Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

22.06.97

 

 

Eletti, miei, cari, amici, donate a piene mani i miei doni. Siate generosi: il mondo langue, senza pace, senza gioia, senz’amore.

 

 

Sposa amata, chi ha scelto me come guida della sua vita ha la pace nel cuore, ha la speranza che non delude, vive sereno, in attesa che si compia ogni fatto già preannunciato.

Chi ha me ha la gioia che mai si spegne: come una fiamma, arde e consuma il dolore. Chi ha me gode e non soffre, perché il mio Amore lo avvolge e lo protegge.

Mia diletta, ho invitato a me ogni uomo della terra; le mie parole sono tenerezza e comprensione: questo ancora è il tempo della misericordia, anche se accanto c’è già, pronta la giustizia.

Preferisco attendere che colpire; continuo ad attendere la conversione, permetto che si compiano i più grandi abomini. Aspetto che l’anima torni, pentita, ai miei piedi per salvarla, per portarla tra quelle che hanno una sorte di gioia, per la scelta che hanno fatto.

Sposa amata, quanto mi è cara ogni anima, quanto è cara al mio Cuore! In questo momento sono molte le anime in pericolo: il mio nemico riesce ad ottenere continue vittorie, per la debolezza, sempre maggiore, delle mie creature predilette.

Ho atteso che le cose cambiassero; ma non vedo che progressione del male; tardo a colpire perché desidero salvare; ora, però, è necessario un intervento, rapido, perché anche i miei più cari non restino contagiati dal lassismo generale.

Sposa cara, chi è pieno di zelo prosegua in tal modo, anche se subisce attacchi da ogni parte; non si scoraggino i giusti, perché vedranno premiate le loro opere. Sto provando col fuoco, sto separando le scorie dall’oro, perché desidero che sia purissimo. Piccola mia, siete tutti nella prova, ma nessuno oltre le sue energie. Siate coraggiosi nell’affrontare questo ultimissimo periodo: è la fase più impegnativa che dovete superare. Io, Io, Gesù, sono con voi, sono in voi e stiamo facendo il cammino insieme. Desidero donarvi il Paradiso: il Paradiso nel cuore, in terra, nel Cielo.

Chi ha il Paradiso nel cuore vive già la prima fase del nuovo processo di vita: tutto è iniziato nel profondo delle mie creature. Tutto è già in atto, sposa mia. Chi godrà il nuovo mondo, se non chi ne ha fatto già ingresso?

Ognuno esamini bene se stesso, senza ipocrisia, per capire a quale stadio si trovi. Chi vive tra litigi ed alterchi, chi rende difficile la vita ai suoi simili, chi non è capace di donare una briciola di pace né di gioia né d’amore, costui è l’uomo a grande rischio: non dà pace chi non la possiede in sé; non dà gioia chi ha il tormento nel profondo; non dona amore chi non lo possiede per donarlo. Colui che si trova in tali condizioni si è lasciato ingannare dal nemico, astuto, che promette molto per attirare a sé; poi, afferra la preda per condurla con sé verso la rovina.

Angoscia, paura, sconvolgimento non devono regnare nei cuori che mi appartengono: chi li possiede non è mio. Provvedete in tempo, uomini della terra, a mettere bene la vostra situazione davanti a me e riparate lì, dove c’è da riparare, mutate lì, dove c’è da mutare! Come un lampo appare nel Cielo così verrò. Chi mi vedrà qui, chi lì, chi in un posto, chi in un altro: tutto accadrà, rapidissimamente. Chi può sostenere la mia venuta, chi tanto sospira il mio ritorno lo vedrà con gioia immensa; chi tanto teme il mio ritorno, da non volerne neppure sentire parlare, se lo vedrà cadere addosso, quando meno se lo aspetta.

Vedi, amata, vedi com’è luminoso il Cielo? Vedi che splendore quest’alba del nuovo giorno? Anche questo, che è spuntato, è un dono meraviglioso, che ho fatto all’Umanità. Chi mi ringrazierà oggi per ciò che ho dato? Chi mi rivolgerà un dolce pensiero d’amore? Solo i piccoli, miei, che, amorosi, mi tendono le mani? La luce è alta nel Cielo ed illumina ogni cosa, dà vita e speranza; ma quanti si accorgono di tutto ciò? Solo i piccoli; gli altri a che pensano? Sono il Re di un minuscolo popolo oppure di tutte le nazioni e di tutti i popoli? Nazioni e popoli, sposa amata, non pensano a me e sempre più si allontanano dal mio volto. L’esempio dei ribelli viene seguito anche dai docili; i piccoli imitano i grandi e questi proseguono nella loro superbia.  Superbia, mia diletta, è proporre leggi che Io non approvo! Superbia è praticare il male che Io detesto! Superbia è fare esperimenti, senza il mio consenso! Superbia è procedere in avanti, mentre occorrerebbe tornare subito indietro! Superbia è procedere senza di me, sostituirsi a me, arrogandosi il diritto di vita e di morte! Io sono il Padrone della vita: quando la dono, nessuno deve permettersi di toglierla né di tentare di farlo.

Sposa amata, sulla terra in questo tempo d’attesa si compiono fatti che Io detesto; ogni giorno, ogni momento del giorno sono, gravissimamente, offeso! Chi per darmi gioia mi adora e m’invoca con anelito continuo dà consolazione al mio Cuore, tanto offeso. Quanti portano, palesemente, il mio segno, ma non l’hanno nell’anima, che hanno offerto all’antico serpente! Costoro sono ipocriti che faranno la fine che spetta ai traditori.

Nel grande mutamento di scena, solo coloro che hanno innalzato la mia Croce nel loro cuore saranno salvati, come Noè dal diluvio, come i pochi, prima della rovina di Sodoma e Gomorra. Chi ha nel suo profondo, ben evidente, il segno santo, per quel segno, non subirà danno.

Ogni uomo adori la mia Croce: per quella è stato un tempo salvato; proprio per essa sarà ancora salvato al tempo dell’ira.

Sono molti coloro che m’ingannano; ma Io li conosco ad uno ad uno. Sono molti quelli che mi mentono; ma nessuno mi è sconosciuto: verranno alla luce, allorché deciderò di rivelarne il nome e l’aspetto. Quante sorprese, sposa amata, quante sorprese si preparano per gli uomini di questo tempo! Ciò che è nascosto continuerà a venire alla luce e tutti vedranno, tutti stupiranno, allora.

Attendi con gioia il compimento di ogni cosa. Sii lieta, perché il mio Amore ti avvolge e ti permea. Non cercare nulla in altre fonti diverse dalla mia, che sono, in gran parte, asciutte: nulla può dare chi nulla possiede.

Sposa cara, godi le delizie del mio Cuore; il mondo nulla ti darà. Io, però, ti ho già tolta dal mondo per farti mia: sfiori la terra, ma non appartieni più ad essa. Come angelo, porgi i miei doni e non sostare; vieni, subito, a me per avere ogni consolazione.

Esulta in me, piccola mia. Adorami nel tuo cuore e in ogni istante sii per me.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

22.06.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli miei, vedo soffrire i miei figli, vedo gemere le creature, tanto amate; ma gioisco nel Cuore, al pensiero che queste pene entro breve si trasformeranno in gaudio.

La madre che vede il figlio, tanto amato, penare sente profondo dolore nel cuore; ma, subito, la tristezza se ne va, allorquando il medico la rassicura, dicendo che il morbo è di breve durata e poi vi sarà la completa guarigione. Così accade a me; sapete, figli cari? Il mio sguardo abbraccia tutta l’Umanità e vedo che i volti gioiosi sono solo quelli dei bimbi: gli uomini hanno volti cupi, preoccupati, annoiati, smarriti. Vengo come Madre della consolazione, vengo a portare la mia parola di sollievo: non per sempre durerà il dolore, non per sempre la croce. Pensate a Gesù, sì, figli, ogni volta che il tormento vi fa gemere, fissate il pensiero su Gesù: il Padre l’ha lasciato salire sulla croce, penare quanto mai uomo ha penato sulla terra. Ha permesso che il Figlio Santissimo morisse come ogni uomo; solo dopo l’ha glorificato con la gloria che aveva da sempre. Il processo non si è interrotto a metà: è continuato, fino a conclusione. Badate bene che la stessa cosa sarà per voi: Dio interverrà nella vita di ciascuno, ma solo alla fine del processo, fine da lui stesso stabilita, non prima.

Ve lo dico per consolare chi è nella grande tribolazione, invoca Dio giorno e notte, nel suo cuore si rammarica, perché l’intervento, aspettato, non viene. Qualche figlio mio si sente solo, come se fosse stato dimenticato. A questo, amato, piccolo dico: anche il mio Gesù si sentì abbandonato e vi fu un momento di grande sconforto; ma il Padre stava attuando il suo progetto su di lui, il suo, sublime, progetto d’Amore che avrebbe portato la salvezza a tutta l’Umanità.

Ebbene, anche per voi sta accadendo la stessa cosa: ognuno porta la sua croce, a fatica, tra lacrime e sospiri, perché talora è assai pesante. C’è qualche momento di sconforto; allora, il dolore sembra più opprimente, la salvezza lontana, il travaglio quasi insopportabile. Pensate alle lunghissime mie  ore di attesa, quando tutti coloro che avevo intorno avevano perso la speranza. Io attendevo, attendevo e il tempo non passava mai: quelle ore mi parvero un’eternità! Avevo davanti agli occhi il viso, stravolto dalla morte, del mio, adorato, Gesù: la sua Immagine era impressa nel mio sguardo. Pensavo a lui, sospiravo per lui, desideravo averlo vicino! Avrei voluto stare assieme a Gesù nel sepolcro: che fatica separarmene, che terribile martirio fu il mio! Tra lacrime e sospiri anche per me passò quell’eternità; venne il giorno, venne l’ora, venne il momento e vennero per me la grande consolazione, la gioia immensa, la felicità sconfinata!

Vidi il volto, tanto desiderato, non più sconvolto, ma splendido del più grande fulgore! Da allora la mia vita cambiò; anche se dovevo restare sulla terra per aiutare la chiesa nascente, tutto era ormai mutato: era iniziato il mio cammino nella gloria eterna.

Perché oggi la Mamma del Cielo vi ha raccontato ciò? Perché, figli cari, quello che è accaduto a me, allora, sta per accadere anche a voi, ora. Ora soffrite, in attesa d’incontrare Gesù; soffrite le pene d’amore e già vi figurate nella mente l’incontro, anelate solo a quel momento. Ogni giorno vi sembra non passi mai, mentre vola; il desiderio della sua presenza, viva, diviene sempre più forte. Chi ama profondamente Gesù prova queste sensazioni. Offrite questa pena a lui: ogni sospiro è un fiore; ogni lacrima una perla, che egli conserva, amorosamente, nel suo scrigno. Queste sono le sublimi pene d’amore che precedono il grande incontro col Re dei re.

Attendete ed adorate. Attendete ed amate (i fratelli). Attendete, senza perdere mai la speranza.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima