Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
16.06.97
Amici cari, ecco sta per sorgere sul vostro paese il
nuovo giorno, giorno di grazie per voi, giorno d’Amore. L’offro perché possiate
proseguire il vostro compito. Operate con pace e letizia; portate ovunque la
mia pace, la mia gioia. Annunziate il mio ritorno.
Sposa
amata, resta in me, lieta, anche in questo, grande e meraviglioso, giorno di
vita. Contane le ore, i secondi e fanne tesoro, perché il tempo si consuma
rapido; ma i pensieri e le azioni, i progetti e le intenzioni, gli atti
d’amore, purissimo, che scaturiscono dal cuore, restano eterni e nessuno potrà
cancellarne uno solo.
Ecco,
ora la mia diletta pensa: “Quando un uomo ha sbagliato ed ha offeso il suo
Santissimo Signore, resterà, ugualmente, eterna la sua colpa, non si cancellerà
mai?”
Mia,
cara, sposa, Io, Io, Dio, sono misericordia infinita, sono la carità, sono
l’Amore. Non conservo neppure più il ricordo delle colpe per le quali la mia
creatura si è, sinceramente, pentita. Quando, pieni di pentimento, voi
supplicate il mio perdono, Io, Io, Gesù, ve lo concedo totalmente e cancello
ogni cosa: una contrizione sincera e profonda può ottenere l’assoluzione anche
del peccato più grave.
Pensa,
mia amata, a Davide, al mio Davide che ora è qui accanto a me, immensamente
felice: egli sbagliò, gravemente, perché ogni uomo, anche il più devoto, è
debole e può commettere in qualunque momento gravissimi errori, a causa della
sua fragilità; ma Io, Io, Dio, gli do luce, lo faccio riflettere, gli metto
davanti, al momento opportuno, la sua colpa perché ne veda, bene, le
dimensioni. Pensa a Davide, quando il profeta gli rinfacciò la sua miseria;
allora si rese, pienamente, conto di ciò che aveva fatto: aveva agito, spinto
dalla passione, aveva operato con superbia, sentendosi autorizzato a fare tutto
ciò che desiderava. Quando capì bene, il mio servo sentì una grande
contrizione, fece penitenza e supplicò il mio perdono. Io cancellai la sua
colpa; ma dovette anch’egli pagare il debito: il figlio concepito, nella colpa,
gli morì ed a nulla valsero le sue suppliche e le preghiere perché lo lasciassi
in vita.
Come
puoi constatare, il mio Cuore immenso non desidera che perdonare, che
accogliere in sé ogni anima per farne una dolcissima compagna dell’eternità.
Sposa,
dì al mondo che torni a me e ripeti ogni giorno che Io perdono, perdono,
perdono! Nessuno abbia paura di prostrarsi ai miei piedi, non pensi al mio
sguardo, severo, fino a quando si trova nel tempo della misericordia: chi ha
paura di confessare le sue colpe aggiunge errore ad errore, si lascia insidiare
dal sottile serpente che questo solo desidera: tenere lontani i figli dal Padre
per assalirli, a suo piacere, e dilaniarli.
Venite a
me, anime afflitte, venite e confessate tutte le colpe! Se anche mi avete
trascurato per anni, ora venite, subito! Cercate un consacrato, aprite il
vostro cuore e riconciliatevi, perché questo è il tempo ultimo, concesso; dopo
di questo, altro non ce ne resterà. Amo infinitamente ogni anima e l’attiro a
me per farne un capolavoro che resti sempre davanti al mio volto.
Figli
cari, sposa diletta, ogni uomo ha in sé un potenziale di santità da raggiungere
che per ognuno è differente. C’è un progetto iniziale per ogni uomo, un
magnifico progetto d’Amore; spetta poi a ciascuna creatura realizzarlo con la
sua mente, il cuore, la volontà. Non manca mai il mio aiuto né manca la mia energia per giungere alla meta;
occorre, però, cercarmi, chiedere: si ottiene sempre.
Lo sai
quanti sono coloro che in questo, grande, tempo non chiedono nulla, non
cercano, non desiderano; camminano da soli, sicuri di se stessi, fanno solo
quello che vogliono e non quello che devono. Costoro stanno percorrendo la via
della rovina: usano male la libertà, che Io ho concesso.
Essere
liberi, sposa cara, non significa fare quello che si vuole, ma operare secondo
il mio dettame, secondo la mia volontà.
Qualcuno
mi dirà: “Che libertà è quella che deve seguire la volontà che non è la sua?”
Vi dico
che solo questa è la vera libertà: seguire quella del Dio che vi ha creato, di
colui che vi ha amato, infinitamente, sin dal primo momento dell’esistenza.
Sposa
cara, la natura umana, dopo il peccato d’origine, è profondamente malata: non
tende al bene, ma al male; non tende a fare ciò che è utile e benefico, ma
invece ciò che è dannoso e può nuocere, fino alla rovina completa. Il frutto
della vostra mente insidiata, dalle forze del male, è la superbia e da essa
procedono tutti gli errori. Occorre, invece, grande umiltà, ammettere ciò che
veramente siete: creature che non sanno neppure ciò che è bene o male per loro.
Voi stessi, senza il mio aiuto, non sapete ciò che è bene per voi: credete sia
utile ciò che vi è nocivo e viceversa. Di solito, scegliete quello che vi è più
gradito fare, cercate il piacere immediato. Spesso ciò che piace non è quello
che giova; al contrario, bisogna percorrere la strada della rinuncia e del
sacrificio per operare il proprio bene.
Solo
quando la natura umana sarà, completamente, sanata dalla sua ferita potrà
scegliere, a suo piacimento, perché sempre al bene tenderà. Ora nessuno si
trova in tale condizione sulla terra: ogni anima è in cammino verso la
perfezione, ma è lungi dall’averla conquistata.
Mia
piccola, guido ciascuno di voi, come si fa con un piccolo bimbo, che deve
essere tenuto per mano o in braccio, secondo il caso. Pensa che accadrebbe ai
piccoli, se la mamma li lasciasse fare tutto quello che desiderano: Sarebbe per
loro la rovina, immediata, e la gioia di un attimo, dovuta all’incoscienza,
diverrebbe la loro rovina. Così siete tutti voi: siete bimbetti piccoli,
piccoli, che Io, Io, Dio, conduco per mano. I più docili camminano bene e sono
felici; i più ribelli soffrono molto, perché fanno ciò che è male ai miei occhi
e tanto nocivo per loro.
Come
vedi, l’Umanità è divisa tra coloro che vivono già un anticipo di Paradiso in
terra, che mi benedicono, mi lodano, mi adorano, mi ringraziano, per gli
infiniti doni e quelli che, invece, mi ignorano, perché nel loro cuore mi
combattono e sono infelici, hanno in sé un vuoto incolmabile.
Tutto il
dolore e l’angoscia sono la conseguenza del loro, sbagliato, concetto di
libertà e della loro superbia. Per questi, mia sposa, nulla faccio: nulla mi
permettono di fare, perché la via della salvezza è una libera scelta, non una
costrizione.
Amo, sai
quanto amo ogni creatura prediletta; il mio Amore però non la vuole costringere
a fare la mia volontà, anche se questo è l’unico bene per essa. Chiedo, chiamo,
guido e sostengo; ma nulla posso dare a chi nulla vuole, non posso dire nulla a
chi non mi presta attenzione. Non posso guidare chi si ribella, come mulo
indomabile. Non sostengo chi rifiuta la mia mano!
Figli
cari di tutto il mondo, amate creature del mio Cuore, badate a ciò che fate,
riflettete sui vostri pensieri e sulle azioni. Venite a me con fiducia: Io, Io,
Gesù, non deludo, non deludo mai. Venite, subito, e vi darò la felicità, che
cercate. Vi amo.
Donami
ogni attimo di questa giornata, sposa mia.
Ti
amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
16.06.97
La Mamma parla agli eletti
Figliolini
cari, offrite, volentieri, il sacrificio di questi giorni di grande caldo. Come
vedete, Gesù vi dà sempre l’opportunità di servirlo in diversi modi. Non
affaticate la mente in questi mesi a pensare cosa porgere al vostro Signore per
farlo gioire: egli stesso ogni giorno vi offre nuove occasioni per acquisire
meriti.
È merito
soffrire con pazienza la fatica del corpo; è merito privarlo di qualcosa; è
merito fare volentieri ciò che non avreste alcuna voglia di fare; è merito
sopportare le persone moleste, pregando per loro e non rispondendo alle loro
provocazioni. È merito, grande, accudire ai propri familiari, senza avere
neppure una briciola di gratitudine; è merito amare coloro che non vi amano; è
merito sorridere a chi ha tanta tristezza nel cuore che non riesce ad
esprimere. È merito curare le piccole ed umili creature per dare loro un poco
di felicità; è merito, grande, pregare, in continuazione, per tutti i bisogni
del mondo, specialmente, per la conversione dei miseri più miseri, cioè i peccatori.
Questo
tempo, che vi resta, occupatelo bene, figli cari; occupatelo a mettere insieme
tanti meriti: sono l’unica ricchezza che resta eterna, sono la vera ricchezza,
alla quale aspirare. Tutto cadrà, tutto si dissolverà; ma questi beni non si
separeranno mai da voi.
Il mondo
cerca beni, cerca tesori, calpesta il suo simile per avere ricchezza in più, da
accumulare, e tiene ben stretto il denaro, ben nascosti i forzieri. Non è bene
questo; non è bene, specialmente in questo tempo! Ripeto con insistenza ciò che
già vi ho detto: guardate intorno le necessità; tenetevi il necessario per
vivere e date al bisognoso ciò di cui ha bisogno. Non lesinate: offrite a chi
chiede, aprite la mano all’indigente e fategli un bel sorriso. Con gioia date,
perché Gesù così vuole che facciate.
Vedete
il mondo inseguire i piaceri della carne, esaltare i piaceri del senso: questa
è una, terribile, insidia del nemico che colpisce sempre nel punto più
vulnerabile della natura umana.
Figli
cari, figli, che mi ascoltate, badate a ciò che fate: questi peccati hanno
portato alla rovina tante anime ed altre ne porteranno, se in fretta il mondo
non cambia comportamento!
Non si
faccia ciò che Dio non vuole: offendere Dio è gravissima cosa! Come vedete,
egli è molto offeso: gli uomini della terra sembra che abbiano perso
l’intelletto ed il cuore. Preghiamo, insieme, piccoli miei; preghiamo, insieme,
perché Dio conceda ancora con larghezza le grazie a questi ingrati!
Molte
anime sono avviate sulla strada della perdizione; bisogna fermarle, bisogna
andare loro in aiuto: occorrono preghiera e penitenza, preghiera e penitenza!
Chiedo anche oggi a voi di essere generosi con Dio e con i fratelli:
mortificate i sensi, fate digiuno; tacete, parlate solo quando è indispensabile
farlo. Nel silenzio e nel raccoglimento Gesù vi dirà ciò che dovete fare, vi
farà sentire la sua tenerezza e avrete nuove energie per proseguire nel
cammino. Vi ho sentito emettere tanti sospiri in questi giorni: conosco le
vostre pene. Lodo la mia, piccola, figlia, per la risposta che ha dato ad
un’anima, tanto tribolata: “Sopporta con pazienza. Se il tormento persiste,
significa che Gesù lo ritiene fruttuoso; se così non fosse, te ne avrebbe già
liberato. Attendi e spera. Confida in Dio che ti sta guardando con Amore!”
Così pensatela
tutti. Così dovete ragionare. Lasciate la vostra logica umana e sforzatevi di
entrare in quella Divina. Il mio Cuore vi guida su questo cammino di luce,
sempre più sfolgorante: desidero portarvi alle vette della più alta santità.
Per questo, proprio per questo siete stati scelti da Dio ad uno ad uno.
Coraggio!
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima