Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
27.05.97
Eletti, amici cari, ecco, il vostro Signore viene a
voi, come un padre dai suoi figli: venite a mensa con me e consolatevi delle
vostre, piccole, pene, vicendevolmente. Vi guardo con tenerezza, mentre state
ultimando il vostro cammino.
Sposa
amata, beato l’uomo che ha scelto me e vive per servirmi: gode già da ora le
delizie che il mio Amore gli offre! Le tribolazioni gli paiono più lievi ed i
problemi più facili da risolvere; il presente è luminoso ed il futuro
s’intravede splendido. Chi ha scelto me ha scelto la vita; Io la darò in
abbondanza. Ho pronti dei doni, mai offerti all’uomo. Li ho tenuti da parte per
i meritevoli degli ultimi tempi e sono specialissimi come specialissimo è il
momento nel quale vivono.
Sposa
mia, è più facile essermi fedele in epoche di grande devozione e pietà oppure
quando ovunque ci sono disobbedienza, ribellione e sviamento?
Quando
la società intera devia, ogni singolo è portato ad emulare i peggiori
comportamenti. Oggi avviene questo: uno imita l’altro nel male e coloro che
perseverano nel bene sono assai pochi. Questi soffrono e tacciono; vedono lo
sfacelo generale, ma nulla possono contro un’intera società che mi ha girato il
dorso, invece, di offrirmi il cuore.
Costoro
devono restare saldi nel profondo per non cadere nell’errore comune: ogni
giorno è una pesante prova, da sopportare. Piccola mia, capisco il sacrificio,
che sostenete per affrontare una corrente così tempestosa; non ci riuscireste
da soli, se Io non vegliassi sempre su di voi, come madre accanto alla culla
del suo piccolo.
Premierò
questa, vostra, tribolazione: nulla dimentico; in me, Dio, non esiste
ingratitudine, come nell’uomo che prende, prende, senza mai ringraziare. Il
minimo dono, che mi si offre, viene largamente ricambiato; un minuto, solo, di
sonno perso, per amore mio, ha un grande merito davanti ai miei occhi. Vi dico,
sposa amata, dico a voi che mi ascoltate ogni giorno: siate saldi e
perseveranti. Non badate a quelli che si ritirano, che cedono davanti a questa
fatica: essi non erano abbastanza fermi nei loro propositi e si tirano indietro
proprio nel momento di procedere più spediti. Per voi non sia così. Vengo ogni
giorno, pieno di tenerezza, per consolarvi e spronarvi: Io, Io, Dio, Creatore
dell’Universo, mi piego sulle mie, amate, creature per attirarle sul mio petto,
come padre che stringe il piccolo che ha generato, lo accarezza, lo bacia, lo
fa trastullare per vederlo sorridere.
Sposa
cara, lo sai che in tutta la storia umana mai c’è stato momento più grandioso
di questo?
Lo
capiranno gli uomini a posteriori, quando tutto sarà fatto, quando tutto sarà
concluso, e gemeranno, faranno lamento, per non aver compreso in tempo il
momento propizio per costruire, secondo il mio piano.
Vedi,
sposa diletta: per ogni creatura che viene al mondo ho un progetto sublime e
per essa c’è un posto, preparato, nel mio regno. Già su di esso scrivo il suo nome.
Quando una creatura giunge in età di intendere e di volere col mio aiuto,
continuo, deve fare le sue scelte. La spinta le viene dal profondo: sta
all’uomo coglierla o respingerla. Desidero che tutti possano raggiungere la
meta, da me preparata; ma lascio piena libertà di accettare e collaborare o
rifiutare e respingere il mio aiuto.
Ogni
creatura nasce in una famiglia da genitori che si occupano di lei, essi devono
provvedere alla guida del figlio e non occuparsi solo della parte materiale,
indispensabile per la sopravvivenza, ma anche e soprattutto di quella
spirituale, indispensabile per la salvezza dell’anima.
Sposa
amata, i genitori sono i miei più preziosi collaboratori, quando mi
appartengono e seguono le mie direttive. Essi, che hanno questo sublime compito
di guidare a me i piccoli, devono procedere alla mia luce: con me il compito è
agevole ed i risultati o prima o dopo sono soddisfacenti; senza di me,
disperdono fatica, senza ottenere risultati.
Amata,
vedi quanta rovina nelle famiglie nella tua nazione, tanto cara al mio cuore:
c’è un morbo, tremendo, che insidia le famiglie! Esse si smembrano, si
distruggono: non è l’amore che le tiene unite, ma l’egoismo che opera le più
grandi scissioni! Senza di me, la società brancola nel buio e ogni progetto si
conclude in una sconfitta; Io costruisco, sposa mia, Io, Dio, faccio
costruzioni, ben salde, che non temono la furia degli elementi! Senza di me,
amati, tenetelo bene a mente, non potete fare nulla, proprio nulla. Ebbene,
ognuno che legge il mio messaggio ne colga il profondo senso e riveda tutta la
sua vita alla mia luce. Non avrò molto tempo ancora per ripetere le stesse
cose: il tempo è concluso; sono briciole queste, che vi concedo, briciole ed
altro non si aggiungerà.
Piccoli,
state uniti voi che siete seguiti, direttamente e sensibilmente, dal vostro
Signore; discutete dei vostri problemi e datevi la mano, come fratelli che si
sostengono a vicenda. Nessuno vacilli, senza che ci sia chi sia pronto a
sostenerlo; non alludo, diletta, solo alla necessità materiale, ma intendo
parlare di quelle spirituali: provvedete con la preghiera l’uno ai bisogni
dell’altro. Pregate, pregate, senza mai stancarvi: dovete salire gli ultimi
gradini. Essi sono faticosi, ma insieme vi sarà facile farlo.
Ecco, il
nuovo mondo si sta affacciando all’orizzonte e già se ne possono vedere i
segni, evidenti. Come un albero che prima di perdere completamente il vecchio
manto già comincia a rivestirsi del nuovo e mostra a chi lo guarda l’uno e
l’altro insieme, così, nella realtà presente vi sono due aspetti che appaiono
insieme: l’antico ed il nuovo; l’antico, ormai stanco e cadente, il nuovo
luminoso ed inedito.
La
pianta, poi, allorché i nuovi germogli sono ben palesi e cresciuti, si libera,
completamente, del vecchio, inutile fardello, e lascia che i suoi rami si
rivestano solo di nuovo splendore. Così avverrà nel mondo che è sotto i vostri
occhi. Ancora per poco vedrete convivere il vecchio ed il nuovo, il cadente ed
il rigoglioso: in un attimo, nel tempo di un batter di ciglio, sparirà tutto
ciò che è esausto e resterà il nuovo che non rispecchierà quasi affatto ciò che
è finito.
Vieni,
diletta del mio cuore: ti conduco in una famiglia, come tante, dove tra le
fronde, vecchie, c’è un germe, nuovo e luminoso. Vedi che squallore in questa
abitazione? Non c’è un’immagine che mi ricordi! Non c’è segno d’amore e di
devozione verso di me! Ti faccio entrare in ogni stanza: sempre la stessa,
misera, scena! È rimasta chiusa solo questa, piccola, camera; vieni: ti ci
conduco. In essa c’è una giovane che prega davanti all’immagine della Madre mia
Santissima. Ella ha il volto rigato di lacrime, perché deve vivere in un
ambiente senza luce, senza amore, senza calore. Io le ho toccato il cuore e il
mio raggio le mostra la squallida realtà della sua famiglia: quale migliore
soluzione per risolvere i problemi, che rivolgersi con suppliche alla Madre del
Cielo dal Cuore dolcissimo, sempre pronto all’aiuto? Prega la fanciulla, parla
delle sue sofferenze alla tenerissima Mamma e sembra inconsolabile; ma, dopo un
po’, il suo viso si distende, torna sereno, quasi sorridente: è nata una,
nuova, speranza nel suo cuore e non ha più paura di tutto, come prima, perché
sente che una mano la tiene salda e comincia a fare i primi passi nella via
della luce.
Ecco un
germoglio nuovo in un contesto vecchio. Questo crescerà e diverrà un albero
rigoglioso nel giardino di Dio, mentre le altre fronde cadranno, perché
inutili.
Sposa
cara, ogni uomo accolga la mia luce, come tu hai fatto. Camminate in letizia
verso la sublime meta, che già vedete, chiaramente.
Ti amo sposa. Vi amo, diletti.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
27.05.97
La Mamma parla agli eletti
Miei,
amati, piccoli, Gesù vi guarda con tenerezza, scruta il pensiero ed il cuore,
vi sta accanto e mai vi lascia soli. Siate felici se il tempo scorre con
serenità ed in letizia; cogliete questa grazia, che vi viene concessa giorno
dopo giorno. Tutto il bene proviene dal Cuore dolcissimo di Gesù che gode nel
vedervi così arditi sulla strada da lui tracciata. Questo è proprio il momento
nel quale il cristiano deve mostrare il massimo ardimento, perché venti
pericolosi soffiano ovunque. Dio viene messo in disparte, talora, addirittura
dimenticato, considerato inesistente: avanza il paganesimo e si moltiplicano
gli idoli; aumenta la superstizione e nei cuori s’instaura un vuoto pericoloso,
un deserto insidioso.
Piccoli
miei, non lasciate neppure per un attimo la mano che Dio vi porge; camminate
stretti a lui: il nemico se ne sta lontano, se voi siete protetti, ma osa
tutto, quando vi vede smarriti. La grande lacerazione dei cuori viene dal
peccato, non solo, figli, da quello gravissimo. Non vi accada mai la disgrazia
di caderci; se anche questo avvenisse, non perdete un attimo: pentiti e
supplichevoli, gettatevi ai piedi di Gesù e chiedete il suo perdono con il
profondo proponimento di non cadere più, mai più.
Figli,
molti corrono un terribile pericolo: quello di abituarsi al male, d’incallirsi
nel male in modo da non riconoscerlo mai come tale. Nella confessione non c’è
sincerità, non c’è pentimento, vero; guai all’uomo che cade in tale insidia,
tremenda, del nemico! Il peccato non viene perdonato, se non c’è fermo
proposito di non ricaderci. Figli, fate attenzione: l’insidia è frequente,
l’inganno è nascosto! Quanti avranno una terribile sorpresa, proprio per
questo, loro, comportamento, insensato: si confessano e fingono il pentimento
per avere l’assoluzione, si accostano in tali, indegne, condizioni al Sacramento
dell’Eucarestia! Il resto lo sapete.
Figli
cari, vi chiedo di rivedere, bene, il vostro comportamento; quando avete ben
capito ciò che è male e disdicevole, non fatelo più e dite a voi stessi:
“Meglio la morte che il peccato”. Dovete essere decisi sia nel vincere la
tentazione di compiere quello grave sia nel vincere quello più lieve: anch’esso
è offesa a Dio. Molti, lievi, offuscano e fanno sviare.
Piccoli
miei, nella preghiera, assidua e profonda, Gesù vi farà capire ogni cosa.
Volgetevi a lui con fiducia profonda, ma anche con sincerità; non celategli
nulla e fate, sempre, seri proponimenti di perfezione. Nessuno, poi, si ritenga
ormai arrivato, nessuno vittorioso, nessuno santo, prima del giudizio Divino.
Siete in
cammino; dovete proseguire, fino in fondo, con coraggio, perseveranza e pieno
abbandono in Dio. Fate solo le opere a lui gradite: il Dio della pace vi terrà
stretti a sé e godrete le infinite delizie del suo Cuore. Dipende da voi la
sorte che avrete, Dio mai condanna: è l’uomo stesso che, conscio, per luce
Divina, del suo, errato, comportamento, percorrerà la strada della luce o delle
tenebre. Avrà uno splendido futuro chi si è preparato in tempo. Gesù ora si fa
trovare, si offre, generosamente, su ogni altare del mondo; non lasciate andare
questa occasione, preziosa! Chi ha peccato, anche gravemente, non si disperi;
non perda tempo, però, neppure un attimo: si riconcili attraverso i Sacramenti,
col suo Signore ed una volta ritrovata la via luminosa, mai l’abbandoni, mai
più!
I chiamati
sono tanti; ma coloro che già hanno risposto sono in numero ancora esiguo.
Sacrificatevi in ogni modo per i peccatori, perché il mondo intero si converta
e la grande felicità sgorghi, come sorgente pura in ogni angolo della terra.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima