Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

12.05.97

 

 

Eletti, amici, che mi amate, non stupitevi, per quello che sta accadendo nel mondo: voi già sapete che le parentesi devono chiudersi e tutto avviene secondo la mia logica, non secondo la vostra. Non ponetevi domande, alle quali non sono tenuto a dare risposta; abbandonatevi al mio Amore e vivete in letizia.

 

 

Sposa diletta, giorno dopo giorno si svolgeranno fatti ed avvenimenti nuovi, alcuni soliti, altri insoliti. Ogni uomo rifletta, ma non si dia risposte avventate. Chi è nel mio cuore pensi che ogni fatto, che non dipenda dall’opera dell’uomo, ha un preciso significato e mira ad un preciso obiettivo. Nulla accade a caso, mia amata; lo sai, perché più volte l’ho spiegato.

Ecco che tutti spiegano in modo diverso ciò che avviene nel mondo: per il pagano c’è la spiegazione del pagano; per il credente quella del credente; per il profeta quella del profeta; per il mistico quella del mistico.

Voi siete i miei, nuovi, discepoli. Lo Spirito agisce in voi e v’ispira; lasciatevi condurre da lui, lasciatevi illuminare da lui, lasciatevi consigliare da lui. Mia sposa, chi mi ama deve comprendere che è la mia misericordia che agisce ancora, potentemente, nel mondo; ma, assieme ad essa, c’è anche la giustizia che percorre le vie della terra. Camminano insieme ora, ma la prima precede di un passo la seconda. Se ora vedete accadere grandi fatti che vi fanno meditare, di più grandi ne sentirete accadere; poi, voi stessi li vedrete.

Chi mi ha offerto la sua vita nulla ha da temere. Neppure la morte è sventura per l’uomo che mi appartiene. Se voi, piccoli cari, pieni d’amore, mi offrite la vita, Io ne faccio ciò che ritengo opportuno fare: la posso prolungare a lungo per un piano che ho in mente; la posso togliere presto, secondo il mio progetto.

Vi ho detto, miei cari, che la morte del mio fedele servitore non è sventura, ma gaudio: finita la fatica terrena, comincia la felicità, perfetta, del Cielo con me. Vivete bene il tempo, che vi concedo, giorno dopo giorno, istante dopo istante. Lasciatevi condurre dal mio Amore, come bimbi, felici, che camminano, tenendo la mano della madre: quello che avverrà sarà sempre per il bene vostro e dell’Umanità intera. Io, Io, Dio, sposa cara, sono il Padrone della vita: l’offro e la prendo, la porgo, e la tolgo secondo la mia logica.

Voi, figli cari, vi preoccupate tanto, per l’incolumità del corpo; Io certo che considero il vostro corpo, ma è l’anima che deve giungere a salvezza e con essa godrà anche l’involucro, che Io le ho dato.

Sposa diletta, l’uomo di oggi ha poco tempo per maturare: sai che tutta una, lunga, fase storica sta per concludersi e tutto volge, rapidamente, a termine.

Mettete insieme, amati, fedeli, che mi ascoltate, tutte le vostre energie per salvare il mondo dalla catastrofe, dalla rovina. Colgo il vostro pensiero: voi immaginate sconvolgimenti tellurici. Questa è per voi la grande rovina. Non è così, piccoli, non è affatto così: la vera sciagura è la distruzione delle anime; quella è irreparabile! Il nemico, astuto, tende a questo e mai, come nel tempo presente, è riuscito ad ottenere grandi risultati; se il mondo non muta mentalità, ne otterrà anche di maggiori. Entro breve spazio di tempo deve concludersi questo libro, che ti sto mostrando. Guarda, attentamente, sposa amata: quante pagine mancano? Sono pochissime, dopo questa che è spalancata davanti ai tuoi occhi!

Se queste si aprissero, lentamente, ad una ad una, ci vorrebbe ancora un po’; ma guarda la mia mano che fa: le prende tra le dita tutte insieme. Così verranno girate: tutte insieme.

Leggi, ora, quello che segue: c’è una parola in caratteri assai grandi. La pagina, che segue, è tutta bianca. Leggi, bene, l’unica parola: “Fine”. Ognuno capisca da sé il senso, mediti sulla sua esistenza e la corregga, in vista di una svolta, che a nessuno è concesso sapere quando ci sarà per sé. Userò tempi diversi per persone diverse, per nazioni diverse, per popoli diversi, per società diverse.

Un velo di tristezza ti ha colto, piccola, mia, sposa: pensi che la vita sulla terra si esaurisca, rapidamente. Piccola cara, abbandonati all’onda soave del mio Amore. Resterà, diletta sposa, chi deve restare ed andrà chi deve andare. Chi resterà con me sarà felice, perfettamente; chi andrà con me sarà felice, perfettamente. Come vedi, le sorti saranno simili per coloro che mi appartengono e assai differenti per coloro che mi hanno, continuamente, rifiutato.

Ho mandato i miei, piccoli, angeli in tutto il mondo per convincere il mondo a cambiare stile di vita, a riflettere sul valore della propria esistenza, di ogni esistenza. Ho aperto nuovi canali, stillanti rugiada Divina e la mia mensa è sempre imbandita in tutto il mondo. Cosa dovevo fare di più di quanto già non abbia fatto, di quanto non stia già facendo?

Sposa amata, rimani, felice, nel mio cuore. Godi anche in questa giornata le delizie, che ti porgo. Ti ho detto che ognuno sta operando la sua scelta; verrò a verificare ed a porgere o togliere, secondo la volontà di ciascuno.

Tutto è già stato detto, amata sposa. La lezione è stata chiara; occorre solo tenerla presente e ripetersela, continuamente, prima dell’importante verifica che verrà, sposa amata; verrà per ogni uomo della terra, in modo differente, in tempo differente, ma verrà.

Vivete in letizia questi tempi, così grandiosi. Il vostro futuro Io, Io, Gesù, l’ho programmato; non affaticatevi, quindi, ad immaginare o a dedurre, secondo logica umana. Affidate a me tutte le vostre cose, datemi la mente ed il cuore, ogni palpito, ogni anelito. Se il mondo continua a girarmi le spalle, voi correte verso di me, felici, come bimbi che vedono comparire all’orizzonte la mamma che per un po’ non era visibile. Venite a me, anime belle! Correte per trovarvi, prima, tra le mie braccia amorosissime: vi dono la gioia che non conosce fine, vi dono un’alba che non conosce tramonto. Vedrete le meraviglie del mio Amore dispiegarsi davanti ai vostri occhi.

Ecco, è sorto con le sue luci un nuovo, grande, giorno. Vivilo con me, stretta al mio Cuore. Porta la mia lettera ai fratelli che desiderano leggerla: facciano tesoro di ogni parola.

                                                                                  Ti amo, piccola. Vi amo, amici fedeli!

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

12.05.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli miei, recitate più volte al giorno il Pater e riflettete, bene, sul suo, profondo, significato. Gesù ha insegnato agli uomini questa preghiera perché essi, recitandola, capissero come devono rivolgersi al Padre, quale fiducia riporre in lui e quale abbandono avere per giungere alla salvezza.

Piccoli miei, gli uomini, quando pregano, dicono tante e tante parole, ma spesso non chiedono quello che veramente serve; si preoccupano troppo dei beni passeggeri e non fermano l’attenzione su quelli che contano.

Piccoli, Gesù sulla terra guarì gli infermi, ma, prima di guarire i corpi, guariva le anime: a che serve un corpo forte e robusto se l’anima è malata? Voi vi lamentate per tanti mali, ma Gesù non li permette, senza grave motivazione. È l’anima che deve guarire, sia la vostra che quella dei fratelli che avete intorno. Accettate con pazienza la volontà Divina e supplicate affinché sappiate accogliere quello che vi porge, senza chiedere continui perché. Gesù non è tenuto a spiegare ogni cosa che fa o permette e spesso molte sono le prove alle quali vi sottopone: vuole saggiare la vostra perseveranza oppure desidera spalancare le porte, socchiuse, dei cuori oppure demolire divisioni, far fiorire il deserto, far schiarire il Cielo tempestoso, sanare ferite infette. Piccoli, il male, il dolore, la tribolazione hanno sempre un profondo significato che a voi non è dato spesso di cogliere e Dio non è tenuto a spiegare.

Ecco quello che vi dice oggi la vostra Mamma del Cielo: siate aperti, come fiori, a cogliere la rugiada, che ogni giorno Gesù versa nel vostro calice. Sorseggiate questo, dolcissimo, nettare e non preoccupatevi che di essere suoi, sempre più suoi, aperti, disponibili, pronti a fare, in ogni caso, la sua volontà!

Guardate come il mondo continui a vivere nella disobbedienza, non si cura delle Leggi Divine, pare le abbia dimenticate: i cuori inaridiscono, i fiumi d’acqua non bagnano più i terreni riarsi, la grazia scorre, invano, perché non c’è nessuno che ne faccia tesoro. Si lascia la sorgente viva per cercare l’acqua stagnante ed avvelenata. Piccoli, attenzione: il nemico è veramente un cane, legato a catena, che urla e digrigna i denti per spaventare; ma molti sono coloro che gli vanno vicino, imprudentemente, pensando che non morda, e rimangono, invece, avvelenati dal suo veleno.

Ecco, ecco, figli cari, la grande sciagura di questi tempi: il peccato, che non viene considerato tale, il peccato, mortale, che viene fatto con grande disinvoltura!

Piccoli miei, avete seguito sulle scene televisive le grandi catastrofi, dovute ai movimenti tellurici; ebbene, un solo peccato mortale è di più, molto di più: distrugge tutto, lacera, profondamente, si ripercuote non solo su chi lo compie, ma sull’Umanità intera!

Non peccate, amati figli: il peccato è offesa a Dio! Gridate, come i santi fratelli che vi hanno preceduto: “Meglio la morte che il peccato grave”. Questi (i peccati) sono le vere, grandi sciagure che accadono nel mondo in misura sempre maggiore! Dio viene, profondamente, offeso: se il mondo non si converte, la sua ira si abbatterà sulla terra!

Voi siete inorriditi, per il cataclisma che ha colto una parte della terra, tremate, nel vedere quelle immagini; ma vi dico che, se presto, prestissimo, il mondo non si convertirà, queste si ripeteranno in moltissimi punti della terra e saranno dolore ed angoscia, come mai prima.

Figli diletti, il vostro cuore sia sempre volto a Dio e la vostra mente tutta piena di lui. Sia la sua luce a guidarvi. Pregate! Pregate perché siano stornati i grandi castighi che stanno per cadere addosso a questa Umanità, divenuta cieca e sorda!

Adorate, fedeli amici di Dio. Adorate e riparate le enormi brecce, che la disobbedienza continua apre.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima