Opera scritta dalla Divina Sapienza per
gli eletti degli ultimi tempi
01.06.97
Amici fedeli, eletti, che seguite il mio cammino,
proseguite nella gioia e nella speranza sicura: sia l’una che l’altra
provengono da me, Dio, che non prometto mai invano; secondo i miei tempi, ogni
cosa si compirà.
Sposa
amata, abbiate tutti completa fiducia in me e non vi colga la tristezza, per il
sacrificio che giornalmente vi chiedo. Non vi sembri pesante ciò che dovete
sopportare: sono minime le tribolazioni, se confrontate col premio finale,
grandissimo, inimmaginabile.
Piccola
mia, la vita è travaglio per ogni uomo che viene alla luce; ma se egli si
rifugia in me, se opera secondo i miei, santi, precetti, questa pena si
trasforma in gioia, in consolazione, in gaudio del cuore. L’uomo, che confida
in me, sa per certo che le mie promesse diverranno realtà, sa – perché più
volte lo ripeto – che ogni fatica diverrà gioia, che ogni lacrima è una perla,
preziosa, che ritroverà nel suo scrigno.
Ho un progetto
speciale per ogni uomo che nasce; ma per quelli che sono in vita in questo
tempo tutto è particolare. Quando si compirà il piano, vedrete, miei amati,
come le cose saranno assai differenti dal passato. È un tempo di grande
rinnovamento, è un tempo di conclusione: ci sarà, miei fedeli, l’anno zero. Dopo
comincerà un cammino diverso per l’Umanità.
Sono
gioioso, nel rivelare i miei segreti ai diletti che mi amano e non hanno
orecchi che per ascoltare le mie parole. Vedo, sposa mia, che il vostro vivere
oggi è divenuto più faticoso che nel passato: nella tua nazione c’è un grande
desiderio di cambiamento; ma nei cuori c’è profondo smarrimento, perché le
guide sono cieche e stolte: la grande nave viene mal guidata e rischia di
inabissarsi.
Chi è
con me non si faccia cogliere dalla tristezza, vedendo tanto sfacelo. L’ho
detto, sposa mia, e lo ripeto: ciò che è stato non sarà. Ciò che è accaduto non
accadrà. Il passato verrà dimenticato. Gli equilibri, che ora gli uomini
cercano di creare nella più grande confusione, sono squilibri: c’è una babele,
alla quale solo Io, Io, Dio, posso mettere riparo.
Tu
pensi: “Come vorrei che il mio Signore intervenisse presto! Come vorrei che
questo accecamento, generale, avesse termine presto!”
Così
accadrà nel mio tempo, secondo la mia logica. Permetto questa tribolazione a
tutta la tua nazione perché i superbi riconoscano la loro insipienza e gli
umili vedano con chiarezza che solo in me c’è Sapienza, mentre nei loro simili,
anche in coloro nei quali tanto avevano confidato, c’è totale insipienza.
Questa, grave, prova che disorienta gli animi deve essere sopportata con
pazienza. Sposa cara, ti ho parlato in precedenza di anno zero; questo
significa che gli equilibri precedenti, creati dall’uomo senza di me, verranno,
completamente, mutati: la nuova realtà sarà la mia realtà, la nuova storia sarà
la mia storia e i protagonisti della scena saranno secondo il mio Cuore. L’Umanità
tornerà come ai primordi ed Io, Io stesso prenderò per mano il mio popolo,
bambino, e lo aiuterò a crescere e fortificarsi, secondo la mia logica che è
assai differente da quella umana. Procedi, mia diletta; senza impazienza, ti
chiedo di procedere. Pensa al tuo Signore: quanta pazienza ho avuto e quanta
continuo ad averne con questo popolo così testardo, che pure amo, immensamente!
Vorrei portarti oggi nella città della gioia, in quella che è secondo il mio disegno;
vieni, mia amata, consola il tuo cuore: vedrai, in breve, quella che sarà la
vita del prossimo futuro in una terra stillante rugiada Divina.
Guarda,
guarda bene: dell’antica Babilonia non c’è più traccia. Ti ho mostrato più
volte, in visione, le strade del mondo sia nella luce che nelle tenebre. La
scena non mutava di molto: ovunque confusione, desolazione, smarrimento,
degradazione, gelo. Ti ho mostrato quello che avviene nel segreto di luoghi
riposti: si cova il tradimento, si prepara l’inganno, si calpestano i miei,
santi, precetti, si offende gravemente me, il Signore della vita, che ho subito
il più grande martirio perché ogni uomo potesse vivere secondo la sua, altissima,
dignità. Qui lo scenario precedente non esiste più, non si ricorda più; neppure
la più fervida immaginazione può giungere a pensarlo: gli equilibri sono
veramente tali, le strade sono luoghi, sereni, dove ci sono pace ed armonia. Pensa,
mia diletta, all’insopportabile rumore delle strade; pensa a ciò che accade ora
con milioni di automobili, assiepate ovunque, con suoni scomposti ed irritanti.
Pensa alle lunghe colonne di attesa ai caselli nei giorni infuocati; qui nulla
di tutto ciò, non c’è un angolo che ricordi il passato. Esso è morto, sposa
mia, è morto e non si ridesterà più. Ho affidato la mia, splendida, casa agli
uomini perché la curassero con amore e ne godessero le ricchezze. Di essa ne
hanno fatto scempio e nulla è più come prima: hanno inquinato, sporcato,
distrutto! Così continuerebbero a fare, se Io, Io, Dio, non li fermassi in
tempo; sposa amata, se Io non intervenissi, prontamente, tra breve, neppure una
pianta vedresti più fiorita, neppure una rondine volare nel Cielo e la tua,
desolante, tristezza sarebbe tale che preferiresti morire che vivere in tale
contesto. Questo non accadrà, mia diletta, questo non accadrà, perché Io, Io,
Dio, non permetterò che accada: Io, Io, Dio, interverrò poco prima che lo
scempio sia totale e porterò ogni cosa all’antico splendore. Vedranno i tuoi
occhi, mia piccola, cose splendide e grandiose, come, in modo velato, ti faccio
intravedere in questa scena che hai davanti.
Non vedi,
infatti, uomini frettolosi che corrono, come impazziti, non senti persone
urlare, come ossessi; odi che armonia, soave, si sente diffondere nell’aria
serena? I bimbi non piangono più, per la solitudine, davanti ad uno schermo
inutile, neppure si trastullano con giochi insipienti. Guarda il loro sorriso:
è felicità, è gioia sublime; cinguettano come uccellini che sono lieti di
vivere ed il loro cuore è pieno di allegria.
Volgi
ora lo sguardo alle figure femminili: armoniose, leggiadre, esultanti, tutte,
dolcissime, in abiti dai colori delicati si muovono come libellule; sembra il
loro passo un volo di rondine, tanto è leggero ed aggraziato. Tutto è
trasformato, sposa mia, tutto è stupendo in questo nuovo mondo, voluto da me.
Vedi, mia diletta, se per un poco ho permesso che una grande nuvola, nera,
ingombrasse il Cielo, ora essa si è dissolta, lasciando apparire la luce del sole
più splendido, quello del mio Amore. Qui, diletta, non c’è tramonto, ma
un’eterna alba, luminosa, che volge verso un giorno splendido. Tutto è gioia;
non vedi un volto triste, non vedi segni di angoscia sui volti: sono scomparsi
il dolore ed il tormento, l’uomo vive secondo la dignità che gli ho dato.
Tu mi
guardi con in modo interrogativo, come per dirmi: “Mio Gesù, che fine ha fatto
il vecchio mondo?”
Ti
rispondo: tutto è stato trasformato il trasformabile e tolto ciò che era
divenuto inutile. Come l’agricoltore, quando ripulisce il suo campo, lascia ciò
che serve e brucia il resto, così ho fatto Io, Io, Dio, mia diletta. Attendi il
compimento di tutte queste cose e lascia che il sole porti a piena maturazione
tutte le spighe, prima della raccolta finale.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti
degli ultimi tempi
01.06.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
cari, tutto si sta compiendo, tutto si avvia a conclusione. Gioite pure
nell’amarezza, perché Dio si è ricordato del suo popolo santo e l’ha innalzato
fino al suo Cuore: ognuno avrà la pace, ognuno godrà la gioia, ognuno verrà
immerso nel suo oceano, infinito. Figli, amati figli, saranno umiliati i
superbi, saranno abbattuti i nemici di Dio e dell’uomo. Sopportate con pazienza
anche le più grandi umiliazioni e siate orgogliosi di soffrire, anche se in
minima parte, la stessa sofferenza di mio Figlio, Gesù. Abbiate pazienza ancora
un poco, poco, poco e quello che ora vi tormenta non ci sarà più, non si
ricorderà più. Vi girerete intorno per vedere, ma la scena sarà mutata: ciò che
era non sarà più. Vedrete volti lieti, mai più quelli angosciati; vedrete visi
sorridenti, mai più tristi; vedrete volti amorosi, mai più ostili.
Figli,
amati figli, state vivendo la fase finale di un processo, splendido, in ascesa:
Gesù vi porta sulla vetta del Tabor; poi, davanti a
voi si trasfigurerà e lo vedrete così, come egli è. Sarà per voi esperienza
sublime, come lo fu per i discepoli del passato.
Siate
pazienti nella presente tribolazione: per ogni colpo di flagello, che vi viene
dato, benedite l’Altissimo, perché vi permette di cooperare con lui per la
salvezza del mondo. Siate docili e perdonate, sempre. Pregate per i vostri
torturatori: chiedete per loro la conversione, rapida, presto, prima che il
grande giorno venga, irrompa e non ci sia più niente da fare.
Piccoli miei,
quando le grandi acque romperanno tutti gli argini ed invaderanno ogni angolo
della terra, nessuna mano umana potrà frenarle: sarà Dio stesso che agirà con potenza
e al momento stabilito ne frenerà l’impeto.
Piccoli,
non gemete: Dio vi protegge e non permette che accada qualcosa che vi sia
nocivo; la sofferenza che sentite è necessaria, serve per realizzare il piano
Divino.
Piccola
amata figlia, oggi Gesù ti ha chiesto qualcosa in più; hai donato con amore. Ebbene,
questa tua umiliazione ha aiutato il Vicario di mio Figlio a compiere, senza
troppi ostacoli, la sua nuova missione; vi sono molti che lo odiano: il nemico
ha schierato i suoi per la battaglia e sono dislocati in ogni angolo della
terra; anche lì, in Polonia, sua patria, ne sono presenti in gran numero. Io lo
proteggo come Madre amorosa, ne sorveglio ogni passo; ma ho bisogno della
vostra collaborazione, del sacrificio, che mi offrite, del tormento, che subite
con cuore gioioso al servizio della santa causa.
Gesù ha
schierato i suoi angeli di terra; in ogni parte del mondo ce ne sono a milioni:
devono contrastare il nutrito esercito avversario che è, come ben vedete,
agguerritissimo.
Non
temete, figli miei, non gemete qualunque cosa accada: anche le schiere
angeliche del Cielo sono intorno a voi. C’è in atto l’ultima, grande,
battaglia; il mio Cuore Immacolato trionferà e voi sarete con me a godere le
sublimi delizie, preparate per i fedeli che sanno perseverare fino alla fine.
Non
meditate difese umane; usate solo l’arma della prudenza, quando occorre. Non vi
esponete, allorché non serve. Non sprecate parole lì, dove esse sono
perfettamente inutili. Io vi suggerirò volta per volta come comportarvi; vi
tengo per mano ed accarezzo il vostro viso, quando noto la grande stanchezza
che vi ha colto. Ecco: vi ristoro con le mie amorose carezze e vi do coraggio. Siate
lieti, mentre state camminando verso quella vetta, della quale vi ho parlato. Osservate
con l’occhio del cuore: vedete quanto sia, ormai, vicina la meta?
Vi amo,
figli. Vi amo, immensamente. Grazie, amata figlia, per il dono di oggi.
Ti
amo.
Maria
Santissima