Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
16.05.97
Eletti, amici fedeli, ancora un poco e mi vedrete,
ancora un poco e godrete della mia presenza. Vengo in un mondo che non mi attende.
Vengo in un mondo che, dopo venti secoli, ancora non mi conosce.
Mia,
amata, sposa, vivi in me in un’esperienza sublime, ma sei ancora calata nella
realtà terrena, resa assai turbinosa dalla presenza del grave peccato che rende
squallido il cammino dell’uomo.
Vedi
quanti dolori, angosce, tormenti nei cuori: non gode l’uomo le pure gioie, che
Io concedo, non gode neppure dei miei doni, che elargisco con massima
generosità. Soffrono gli uomini, schiavi l’uno dell’altro, mentre Io, Io, Dio,
li ho creati liberi; penano assai, mentre la mia volontà è che siano felici.
Cercano ciò che non possono trovare e si rivolgono a chiedere a chi è cieco e
muto e nulla può, perché nulla ha.
Questo
periodo, storico, è forse il più triste della storia umana. Vi sono popoli che
hanno raggiunto un alto livello tecnologico e scientifico, ma hanno scordato
che il progresso diviene regresso, se non è usato al servizio del bene. Poso lo
sguardo sui popoli più regrediti: sposa amata, in molti petti batte un cuore,
puro ed umile, nel quale posso agire, perché non vi sono sovrastrutture che lo
appesantiscono; la mente è limpida e sa godere le semplici gioie, che Io dono
giornalmente.
Gli
uomini, che vivono nei paesi più sviluppati, sono oberati da infiniti problemi
che impediscono di vedere e capire ciò che è necessario conoscere ed intendere.
Sposa, mia, fedele, verso costoro rivolgerò la mia benevolenza. Ogni creatura
umana è infinitamente cara al mio cuore; agisco in essa con potenza perché la
sua volontà possa adeguarsi alla mia, ma nulla posso lì, dove sono,
perennemente, il fango della disobbedienza e la superbia della perseveranza nel
male. Cerco creature docili e mansuete, capaci di accogliere la mia luce e
farsi vivificare dalla mia linfa Divina.
Piccola
mia, grande è la mia sofferenza, nel vedere appropinquarsi il grande giorno,
l’alba senza tramonto, e constatare che le anime sono tanto impreparate! I
tempi non si mutano: questi sono e questi restano. Ciò che è stabilito deve
accadere. Parlo, continuamente, ai cuori in infiniti modi; ma essi non
rispondono più al mio appello, non intendono il mio messaggio, non odono la mia
voce!
Vieni,
sposa cara: ti mostro un mondo di grande ribellione, lì, dove la mia mano si
poserà, presto, con estremo rigore. Vedi e supplica per loro, perché il giorno
è vicino, quello nel quale dovranno rispondere a me della loro negligenza ed
insensatezza. Vedi questa grande, magnifica città: qui ben pochi mi rendono
culto, le anime pie sono quasi scomparse; quelle poche che restano rischiano di
raffreddarsi, a causa del gelo, tremendo, che si è creato intorno. Guarda per
le strade che fervore di vita, quanto affollamento nei negozi, quanta
frivolezza e desiderio di divertimento. Le strade sono affollate: chi va; chi
viene, ininterrottamente. Pulsa la vita, apparentemente, ma nei cuori c’è il
gelo. Ogni uomo cerca il suo simile per sostenersi; ma il peso dell’uno fa
cadere anche l’altro.
È ancora
notte e le luci dell’alba sono ancora lontane, ma nelle strade c’è movimento.
Visi, stralunati, si aggirano, stanchi di vivere, annoiati: hanno cercato
conforto, hanno trovato disperazione; volevano il godimento, hanno aumentato il
vuoto tremendo. Che sarà, mia sposa, di queste mie, amate, creature? Alla
vigilia del giorno, splendido e spaventoso, esse sono in simili condizioni.
Guarda l’opera, imponente, del nemico: è riuscito a svuotare i cuori, a
confondere tante menti, a ridurre gli uomini a dei fantocci, da usare a suo
piacimento. Qui, diletta, vedi il trionfo del male sul bene: le volontà fiacche
non sanno reagire, non reagiscono più.
Pensa a
questo, mia diletta: se Io mi presentassi a costoro in questo momento a
chiedere conto della loro esistenza, quale sarebbe la sorte? Non credi che in
un giorno, ormai prossimo, questo, proprio questo accadrà?
Vedi come
già le luci del giorno rischiarano il Cielo e già i negozi si aprono, già le
case si riempiono di luce, si sentono nuovi rumori. Si apre il nuovo giorno e i
pensieri sono sempre gli stessi: lavoro, guadagno, divertimento, desiderio di
piacere. Oggi così; domani così; dopodomani, però, qualcosa potrebbe cambiare:
il grande dimenticato si presenterà al mondo che si trova, per gran parte,
proprio in questa condizione! Vedrai, sposa mia, come la memoria ritornerà a
tutti, ed il grande assente sarà l’eterno presente: comparirà nel Cielo un
grande segno, diletta. Chi, però, non l’ha adorato nel suo Cuore, chi non si è
lasciato plasmare dalle sue mani, chi l’ha addirittura bandito dalla propria
vita, come questa folla di insensati, che ti ho mostrato, tremi: in un attimo,
sposa amata, proprio in un attimo sconvolgerò l’ordine delle cose. Quello che
era prima non si ricorderà più e le grandi conquiste dell’uomo, quelle, fatte
in questi anni, non servono più a nulla. Io, Io, Gesù, farò tutto nuovo; di
antico resteranno solo il cuore dell’uomo, il suo intelletto, i suoi meriti
acquisiti. Vedi queste, maestose, costruzioni, opere di mano d’uomo? Queste non
si vedranno più. Queste scompariranno: castelli di sabbia sotto la furia
dell’acqua e del vento.
Esulta,
amata, esulta anche se nel cuore provi un acuto dolore, al pensiero di ciò che
sta per accadere. Il tempo della giustizia lascerà il posto a quello della
misericordia e quello della misericordia a quello della giustizia; muterò in
tal modo ogni realtà presente: metterò dove manca e toglierò dove c’è di
troppo.
Piccola
sposa, ciò che era non sarà più, mai più. Mettiti in supplice orazione, perché,
quando ciò avverrà, Io possa trovare qualche fiore, da portare al sicuro nel
mio giardino.
Ti amo,
sposa diletta. Vieni a me e godi la dolcezza del mio cuore.
Vi
amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
16.05.97
La Mamma parla agli eletti
Vi amo,
piccoli miei. Vi amo: vivete sereni questi tempi, così significativi. Restate
insieme, voi che seguite il cammino di luce: parlate, consigliatevi,
sostenetevi, restate lontano dalle insidie del mondo. Fuggite il male, figli
cari; fuggite anche da coloro che vogliono dare una personale interpretazione
delle Leggi Divine, adducendo il pretesto che i tempi sono cambiati. Sì, i
tempi sono mutati; ma Dio è sempre lo stesso, immutabile e perfetto. Nessuno
osi discutere le Leggi Divine, manipolarle, modificarle, renderle meno
incisive!
Esaminate
ad uno ad uno tutti i Comandamenti, studiateli e riflettete sulla vostra vita.
Certo, il peccato non è tale, se uno non ne ha piena coscienza; ma neppure
l’ignoranza deve persistere.
Piccoli
cari, vi esorto ad istruirvi, vi esorto a divenire sempre più preparati nella
dottrina cristiana: talora si sbaglia, perché non si è capito il precetto
Divino. Prendete il catechismo tra le mani ed approfondite ciò che vi è rimasto
ancora oscuro.
Figli
miei, questo è tempo di grande preparazione: non bisogna trascurare nulla,
proprio nulla. Vi potrei dire di cercare un ministro del culto perché vi
consigli; ma non tutti sono preparati: molti di essi hanno idee ancora confuse;
si sono lasciati prendere dalle insidie del mondo e non sono buone guide.
Dovete
operare molto anche per conto vostro, creandovi una retta coscienza, poi
accostarvi, ben pronti, ai Sacramenti della riconciliazione e della Comunione.
Non aspettate tutto dagli altri. Il Vicario in terra di mio Figlio, ispirato
dallo Spirito Santo, sta guidando bene la Chiesa; ma non tutti lo seguono e
spesso quelli che dovrebbero seguirne l’esempio deviano a destra o a sinistra.
Ebbene, Gesù, come vedete, v’istruisce direttamente, perché i suoi fedeli
cooperatori si sono ridotti a pochi.
Piccoli
amati, vi chiedo di istruirvi rapidamente e poi di istruire anche gli altri,
perché il tempo non c’è: ogni cosa sta giungendo al termine, ogni parentesi si
chiude, ogni capitolo, iniziato, sta giungendo a conclusione. Vedete intorno un
mondo sviato che non insegna che la lezione degli insipienti. Tutti corrono ad
ascoltarla, per emulazione, e l’errore diviene sempre più diffuso. Vi dico,
quindi, di restare sempre con i vostri simili nel pensiero e nel comportamento.
Il nemico agisce contro Dio con volti sempre nuovi, agisce con massima astuzia
e ci cadono tutti coloro che hanno lasciato la mia mano per procedere, da soli,
con massima presunzione e superbia.
Figli,
vi metto in guardia contro i grandi pericoli, incombenti sull’Umanità. Occorre
riparare: lo si può fare solo col sacrificio e la preghiera. Siate attivi,
miei, amati, figli, siate attivi oggi, perché quello che ora vi è concesso di
fare domani non lo sarà più!
Voi
dite: “La Mamma sembra avere fretta. La Mamma è preoccupata.”
Sì, così
è: sono assai preoccupata, per quello che sta accadendo e per le conseguenze di
tali comportamenti. Ho fretta, sì, lo sapete, perché più volte ho ripetuto le
stesse cose. Oggi voglio vedervi tutti intorno a me col vostro piccolo cuore,
pronto ad accogliere i meravigliosi sentimenti di carità, che Io voglio
mettervi dentro. Gesù così desidera. Egli mi manda a prepararvi in modo che
nessuno abbia brutte sorprese. Vi voglio tutti con me, felici. Voglio che Gesù
vi accarezzi ad uno ad uno, mentre vi stringo tra le mie braccia materne.
Tutti
dovete vedere lo splendido sorriso di Gesù, tutti sentire le dolci parole che
vi invitano alla grande festa! Voglio che nessuno resti escluso! Seguitemi,
obbeditemi e ci sarete proprio tutti!
Vi
amo. Ti amo, figlia diletta.
Maria
Santissima