Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.04.97
Eletti, amici, un vento sinistro investe la terra:
un nemico, feroce, opera, in continuazione, sin dall’inizio del mondo. Le forze
del male oggi sono poderose, gli uomini non si contrappongono ad esse e si
lasciano travolgere, senza opporre resistenza. Le mie Leggi non vengono neppure
prese in considerazione non solo dai non credenti, ma anche da molti che
appartengono al mio popolo eletto. Verrò, amici! Verrò sulla terra! È assai
vicino il mio ritorno; ma non la troverò pronta ad accogliermi!
Sposa
amata, la grande bufera imperversa e gli uomini si lasciano trascinare da essa.
Molti si perdono nelle tenebre, perché il vento, sinistro, li travolge ed essi
non hanno difese, non cercano protezione, confidano in se stessi e nelle
proprie forze, si appoggiano ad altri, simili a loro; la debolezza li coglie e
cadono in rovina.
Piccola
sposa, come tu hai fatto, anche gli altri devono fare: occorre essere,
solidamente, ancorati a me, roccia incrollabile, per resistere alle forze del
male che provengono dall’abisso infernale.
Chi è in
me non crollerà, anche se l’impeto è grande: Io, Io, Gesù, dono sicurezza e
gioia a chi confida in me; nel mio Cuore c’è un rifugio, sicuro, pieno di
delizie per ogni uomo che voglia entrare.
Chi è
fuori deve sopportare una forte resistenza lungo il cammino; occorrono
decisione e grande impegno. Solo i più volenterosi e decisi potranno riuscirvi,
non i tiepidi ed i fiacchi.
Sposa
amata, beato chi si è già preparato un posto; beato chi ha accolto, in tempo,
il mio invito! Ho chiamato ad uno ad uno il mio popolo eletto, ho bussato anche
più volte alle stesse porte; ma la risposta è stata scarsa. Non sempre sono
ritornato: l’uomo deve venire da me, quando mi lascio trovare, deve saper
cogliere l’occasione al momento giusto. Chi la lascia passare, senza
avvedersene, può perderla, senza più speranza di ritrovarla. Ho detto più
volte, diletta, che la mia logica non è la vostra logica e il mio pensiero non
è il vostro pensiero che dista quanto il Cielo è lontano dalla terra dal
vostro.
L’uomo
non cambia – anche se sente che i tempi stringono e bisogna prendere una
decisione – perché vuole che Io, Io, Gesù, entri nella sua dimensione, non lui
nella mia. Questa, amata sposa, è grande superbia della creatura umana, è
chiedere l’impossibile. Sono andato incontro all’uomo di tutti i tempi; ma in
questo momento la mia presenza è più che in passato viva e percettibile. Parlo
ogni giorno ad alcuni perché tutti possano capire; il mio Cuore, spalancato,
vuole accogliere. Ho aperto strade straordinarie, oltre a quelle ordinarie: vi
sono dovunque polle d’acqua, sorgiva, che cura dal male provocato dal veleno di
un nemico, feroce, che sa di dover concludere la sua corsa entro pochissimo
spazio di tempo.
Non
posso fare di più di quanto già faccia; oltre a questo, ci sarebbe
l’imposizione contro la volontà, ma Io, Io, Dio, non impongo, ognuno deve fare,
liberamente, la sua scelta. Se vedi tanto male intorno, diletta mia, non è
perché Io non ho proposto la scelta, ma perché è stata fatta sempre quella
sbagliata non da parte di uno solo, ma da parte di molti che si emulano nel
male.
I giusti
continuino per la mia strada, mi seguano, senza temere: dovranno soffrire
ancora per un po’; ma è breve il tratto, poi, ci sarà la vera gioia, la grande
gioia, la sublime gioia.
Chi ha
molto da purificare dovrà soffrire di più, chi ha poco, in proporzione, di
meno, chi ha già pagato il debito godrà le sublimi gioie, che Io offro, subito,
perché questo è il tempo da me voluto per il cambiamento radicale degli
equilibri umani. Ho lasciato libertà all’uomo di agire secondo il proprio
arbitrio. Gli ho concesso secoli e millenni. Questo è un tempo speciale,
riservato a me; lascio, certo, che l’uomo progetti e si affanni nel preparare
il futuro, ma solo quelli che in me si muovono e procedono vedranno la
realizzazione dei loro piani. Li lascio fare; apparentemente, proseguono
indisturbati: quando il lavoro è concluso ed alla fatica dovrebbe seguire la
conclusione, secondo la logica umana, Io, Io, Gesù, cambierò ogni cosa. I
risultati saranno sempre secondo il mio progetto, nel quale si deve innestare
ogni altro perché possa giungere in porto.
Siccome
i piani, che fanno gli uomini d’oggi, sono, in gran parte, fuori di me, spesso
proprio contro di me e contro i miei diletti, lascio che essi li concludano,
che sprechino parole ed energie, poi, li volgo tutti verso i miei obiettivi e
non uno dei loro sarà raggiunto.
Sposa
amata, vedo il tuo cuore assai gioioso, nel sentire queste, mie, parole,
dimentichi la tristezza, profonda, che ti ha colpito nel sentire le atrocità,
delle quali è capace l’uomo. Sì, amatissima sposa: allora molti usarono
l’intelletto per distruggere e straziare, si sono serviti delle mie, amate,
creature, come oggetti senza dignità. L’anticristo ha agito allora, come agisce
anche ora.
Tutto
hanno fatto senza di me, tutto contro di me; ma le vittime ora godono, sposa
amata, godono tra le mie braccia, amorose, e non ricordano più il passato.
Vieni, diletta: voglio togliere dal tuo cuore anche il velo della tristezza
rimasta. Vedi, amata, queste anime, festose! Vedi questo luogo, incantevole!
Senti che suoni armoniosi; guarda che colori, splendidi: è tutto un incanto!
Possono qui, in questo luogo, ricordare più l’orrore del passato?
Sono
passati solo pochi anni ed essi godono la felicità, senza fine: il martirio, subíto, ha accelerato i tempi. Vedi dove finiscono le
vittime, innocenti, della bestialità umana (si
parla delle vittime dei campi di sterminio nazisti)? Godono ed esultano,
lodano e benedicono anche il loro martirio.
Sulla
terra si compiangono e si ricorda l’orrore; nel mio regno si gode e si
dimentica tutto, perché il mio Amore è dolcezza infinita. Ripeto quello che più
volte ho detto: non temete, non temete coloro che possono distruggere il vostro
corpo; temete, invece, colui che può sull’anima e sul corpo: temete me. Seguite
le mie vie.
Questi,
che vedi, sono uomini, donne e bambini, distrutti dalla ferocia umana. Il loro
corpo si ricongiungerà con l’anima al momento da me deciso; gode l’anima in me,
godrà con essa anche il corpo, risorto. Non ti mostro ciò che è accaduto ai
carnefici; ti basti vedere quell’orrendo intrico di corpi, infuocati e
contorti. Quelli sono, mia amata, coloro che erano potenti nel male e temuti,
coloro che hanno osato fare di se stessi degli dèi, tanto da decidere lo
sterminio delle mie creature predilette. Vedi i ribelli, feroci: questa è la
fine dei miei nemici, questa è l’orribile fine che aspetta chi a me si oppone e
mi combatte, come nemico.
Godi in
me, sposa mia. Godete voi, che questo amato strumento ha preso per mano e nulla
temete, perché tutto da me parte ed a me torna. Siete sempre in me ed Io, Io,
Gesù, vi amo, vi amo, infinitamente. Restate saldi in me ed il fuoco non vi
brucerà né l’acqua vi sommergerà. Vivete in me e sarete beati e felici.
Donami
ogni attimo del nuovo giorno. Tutta la tua vita resti volta a me, a servirmi,
secondo il mio volere.
Esulta,
sposa. Esulta in me.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.04.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
cari, capisco la vostra ansia di vivere con Gesù: vi sembra che il tempo mai
trascorra, perché troppo splendide sono le promesse. Il vostro cuore è in festa
e desidera che il Re, che adorate, venga a vivere in ogni angolo della terra
con gli uomini che ne invocano la presenza.
Figli
cari, se il mondo lo avesse desiderato, ardentemente, se tutti gli uomini lo
avessero invocato con cuore di bimbo, come un piccolo chiama la sua mamma per essere
al sicuro, per procedere, speditamente, per essere costruttivo in ogni opera
che compie, a quest’ora Gesù già regnerebbe sulla terra e le tenebre non ci
sarebbero più, l’uomo non sarebbe lupo per l’uomo, la vita della società
sarebbe serena e felice. Gesù vuole essere chiamato dalle sue creature, vuole
divenire il centro della vita di ognuno, perché grande è il suo Amore, infinito
ed ardentissimo.
Gran
parte dell’Umanità non lo conosce ancora. La buona novella non si è diffusa
fino ad ogni uomo: dopo venti secoli dalla sua prima venuta, c’è chi ancora lo
attende, c’è chi vive ancora di superstizione, chi adora le forze della natura.
Figli
cari, c’è molto da fare: il popolo, prescelto per questo compito, si è
infiacchito e lasciato indebolire dagli attacchi continui di un nemico
indefesso. La vigna, affidata all’uomo per essere curata e coltivata, è stata
assalita e semidistrutta: chi è lì, al suo posto, per operare con zelo e cerca
di rialzare le viti abbattute dalla tempesta? Sono pochi, figli cari: molti
hanno preferito lo svago al lavoro, il divertimento alla fatica! Molti animali
sono in agguato per distruggere ed assalire; ma non ci riusciranno: i pochi
operai, ancora attivi, avranno energie sufficienti per difenderla dall’assalto.
Figli
cari, intendo parlare della Chiesa che soffre, ora, e geme, perché molti sono
gli operai che se ne sono allontanati. Quando, però, le cose saranno tanto
gravi, da sembrare tutto perduto, allora, vedrete il Padrone tornare e, in un
attimo, raddrizzare i pali caduti, potare i rami ancora in vita e togliere
quelli secchi. Ciò che non è accaduto in secoli e millenni avverrà in un giorno
e voi, voi, fedeli amici di Gesù, vedrete rifiorire ogni cosa, coglierete con
Gesù i frutti e gioirete assieme a lui della vittoria.
Certo
che, vedendo ciò che accade nel mondo, qualcuno può pensare che il male abbia
già avuto il sopravvento sul bene; sembra che da un momento all’altro esso
debba prevalere e celebrare la sua vittoria. Questo è l’eterno sogno del nemico
di Dio, che gode ogni volta che gli uomini si lasciano sedurre da lui e spera
di ottenere il sopravvento.
Figli
cari, che adorate Dio, che amate le sue Leggi, che attendete il trionfo,
esultate nel vostro cuore: non dovrete più attendere a lungo. Operate con zelo
e non stancatevi di operare il bene. Gesù conta su di voi; vedrete quali
meraviglie compirà ancora nella vostra vita: saranno splendide sorprese ogni
giorno! Il passato, doloroso, non lo ricorderete più, perché il presente conta,
l’attimo presente solo. Il futuro non è ancora; il passato non è più. Godete in
Dio, sperate in Dio, abbandonatevi a Dio nell’istante che vi viene concesso. Se
il passato è stato doloroso, dimenticatelo; se il futuro vi sembra inquieto,
scacciatene il pensiero. Godete l’attimo di gioia e pace che vi viene concesso;
lasciate che ogni preoccupazione divenga letizia ed ogni tormento merito,
abbandonati all’onda, soave, dell’Amore Divino.
Procedete
nel bene. Continuate nell’adorazione.
Vi amo.
Ti amo, figlia cara.
Maria
Santissima