Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

27.04.97

 

 

Amici, amici cari, ecco: un altro giorno di grazia che sorge nel mondo. Ognuno ne colga il senso; nessuno viva nella spensieratezza e nella leggerezza. Passano, rapidi, i giorni che ancora restano e ognuno è prezioso ai miei occhi; vivetelo da uomini, degni di questo nome, consci della vostra, alta, dignità.

 

 

Sposa amata, stringiti al mio Cuore, che ti accoglie con infinito Amore. Non temere e non gemere, se il mondo non vuole amarmi: Io, Io, Gesù, amo, infinitamente, il mondo ed opero con potenza perché le menti si volgano a me. Ancora sto concedendo assai, mia diletta; ho tolto poco, solo il superfluo ed un minimo del necessario. Ora, però, ci saranno altre sorprese; ancora gli uomini non hanno capito: gustano le mie delizie ed alzano il capo contro di me non solo non mostrano gratitudine, ma cercano anche di sfidarmi e competere con me.

Ebbene, la purificazione deve giungere all’estrema fase, quella che precede il giudizio sarà ancora più rigorosa della precedente, ma molto salutare: tutti coloro che hanno anche un solo semino nel cuore lo vedranno germogliare; molti, mia amata, che si sono incalliti nell’errore, dovranno ravvedersi, perché Io, Io, Dio, toglierò anche ciò che ho lasciato. Nella stretta finale chi ha da capire capirà; chi non capirà ora non capirà più.

Vieni con me, mia diletta, ti mostro ciò che avviene nel mondo: tanti sono i piccoli semi che hanno messo i primi germogli. Vieni e vedi: un uomo passa davanti ad una Chiesa: è chiuso nei suoi pensieri, accigliato, cupo. Vedi come gli tocco il cuore! Va con passo svelto e neppure si segna col segno della croce, passando davanti alla mia casa; passa e non guarda. Non è andato molto lontano. Torna indietro e, deciso, entra; vorrebbe uscirsene subito; non capisce neppure perché sia entrato. Rimane, immobile, in piedi e guarda me con occhi angosciati. Sta, ritto, in piedi, ma sente le gambe che tremano. Si siede; il silenzio è profondo e il cuore pulsa, fortemente; vorrebbe dirmi tante cose, ma non sa da che parte cominciare. Egli tace non solo con le labbra, ma anche col cuore; incomincio Io, Io, Gesù: non gli rimprovero il suo passato di grave peccato, ma, soavemente, lo attiro a me. Io non sono in quel Tabernacolo, che egli guarda, sempre più intensamente. Sono proprio accanto a lui, vicino, vicino; egli avverte la mia presenza e una nuova emozione lo coglie. Col pensiero va al suo passato, ai continui tradimenti e si chiede: “Com’è possibile che Gesù mi accolga con tanta dolcezza, dopo quello che ho fatto? Dovrebbe prendermi a frustate e cacciarmi fuori, come fece coi mercanti del tempio; invece, mi avvolge di tenerezza e mi fa provare una felicità mai sentita con tale intensità e purezza”. Il volto, prima contratto ed angosciato, è divenuto più disteso e gli occhi ad un certo punto si riempiono di lacrime. Egli le ricaccia indietro, quasi vergognoso di se stesso; ma non riesce a trattenerle: scendono, calde, sul volto, divenuto sereno e quasi sorridente, il cuore suo si spalanca ed esce da esso un torrente di parole, mai dette, compresse da lunghi anni: sono espressioni di pentimento, di dolore, di riconoscimento delle colpe commesse, dei tradimenti fatti a me che ora lo attendo per stringermelo al Cuore. Tutto il passato scorre davanti ai suoi occhi; ne prova disgusto: lo condanna e lo seppellisce. Vede, bene, ciò che per anni non aveva voluto vedere: il mio raggio ha schiarito ogni cosa, ha rotto il ghiaccio, la spessa lastra di ghiaccio che impediva al mio fuoco di penetrare.

Ecco: in questo momento passa un ministro del mio culto. Io l’ho voluto. Io l’ho stabilito. L’uomo gli dice: “Voglio confessarmi, subito! Subito desidero farlo: non posso attendere neppure un attimo in più! Troppo, troppo ho già indugiato! Voglio implorare il perdono di Dio, voglio vivere con lui, voglio averlo come amico, come dolce confidente! Riconosco di avere bisogno di lui. Sì, sì, l’ho capito: ho sbagliato tutto! Ma il passato, anni, anni, l’ho seppellito in un attimo. Rimedierò, rimedierò perché Gesù mi ha toccato il cuore, mi ha trafitto il cuore! Voglio fare solo la sua volontà. Sento in me una grande consolazione e mi sento gioioso, come un bimbo: sono passato dal buio più cupo alla luce e vedo tutto in modo nuovo. Un attimo fa ho pensato di farla finita con la vita. Sono passato per caso, così ho creduto, davanti a questo tempio sacro; qualcuno mi ha preso per mano per farmi entrare. Dio grande, Dio splendido, Dio infinito che non hai disgusto neppure dei più grandi peccatori, ma li cerchi per salvarli! Tu pensavi a me, misero e stolto, mentre io non pensavo a te, unica consolazione; mi dovevi cacciare, come un mercante, disonesto, che entra nel suo tempio santo, invece, sento che mi abbracci con infinito Amore!”

Il ministro, da me scelto e voluto, lo confessa e gli propone di prendere subito la S. Comunione. La felicità è grande. Quanto tempo è passato da quando si era accostato alla S. Eucarestia: sono anni ed anni! Ebbene, guarda il suo viso ora, mentre il mio consacrato gli porge il mio corpo ed il mio sangue: sembra il piccolo bimbo di allora, emozionato e tremante, tanto gioioso, quanto solo allora lo era stato. Ecco, mia piccola, ecco cosa accade alle anime, quando Io, Io, Gesù, penetro in esse: tutto muta, tutto cambia.

Pregate voi, eletti, pregate, senza stancarvi: voglio che ciò che è avvenuto a quell’uomo avvenga anche per tutti gli altri che sono nelle stesse condizioni. Voglio convertire, sposa amata, voglio salvare il mondo! Sono venuto sulla terra perché anche i peccatori possano vedere la mia luce sfolgorante. Nella preghiera vi farò capire ciò che dovete sapere, le vie che dovete percorrere. Aiutatemi, anime belle, aiutatemi a salvare le anime: occorrono offerta e sacrificio. Il tempo si è consumato e quello che resta è minimo: occorre fare presto, occorre che neppure un attimo vada perduto!

Qualcuno mi dice: “Vieni, Gesù. Vieni, subito! Perché permetti che tanto male si riversi sugli uomini? Vieni a sollevare l’Umanità dal suo carico, insopportabile”. Io, Io, Gesù, dico: vengo, vengo, ma prima occorre che la salvezza sia offerta a chi la desidera. Ancora molte grazie elargirò perché il mondo si converta, prima della mia venuta e con essa goda le mie, sublimi, delizie.

Sposa, la luce del giorno è alta nel Cielo. Vivi per me, con me questo, nuovo, splendido dono del mio Amore. Esulta nel mio, perché il tempo è vicino: vengo per dare pace, la mia pace, vengo per dare gioia, la mia gioia, vengo per portare consolazioni, le mie consolazioni.

Ti amo, piccola mia. Restami sempre vicina, scricciolo, non ti allontanare neppure per un attimo.

Ogni uomo, di buona volontà, venga a me, lasci indietro le vanità ed entri nel mio Cuore!

                                                                                  Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

27.04.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figliolini cari, attendete con gioia lo svolgimento del piano Divino. Ogni giorno sia fatto di lode ed adorazione; non importa quello che accade a voi o al mondo: sia lode ed adorazione, perché nulla avviene che non sia utile, anche ciò che tanto fa gemere il vostro cuore. Pensate che, quando voi soffrite, Gesù soffre con voi. Se siete profondamente colpiti, per ciò che accade di male, per le sventure che ogni giorno falciano vittime innocenti, riflettete su questo fatto: per voi sono fratelli coloro che penano, soffrono, soccombono; per Dio sono figli, che la sua stessa mano ha creato, la sua mente ha pensato, il suo Cuore ha amato, teneramente. Gesù salva ogni uomo che desideri essere salvato, ma chiede anche il vostro aiuto, la vostra cooperazione. Non limitatevi a commiserare: dovete fare ciò che vi viene chiesto di fare per i peccatori, specialmente per coloro che sono molto radicati nel male!

Piccoli cari, occorrono preghiere e sacrifici, continua preghiera e continui sacrifici; la malizia è cresciuta nei cuori e occorrono grazie, in abbondanza, perché l’uomo abbia la forza di respingere il male ed opporsi alle insidie del maligno.

Ecco, figli cari, che Gesù vi indica la strada da percorrere ogni giorno, ogni momento del giorno. Voi vi affannate nel pensiero di ciò che sta per accadere, cercate di immaginare e sforzate la vostra mente per capire. Vi dico, vi ripeto che lo sforzo non serve: a nessuno è concesso di sapere prima, con precisione, quali sequenze seguiranno i grandi fatti che già sono in atto. Guardate al mio servo, fedele, il Vicario di mio Figlio: non perde un attimo, mette a frutto ogni istante; pellegrino di pace e messaggero della buona novella, porta la parola di Gesù al mondo intero!

Che significa tutto questo?

Leggete il Vangelo di Matteo, riguardo l’escatologia, e riflettete. Capirete che siete tutti alla svolta finale: la buona novella viene annunciata al mondo intero. Chi l’accoglierà e si mostrerà docile e mansueto sarà salvo: Io stessa lo prenderò per mano per condurlo da mio Figlio. L’angelo bianco, che gira il mondo, non è solo: Gesù è con lui; Io sono al suo fianco, accarezzo con dolcezza il suo capo bianco e gli infondo energia, gli suggerisco quello che deve dire e fare.

Accolga, subito, il mondo intero il suo messaggio, accorato: è Gesù, figli cari, che parla con la sua bocca, è Gesù che chiama gli uomini all’amore reciproco, alla pace, alla giustizia! Non sia sordo il mondo né si faccia cieco: è tempo di acuire la vista ed ascoltare, attentamente!

Gesù ha mandato il suo messaggero perché gli prepari la strada; vuole che gli animi si volgano a Dio, che lascino la vita di peccato. Non c’è speranza, figli cari, non c’è speranza di salvezza per chi persevera nel peccato, grave, per chi vive come se nulla fosse, cieco e sordo. Guai all’uomo che ha scelto la condizione di bruto: assai triste è la sua condizione attuale, ma assai peggiore sarà quella futura!

Alla mia, piccola, figlia Gesù ha mostrato l’ultima fase del processo di conversione di un’anima.

Quante preghiere sono servite! Quanti sacrifici di anime, pure, sono stati offerti per quel grande peccatore! Ebbene, figli cari, c’è molto ancora da fare. Coraggio! Desidero che le anime si aprano al raggio Divino, come i fiori di primavera al caldo tepore del sole. Guardate intorno com’è bella la primavera: che colori, che profumi, che letizia, nel vedere le meraviglie del creato!

Come questi, bei, fiori, devono sbocciare anche i cuori, aprirsi a Dio, lodare Dio, benedire Dio, vivere per Dio, adorarlo. Vedo già la gioia splendere sul vostro volto, al solo pensiero che presto questo possa accadere in tutto il mondo.

Diffondete la buona novella, come fa l’angelo bianco, senza paura, coraggiosamente e pregate, pregate, senza stancarvi. Gesù farà il più grande miracolo della storia!

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima