Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

28.04.97

 

 

Eletti, amati cari, vi riempio di dolcezza, vi dono grazia su grazia. Restate in me, piccoli, restate nel mio Amore: se il mondo mi respinge, voi siatemi fedeli fino all’ultimo. È dolce la vita con me, è soave il mio giogo; lo portate con letizia e giungerete, presto, alla più splendida meta.

 

 

Sposa amata, in me c’è la vita, in me la felicità, la grande felicità. L’uomo è fatto per la gioia: Io l’ho creato perché potesse vivere in me per sempre. Ogni uomo è nel mio progetto, ad ogni uomo manifesto il mio disegno d’Amore. Parlo al mondo intero per vie che a voi restano misteriose; se vedi che poche sono le risposte è perché non vengo ascoltato, non mi si presta attenzione abbastanza. Sto per offrire le più grandi delizie: tutto è pronto, sposa amata, tutto è allestito, sino ai minimi particolari.

Sulla mia mensa, festosa, nulla manca: conosco i vostri gusti, conosco le preferenze, vi conosco assai bene, meglio di quanto voi conosciate voi stessi.

Godi, sposa amata, godi sin da ora le delizie del mio Cuore: stai percorrendo la via della grande luce e già intravedi il traguardo. Ancora un poco, sposa amata, ancora poco, poco e ci sei giunta.

Vedi com’è chiara davanti a te la via? Vedi come i pericoli ti sono evidenti in modo da poterli evitare tutti? Il mio nemico digrigna i denti per spaventarti. Lo vedi dovunque, in atto assai minaccioso, ma il cuore non si turba più di tanto: senti la mia vicinanza, percepisci la mia presenza, pronunci il mio nome, Santo. L’hai sempre sulle labbra, perché è inciso nel cuore. Non teme chi ha me nel cuore; certo che ha nulla da temere: Io, Io, Gesù, dono le energie che servono, il vigore e la pace. L’uomo, che mi appartiene, si è staccato dalle miserie della terra e vola, alto, come aquila che si spinge fino sulla vetta e solo per poco se ne allontana: lì ha il suo nido, lì tutta la sua gioia.

Piccola, chi è ancora profondamente invischiato nelle cose del mondo, chi ha sempre la mente piena di progetti mondani, di attaccamenti alla carne, di schiavitù, infime, non mi appartiene, non mi appartiene affatto. Bene pensi quello che pensi in questo senso.

Soffro, profondamente, vedendo l’ipocrisia ed il tradimento continuo: l’indegno, che gioca col peccato, mi offende, profondamente, mi colpisce al Cuore! Voglio salvare, certo, il peccatore; proprio per lui sono venuto sulla terra, ma nessuno s’illuda di potersi salvare senza sforzo, senza collaborazione, senza rinnegare se stesso: occorre rinunciare al peccato grave e, gradualmente, liberarsi anche dalle scorie minime. Chi beve la mia acqua, purissima, ne vede subito l’effetto: ha profondo disgusto del peccato. Chi ne resta affezionato e crede di essere mio si sbaglia. Sposa amata, quante illusioni diverranno profonde delusioni: quante sorprese, mia diletta, nel momento del grande giudizio, imminente! Alcuni si sentono già salvi, già santi, già ai primi posti. Nessuno cada in questo orgoglio, nocivo! Ognuno aspetti il mio giudizio e non si arroghi diritti che non ha nei propri riguardi né in quelli altrui. Verrò di sorpresa, amata, proprio perché ognuno, che mi appartiene, possa dimostrarmelo, facendosi trovare pronto in un momento inaspettato.

Quale merito c’è nel farsi trovare ben preparati, quando c’è stato un preciso preavviso?

Ho detto un giorno: vengo, come un ladro nella notte. Se il padrone sapesse l’ora esatta ed il momento in cui il rapinatore viene non si lascerebbe, certo, svaligiare la casa; ma quante case vengono saccheggiate, perché sprovviste di adeguati accorgimenti di difesa!

Le anime si perdono, in continuazione, mia dolce sposa, perché si fanno cogliere di sorpresa: troppo dedite alle cose vane, dimenticano il loro destino eterno. Viene il giorno, viene il momento: entro senza bussare e a nessuno chiedo permesso; entro in punta di piedi e nessuno mi sente! Prendo ciò che voglio, mi approprio di ciò che è già mio! Lo sai, sposa amata, tutto mi appartiene: uomini e cose, vite e beni. Tutto è mio!

Sappiate, voi, docili strumenti del mio Amore, spogliarvi di tutto per me: quando entrerò nella vostra casa, vi troverò già pronti per venire, senza bagagli inutili, solo col patrimonio che è un tutt’uno con voi: la mente, il cuore, la volontà. Queste ricchezze, che vi ho donato, siano già patrimonio, mio perché ai miei piedi le avete posto!

Sposa, prometto grande felicità in me nel momento del mio ritorno, concludendo in un attimo il processo, già iniziato in ogni cuore durante una vita intera. Lo sai, diletta, che nulla si può concludere, se già non si è iniziato. Ebbene, lì, dove troverò il fuoco d’amore, volto a me ed alla mia causa, porterò la mia vittoria e farò partecipe l’anima della mia gloria, eterna ed infinita; ma lì, dove trovo tiepidezza, attaccamento alle miserie umane, lì, sposa cara, non mi fermerò. Sì, amata, si sappia che non mi fermerò, ma girerò le spalle e proseguirò, andando oltre.

Nessuna speranza, nessuna speranza per chi cammina, senza di me, nessun futuro, sì, nessun futuro per chi procede, senza di me. Offro la salvezza eterna a chi mi segue, crede in me, spera in me e obbedisce, docile, alla mia Legge. Sposa diletta, mi è amico chi mi ama non colui che dice: “Signore, Signore”, ma chi fa la mia volontà ed ama la mia Legge, vive la mia Legge, si nutre del mio pane, degnamente, e si disseta con la mia acqua, purissima.

Passano in fretta questi, ultimi, giorni, passano; ma sono assai fruttuosi per chi ne coglie l’importanza e non permette che neppure un attimo si consumi invano!

Attendetemi col cuore aperto, spalancato per accogliere le mie grazie; attendetemi con la mente volta a me e la volontà docile alla mia volontà. Voi neppure sapete quello che è utile per voi: affidatevi a me, giorno dopo giorno, istante dopo istante. Tutto voglio donarvi, tutto, sposa amata; i miei progetti proprio in questo tempo avranno pieno compimento. Tutto opero Io, Io, Gesù;, voi, però, siate umili, docili, abbandonati, non fate alcuna resistenza, lasciatevi condurre dall’onda soave del mio Amore: vi porto lontano, lontano, nelle verdi pianure, sconfinate, lì, dove i pascoli sono sempre verdi ed ubertosi, lì, dove c’è sempre uno scampanio festoso. Voglio cancellare dal vostro cuore ogni ombra di tristezza, voglio che scompaia anche il ricordo del dolore: la gioia, per essere piena e totale, deve dimenticare anche le tracce lontane del dolore.

Siate miei, piccoli, siate miei, fino alla fine; stringete i denti e sopportate il dolore presente, i tormenti, i sacrifici, che vi chiedo. Ancora un poco, amici cari, ancora un poco, poco e siete arrivati. Aiutate chi arranca sulla via del bene. Aiutatelo con la vostra preghiera, con la supplica: ascolto sempre ciò che mi dite ed esaudisco i vostri desideri santi. Se vedete qualcuno che si rotola nel fango e si compiace della sua miseria, non criticatelo, non disprezzatelo, ma supplicate per lui giorno e notte, mettetelo nel vostro pensiero. Giorno e notte implorate grazie per il misero che si trova in tali condizioni, perché per lui il giudizio è assai vicino e verrà sorpreso nel momento del peccato, quando meno se l’aspetta!

Supplicate perché ognuno, che vive immerso nel nulla, si ravveda presto, subito: non riposate, sereni, quando vedete che un’anima si sta perdendo.

Sposa, il giorno avanza con la sua alba, nebulosa. Vivi bene anche questa giornata, solare per te. Offrimi attimo dopo attimo, consola il mio Cuore, diletta, trafitto da infinite lance!

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

28.04.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli, il mondo non si avvicina a Dio: vedo i miei figli molto distratti e svagati. Si susseguono con rapidità i giorni e mutano rapidamente gli eventi, ciò che prima era facile e piano diviene difficile ed arduo. Non fate troppi conti sul futuro, figli, miei, cari; non dite: “Faccio dopo. Rimando a domani”; voi non sapete quanto tempo avete a vostra disposizione. A nessuno è concesso di saperlo. Operate in ogni istante nel bene e costruite, finché vi si offrono i mattoni della costruzione. Piccoli, siate attivi, zelanti e pronti. Dio vi ama, immensamente, e continua a parlarvi; manda me nel mondo, per Amore, mi manda perché Io volga il cuore dei figli verso il Padre, prima che le difficoltà siano tali, da non riuscire più a porre rimedio.

Piccoli miei, vedo dissidi, odi, asti, divisioni, sempre maggiori, nell’interno delle famiglie, nella società, nelle nazioni. Gesù non vuole questo! Chiedetegli con umiltà la pace, implorate la pace; egli ve la offrirà. Riconciliatevi, amati, con tutti quelli che accettano di farlo e liberate il cuore dai sentimenti di ostilità. Non esistano invidia e superbia in voi.

Vedo che gli uomini, malgrado le mie parole, continuano a fare progetti senza Dio e si vogliono costruire un futuro senza di lui. I maliziosi si appoggiano l’uno all’altro, sono spesso così arditi da non aver più timore di alcunché e proseguono il cammino, pensando di salire sempre più in alto, ottenendo gloria ed onori, ricchezza e prestigio; ma questo non accadrà: se non piegano il capo davanti a Dio, se non si allontanano dal peccato, non avranno futuro, non avranno pace e gioia, non avranno la salvezza eterna. Tutto crollerà, figli cari: tutte le costruzioni di sabbia sono destinate a cadere, a sfaldarsi. Guai ai popoli, senza Dio! Guai alle nazioni, senza Dio! Guai al mondo, senza Dio!

Gesù è il Re della storia e vuole governare come il più grande Sovrano; vuole accanto a sé i figli diletti. Quelli fedeli ed obbedienti vivranno con lui, godranno con lui sulla terra, rinnovata e felice; ma non così, non così sarà per chi rigetta Dio nel suo cuore, per chi opera senza di lui o contro di lui. Egli verrà per radunare gli eletti, i pochi che gli resteranno fedeli fino all’ultimo. Per costoro cambierà in modo meraviglioso la vita: niente più turbamento, niente più dolore, niente schiavitù, niente buio; il cuore sarà sempre esultante, saranno tolte tutte le croci, vivranno nella luce del giorno senza tramonto.

Figli cari, che mi state intorno, come fiori, candidi e profumati, che aprono i nuovi petali, restate così, amati; così voglio che vi trovi Gesù: uniti, splendenti, olezzanti. Vi voglio presentare Io stessa nel grande giorno a Gesù. Dirò così: Gesù, Figlio adorato, ecco i piccoli, che mi hai affidato. Guardali: hanno indossato la veste bianca. Il loro cuore palpita d’amore per te, ogni anelito è volto a te, Amore. Hanno faticato e la loro fronte è imperlata ancora da sudore; hanno camminato a lungo e i loro piedi sono lacerati, perché il nemico non ha risparmiato spine e rovi, ma sono giunti a te presi per mano dal mio Amore. Accoglili tutti, Figlio, nel tuo regno felice, non permettere che nessuno ne resti escluso. Questo dirò, presentandovi a lui. Vedo già sulle sue labbra il più splendido sorriso e sul vostro volto una grande felicità.

Preparatevi a quel momento e affrontate in letizia l’ultima parte del breve tragitto.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima