Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
09.06.97
Eletti, miei cari, siate gioiosi, mentre vi
avvicinate alla meta: la vostra vita è nascosta in me, per vostra scelta, ed Io
accompagno ogni istante della vostra esistenza.
Sposa
amata, se l’uomo capisse in tempo che in me c’è ogni ricchezza, che in me c’è
ogni gioia, che in me c’è la vera pace, non si affannerebbe, inutilmente,
dietro alle cose del mondo, sfuggendo me che sono l’unica ricchezza, alla quale
aspirare. Sono venuto sulla terra venti secoli or sono con il lieto messaggio
d’Amore e di gioia: questo doveva conoscerlo tutto il mondo e ogni uomo doveva
godere ed esultare, al pensiero di avere un Dio così tenero ed amoroso da farsi
simile a lui, prendendo carne umana e patendo le massime sofferenze per
condividere in tutto la sorte di ogni creatura.
Quante
volte sento dalle tue labbra questa frase: “Com’è bello, mio Gesù, com’è
stupendo, mio Amore, sentirsi tanto amati! La tua dolcezza mi rende felice, la
tua tenerezza mi fa procedere in letizia. Non mi sento più un atomo, disperso
nell’immensità dell’Universo, sento di essere una creatura di altissima dignità
che ha un posto importante nel Cuore di Dio, una sorte grandiosa, per suo
volere. Sono felice di essere nata. Sono felice di essere stata pensata un
giorno dalla mente sublime del mio Signore e poi, dolcemente, soavemente, mirabilmente,
tessuta nel seno di una buona mamma.”
Quante
volte, mia piccola, mi hai detto queste parole, mentre il tuo cuore si riempiva
di grande gioia! Quanto è felice la vita di chi riesce a capire la verità ed in
essa s’immerge, interamente!
Dopo
tanti secoli dalla mia venuta, ancora la gran parte del mondo non mi conosce
affatto e chi mi ha conosciuto proprio in questo tempo, così grande e decisivo,
mi gira le spalle per cercare le ricchezze vane che più non esisterebbero, se
Io non l’avessi porte.
Piccola
mia, che vivi felice sul mio Cuore amoroso, dammi gioia, dammi consolazione,
perché non sono amato, non sono conosciuto; anche il mio popolo eletto mi gira
le spalle ed i miei prescelti vogliono procedere senza di me!
Sono
offeso, ingannato, venduto e tradito: chi mi ha dedicato la sua vita e si è
consacrato a me mi pensa sempre meno, mi serve senza fervore, procede nella
tiepidezza e pensa ad accumulare beni, vani, che lo distolgono dal mio
servizio. Le insidie del mondo sono entrate nei luoghi consacrati; il nemico fa
strage di anime, raggela i cuori e distoglie le menti da me. Quella
televisione, seguita a lungo, quelle immagini spesso agiscono come veleno che
muta i pensieri e li volge al male!
Sposa
mia, proprio quando s’appressa il momento della grande gioia per il mondo dovrò
punire il mondo? L’uomo sta per avere ciò che, a lungo, ha desiderato E deve
rinunciarvi proprio ora, per indegnità?
Ieri è
stato il giorno festivo: nel tuo paese quanti hanno santificato la festa?
Quanti mi hanno dedicato con amore almeno questo giorno? Si è ripetuta la scena
di sempre: i luoghi di svago sono stati affollati di gente festante; i luoghi
di culto quasi dimenticati, oppure frequentati da chi entra senza cuore e senza
anima. Piccola, come do immensa gioia a te, vorrei darla anche alle altre
creature predilette. Per ciascuna è pronto un posto, per ciascuna c’è un
progetto, meraviglioso; ma per molti non potrò attuarlo, perché essi lo
rifiutano con un comportamento sbagliato.
L’uomo,
sposa mia, non può vivere come se Io non fossi, ignorare la mia presenza e,
poi, al momento finale, pretendere di avermi come padre amoroso, come giudice
benevolo. Ogni momento della vita umana deve essere preparazione al giudizio
conclusivo e neppure per un attimo la creatura deve perdere d’occhio questa
realtà. Guai, mia diletta, guai all’uomo che vive nella superficialità e
nell’indifferenza religiosa! Guai a chi non crede, dopo tante prove, dopo tante
parole, dopo tante occasioni offerte! Chi non ha creduto si è condannato da
solo; la luce, che prima ha rifiutato, l’avrà tutta per un attimo, un attimo,
brevissimo e lunghissimo, nel quale vedrà scorrere nella mente tutta la sua
vita: vedrà con chiarezza ogni errore commesso e capirà, senza ulteriori
parole, qual è la sua sorte eterna.
Sposa
amata, sveglia i fratelli, che ascoltano, e dì loro che il tempo è venuto, che
il tempo è giunto, che il tempo è questo, proprio questo e devono dare una
precisa direzione alla propria vita: non c’è salvezza per chi non ha fatto, a
tempo, la giusta scelta! Se ora uso misericordia verso il mondo, tra breve, Io
stesso mi volgerò alla giustizia ed ogni uomo deve sottostarvi. Guai a chi si è
illuso di poter procedere, indisturbato nel male! Guai a chi ripete le stolte
parole: “Ho fatto il male e cosa mi è successo?”
Attenzione
alle conclusioni dei fatti: ciascuno raccoglierà secondo la sua scelta
precedente; ciò che è rimasto a lungo nascosto e sembrava, ormai, seppellito
verrà alla luce e tutti ne verranno a conoscenza! Beato l’uomo che, nel
silenzio, ha compiuto sempre il bene, ha operato perché trionfasse in tutto il
mondo, ha operato col cuore e con la mente e non si è lasciato sfuggire neppure
una sola occasione per compierlo.
Sposa
amata, la ricchezza, sulla quale potete contare, quella che vi sarà di grande
aiuto, è l’amore che avete dato, l’amore puro e la carità, perfetta, sgorgata
da un cuore donato a me. Chi più ne ha dato più ne avrà da dare. Penso con
grande tristezza agli avari che nulla hanno porto e si trovano poveri, come il
più miserabile della terra.
Sposa
amata, in questo tempo, che resta, completate l’opera iniziata: date tanto e
tanto amore purissimo. Venite a me che sono la sorgente inesauribile e
attingete in abbondanza, quindi, porgete al mondo che se ne impoverisce sempre
di più. Al mio ritorno vi voglio trovare attivi, col cuore pieno di tenerezza
per ogni uomo e la mente piena di progetti volti al bene.
Vengo,
sposa mia, quando il mondo non mi aspetta. Quanti però mi attendono sempre e
stanno all’erta avranno la più splendida sorpresa.
Ti
amo, sposa mia. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
09.06.97
La Mamma parla agli eletti
Miei
piccoli, siete in un momento di profondi cambiamenti, alla fine di un’era che tramonta
ed una che sorge, completamente diversa e nuova. Non si può subire profonde
trasformazioni, senza qualche smarrimento. Piccoli, non sentitevi turbati,
vedendo quello che accade ora; cosa farete allora, quando Gesù prenderà nelle
mani le ultime pagine di storia e le girerà insieme, tutte insieme?
Sia
forte il vostro cuore. Sia salda la vostra mente. Confidate in Dio e confidate
in me. Non turbatevi, se ciascuno di voi cambierà vita: se siete presi per
mano, non cadrete. Guardate con coraggio al prossimo futuro. Saprete con
congruo anticipo quello che avrete da fare; ma, se anche lo sapeste all’ultimo
istante, sappiate di essere sostenuti da mani salde, da mani amorose.
Com’è
fiducioso e sereno il bimbo che ha vicino i suoi genitori! Com’è lieto il suo
sguardo e quieto il cuore! Voi siate come questi bimbi che non temono, perché
confidano in coloro che li possono aiutare. Procedete, vi ripeto: procedete con
cuore sereno e vi sentirete sempre gioiosi. Chi vi può rapire la profonda
letizia del cuore?
Ecco,
figli miei, ecco che il prossimo futuro diviene già presente ed il remoto
diviene prossimo e poi presente. Tutto si svolgerà con rapidità: Gesù ha fretta
di concludere, perché il suo Cuore, dolcissimo, vuole che l’Umanità cessi di
soffrire e goda. Vede i suoi piccoli gemere, per la salita che è talora assai
ripida; vede il sudore imperlare la loro fronte e scorrere lungo il collo. È
molta la fatica; ma proprio questo sacrificio li porterà verso la meta, ormai
visibile, tanto vicina.
Vede il
dolcissimo, mio, Figlio anche i maliziosi procedere sul cammino e non recedere
di un passo. Questa volta sospira anche Gesù, perché nulla può fare di più di
quanto già non abbia fatto: ha chiamato, dolcemente, poi, ha alzato un poco il
tono; ha mandato incontro il fratello per convertire il suo simile con parole
suadenti e penetranti; infine è entrato nelle case, di persona, per vedere di
smuovere dai cuori i macigni che ne ostruiscono l’entrata!
Per
molti tutto è stato inutile, per molti vano ogni tentativo! Che resta? Costoro
sono testardi e spensierati e testardi, come sono, rischia di coglierli la
rovina, perché non c’è più tempo per aspettare né giorni per pazientare.
Già un
giorno donato deve essere considerato un grandissimo dono; un minuto è
prezioso: non va sprecato. Sono in pena per coloro che non badano al tempo che
scorre, alla fine del secolo che è giunta, agli annunci che attraversano
l’etere, ai cambiamenti che si evidenziano ovunque.
Guai,
figliolini cari, a coloro che non badano ai segni dei tempi, ma chiudono gli
occhi per non vedere e le orecchie per non sentire! Col loro comportamento
s’illudono di fermare le cose al punto in cui si trovano; ma ciò non è: quando
riapriranno gli occhi, dovranno constatare di essere restati indietro, soli e
sentiranno uno strano silenzio che parlerà di un’era ormai morta,
irrecuperabile, e di tante occasioni, ormai, impossibili da ritrovare.
Figli,
amati figli, non accada questo a nessuno di voi: dovete essere tutti insieme,
lieti, felici, tenendovi per mano, senza che alcuno si sia perso per strada.
Seguite, attentamente, le mie parole e non lasciate che se ne perda alcuna!
Quanto è
lieto il cammino, assieme alla Mamma del Cielo; è facile e lieve, perché ella
ama, ama, teneramente! Venite avanti con me e non abbiate mai paura, mai paura.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima