
Ancora
poco, sposa mia, assai poco e la mia potenza si dispiegherà davanti agli occhi
dei credenti e degli increduli. Capirà anche chi mai ha voluto capire, vedrà
anche chi mai ha alzato gli occhi; sentirà anche il sordo e salterà anche lo
zoppo. Sarà beato, però, solo colui che avrà creduto in tempo, chi ha obbedito,
senza ribellarsi, chi si è piegato, docile, senza alzare il capo con arroganza
ed insolenza. Quanto muterà, sposa mia! Tutto muterà! Niente rimarrà tale e
quale: sto per trasformare la faccia della terra! I millenni passati non
saranno come quello futuro: ho un progetto assai diverso per questo che sta per
entrare.
Chi ha
creduto in me, come un bimbo crede alle parole della mamma e gioisce alle sue
promesse, vedrà la piena realizzazione di un disegno, mai dispiegato prima,
nuovo ed inedito, opera non di mente umana, che finisce col ripetere sempre le
stesse cose, ma sublime trama, uscita da mente Divina.
Attendi
in letizia, sposa mia, accettando la mia volontà in ogni cosa che ti chiedo.
Molto chiedo a chi molto ho dato; ma la ricompensa sarà tale da far scordare e
benedire ogni travaglio passato.
Come una
madre che ha un parto, assai doloroso, geme e piange, prima, ma quando si vede
tra le braccia la splendida creatura benedice e ringrazia per simile dono, così
sarà per voi, amici, per voi, eletti, per te, sposa, amata e fedele, amica del
mio Cuore.
Ti dono
un nuovo, grande, giorno d’Amore!
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
16.04.97
La Mamma parla agli eletti
Miei
piccoli, amati figli, adorate Gesù in ogni istante: se tanto e tanto amore voi
gli date, è sempre una stilla, in confronto all’oceano che ricevete! Sentite le
splendide promesse, rinnovate di volta in volta: vuole che non vi rattristiate,
per il momento presente un po’ duro e difficile; vuole che non vi perdiate
d’animo per le amarezze quotidiane e siate, invece, sereni e pieni di speranza.
Chi ama vuole dare gioia, vuole che l’amato goda. Se questo fanno anche gli
uomini, benché tiepidi nell’amore, pensate quello che opera Dio, splendido in
tutto!
Il mondo
soffre e langue, misero, perché non vuole offrirsi a Dio perché muti i cuori.
Quanti figli vedo che perseverano nel male e non vogliono mutare vita, non mi
ascoltano e proseguono nell’errore, attendendo chissà quale fatto, prodigioso,
per mutare vita!
Figli
cari, i fatti prodigiosi sono quelli che accadono tutti i giorni: lo
straordinario è già nell’ordinario. Pensate al convito eucaristico, pensate a
Gesù Eucarestia che si offre all’uomo in ogni momento in tutte le parti della
terra! Dio si offre all’uomo in un pezzo di pane! Finché su di un altare della
terra avverrà l’offerta del pane e del vino, si verificherà il più splendido e
grandioso prodigio: di più grande non ve n’è! Ogni uomo è invitato, ogni uomo è
chiamato; ma quanti, dopo venti secoli, hanno compreso questo?
Figlia
cara, come puoi constatare, le Chiese sono vuote e solitarie; alcune chiudono,
per mancanza di vocazioni e di fedeli. Sono passati venti secoli e l’uomo è
rimasto un infante nella fede: si fanno tanti discorsi, si parla di argomenti
complicati, ma non si riesce a comprendere e far comprendere che il più grande
e splendido miracolo accade a due passi da casa vostra, in una piccola Chiesa,
dove nel silenzio si celebra la Messa da parte di un sacerdote, spesso stanco,
frettoloso, tiepido, poco zelante! Tra le sue povere mani il pane si trasforma
in corpo Santissimo ed il vino in sangue preziosissimo!
Vorrei
dire, dico e ripeto: accorrete gente, perché è avvenuto qualcosa di prodigioso,
di sublime: Dio, infinito, eterno, immutabile, Dio, che ha creato l’Universo,
si fa pane e bevanda per abbracciare meglio la sua creatura prediletta!!
Se uno
chiamasse a sé la folla per vedere questo, splendido, prodigio, che si ripete
sotto gli occhi di tutti, e conducesse in Chiesa queste persone, vi dico che
molte resterebbero stupite e quasi deluse, certo, un pochino smarrite: questo
miracolo, unico e splendido, non viene capito! Se si capisse la Chiesa sarebbe
traboccante di gente, non ci sarebbe neppure un solo posto libero e questo non
solo nei giorni festivi, ma anche in quelli feriali: ogni celebrazione sarebbe
un trionfo!
Così,
figli cari, dovrebbe essere, così, perché questo dono non dovrebbe cadere
nell’indifferenza generale. Poche persone vanno alla messa feriale, lo fanno
quasi per abitudine, senza entusiasmo, senza amore, senza trasporto. Figli
cari, cosa si aspetta il mondo di più di quanto già non abbia?
C’è una
Chiesa vicino a voi, dove si celebra la SS.ma Eucarestia? Ebbene, c’è tutto!
Entrate,
deponete ai piedi di Gesù il vostro carico e chiedete il suo giogo, leggero e
soave: vedrete la felicità entrare nella vostra casa, pervadere ogni cosa,
trasformarsi da rivolo in ruscello, poi, in torrente, indi, divenire oceano!
Finché
l’Umanità non riesce a godere dei doni, che già possiede, non conoscerà la
gioia vera e pura che solo in Dio si può trovare.
Adorate!
Adorate! Adorate e nutritevi del corpo Santissimo di Gesù Eucarestia!
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima