Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
10.05.97
Eletti, amici fedeli, il mio Amore vi avvolge, la
mia tenerezza vi guida. Lasciatevi andare, felici, all’onda, soave, che vi
conduce: arriverete presto a destinazione e gusterete le gioie della vittoria,
definitiva, sul male.
Amata
sposa, sono ancora assai pochi quelli che si sono abbandonati totalmente a me e
si lasciano condurre, docili ed obbedienti, dove il mio Amore desidera che
giungano: ognuno vuol sapere prima, vuole assicurazioni e garanzie, come si fa
nella società umana; desiderano vedere, tastare, verificare, provare, senza
prendersi un impegno definitivo.
Mia
diletta, voglio che il mondo comprenda che la mia logica non è la sua logica.
Io non sono tenuto a dare prima dimostrazioni né assicurazioni e neppure
garanzia. Occorre fidarsi di me, lasciarsi condurre, senza timore, perché Io
sono Dio, sono il Creatore che vi ha dato la vita, sono colui che col suo sommo
sacrificio vi ha redenti ed innalzati alle vette più alte, sono lo Spirito
d’Amore che agisce su ogni uomo con potenza. Desidero il vostro assenso,
completo, senza ripensamenti e diffidenza; agisco nella mente e nel cuore
dell’uomo di buona volontà e trasformo, secondo l’intensità della donazione.
Piccola sposa, molto opero lì, dove trovo piena disponibilità, dove le barriere
dell’egoismo sono cadute e la superbia ha ceduto il posto all’umiltà. Ecco la
differenza che si può constatare tra persona e persona.
Quanti
sono ancora gli impreparati, i ciechi, i sordi, coloro che non vogliono
ascoltare la mia parola né vedere i miei segni!
“Perché
– si chiede nel sua Cuore la mia, piccola, amata – accadono queste cose in
tempo di grande misericordia, quando ogni giorno una rugiada di grazie scende
sulla terra?”
Mia
cara, il perché è facile dedurlo: non dipende dalla differenza che faccio Io,
Io, Dio, tra uomo ed uomo, quasi vi fosse una scala di privilegi, secondo i
criteri umani. Davanti a me ogni creatura umana ha un valore infinito,
qualsiasi sia la sua razza, il colore della pelle, la sua religione, le sue
caratteristiche. Davanti a me, Dio non contano le distinzioni, che fanno gli
uomini.
Io creo
e tesso con Amore immenso ogni vita nel grembo materno. Io, Io, Dio, veglio su
ogni bimbo e lo faccio nascere per, poi, accompagnarlo con tenerezza durante
tutta la vita.
Se
permetto che giunga a me prima della maturità, anche senza merito alcuno, permetto
che goda le sublimi delizie del mio regno di felicità; quando, però, l’anima ha
capacità di intendere e volere, allora le cose mutano.
Permetto
la massima libertà di scelta: la piena disponibilità deve partire dal soggetto.
Io, Io, Dio, nulla impongo, neppure di credere in me che pur ho dato la vita,
che pur ho offerto ogni goccia di sangue per quell’anima e l’ho nutrita col mio
Amore. Non esigo, ma chiedo, non pretendo, ma attendo, pazientemente, che mi si
apra il cuore, che mi si offra ospitalità, che mi si accolga.
Ecco,
allora, mia, amata, sposa, come si spiega la diversa preparazione degli uomini:
c’è chi è tutto mio e sale, rapidamente, le scale che conducono alle vette più
alte della spiritualità; c’è chi mi appartiene solo a metà; c’è chi è tanto
lontano da essere in grande pericolo di salvezza. Io, Io, Dio, agisco con
infinito Amore su ogni uomo; ma la risposta è assai differente e varia.
C’è il
primo, citato, che ascolta la mia parola, la medita giorno e notte, l’applica
alla vita quotidiana e fa ogni sforzo per divenire sempre più perfetto davanti
a me. I risultati sono evidentissimi e ognuno può vedere, constatare i
miracoli, evidenti, del mio Amore proprio sulle creature che mi appartengono:
esse si spogliano, gradualmente, delle loro debolezze e si rivestono di luce e
di carità.
C’è chi
ascolta distrattamente le mie parole, le sente e le risente, ma solo una parte
del cuore è volto a me, la mente è ingombra di pensieri vani, di preoccupazioni
mondane, la riflessione è superficiale. Costui procede con lentezza, la parola
non penetra in lui, profondamente, e non diviene vita vissuta. In questo caso i
progressi sono lenti e talora completamente invisibili, non perché la mia
azione Divina sia più blanda, ma perché la risposta è fiacca. C’è poi il terzo
caso, quello di colui che non fa neppure un passo avanti. Si tratta dell’uomo
incrostato di peccato, infangato e superbo. Egli non muta, perché non vuole
mutare, non mi offre alcuna possibilità di entrare nel sua Cuore: è chiuso,
diffidente, incredulo, tutto volto alle vanità del mondo, perso dietro alle sue
debolezze, incurante del pericolo, massimo, che corre.
Ecco,
sposa amata, il caso più triste. Queste anime sono a grave rischio: su di esse
si avventa il nemico, astuto e feroce, per straziarle e divorarle. Io, Io, Dio,
non posso aiutare chi rifiuta, decisamente, ogni aiuto, non posso agire lì,
dove trovo, pieno, rifiuto. In questi soggetti si può notare un regresso
continuo: l’anima, fatta per innalzarsi fino a me, geme, profondamente, nel dolore
della lontananza che cresce sempre più; la coscienza si offusca, diviene sempre
meno sensibile, tace quasi del tutto. L’uomo si degrada, fino a scendere al
livello di bruto, e compie orrori; servendosi del suo intelletto per il male,
segue le orme del suo maestro e guida.
Diletta
sposa, si sta concludendo anche l’ultima fase, precedente al giudizio; ognuno
sta facendo, di giorno in giorno, le sue scelte. Amata, Io, Io, Dio, offro ogni
possibilità e mai abbandono la mia creatura. Desidero liberarla dalla schiavitù
ed innalzarla fino a me; ma mai faccio ciò che ella non accetta di fare per la
sua salvezza: non costringo, non violento, non impongo. Chiamo, invito, chiedo;
ma, se non ho risposta, lascio l’anima alla sua scelta.
Mia
piccola, ognuno scelga, liberamente, la sua condizione: non regalo la salvezza
se non a chi ancora non ha capacità di intendere e di volere, per gli altri c’è
la, deliberata, scelta.
Amata
sposa, gioisci in me e godi in letizia le meraviglie, che compirò per te anche
in questo, nuovo, giorno che è sorto.
Oggi
chiamerò al mio tribunale anime che si trovano in ogni angolo della terra. Sia
continua, intensa la tua preghiera: aiuta chi ha ancora molta debolezza in sé,
ma desidera salvarsi; sostieni con la tua carità le anime, chiamate, che oggi
dovranno rendermi conto della vita!
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
10.05.97
La Mamma parla agli eletti
Vi amo
tanto, miei piccoli. Vedo con gioia che avete offerto la vostra vita a Gesù.
Molti di voi sono eroici nell’amore, hanno sacrificato molto, hanno scelto Dio
e lasciato indietro il mondo con le sue vanità. Hanno fatto come colui che,
trovando una perla, preziosissima, vende ogni cosa per possederla e non desidera
altro, perché ha già tutto.
Figli
cari, il possesso di Dio è ricchezza infinita e nessun bene umano, per grande
che sia, è paragonabile a questo. Occorre chiederlo, cercarlo, desiderarlo e,
quando si presenta l’occasione per possederlo, prenderla subito al volo e non
lasciarsela sfuggire.
Piccoli
cari, molti di voi hanno già tra le mani il grande tesoro, devono solo
tenerselo ben stretto e non lasciarselo sfuggire. Le meraviglie, che Dio compie
per coloro che lo amano, mai hanno fine; di giorno in giorno si dispiegano
sotto i loro occhi, stupiti.
Si
diviene ricchi di tale, immensa, ricchezza, quando si riesce a liberare il
cuore e la mente dalle vanità del mondo. Occorre cercare i beni che contano e
trascurare tutto ciò che possa essere di ostacolo a questa conquista; bisogna
saper ben discernere e non cadere nell’inganno del nemico, sempre in agguato.
Miei,
amati, figli, Io vi indico tutti i giorni la via di luce da seguire. Vedete
com’è splendido questo percorso: ogni giorno, che sorge, è felicità, ogni giorno,
che tramonta, è gioia, il dolore si attenua ed il tormento diviene lieve,
facile da sopportare!
Vorrei
ripetere ad ogni uomo le parole che dico a voi; ma non posso farlo, perché, in
molti casi, parlo con sordi che non vogliono prestare minima attenzione a
quello che dico! Se parlo di preghiera, si sentono infastiditi; se parlo di
sacrifici, non vogliono sentirne pronunciare neppure il termine; se alludo a
promesse Divine, non prestano minima fede, “Sono sogni – dicono – sono solo
sogni per gli illusi.”
Figli
cari, Dio mi ha mandata nel mondo per salvare l’Umanità dalla rovina. Sono
molto preoccupata per alcuni che hanno abbandonato la buona strada e percorrono
vie, scivolose, che conducono alla rovina. Molti ministri, che hanno scelto la
vita consacrata, stanno scegliendo vicoli assai pericolosi: per uno solo di
essi che si perde, molte altre anime seguono nella rovina.
Gesù si
è rivolto ad alcuni che sono disposti ad offrire tutta la propria vita per la causa
Divina. Egli stesso li ha consacrati sacerdoti suoi e li ha sparsi nel mondo,
ovunque, per portare la sua parola e diffondere il suo Amore.
Piccoli
cari, che avete offerto tutti voi stessi a Dio, voi godete ora, qui, sulla
terra, divenuta deserto arido e pieno di insidie, perché vivete bene protetti
nel Cuore Santissimo di Gesù, ma assai, assai di più godrete in quel giorno,
tanto vicino, nel quale Gesù vi mostrerà il suo volto amoroso.
Adorate
la croce ogni giorno. Adorate Gesù che si è lasciato inchiodare ad essa perché
ciascuno di voi potesse godere le gioie più sublimi. Tenete al collo una croce
e baciatela spesso: quella Croce che voi adorate, sarà la vostra salvezza e il
pegno di felicità eterna.
Piccoli,
vi voglio ricordare che amare Gesù significa anzitutto fare la sua volontà,
seguire le sue Leggi, ad ogni costo, sapersi sacrificare per esse, vincere il
peccato e togliere ogni legame col male. Non si può baciare la croce, quando
nel cuore c’è il tradimento: il peccato non è solo quello che in realtà si
compie, ma anche quello che si ha intenzione di fare.
Siate
tutti di Dio, mente, cuore e anima; Dio sarà tutto per voi e sarete beati!
Piccoli,
perseverate nel bene e riflettete sulle mie parole.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima