Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

21.04.97

 

 

Eletti, amici cari, quietatevi nel mio Cuore e vivete in letizia. Vicino a me nulla avete da temere, anche se il nemico continua a digrignare i denti: quello che non voglio non accade e quello che accade serve al mio piano.

 

 

Sposa amata, molti sono i nemici che mi circondano, infiammati dallo spirito di satana, molti quelli che sono pronti ad assalirti, perché mi appartieni e cooperi al mio piano di salvezza: i miei sono anche i tuoi; i tuoi sono anche i miei. In questo ultimo periodo voglio che tu soffra un pochino le mie stesse sofferenze. Attenuo e riduco, ma, mia diletta, il tuo dolore mi serve: i miseri sono in gran numero e i generosi in quantità assai esigua.

Come si avvicinerà la fine, chiederò sempre qualcosa in più da voi, amici fedeli: il vostro sacrificio mi serve. Siete restati veramente pochi, pienamente disponibili: conto su di voi, miei dolci tesori, perle, che ho riposto nel mio scrigno, da adoperare ogni volta che è necessario.

Vi lascerò, sposa cara, giorni sereni ed in gran letizia, da trascorrere in preghiera nel mio Cuore, ardente d’Amore; altri ci saranno, però, un poco tribolati, che voi dovrete affrontare con altrettanta serenità, offrendo a me ogni cosa. Chiedo ciò che mi serve in questo momento di generale abbandono. Amati, la ricompensa è vicina e tanto grande, da ripagare, abbondantemente, la pena sofferta.

Il mio Vicario sta completando la sua, grande, missione di pace. Ogni uomo sarà chiamato a definire le sue scelte; quando ogni cosa sarà completata, chiederò le risposte. Vedrò le reazioni, ma non darò ancora tempo, prezioso: il tempo, che dono, è questo, che godete giorno dopo giorno. Nessuno si lasci sfuggire l’attimo che passa, senza coglierne il grande valore: solo questi verranno concessi e questi il mondo deve utilizzare, perché altri non ce ne saranno.

Sono sulla soglia e guardo l’orizzonte, cupo e nebbioso, del mondo: un fumo grigio si alza dalla terra che continua a preparare per sé un futuro minaccioso e triste. Parlo, come vedi, mia piccola, parlo ancora con tenerezza ad ogni uomo: amo tanto questa, mia, creatura, prediletta, fatta a mia Immagine e Somiglianza, creata perché potesse godere un giorno la più grande felicità.

Parlo con tenerezza, ma non vengo ascoltato; vado vicino ad ogni uomo per condurlo nel rifugio, sicuro, del mio Cuore, ma sono respinto ed ignorato. Vedo vicino a me i miei piccoli più piccoli, sempre anelanti d’amore, pronti a porgermi con gioia il loro, piccolo, dono.

Sposa, sposa cara, a qualcuno chiederò qualcosa di più. Nessuno di voi tremi o si preoccupi: ciò che chiedo è proporzionato alle vostre forze, sempre, perfettamente, adeguato ad esse.

A distanza di venti secoli dalla mia venuta, il mio popolo, diletto, è ritornato pagano, superstizioso; la mente degli uomini è avvolta da cupa nebbia, i cuori da uno, spesso, strato di gelo! Che devo fare, mia amata, per loro che già non abbia fatto?

Chiamo, attraverso il mio angelo bianco, chiamo alla pace ed alla concordia e a chi mi risponderà darò la forza del mio Spirito per vincere la difficile battaglia. Piccola mia, la pace verrà sulla terra, assai presto verrà. Voi ne gusterete le delizie, anime belle, e, dopo tanto travaglio, godrete, pienamente; ma coloro che non hanno voluto capire, coloro che mi hanno ostacolato, quelli che hanno creato mille problemi, ebbene, saranno cacciati e vivranno nel dolore e nel tormento.

Ascoltate, uomini: l’angelo della pace viene per portarvi il mio messaggio d’Amore! Ascoltate bene le sue parole e riflettete su di esse: ho messo nella sua bocca le mie parole! Non parla un uomo, parla Dio, ancora per misericordia, ancora per bontà! Ognuno deve affrettarsi ad afferrare il senso di queste parole, senza distrazione, senza superficialità. Si obbedisca! Si obbedisca subito, perché la mia pazienza non dura sempre! Il tempo, concesso, si è consumato; offro ancora tutto per poi chiedere, di ritorno, capitale con adeguato interesse.

Guai, guai a chi, dopo tanto dono, si presenta a mani vuote, come se nulla avessi porto: s’inganna un uomo, ma non si può ingannare Dio! Voglio in proporzione a quanto ho porto a ciascuno!

Amata sposa, il tempo delle delizie è iniziato e la grande alba è sorta nei cuori. Lì, dove essa splende mai ci sarà più tenebra, il sole elargirà il suo raggio per sempre e la notte mai scenderà più. Dove, però, questa nuova alba ancora non è sorta c’è il pericolo che mai più possa sorgere: il peccato grave ha spento il raggio amoroso e un gelo tremendo è restato.

Voglio, mia amata, che ogni uomo veda questa, nuova, alba luminosa, ne gusti le delizie, possa goderne il calore e la splendida luce; ma perché questo avvenga occorrono disponibilità, umiltà, fede. Chi crede in me ed obbedisce alle mie Leggi avrà un’eternità di godimento, dopo il piccolo sacrificio, che chiedo ora; chi, però, non crede si è condannato da solo: avrà ciò che ha voluto, quello che si è cercato.

Sposa amata, come hai ben capito, tutto si sta decidendo in questi momenti. Ancora molti uomini restano immersi nel torpore e nell’inerzia, ma il pericolo che corrono è gravissimo. Io passo vicino ad ognuno; Io, Io, Gesù, passo per salvare, ma occorre ridestarsi subito, riconoscere, rapidamente, il mio passo e seguirmi, perché Io passo, passo avanti e più non ritorno.

Voglio concedere ancora qualche possibilità; ma, se essa non viene subito colta, non ce ne sarà un’altra dopo.

Resta in preghiera, fedele sposa. Resta, in tutto questo tempo, vicino alla Madre amorosa: pregate e supplicate il Padre perché copiose siano le grazie e tutti comprendano la grandezza del tempo ed il valore di ogni istante che se ne va per non tornare più.

La tua adorazione mi dà gioia e consolazione: un’anima pia già ripara a tanto male, che si compie ogni giorno nel mondo.

Resta in me, sposa amata. Chiedi e ti concederò. Intercedi e sarai esaudita.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

21.04.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli cari, sia Gesù la vostra pace, sia egli la vostra gioia. Nulla cercate nel mondo, nulla chiedete al mondo: se cercate, non trovate, se chiedete, non avete risposte soddisfacenti.

Figli cari, il mondo non può dare quello che non possiede, in esso non trovate ciò che non c’è. La vostra inquietudine scompare in Gesù, solo in Gesù, Dio, fatto Uomo proprio per voi. Rifugiatevi in lui, miei piccoli, senza timore, senza pensare a nulla: il vostro presente lo guiderà il suo Amore; il vostro futuro è nelle sue mani.

Se vi coglie l’attimo di indecisione, se vi sentite tristi e prostrati, dite in cuore: “C’è Gesù: io, piccola creatura, appartengo a lui! Mi abbandono a lui… poi, non tremo più per nulla!

I miei, poveri, figli sono in travaglio, per infiniti problemi: un’era sta per passare e quella che viene è piena di incertezze. Il bimbo non sa cosa l’aspetti, l’adulto è assai pensieroso, l’anziano sconfortato; ecco, a tutti Gesù dice: “Coraggio! Non sei solo. Se t’abbatti significa che non hai riflettuto abbastanza, non ti sei lasciato condurre dall’onda soave dell’Amore Divino che promette e mantiene, che chiede poco, poco, per porgere moltissimo”.

Figli cari, siate lieti e proseguite insieme coi vostri simili in Dio, mano nella mano; consigliatevi e, insieme, lodate Dio, parlate delle meraviglie che ha fatto nella vostra vita, di quelle che compie sotto i vostri occhi ogni giorno. Parlate con gioia, procedete con fiducia. Sia solida la vostra fede, solidissima, inscalfibile. Non è difficile, miei diletti, non è per niente difficile giungere a tale traguardo: chiedete a Dio ed egli vi esaudirà. Sia continua la preghiera del cuore; trasformate tutto in preghiera: ogni lavoro, ogni pensiero, ogni attività che svolgete.

Se un giorno vi svegliate con un velo di tristezza nel cuore, non sentitevi subito, abbattuti e sconfortati; dite: “Gesù, Amore mio, oggi capisco che vuoi la mia tristezza”. Se un altro giorno si presenta in maniera dolorosa, dite: “Gesù, oggi ti porgo il mio dolore. Vedo che questo mi chiedi ed  io te l’offro come dono, assieme al ringraziamento, per ogni cosa che mi permetti di offrirti.”

Piccoli miei, Gesù l’ha detto ed Io ve lo ripeto, continuamente: ogni giorno vi sarà chiesto qualcosa, un poco di sacrificio, un poco di dolore. Offrite con larghezza, siate generosi con chi tutto merita: unite le vostre piccole sofferenze a quelle, immense, infinite, di Gesù. Egli è morto per salvare le anime, ha offerto tutto il suo sangue per redimere il mondo.

Oggi, dopo venti secoli, si osa chiedersi se l’anima ci sia o non ci sia, se sia una realtà o un’invenzione!! Certo, inorridite e la tristezza vi coglie; ma Gesù vi ha preparato già e sapete quello che deve succedere: occorre che l’uomo tocchi il fondo! Questo sta proprio accadendo. Siate forti, siate coraggiosi, siate tenaci. Ogni giorno, Gesù viene da voi per sostenervi nel cammino; la sua presenza sarà sempre più viva in voi perché non vi colga la paura della solitudine e dell’abbandono. Può una madre abbandonare il suo bimbo? Può abbandonarlo proprio nel pericolo, quando maggiore è la sua paura?

“No, certo”, mi rispondete. Ebbene, Io vi dico: siate fiduciosi e non sentitevi soli, perché Gesù è sempre con voi. Sentitevelo accanto, come l’amico fedele che mai vi lascia, come il confidente sicuro. Sentitelo nel cuore, come forza che vi guida, energia che vi solleva, dolcezza che vi fa gioire.

Adoratelo! Adoratelo! Adoratelo!

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima