Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
06.06.97
Eletti, amici fedeli, un grande momento si prepara
per l’Umanità, un grande tempo per tutti voi; aspettatelo e non lasciatevi cogliere impreparati. Io, Io,
Gesù, vi avverto. Io, Io, Gesù, vi conduco, se volete; con Cuore amoroso vi
accompagno. Sono per voi, diletti, sono per voi, non temete; la mia gioia vi
porgo, la mia pace, la mia libertà.
Sposa amata,
vedo sempre nei cuori dei miei diletti tanto timore. Tremano le mie creature,
per i vari annunzi che s’intrecciano nell’aria. Il Cielo parla, la terra trema,
il mare freme: Dio annuncia cose importanti. Tutti ormai ne hanno sentore: chi
si aspetta la catastrofe generale, chi l’esplosione di bombe ad alto
potenziale, chi la scissione della terra, come avvenne nei tempi remoti.
Ebbene, ognuno nel suo cuore attende un mutamento in peggio.
Vedo
volti tirati e timorosi, vedo inquietudine, misteriosa, per un futuro che
s’appressa assai minaccioso non solo per la tua nazione, sposa cara, ma per
tutti i popoli della terra. Essi hanno operato con insipienza, senza pensare
che ogni comportamento ha una sua conseguenza, che ad ogni azione corrisponde
una reazione che può essere immediata oppure ritardata, ma inevitabile.
Ho porto
ai miei diletti, per Amore, solo per Amore, ai meritevoli ed ai non meritevoli
i doni più splendidi. Anche quando ho visto insipienza ed ingratitudine, ho
continuato a porgere con larghezza. Come padre amoroso, mi sono chinato sui
miei figli per provvedere a tutte le loro necessità. I loro problemi sono
divenuti i miei problemi e le loro difficoltà le mie: non sono mai stato
indifferente davanti al dolore delle mie creature e, come madre premurosa, li
ho accuditi tutti, guidandoli verso la perfezione.
Sposa
amata, se l’uomo rifiuta di farsi plasmare da me, finisce col prevalere in lui
l’istinto belluino: è stato troppo grave e profondo il morso del peccato
d’origine. Creato dal bene per il bene, l’uomo, dopo la caduta prima, tende al
male; sì, diletta, questa è la triste eredità di Adamo.
Certo,
tu dici, nel cuore: “Gesù, mio, adorato, tu ti sei fatto Uomo proprio per
sollevarci da questa miseria. Tu hai preso sulle tue spalle, possenti, tutte le
nostre colpe proprio per alleggerire noi delle nostre. Non bastava questo a
trasformare, completamente, la natura umana da maligna in benigna?”
Ti
rispondo, diletta; il mio sacrificio è stato la massima espiazione. Per i miei
meriti, ogni uomo può giungere alla salvezza, se vuole, ma è necessaria la sua
volontà; deve prima comprendere qual è la sua vera sorte, poi, deve fare una
scelta. Se l’uomo si salvasse automaticamente, non ci sarebbe alcun merito:
avrebbe tutto, senza offrire nulla. Non è così: la massima parte l’ho fatta Io,
Io, Dio; la minima deve farla ogni creatura prediletta. Per accedere alla
salvezza occorre fatica, occorre salire per una ripida salita, piena di
inciampi, rocce, speroni, burroni, insidie di ogni genere. Sì, sposa mia, la vita
è fatica; l’hai sperimentato, continuamente, con la tua esperienza.
Ora ti
ho concesso di volare; ma prima hai sofferto assai: anche a te ho chiesto di
pagare la tua parte, come deve farlo ogni creatura. Hai potuto constatare come
le insidie sono sempre presenti, come le buche, talora, sono così ben celate
che la creatura vi cade dentro, quasi senza rendersene neppure conto.
Dimmi,
piccola mia: lungo il corso della tua vita, ti sei mai sentita abbandonata e
hai mai camminato da sola nelle grandi difficoltà? Ti ho abbandonata per un
solo attimo?
Vedo il
tuo sguardo luminoso e riconoscente; la tua risposta è palese: “Mai, mio
Signore! La tua tenerezza e la tua dolcezza hanno accompagnato il mio cammino
attraverso il dolore. Le prove sono passate. Mi hai provata col fuoco ed io ho
benedetto quella fiamma ardente che mi liberava dalle imperfezioni, dalle
debolezze, dalle scorie, da tutto ciò che appesantiva il mio essere”.
Piccola
mia, in questo modo Io agisco; ogni uomo deve offrirsi a me, come la cera a chi
la deve modellare: deve, spontaneamente, donarsi per divenire un capolavoro
nelle mie mani.
Pensa ad
una splendida scultura, che i tuoi occhi hanno ammirato: ebbene, quell’opera,
superba, all’inizio era solo una massa informe. Se l’avessi vista grezza, non
le avresti, certo, rivolto neppure uno sguardo; ora resti incantata davanti a
tale bellezza.
Ecco,
come si presenta la natura umana, prima che intervenga la mia azione: è una
massa informe, interiormente, anche se la parte esterna, il corpo intendo, è armonioso
ed aggraziato.
Anche il
bimbo, che pur nella sua grazia infantile incanta, appena è in grado di capire,
tende al male, lo coglie, immediatamente, lo imita con facilità: deve essere
corretto, continuamente, guidato, condotto per mano; solo allora muta le sue
caratteristiche originali.
Tutta
quest’opera sto compiendo con grande potenza in questo tempo, decisivo: faccio
di ogni mia creatura, che si renda disponibile, un capolavoro, che poi il mondo
intero ammirerà. Questa, poi, sarà al mio servizio per completare negli altri
la mia opera. Mi sto preparando collaboratori attivi e precisi che facciano
esattamente ciò che Io propongo loro di fare.
Ecco
quello che accadrà: non la rovina del mondo, non l’esplosione della terra, non
la fine di tutto, ma l’apoteosi della creatura umana, che si è lasciata
condurre da me. L’uomo, libero dalla zavorra che lo appesantiva, potrà volare,
volare sulle vette altissime e si librerà, gioioso, lì, dove prima neppure
osava giungere col pensiero.
Sposa
amata, invito voi tutti alla perseveranza. Mentre procedete, pensate a ciò che
vi attende, guardate il mio volto amoroso che vi guida e v’incoraggia. Chiedete
la carezza della Madre mia e Madre vostra che non vi perde di vista neppure per
un attimo. In questo, ultimo, tratto procederete con la leggerezza di una piuma
che ondeggia nell’aria, portata dal vento, e si posa proprio lì, dove la soave
brezza la fa posare.
Io sono
la brezza, soave, che vi conduce, Io, Io, Gesù, che ho preso nelle mie mani
ogni istante della vostra vita per tesserne un’opera mirabile che durerà per
sempre.
Gioisci,
mia sposa, in questo nuovo giorno, splendido, che ti dono. Lasciati condurre
dall’onda, soave, del mio infinito Amore.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
06.06.97
La Mamma parla agli eletti
Ecco,
figli amati, ecco anche oggi la Mamma del Cielo da voi! Con Amore, con immenso
Amore mi prendo cura di ciascuno.
Sono al vostro
fianco e vi guardo, vi sostengo, vi ascolto. Apritemi, piccoli miei, il cuore e
ditemi quali sono le vostre pene. Parlate pure con me di ciò che vi turba ed Io
vi sosterrò: voglio vedervi sorridere. Mostratemi pure le vostre ferite,
interiori e fisiche ed Io le medicherò: Gesù me lo concede, Gesù mi manda a
voi, il dolcissimo, mio, Gesù che è, sì, mio Figlio, ma anche mio Signore che
adoro, ininterrottamente.
Desidero
sanare le vostre piaghe, tutte le vostre piaghe. Le conosco, diletti figli,
certo che le conosco! Tutte mi sono note e nessuna mi sfugge; ma sono lieta che
voi, fiduciosi, confidenti, me le mostriate con la stessa sicurezza che ha il
bimbo, nel porgere la piccola mano, ferita, alla mamma terrena perché le ponga
sopra il suo bacio risanatore.
Piccoli
miei, vi voglio condurre sulla strada della santità. Nessuno deve restare
indietro, nessuno deve disperdersi: ascoltatemi, dovete solo seguire le mie
parole, i miei insegnamenti!
Guardate,
guardate, piccoli miei, guardate con gli occhi del cuore: vedete quella figura
imponente circondata da un grande alone di luce sfolgorante? Vedete il Figlio,
mio, Santissimo che vi viene incontro? Il suo viso è dolcissimo, il suo sguardo
amorosissimo, le sue braccia sono spalancate e vi attendono. Viene Gesù, viene
nel mondo, visibilmente, il mio Gesù; viene non per guardare quello che fanno
gli uomini, ma per governare e dominare con potenza e Amore popoli e nazioni.
Tutti saranno sotto il suo scettro regale.
Figli,
esultate di gioia, perché il Padrone del mondo riprende pieno possesso del suo
regno: lo strapperà dalle mani dei prepotenti, degli arroganti, dei superbi.
Chi ha dominato non dominerà più; chi ha diretto non dirigerà più; chi ha
sottomesso i miseri e li ha resi schiavi sarà giudicato dal Dio giustizia. A
lui il potere; a lui la gloria; a lui il dominio di tutto! Per sempre regnerà
il Dio giustizia. Godete, tutti voi, figli, che amate la giustizia e avete
cercato di praticarla nella vita: la vedrete trionfare con lui presto. Ecco,
viene il Dio della gioia: godete voi che avete dato gioia alle creature del
mondo, gioia pura, gioia che sgorga dall’amore. L’avrete la gioia; sì, figli
cari: quella che avete data, tutta la riavrete, ma moltiplicata all’infinito.
Godete
tutti voi, figli, che avete il cuore pieno di amore sincero, che avete
profumato col vostro amore la terra, le creature predilette, ma anche le umili,
difese e protette con rispetto e tenerezza: viene Dio Amore per benedirvi e
ricompensarvi; neppure una stilla va perduta, neppure una sola stilla va
smarrita. Beato quel figlio che ha colmato un oceano con la sua carità verso
tutti! Il giudizio sarà basato sulla carità, la terra verrà data in godimento a
tutti quelli che hanno praticato la carità. Vedranno, questi miei cari figli, i
fiori sbocciare ovunque ed i frutti offrirsi, spontaneamente, senza fatica;
vedranno il lupo pascolare con l’agnello ed entrambi nutrirsi d’erba. Non
scorrerà più il sangue della vittima e non ci saranno insidie, tranelli né di
uomini né di animali: pace, figli, pace sulla terra in ogni angolo; amore,
amore, figli cari, ovunque! Il bimbo metterà la mano nel covo dell’aspide,
senza averne alcun danno; i dolci cerbiatti non dovranno più tremare di paura,
perché nessun predatore scruterà le loro mosse per assalirli. Figli, il
Paradiso ci sarà sulla terra! Gesù sta portando il Paradiso sulla terra!
Adorate
e ringraziate! Adorate e ringraziate, lodate il suo nome e santificatelo,
perché egli è Santo, Santo, tre volte Santo!
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima