Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti
degli ultimi tempi
01.05.97
Eletti, amici cari, rifugiatevi nel mio Amore e non
temete i pericoli del mondo: Io ho vinto il mondo; voi vincerete il mondo, se
resterete in me.
Sposa
amata, col passare dei giorni una grande preoccupazione entra nei cuori, un
turbamento che non dà pace: ogni problema sembra insuperabile, ogni nodo
inscindibile. Così è, piccola mia, per ogni uomo che non ha scelto me. Quest’ansia
misteriosa, questa angoscia, le permetto Io stesso: lascio che ci sia
l’inquietudine perché l’uomo aneli alla vera pace in me; lascio che ci siano
tristezza e preoccupazione affinché l’uomo corra tra le mie braccia per essere
consolato.
Voglio
sollevare gli uomini da ogni preoccupazione, ma molti di essi non ricorrono a me;
hanno, certo, bisogno di aiuto, di molto aiuto, ma non si rifugiano nel loro
Dio, cercano il simile oppure si rivolgono all’idolo, che la loro mente si è
creato. Guai all’uomo che confida nell’uomo! Guai a chi si appoggia sugli idoli,
falsi ed ingannatori! Chi cerca in tal senso non trova, mai trova; chi bussa ad
una casa disabitata non ha risposta.
Vedo la
grande tristezza dei cuori, vedo l’amarezza che c’è in essi; sposa amata,
questi sono momenti conclusivi, questi sono momenti decisivi: gli uomini devono
agire e scegliere, devono scuotersi dal grande torpore, che ha posto in essi il
nemico astuto!
Vedi
quanta tiepidezza, vedi quanto gelo sono dovunque; il mio fuoco d’Amore non
sveglia e non scalda, perché manca la forza di reagire: chi è caduto nel fango
non vuole raccogliere le forze per rialzarsi, i superbi agiscono con arroganza,
i deboli cadono per non più rialzarsi. Vengo a sollevare ogni uomo dalla sue
pene, vengo a liberarlo dalle sue croci. Questo è un tempo assai grande, perché
decisivo e finale; occorre abbandono alla mia volontà, occorrono fiducia e
speranza perché Io, Io, Gesù, possa agire.
Sposa
amata, abbandono non c’è; anzi, vedo una tenace resistenza. Non c’è fiducia:
l’uomo d’oggi crede poco alle mie parole e non c’è, di conseguenza, speranza. Si
fanno strada nei cuori, ogni giorno di più, il turbamento profondo, la
disperazione.
Ho
mandato avanti a me la Madre Santa: le sue parole, soavi e tenere, vogliono
indurre i figli a rivedere la propria condotta. Alcuni pure sono tornati
indietro; ma altri continuano a non ascoltare. Scende, visibilmente, sulla
terra ogni giorno la Mamma del Cielo, perché il mio Amore così vuole: ascolti
ogni uomo la sua parola e la trasformi in vita vissuta! Ella parla di
preghiera, intensa, continua, profonda, sincera: in essa c’è la gioia, in essa
la consolazione, in essa la speranza di superare anche i maggiori ostacoli.
Non
pregate ogni tanto, figli cari: questi sono tempi assai difficili; occorre
stare sempre in preghiera, occorre immergersi in essa per capire quello che Io
voglio da ciascuno. Nel buio non ci si può muovere: non si vedono gli ostacoli
e si corrono grandi pericoli. È agevole, invece, camminare quando c’è piena
luce: si evita ciò che è dannoso e si mettono i piedi sempre al sicuro.
Ecco,
amici cari, l’effetto, immediato, della preghiera: dà luce, dà luce piena; più
è intensa, più è sincera, maggiore è la luce, scompare la nebulosità e sono
assai visibili gli ostacoli da superare. La preghiera è fiamma d’amore che
scioglie ogni gelo. Nella preghiera il cuore cerca il mio Cuore: vuole trovare
in esso rifugio ed Io apro, spalanco la porta del mio per accogliere il piccolo,
amato, che cerca rifugio.
Pregate,
figli cari, pregate senza cessare mai e non preoccupatevi di nulla, perché
avete un Padre buono e provvidente che penserà a tutto. Io vi amo, figli cari;
quanto vi amo non potete neppure lontanamente immaginarlo! Pensate che non
capisca quali sono le vostre necessità? Se, talora, ve ne vedete privati,
credete che Io non soffra con voi che soffrite? Se permetto una pena, miei
diletti, è perché essa è salutare, sempre salutare, altrimenti la toglierei
subito. Pensate alle pene di ogni uomo sulla terra: oggi, più che mai, sono
aumentate, perché è enorme l’oceano di peccato in ogni angolo. Se questa pena e
che tanto fa gemere, non ci fosse, nessuno si salverebbe, nessuno rifletterebbe
sul male fatto e le anime si perderebbero, senza speranza. Questo dolore, che
fa gemere, fa anche pensare. L’uomo deve destarsi dalla sua indifferenza, deve
temere:
il tempo sta fuggendo, rapido, e le anime in grave pericolo sono molte.
Nell’agiatezza l’uomo non si è curato di me, ha alzato il capo con superbia, mi
ha girato le spalle, ritenendosi al sicuro. Ora, sposa amata, tolgo tutte le
sicurezze, ad una ad una le faccio crollare. Chi viveva nell’agiatezza proverà
l’indigenza; chi si sentiva ormai al sicuro dovrà cambiare idea: ogni cuore
dovrà tremare, per l’insicurezza della vita. Sposa, nell’amarezza e nella
tristezza molti piegheranno il capo e si umilieranno davanti a me, cercheranno
la casa del Padre, come il figliuol prodigo che doveva morire di fame, mentre
tanto cibo c’è nella casa del padre. Egli non l’ha capito, fino a quando non ha
speso tutto il suo patrimonio e si è trovato all’asciutto; solo allora, solo
allora ha compreso ciò a cui aveva rinunciato.
L’uomo
nel benessere mi gira le spalle, nel bisogno pensa a me. Ebbene, ho concesso
tempi di floridezza: l’uomo si è inorgoglito ed ha dimenticato la mia Legge, si
è arrogato diritti che non ha, ha offeso, profondamente, me, il suo Creatore;
ora Io stesso toglierò i beni, non solo i superflui, ma anche parte dei
necessari. Chi capisce la lezione si volgerà a me, pentito e lacerato nel
cuore; Io, Io, Dio, non sarò sordo al suo grido di dolore: se cercherà il mio perdono
e dimostrerà profondo pentimento, Io, Io, Gesù, dopo la purificazione, lo
premierò ed avrà anch’egli le delizie, alle quali desidera giungere.
Sposa,
sposa mia, dillo pure al mondo che il mio Cuore vuole perdonare, non desidera
altro che perdonare e dare gioia; ma occorre pentimento, pentimento, profondo e
sincero. Offro a chi si pente il totale perdono dei peccati. Il mondo non viva nel
terrore, anche se i malvagi minacciano ed i potenti tuonano contro i deboli:
nulla faranno di ciò che Io non permetta. Nasca nei cuori la speranza,
rifiorisca la gioia, si cerchi la luce e si cammini in essa: scomparirà ogni
timore!
Io sono
la luce: venite a me, creature amate, e sarete felici! Offrimi ogni istante di
vita!
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
01.05.97
La Mamma parla agli eletti
Miei piccoli,
gioite con Gesù: egli vi dona ogni giorno la gioia del cuore. Non siate tristi,
piccoli cari, perché grandi sorprese aspettano i fedeli amici di Dio. Statemi
sempre vicini, come bimbi obbedienti attorno alla madre, che li ama e li
protegge dal pericolo e non temete, non siate paurosi: i pericoli presenti sono
molti, ma da tutti vi libererà Gesù.
Piccoli,
questo mese la Chiesa lo dedica a me. Fioriscono proprio ora le rose più belle,
i fiori più olezzanti. Anche quest’anno la natura si è risvegliata coi suoi
colori magnifici, coi suoi profumi deliziosi: Dio dimostra al mondo la sua misericordia,
la sua grande tenerezza. Ricambia l’uomo tanta bontà? A voi la risposta!
Ebbene,
Io vi dico di guardare, attentamente, dentro voi stessi, di scrutarvi nel profondo,
di scandagliare bene mente e cuore, di guardare e riflettere sulla vostra
debolezza, sulle mancanze che fate sovente. Desidero che ognuno di voi sia come
la più bella rosa che è fiorita nel vostro giardino: fiorite per Gesù, olezzate
per Gesù, rendetegli gloria con la vostra bellezza interiore! Siete il suo
capolavoro e gli occhi dell’Altissimo sono posati su di voi: vi scrutano,
vedono i pensieri della mente, conoscono i sentimenti più intimi.
Guardate
i fiori più belli: hanno i petali vellutati, i colori delicati, vogliono lodare
Dio con la loro bellezza; voi, però, siete i fiori che gradisce di più, fiori,
splendidi, nati dal suo immenso Amore. Ecco: Gesù vi dona questo mese, mese di grazie,
specialissime, mese di meraviglie che vuole compiere per chi lo ama e lo
ascolta. Non passi invano tanta grazia: coglietela, per voi e per i fratelli!
Certo,
molti di voi hanno preparato per me un piccolo altare nella loro casa; ebbene,
dico a costoro: ogni giorno inginocchiatevi e chiedete, con amore, non tanto
per voi, quanto per questo mondo, così sviato. Chiedete, prima, di tutto,
perdono, perdono; supplicate da Dio il perdono per le vostre colpe, poi, per
quelle altrui. Io, Io raccoglierò suppliche, preghiere, sospiri e li porgerò al
mio Gesù chiedendogli di accoglierli, di esaudirli: vedrete che meraviglie
accadranno proprio in questo mese nelle anime, quante si apriranno alla luce,
quante diverranno come quei fiori, splendidi, dai petali delicati e stillanti
rugiada!
Piccoli,
miei amati, Gesù vuole convertire, vuole salvare, vuole perdonare; il suo Cuore,
splendido, è aperto. Ogni uomo deve rifugiarsi in esso; questa potrebbe essere
per molti l’ultima occasione, questo mese l’ultimo della serie... Chissà! Abbandonatevi
a Dio, senza paura. Chi è con lui godrà, felice; ma chi ancora è senza di lui
deve affrettarsi. Ancora egli perdona, ancora concede grazie abbondanti, ancora
elargisce la sua misericordia, ma ancora per quanto? Nessuno s’illuda, piccoli
cari, nessuno s’illuda: non sarà sempre così, non sarà sempre così!
Molti di
voi si sono proposti di offrirmi in questo mese tanti bei fiori; li gradisco,
ma il dono più bello che possiate farmi è quello di offrire a Dio un cuore
sincero e puro, umile ed obbediente, docile alla sua parola ed aperto alla sua
volontà.
Fate
quello che dice, fate quello che vi chiede, offrite a lui la vostra, piena,
disponibilità: allora, veramente, mi farete felice, tanto felice! Volete in
questo mese offrirmi questi fiori speciali?
Io
parlerò a mio Figlio: egli, per voi, concederà al mondo intero una rugiada di
nuove grazie che ristoreranno le fronde assetate, daranno vigore a quelle più
indebolite.
Coraggio,
figliolini, coraggio! Siate grandi nella carità, siate grandi nell’amore!!
Gesù vi
ama, vi ama tanto ed Io con lui.
Maria
Santissima