Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

23.05.97

 

 

Eletti, amici cari, restatemi fedeli e servitemi con pazienza, sopportate i piccoli tormenti, che ogni giorno permetto. Siate saldi e perseverate: avrete con me la corona di gloria.

 

 

Sposa amata, un nuovo giorno annuncia il Cielo; grazie su grazie concedo perché il mondo possa prepararsi alla più grande sorpresa. Il mio ritorno è vicino: lo annuncia il Cielo col suo stupore, l’annuncia il mare col suo tremolio, l’annuncia l’aria con la brezza, soave, l’annuncia l’Universo intero col suo fremito.

Ogni creatura, prediletta, sente in sé un sentimento misterioso: è un annuncio, del quale non afferra, bene, il profondo significato. Il mio linguaggio, sposa amata, rimane spesso velato, perché ognuno col suo cuore, con la mente, con l’anima si sprofondi nel mio oceano, immenso, per capire, per intuire, per conoscere. L’intelletto non afferra se non le cose razionali, non quelle dello spirito. Allo spirito deve parlare lo Spirito col suo linguaggio semplice e profondo; al cuore deve parlare il cuore col suo sentimento, unico ed infinito. Piccola mia, vedi quanti uomini, intelligenti e colti, sono privi di sapienza: pensano e studiano, si affannano sui libri per scoprire qualcosa che possa loro spiegare le misteriose realtà; dopo tanta fatica, dopo un immane lavoro, restano ancorati sempre allo stesso punto, senza spostarsi in avanti di un passo. Le mie realtà non le spiega la mente umana: il finito non può cogliere l’infinito; è l’infinito che abbraccia e comprende ogni finito.

Piccola mia, Io, Io, Gesù, mi dono a chi, ardentemente, mi desidera; mi nego a chi mi respinge e non mi vuole. Ogni anelito verso di me ha pronta risposta. Piccoli tutti, che mi ascoltate, dovete essere come cervi, assetati, che cercano la mia acqua e solo questa desiderano: ecco che Io, Io, Dio, prontamente, la faccio sgorgare, limpida e fresca, in grande abbondanza. Nessuno, che non mi cerchi con cuore sincero, mi può avere, neppure chi entra nel mio tempio alla mattina e ne esce alla sera. Non conta la presenza fisica, ma quella della mente e del cuore: occorre la volontà, decisa, di ascoltare le mie parole e di metterle in pratica.

Sposa diletta, quante presenze vane vi sono, talora, nel mio tempio, quante ombre, senza corpo, figure, evanescenti, che nulla producono e nulla concludono! Gioisco, per i miei fedeli che si presentano a me con grande umiltà, che poco parlano con le labbra, ma sono loquacissimi col cuore: il loro sguardo è pieno d’amore, cercano il mio volto e solo questo desiderano: contemplarlo in eterno. Questo desiderio soddisfo, immediatamente, con gioia. Queste anime, poche peraltro, compensano il vuoto, lasciato dalle altre che sembrano presenti, ma, in realtà, sono assenti, appaiono, ma non sono.

Vengo nel mondo perché il mondo prenda gioia da me. Vengo per sollevare e fare gioire. Vengo perché la terra goda in me, il Cielo goda in me, ogni creatura, prediletta, goda in me, ogni creatura, umile, goda in me, ogni elemento ritorni ad avere il giusto equilibrio in me.

Vengo a mettere ordine dovunque: la mia splendida creazione geme sotto il peso di una schiavitù insopportabile; anche voi, miei amati, penate molto, perché le catene vi stringono i polsi, quelle che i vostri simili vi hanno posto. Da soli, mai potreste liberarvi; ma Io, Io, Gesù, vengo. Pazientate ancora poco poco ed Io vi scioglierò e vi sentirete liberi, finalmente liberi della vera libertà.

Oggi la mia piccola sposa freme dal desiderio di rivedere il regno della grande felicità. Vieni, amata: ti mostrerò le delizie del mio regno perché tu possa prendere forza per giungere al traguardo, ormai vicino. In questo posto di letizia tutto è armonioso. Oggi senti un canto, gioioso, che accoglie una piccola anima: rifiutata dal mondo, qui godrà ogni delizia e sarà ricompensata del bene della vita, che le è stato tolto. Gli uomini, empi e scellerati, distruggono ciò che Io, Io, Dio, con immenso Amore creo; l’innocente viene accolto dalle mie braccia amorose e gode qui tutte le gioie negate sulla terra, più altre, infinite ed inimmaginabili. L’innocente viene ampiamente ricompensato della pena patita, senza colpa alcuna; ma l’empio dovrà scontare fino all’ultimo spicciolo il debito che ha con me. Vedi, diletta, quest’angolo ameno, dove i colori sono tenui e la musica è dolcissima? Questo è il reparto bimbi: ridono e giocano, felici; Io ho donato loro la salvezza, senza alcuna fatica: è bastato il piccolo dolore, sopportato in vita, per dare loro la felicità eterna. Molti di loro sono rimpianti, alcuni amati, altri dimenticati, altri tenuti in nessuna considerazione, perché piccoli ed indifesi; Io, Io, Dio, li accolgo tutti con infinito Amore. Vedi fra loro la Madre mia, Santissima, come si occupa di renderli gioiosi: li guarda con tenerezza e li accarezza, dolcemente. Quanti di questi mai hanno avuto la carezza di una mano amorosa! Ebbene, qui viene loro restituito tutto ciò che avevano diritto d’avere. Mi guardi per chiedermi qualcosa; capisco ciò che vuoi dire: “Mio, adorato, Gesù, quanti piccoli in questo luogo, quanti di ogni razza e colore di pelle! Qui sono, immensamente, felici; ma sulla terra quanto gelo nei cuori, quanta crudeltà, quanto abominio!!!”

Lo sai, perché te ne parlo spesso, che soffro, terribilmente, in questo tempo, nel vedere gli uomini deviare sempre più, peggiorare e comportarsi senza misericordia alcuna. Io, Io, Dio, non avrò misericordia di chi misericordia non ha avuto, non avrò pietà di chi pietà non ha avuto, non darò a chi non ha dato!

Sposa, ripetilo a questa Umanità che si avvia ad entrare nella nuova dimensione: senza carità, senza amore, non ci possono essere gioia ed esultanza! Ognuno si affretti e recuperi, subito, il tempo perduto! Fino a quando concedo un raggio di vita, cosciente, c’è possibilità di riparare e pentirsi; ma potrei spegnere, improvvisamente, il raggio: in quel caso, tutto sarebbe concluso e senza speranza. Oggi, per quanti si spegnerà il raggio? Solo Io ne conosco il numero. Costoro, ti dico, diletta: in gran parte non si aspettano la sorpresa e vivono come se niente fosse, ignari che oggi il loro nome sarà pronunciato in modo tutto speciale.

Benedici, amata, il nuovo giorno che ti trova felice con me. Utilizzalo in preghiera ed adorazione: chi prega molto, in continuazione, col cuore e con le labbra, con la mente e con ogni anelito e palpito, pecca poco e rende un massimo servizio a se stesso ed a tutta intera l’Umanità.

Sposa, resta in me, godi in me, esulta in me.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

23.05.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Ecco, figli, la grande luce vi viene incontro; aprite bene gli occhi e guardatela: non vi abbaglia, non è abbagliante per i veri figli di Dio, che si sono lasciati plasmare dalla sua mano santa e benedetta. Insieme alla luce, divengono sempre più percettibili le grandi meraviglie che Dio compie per i prediletti che adorano il suo Cuore dolcissimo. I grandi doni sono per chi è pronto ad accoglierli.

Figli cari, ve l’ho già detto: non si può riempire un vaso, già pieno fino all’orlo, ma occorre svuotarlo del contenuto per ottenere la nuova ricchezza, quella che, veramente, darà la piena soddisfazione. Ecco quali sono le condizioni dei miei figli, tanto amati: alcuni sono vasi pieni di superbia e vanità, di desideri di piacere e di gloria umana. Questi sono coloro che non possono più recepire nulla di diverso, sono saturi e nell’impossibilità di avere dell’altro. Costoro sono, tra i figli, quelli che mi dànno maggiore preoccupazione. Il mio Gesù vuole operare su di loro, ma essi gli rendono assai difficoltosa l’operazione; questi sono ad alto rischio, non sentono e non vedono se non ciò che a loro preme sentire o vedere. Stanno subendo tutti un’adeguata purificazione; ma con scarsi risultati, fino a che non si decidono di sgombrare il cuore e la mente.

Figli cari, il dolore è un’ottima medicina, ma da sola non basta: occorre che la mente ne colga il significato ed il cuore si apra a Dio perché il suo raggio possa trasformare. Non tutti quelli che soffrono si salvano. Il dolore è misericordia, è immensa misericordia: occorre accettarlo, per il suo valore, e lasciarsi mutare.

Oggi l’Umanità è avvolta da una cappa di angoscia che è entrata in ogni uomo. Anche questa è profonda sofferenza, della quale Dio tiene conto. Il figlio nella pena cerca la mano del padre, cerca la sua casa, cerca il fuoco del suo cuore ardente, così, come nella parabola fece il figliol prodigo. Quando questo accade, ci sono subito il cambiamento di vita ed il ripensamento; ma non sempre questo avviene, quando i tempi sono così duri e la società così sviata.

Può accadere che per non pensare ai mali presenti subentri uno strano torpore, quasi uno stordimento, che impedisce anche di pensare, di riflettere sulla propria, terribile, condizione. È quello che succede in questo momento per molti: non riflettono, si lasciano trascinare dall’astuto avversario che col fumo malefico annebbia la loro mente e li dispone sempre più al male.

Figli, lasciatevi svuotare dal vostro io egoistico, lasciate l’amore per le cose vane del mondo, non fate del vostro corpo un idolo, ma curate l’anima: Dio sa, bene, che il vostro corpo ha delle esigenze e non vi farà mancare, certo, il cibo né la bevanda né il vestito per proteggervi dal caldo e dal freddo. Tutto conosce di voi l’Altissimo Creatore; le sue mani, Santissime, vi hanno plasmato; il suo sguardo, amoroso, vi ha accarezzato. Curate, attentamente, l’anima, pensate alla sua sorte eterna! Figli, amati figli, in questo tempo, conclusivo, mai distogliete il pensiero dal valore eterno dell’esistenza: i beni terreni sono cosa passeggera; quelli eterni dovete conquistarli con la preghiera ed il sacrificio.

I grandi santi passavano giorni e notti intere a pregare per ottenere da Dio le massime grazie; il loro tempo era meno difficile del vostro e meno determinante. Tutto sta per concludersi; sapete che manca così poco che ognuno, se spinge un pochino in là lo sguardo, può vedere l’ultimo tratto dell’orizzonte.

Siate preghiera, fervida e continua preghiera. Spegnete il televisore e, nel silenzio e nella quiete, adorate il vostro Re dei re che tanto è offeso. Supplicatelo perché trasformi la sua ira in misericordia ed il mondo si salvi.

Vi amo, figli cari. Ti amo, piccola cara. Oggi Gesù ti ha concesso un giorno lieto e senza stanchezza; donagli tutto il tuo amore.

 

                                                                                               Maria Santissima