Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.05.97
Eletti, amici fedeli, ognuno di voi ha un posto
privilegiato nel mio cuore; vi ho scelti perché portiate frutto, frutto,
abbondante, e la terra sia rinnovata e viva una vita nuova, mai sperimentata in
precedenza.
Sposa
amata, mi sono scelto i diletti che mi devono accogliere al mio ritorno sulla
terra. Sarà, come spesso ti ho detto, una sorpresa, una grande sorpresa per
tutti, ma non per tutti piacevole: chi mi ha atteso alzerà il capo, felice di
aver concluso, vittoriosamente, la sua corsa; ma chi non si è curato di nulla,
chi è vissuto spensierato, da insipiente, costui non sopporterà la mia vista.
Piccola,
i miei messaggi sono chiari ed evidenti: alludono ad una realtà mai vissuta
dall’uomo in questo modo. Venni un giorno sulla terra, come piccolo bimbo,
riconosciuto nelle sembianze Divine solo da pochissimi eletti; ora vengo nella
potenza e nella gloria, riconosciuto da tutti. Sposa amata, tutti capiranno,
tutti si sveglieranno e sulla terra ci sarà un fermento nuovo.
Non
vengo nel nascondimento, ma in maniera evidente: abbaglierò la terra da un capo
all’altro e la mia luce, sfolgorante, penetrerà negli abissi più profondi. C’è
chi esulterà con gioia immensa e chi sarà sconvolto dalla paura: ognuno secondo
la sua scelta, ognuno secondo la sua situazione.
Sposa
cara, oggi gemi e ti addolori, per la grande stoltezza, che vedi intorno.
Questa sofferenza, da me permessa, è assai proficua per te e per il mondo
intero: è luce nuova per i peccatori, è sostegno per i deboli, è fuoco per i
gelidi. Benedetta la sofferenza del mio eletto! Benedetto ogni sacrificio, che
compie l’anima che a me si è donata: anche un sospiro è costruttivo; una
lacrima, poi, assume un valore inimmaginabile ai miei occhi, allorché è versata
per mio amore.
Ora il
mondo non vi capisce, mia diletta, il mondo vi respinge, vi deride, si fa beffa
di voi: ciò che è accaduto accade e la sofferenza del Padrone si ripropone nei
servi, fedeli. Vivete, amici cari, in parte la mia esperienza sulla terra:
incompreso ed abbandonato da tutti, non parlai ed attesi, offrii la mia
infinita sofferenza al Padre per il riscatto delle anime; alla mia sofferenza
si unì quella della, dilettissima, Madre mia. Ella mai mi lasciò e bevve lo
stesso calice, secondo la volontà Divina.
Piccoli
cari, non è diversa di molto la vostra sorte dalla mia; la situazione è simile,
anche se di minore intensità, perché voi non potete sostenere ciò che Io ho
sostenuto.
Davanti a
chi mi assaliva, mi offendeva, mi colpiva, crudelmente, tacqui, non reagii in
nessun modo: non servono parole per chi agisce con la mente, completamente
annebbiata, ed il cuore gelido. Accettate anche il tormento, che permetto;
stringetevi a me ed aspettate che Io, Io, Gesù, scinda tutti i legami con un
taglio netto e definitivo. In una stessa famiglia alcuni saranno presi, altri
lasciati; nell’ambiente di lavoro accadrà la stessa cosa. Tra coloro che sono
uniti da legami di strettissima parentela uno starà, l’altro se ne andrà.
Quello che ora è più non sarà; i vostri occhi si poseranno su di uno scenario
tutto differente: grande esultanza per i figli prediletti, gioia immensa per i
fedeli che hanno creduto, aspettato, servito!
Chi ora
condivide le mie pene godrà allo stesso modo della mia gioia. Guai, sposa
diletta, guai ai fannulloni che ridono, chiacchierano, oziano e nulla
concludono giorno dopo giorno! Questi nulla si aspettano e nulla si
costruiscono, mi suppongono lontano ed indifferente; invece, sono assai vicino
da sfiorarli. Credono che mai verrà il giorno del nostro incontro; invece, esso
è prossimo. Credono di avere, senza dare, di possedere, senza dispendio di
fatica: quanto costerà a ciascuno di loro questa insipienza!!
I miei
servi devono essere attivi ed operosi; guai agli imbelli! La battaglia ferve:
servono guerrieri valorosi, pieni di coraggio, e chi si nasconde per non
combattere è uno sconfitto che deve perire.
La
vostra arma è la carità; usatela in ogni senso, perché la terra geme, geme,
sotto il peso di tanta iniquità.
La
vostra forza è la preghiera; sia ogni attimo preghiera. Il mondo vi respinge e
non vi tiene in alcuna considerazione; voi crescete, invece, davanti ai miei
occhi: state salendo sempre più in alto, state volando negli spazi infiniti del
mio Amore. Esso vi trasforma, esso vi edifica, esso vi trasforma sempre di più.
Esultate, quando dovete affrontare un sacrificio, per il mio nome: è
un’occasione, splendida, che vi offro, è un dono, unico, che vi porgo. Guai a
chi ride, ride, irride, deride: piangerà, amaramente piangerà e nessuno si
avvicinerà a lui per consolarlo; anzi, faranno tutti a gara per sfuggirlo e
lasciarlo solo!
Piccola
mia, la mia manifestazione è prossima: prima ai diletti che hanno confidato in
me, poi, agli altri. Servite, attivamente, e consolatevi a questo pensiero: chi
è stanco si sollevi e prenda energia; chi piange si consoli e sorrida; chi
sopporta, con pazienza, continui a farlo, ben coscio che la sua tribolazione
sta per finire.
Ognuno
resti al suo posto e non si faccia cogliere da inquietudine: Io sto ultimando
gli estremi preparativi; già i miei prediletti sono avvertiti ed i miei angeli
sono ognuno al suo posto.
Piccola
mia, i versi del grande poeta ti hanno fatto pensare e nella tua mente hai formulato
una strana similitudine. Piccola cara, non sei molto lontana dal supporre il
vero: come allora in poesia, così ora in realtà! I tempi sono cambiati, ma le
situazioni sono assai simili!
Amata,
questo nuovo giorno ti ha preparato sorprese, gradevoli. Vivi con me ogni
attimo ed esulta, perché il tempo è arrivato. Io, Io, Gesù, mi sto rivelando
sempre più a te oggi, più ancora di ieri, domani, più di oggi. Così sarà, fino
a quando vedrai il mio volto sensibilmente, sfolgorante di luce, e la tua corsa
sarà giunta al traguardo.
Ho
chiamato a me i miei angeli, perché devono portare un mio messaggio a molti
della terra che vivono ignari di ciò che sta per accadere loro. Supplica, sposa
diletta, supplica perché non lo lascino cadere nel vento, ma ne colgano il
profondo significato: per loro sta suonando l’ultimo squillo!!!
Ti
amo, sposa. Vi amo tutti.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.05.97
La Mamma parla agli eletti
Miei
piccoli, siate lieti. Non ascoltate i tristi presagi del futuro che tanti vi
continuano a dare; ascoltate le promesse di Gesù, le splendide promesse e le
offerte di vita futura, stupenda, mai sperimentata dall’uomo. Entrate nella
logica Divina e uscite dall’ottica umana. Chiedete, supplicate affinché lo
Spirito scenda su di voi e vi liberi anche dalle scorie più piccole che
appesantiscono, figli cari, e non vi permettono di volare alto nell’etere
luminoso.
Chiedete,
figli, chiedete al Santissimo Figlio mio, chiedete i doni più preziosi ed egli
ve li elargirà e tutto diverrà più chiaro ai vostri occhi. Gli uomini sono
tristi ed angosciati, perché non capiscono, preferiscono le tenebre alla luce;
cercano di nascondersi, perché le loro opere sono del male. Figli cari, siate
radiosi nel vostro agire: non c’è nulla di vergognoso che non debba venire alla
luce, nulla, fatto per ingannare, che non venga conosciuto da tutti.
Questo è
il tempo della verità e chi opera da nemico di Dio e dell’Umanità non potrà
procedere nel suo intento: sarà colto sul fatto ed umiliato. Gesù viene a
portare ovunque la sua gioia, la grande felicità universale, la pace, mai
conosciuta; occorre prima che scompaiano le tenebre dell’ignoranza e che
trionfi la Sapienza. Ogni uomo ne sarà ricolmo; ma occorre chiederlo, figli
amati, occorre desiderarlo, ardentemente. Questo è il momento per farlo. A
chiunque implori i doni saranno concessi, perché sapete quanto Dio desideri la
salvezza ed il trionfo di ogni anima, creata per la vita non per la morte. Non
vivano i miei figli nell’indifferenza e nella noncuranza, non perseverino in
questo comportamento, così negativo: occorre togliersi dal torpore e capire che
questi sono gli ultimi istanti, concessi per riflettere e scegliere.
Parlavo
figli del terrore del futuro che è nato nel cuore di molti. Pensate che Gesù
voglia la tristezza, voglia l’angoscia, voglia il tormento? Al contrario, egli
vuole dissipare ogni tristezza, vincere l’angoscia dei cuori, eliminare il
tormento. Dio è Amore, Amore, Amore; scrivetelo bene nel vostro cuore e
piantatelo nella vostra mente!
Il male
è solo la conseguenza del peccato; se vi mettete bene in testa l’idea che
occorre vincere il peccato, combatterlo con tutte le proprie forze, pensare
solo ad eliminarlo dalla propria condotta, ci riuscirete ed avrete, subito, un
anticipo di gioia futura. Solo questo desidera Gesù: poter stringere al Cuore
ogni uomo, condurlo nel suo regno esteso su tutta la terra, farlo esultare e
porgergli doni, sempre più grandi, secondo la capacità di contenerli.
Non pensino
i miei figli a vanità in questo tempo, così decisivo per la sorte di ciascuno:
si cerchi l’elevazione dello spirito. Dio aiuta gli arditi, vuole che tutti
prendano coraggio e vincano l’astuto nemico. Gesù trionferà presto su tutta la
terra; vedrete accadere cose incredibili e mai viste nei cuori: lo Spirito
agirà, potentemente, lì, dove Gli si lascerà spazio per agire.
Apritevi
a lui, piccolini; fate del vostro cuoricino un calice, assetato di nettare santo.
Dio lo riempirà, anzi, lo renderà sempre più capiente perché possa arricchirsi
di più.
Non
chiudete le porte, ma spalancatele a Cristo che viene. Regni in ogni uomo,
domini da un confine all’altro della terra: voglio che nessuno se ne vada,
trascinato dal terribile nemico che ha finito quasi il suo tempo d’azione. È
tempo questo della grande luce che scende dal Cielo per distruggere la notte
del male. Siate figli della luce; non fate le opere delle tenebre e vivrete
sempre, sempre in essa con Gesù, con me, con gli angeli ed i santi.
Vi
amo. Figlia, ti benedico.
Maria
Santissima