Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
05.05.97
Eletti, miei amati, il vostro Signore viene a voi
per porgervi i suoi doni. Siate lieti, perché il Creatore del Cielo e della terra
non si dimentica delle sue creature predilette. Cercate me ed avrete le mie
delizie. Restate in me e nulla vi mancherà. Riposate in me e sarete felici.
Sposa
amata, l’uomo, che anela al mio Amore, l’uomo, che mi ha posto al centro della
sua vita, ora vive nella pace profonda del cuore. Niente lo turba,
profondamente: è felice in me e nessun annuncio di sventura lo fa tremare,
perché Io sono la roccia, saldissima, che non si scalfisce, non subisce mai
danno alcuno. Chi ha posto la sua vita nelle mie mani dorma sereno: nel riposo
avrà ciò che gli altri non ottengono con un lavoro continuo.
Amata,
Io, Io, Dio, porgo i miei doni ad ogni creatura della terra. Ogni giorno sono
innumerevoli; ma solo coloro che hanno posto il loro cuore nel mio cuore
riescono ad apprezzarli ed a viverli, intensamente. Chi opera senza di me
fatica molto, ma nulla costruisce, ha la fronte che gronda sudore ma il cuore
vuoto e smarrito.
Sposa
amata, ho creato l’uomo con Amore, l’ho creato per Amore perché potesse gustare
le mie, infinite, delizie. Non nasce a caso un uomo, non nasce, senza il mio
consenso; in qualunque angolo della terra, quando nasce una creatura umana,
spunta una nuova stella, destinata all’eternità.
Non c’è
uomo da nulla davanti ai miei occhi, sposa, mia, diletta: che nasca in una
reggia oppure in una baracca il suo valore per me è lo stesso. Si fanno
infinite distinzioni tra i vari popoli, tra razza e razza, tra colore della
pelle e ceto sociale: c’è il potente ed il misero, quello che conta niente e
quello che viene venerato. Solo gli uomini continuano a fare distinzioni del
genere, ancora non hanno compreso il valore, immenso, della vita, di ogni vita
umana che viene alla luce.
I
genitori si preoccupano di non mettere al mondo molti figli; le famiglie nel
tuo paese sono carenti di prole, perché non si ama la vita, si gioca con la
vita, si sopprime un essere umano, senza molte riflessioni. Questi, amata
sposa, sono comportamenti che vanno contro la mia logica; voglio amata, che
tutto cambi nel tuo paese e negli altri del mondo.
Quando
Io verrò, la terra avrà bisogno di essere ripopolata, perché non ci sarà più
questo problema di sovrappopolazione. Le città saranno vuote, le strade un
deserto, le campagne solitarie e questo non solo in una nazione, ma anche in gran
parte di quelle sopravvissute. Io, sposa amata, Io, Dio, dono la vita quando
voglio e come voglio, offro le ricchezze ai popoli e me le riprendo. Nessun
uomo deve arrogarsi i miei diritti! Guai a chi monta in tale superbia, guai a
colui che crede di essere divenuto arbitro della vita umana, tanto da decidere
quando un essere deve vivere e quando morire!
Ho
lasciato grande libertà in passato perché ognuno potesse camminare con merito
sulla strada da me indicata. Vedo ora a quale meta è giunto l’uomo del ventesimo
secolo: se non intervengo, in fretta, molti popoli rischiano l’estinzione.
Mai come
in questo tempo la vita è stata comoda in molti paesi del globo: ho concesso
assai perché si potessero essere gioia e pace ovunque. Mai come in questo tempo
mancano la gioia e la pace: ovunque angoscia, tormento, noia. Molto ho concesso
in passato, ma non così sarà nel futuro: concederò grandi meraviglie, quali mai
ho concesso di vedere e gustare, ma non a tutti, indiscriminatamente, non ai
buoni ed ai malvagi. Dividerò gli uni dagli altri, come fa il pastore che
divide le pecore dai capri: mette gli uni da una parte e gli altri altrove. Non
potrà più vivere il buon grano tra le erbacce, inutili: l’uno verrà raccolto e
posto al sicuro nei granai, le altre bruciate.
Questa,
grande, separazione sta già per giungere a conclusione: tutto è in atto, sposa
amata, tutto sta già accadendo. In una stessa famiglia alcuni verranno presi,
altri lasciati; due lavoreranno assieme, ma non avranno la stessa sorte. Io,
Io, Dio, opero la separazione; Io, Io, Dio, in parte, già l’ho operata.
Molti di
voi hanno già compreso il profondo significato delle mie parole, perché le
vivono ogni giorno. Quelli che non hanno occhi per vedere né orecchi per udire
lo capiranno, improvvisamente, proprio al momento della definitiva scissione.
Amata
sposa, quante cose stanno per cambiare, non per opera umana, ma per mia
volontà! Lasciatevi condurre, fedeli amici; lasciatevi condurre da me, felici e
fiduciosi: ho un piano, grandioso, per ciascuno e si sta realizzando. Già
vedete qualcosa. Ognuno esamini ciò che accade nella sua vita e scoprirà
qualche svolta, già in atto. Dall’alba potete anche dedurre come si svolgerà la
giornata: vi dico che le vostre previsioni saranno, in gran parte, esatte. Chi
vive con me, chi cammina con me, chi vive per me che deve attendersi?
Cose
stupende ha avuto, ma di più, splendide, ne avrà, perché sto per mettere a
disposizione dei miei, fedeli, amici le mie infinite ricchezze, ancora
sconosciute, in parte, perché il tempo è proprio questo, voluto e deciso dal
Padre, sin dall’origine della creazione.
Chi vive
senza di me, chi opera senza di me, chi si oppone al mio ritorno e mi ha
escluso dalla sua vita quale destino potrà aspettarsi? Potete dedurlo da soli,
vedendo lo squallore attuale della sua esistenza. Le grandi sorprese, in questo
senso, non ci saranno: dall’inizio del processo si potranno dedurre le logiche
conseguenze.
Amata
sposa, vieni a me e non ti far cogliere dalla tristezza, per molte situazioni
che ti arrecano grande dolore. Te l’ho già preannunciato: la mia passione, per
la perdita di tante anime, sarà anche quella di chi tanto mi ama; più grande è
l’amore per me, maggiore il dolore, nel vedermi tanto offeso. Consolate voi,
diletti, consolate col vostro abbandono il mio cuore, lacerato; tutto verrà
scordato il dolore, quando vedrete il mio volto glorioso. Questa vostra sofferenza
è assai preziosa ai miei occhi: soffrite per amore come me; siete uniti al
vostro Signore ora nel dolore, ma lo sarete domani nella gioia e nella gloria.
Ecco,
mia amata, ecco: il nuovo giorno è sorto. Offrimi ogni istante di esso e sii
gioiosa della mia gioia.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
05.05.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
miei, vengo a voi come Madre, gioiosa, di figli docili ed obbedienti. Non
stancatevi di percorrere questa strada di luce; Io vi posso accompagnare fino
al termine, ormai prossimo, ma non posso sostituirmi a voi.
Posso
alleviare le vostre pene, non toglierle; vi posso consigliare e ammonire,
quando serve, ma il cammino dovete farlo voi, perché questa è la volontà di
Gesù.
Se
qualcuno volesse procedere, senza alcun sacrificio, senza pena, chiederebbe
l’impossibile.
Ogni
uomo deve penare per giungere alla meta: non c’è altra via. Ognuno prenda la
propria croce e benedica Dio in ogni istante, perché tutto è proporzionato alle
forze; anzi, ve ne sono sempre in esubero.
Fate
della vostra vita un dolce idillio d’amore con Gesù e con me. Non allacciate
legami profondi con gli uomini che spesso deludono, per la loro debolezza, ma
con Dio e con quelli che a Dio si sono offerti.
È sempre
l’Altissimo che deve fare il piano; a voi spetta di lasciarvi condurre,
obbedienti, in esso, spinti soavemente dall’onda del suo immenso Amore. Chi
deve prendere una decisione la prenda con lui. Chi deve preparare un disegno di
vita lo prepari con lui. Le sue Leggi siano profondamente radicate nella mente
e nel cuore.
Guardate
quanto tormento c’è nel mondo in tempo di grande benessere: l’uomo potrebbe
gioire, esultare, godere le pure e sante gioie della vita; invece, è tutto
angoscia, paura, smarrimento.
Guardo
il volto dei miei figli e mi rattristo: vedo gli occhi pieni di dolore, il
cuore lacerato, leggo una grande preoccupazione per il futuro. Gli uomini del
pianeta, pur essendo in gran numero, pur vivendo gomito a gomito, si sentono
profondamente soli: una profonda insoddisfazione regna nella vita di queste
creature predilette, che Dio ha creato solo per la felicità, per una sorte di
gioia, immensa, da vivere con lui.
Parlo da
tempo, ripeto bene la stessa lezione perché entri in mente; ma sono pochi i
figli che l’hanno compresa! Ebbene, costoro godono già qui sulla terra un
anticipo di Paradiso. Chiedo a questi di testimoniare la propria felicità, di
dimostrare la gioia che hanno nel cuore con la propria vita.
Vorrei
veder sorridere di gioia ogni figlio, vorrei che scomparisse la mestizia che ha
preso gli animi. Anche la grande paura non deve esserci: Dio è Amore, è gioia e
niente deve rattristare chi vive nel Cuore Divino; neppure la malattia è
tristezza. Qualcuno mi dice: “Mamma, fanno tanta paura il dolore, la
solitudine, l’abbandono, l’indifferenza degli altri…”
Ascoltate,
piccoli cari, quello che vi dico: ogni dolore, che Dio permette, è
profondamente salutare, è sempre nei limiti della sopportazione. Quando vi
offrite a lui, egli vi fa gustare sempre le sublimi delizie della sua
tenerezza. Non esiste la solitudine, se voi credete in noi: vi siamo vicini,
sempre! Pronunciate il nostro nome e vi faremo sentire la dolcezza, infinita,
che proviamo per ciascuno di voi. In quanto all’indifferenza, anche essa non
deve spaventarvi: se avete Dio con voi, se avete me al vostro fianco, sempre,
questo non vi basta?
Ecco
quanti motivi vi spingono ad essere felici ad esultanti in questo tempo di
grande attesa, di splendida attesa.
Guardate
nel profondo dell’orizzonte; osservate, figli amati, vi mostro una luce,
splendida, che si avvicina sempre più: è Gesù, è Gesù, figli cari, che torna
sulla terra per renderla splendida con la sua presenza, viva!
Siate,
quindi, gioiosi. Via la malinconia, via la preoccupazione del futuro: il vostro
presente è Gesù; il vostro futuro è Gesù. State lieti ed adoratelo! Adoratelo!
Adoratelo!
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima