Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
19.04.97
Eletti, amici, che siete entrati nel tabernacolo del
mio Cuore, vivete sereni, godete le delizie che vi offro ogni giorno. A chi ha
scelto già me dono la perseveranza finale. Fidate in me, diletti. Io verrò nel
mondo per cambiarne le sorti; ma la vostra è già mutata.
Sposa
amata, più volte mi hai sentito parlare di nuova terra e nuovo Cielo; questo
grande miracolo è già avvenuto in molti cuori che hanno risposto, subito, al
mio richiamo, amoroso. Ebbene, costoro, che hanno già il Paradiso nel cuore e
vivono con me ogni giorno della loro vita, sono quelli che vedranno questo
paradiso interiore divenire esteriore, questo incanto, meraviglioso, che hanno
nel profondo, divenire realtà esterna, da contemplare anche con gli occhi
sensibili e gustare in pienezza.
Sposa
diletta, chi nel suo io vive già con me è pienamente felice: che fatica fa a
vivere, se Io, Io, Gesù, regno nel suo cuore? Sono l’amico che accompagna
dovunque, sono il compagno che mai tradisce; sono il consigliere che guida in
ogni azione; sono il consolatore che cura le piaghe e le fa guarire; sono la
gioia in tempo di tristezza; sono il sole che mai si spegne ed illumina la via
in modo che il viandante veda il pericolo e non inciampi; sono il profumo,
soave, che delizia e rende lieto il passaggio, anche tra tanto lezzo. Sposa amata,
Io sono la ricompensa ad ogni fatica. Chi ha me con sé non deve più tremare né
essere colto dall’avvilimento, se i tempi sono durissimi e pieni di
tormento. Chi possiede me nel cuore è
entrato in una nuova, splendida, realtà: ecco che la felicità mai cessa, è nato
un fiore perenne che mai perderà i suoi petali, ma ne metterà sempre di nuovi.
Piccola
mia, è stato semplice per te entrare a vivere la mia vita, sempre mi hai detto
sì, anche quando non te ne rendevi, pienamente, conto. Ti ho scelto per me da
sempre e ti terrò con me per l’eternità. Sposa cara, godi in me ed affidami i
bisognosi, tutti i bisognosi del mondo; anche costoro sono stati chiamati un
giorno ad entrare nel mio Tabernacolo, ma essi non mi hanno seguito: erano
distratti e troppo affascinati dalle vanità del mondo. Hanno rincorso il nulla
ed ora sono alla fine del cammino; hanno visto il volto terribile di esso e il
cuore è deluso e disperato. Molte vite, che sono giunte al culmine, senza
neppure incominciare, vanità hanno perseguito, solo vanità e vuoto si trovano,
solo vuoto!
Questi
sono i grandi bisognosi, questi i poveri più poveri, questi i miserabili
lebbrosi che devono essere guariti, in fretta, prima di morire tali e quali e
restare in simili condizioni per un tempo senza tempo. Voglio guarire, voglio
risanare ogni uomo dal suo male spirituale; è una difficile lebbra che ha
contagiato il mio popolo, è un’epidemia, diffusa, che si va allargando sempre
più, man mano che l’uomo si allontana da me, Dio.
Piccola
mia, senza di me l’uomo è perduto; la sua vita diviene solo tormento, le sue
opere non divengono costruttive, la sua fatica è inutile, il suo sudore vano.
Ciò che costruisce un mio fedele nel riposo, non riesce a costruire un ribelle
in una vita intera di fatica.
Oggi,
mia sposa, diletta, di ribelli ce ne sono molti, ecco perché la costruzione
della pace è così ardua, ecco perché la società è divisa, le discordie
prevalgono, gli odi dilaniano, gli asti straziano l’esistenza.
Chi mi
ama, chi mi ha accolto, vivo nel suo cuore, vive la mia vita: che gli manca,
che può desiderare? Tutto gli dono nel cuore ora, tutto godrà sulla terra
stessa dopo, quando il momento verrà per le grandi rivelazioni e l’attuazione
delle splendide promesse.
Lo sai,
amata piccola, che Io, Io, Gesù, mai prometto troppo né invano e nel tempo da
me stabilito avviene ogni cosa: ciò che non si è realizzato per opera umana in
un millennio o in più millenni si realizza in un attimo, per opera mia. Quello
che voglio lo posso realizzare in un attimo, perché Io, Io, Gesù, posso ciò che
voglio, quando voglio, come voglio.
La mia
sposa, parlando ad un’anima, diceva giorni or sono: “Se dovessimo guardare
all’andamento delle cose umane, al procedere, assai lento, del bene e al dilagare,
assai rapido, del male, ci sarebbe da farsi cogliere dalla tristezza: quando
mai potrebbero realizzarsi veri cambiamenti con questo procedere? Dio, però,
agirà con massima rapidità e muterà ciò che ha da mutare in tempo brevissimo,
perché tutto deve concludersi in fretta.”
Così
proprio avverrà, così, fedeli amici, che attendete le conclusioni dei fatti che
si stanno ancora verificando con lentezza. Giro Io, Io, Dio, le pagine della
storia ancora una per una; ma quelle che mancano alla conclusione del libro le
strapperò tutte insieme per iniziare una nuova era storica, secondo il mio
volere. Di queste cose, amici cari, non dovete preoccuparvi: lasciate a me ciò
che a me spetta. Ognuno di voi ha un compito ben preciso da concludere.
Operate, amici, in serenità ed in letizia: Io, Io, Dio, veglio sul vostro
cammino e benedico ogni passo che fate con me. Vi dico: gioite. Vi ripeto:
siate lieti. Chi ha la gioia nel cuore, per la mia presenza, mai si faccia
cogliere dalla tristezza, per ciò che avviene al di fuori: Io, Io, Dio, opero
con potenza per condurre il mondo a me e, siccome è assai ribelle, occorre
spesso usare severità e rigore.
Vedrete
ancora pena e tormento intorno, vento tagliente e pioggia gelida, ma sarà per
poco e solo per coloro che non hanno compreso prima e devono capire ora. In voi
splende il mio sole, fedeli amici, una pioggia leggera scende, soavemente, ed
un vento carezzevole vi addolcisce la vita. È già festa per chi ha scelto la
festa. È tribolazione per chi questo ha voluto; ma questa tribolazione si
trasformerà anche in letizia assai presto, se la prova, voluta dal mio grande
Amore per ogni uomo, sarà superata con coraggio e fiducia.
Voglio
far godere i miei figli; lo sai, mia diletta, che già vivi, felice, la mia
vita. Quelli che sono partiti per primi giungeranno per primi; quelli che sono
partiti ultimi giungeranno dopo, ma sempre parteciperanno alla grande festa,
che Io, Io, Dio, ho preparato per ogni uomo che mi è fedele.
Confidate
in me, uomini della terra, convertitevi a me! Il mio nemico sarà abbattuto ed
annientato presto; ma egli non se ne tornerà solo nell’abisso di fuoco e di
disperazione: si trascinerà dietro la massa dei ribelli che hanno scelto di
seguirlo, ad ogni costo.
Uomini
della terra, separatevi da lui! Finché siete ancora in tempo lasciatelo; non
accogliete il suo invito: tutto in lui è inganno e menzogna!
Venite a
me: se siete lacerati e feriti, se avete le vesti a brandelli, Io, Io, Dio, vi
curerò, con Amore vi curerò; vi darò abiti nuovi e le mie braccia vi stringeranno,
amorose, per farvi dimenticare il passato doloroso.
Venite,
venite al mio abbraccio! Fatelo, subito, subito, non c’è più tempo per
indugiare: tutto sta per completarsi; il mosaico è quasi concluso!
Sposa
diletta, ecco il nuovo giorno. Te l’offro con Amore; vivilo, felice, tra le mie
braccia. Donami ogni attimo.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
19.04.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
cari, siate lieti, siate in pace, finché attendete la realizzazione delle
promesse Divine; questi momenti assai duri passeranno e chi è in Dio non li
sentirà insopportabili; Gesù vuole vivere in ogni uomo e desidera che Io guidi
a lui ogni creatura umana. Sapete: ho tanto da fare come Mamma, speciale, del
Cielo e ogni figlio in pericolo mi è particolarmente caro. Oggi, come potete
anche voi constatare, di figli in pericolo ce ne sono moltissimi ed il giorno è
ormai molto vicino.
Gesù
vuole regnare, sovrano, sulla terra. Il grido di dolore degli innocenti,
afflitti ed umiliati, arriva, continuamente, al suo Cuore dolcissimo: molti
gemono, molti soffrono. Il grido dei piccoli non commuove gli uomini che
continuano a distruggere vite, senza nemmeno farsene più un gran problema: si
sono abituati al male, si sono abituati a sopprimere.
Vedo ciò
che accade nel mondo: i cuori stanno divenendo di gelo, tanta è la fame di
lucro. Piccoli, voi tremate ad ogni notizia orrenda che giunge ai vostri
orecchi; pensate quanto deve essere straziato il Cuore Divino che raccoglie
ogni messaggio da qualunque angolo, riposto, provenga!
Ho
visto, oggi, Gesù molto triste: le sue parole non vengono ascoltate, non sono
capite; anche quando sono capite, non vengono trasformate in vita. L’Umanità è
sottoposta a continue prove: la misericordia Divina vuole purificare ed
emendare, prima del giudizio; ma poche restano superate ed i grandi cambiamenti
sono ancora scarsi.
L’uomo
del duemila è, ancora, assai debole ed infelice: non vuole farsi aiutare e
prosegue nel male; tiene stretta la sua angoscia per non cambiare vita ed è
troppo attaccato ai beni, vani, vuole godere, subito, anche a costo di
soffrire, terribilmente, dopo.
Figli
cari, se Gesù ora vi chiede qualche sacrificio, donateglielo volentieri e non
contate ciò che gli donate: quando mai potreste restituirgli ciò che egli vi ha
donato? Basterebbe una vita? Offrite con gioia: a Gesù piace chi porge con
gioia, chi soffre e gli sorride tra le lacrime.
Ecco:
ogni giorno vi parla, vi rinnova le sue promesse e vi chiede perseveranza e
fedeltà. Viene col volto amoroso, piccoli cari; andategli incontro, senza
timore: che vi potete aspettare da lui, se non misericordia e bontà, se pieni
di gioia gli offrite la vostra vita? Pensate che egli voglia essere un giudice
severo, se voi vi gettate ai suoi piedi, pentiti dei vostri errori e col
sincero proponimento di mai più compierli? Egli, dal Cuore soavissimo, vi
rialzerà, vi stringerà a sé e concederà al vostro desiderio piena
soddisfazione.
Figli,
siate pronti ad andare incontro, con umiltà, a Dio che viene in voi: vuole
liberarvi anche dalle più piccole scorie perché al momento giusto siate liberi,
liberi di volare, senza pesi e senza impedimenti.
C’è chi persevera
nel male e non vuole mutare vita! C’è chi resta immerso nel fango del peccato,
grave, ed osa prendere in sé il corpo, purissimo, di Gesù! Figli, mai accada a
voi cosa simile: chi prende Gesù indegnamente mangia e beve la sua stessa
condanna! Chi vuole essere tutto di Dio deve tagliare col peccato; nessuno
creda di poter essere suo e poter proseguire nel male!
Chiedo a
tutti una revisione di vita: guardatevi nel profondo, piccoli miei; curatevi,
se siete malati nello spirito, lasciatevi curare da me che tanto vi amo! Lo
farò e vi guarirò; se, però, sapete di essere lebbrosi, non osate accostarvi al
santo banchetto dell’Eucarestia, non osate, finché non siate stati ben mondati!
Dovete scindere i lacci del male, a costo di qualunque sacrificio. Dovete
giungere a dire: “Preferisco la morte al peccato mortale”. Ben decisi ad
evitarlo, proseguite in questo proponimento. Nulla vi distolga. Occorrono
costanza e coraggio, ma vi dico che ci riuscirete e sarete vincitori con Gesù
vincitore, gloriosi con Gesù glorioso.
Vi amo.
Vi amo tutti.
Ti
amo, figlia cara.
Maria
Santissima