Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

23.06.97

 

 

Eletti, amici cari, ecco il tempo dei tempi: l’attesa sta per finire, la grande primavera del mondo è iniziata, il freddo inverno non tornerà. Mi sono chinato con Amore sulla terra ed ho visto un grande gelo; allora, ho detto: cambierò ogni cosa; voglio gioia e non dolore, voglio canti e non lamenti, voglio sorrisi e non pianti!

 

 

Sposa amata, non cessi mai il cuore di esultare, per la gioia di essere stata scelta in questi tempi, così grandiosi. Ho chiamato tutti. Ad uno ad uno li ho chiamati i figli del mio popolo e a ciascuno ho fatto una proposta di grande importanza e ho assegnato un compito da assolvere: ognuno al suo posto, senza grandi spostamenti. Tra i chiamati ci sono, poi, gli scelti, speciali, dai quali so di poter avere tutto, chiedere tutto, contare su tutto. Ebbene, costoro in questo grande momento sono la gioia del mio Cuore, la lode e l’adorazione che salgono a me in tempo di abbandono e tradimento; mi consolano ed affrettano la mia venuta, visibile, nel mondo.

Voi, piccoli, voi, così amorosi, voi, così innamorati di me, avvicinate sempre più il mio ritorno.

La mia bella vigna è stata assalita e depredata ed ogni giorno i nemici aggiungono rovina a rovina: chi doveva badare ad essa non se ne cura. Il capo dei miei servi guida bene, procede secondo le mie direttive; ma chi bada alle sue parole? I servi sono inetti e deboli: il torpore li ha colti; si sono contagiati con un male, che miete tante vittime e si diffonde sempre più: si chiama indifferenza, tiepidezza. Il nemico ha ben capito che molto può, dal momento che ogni recinzione è stata abbattuta: chiunque può depredare; ognuno, infatti, prende e distrugge. Allora mi sono detto: i tuoi pastori hanno abbandonato il gregge nelle mani del nemico e i tuoi vignaioli non badano più che a se stessi così le pecore sono sbandate e la vigna è in pessime condizioni; scendo Io stesso a tutelare i miei interessi. Chiamo nuovi pastori, secondo il mio Cuore; metto altri vignaioli, secondo il mio volere. Cerco tra il mio popolo: ci sarà pur restato qualcuno! Non tutti mi hanno abbandonato, non tutti mi hanno tradito: vedo cuori ardenti; vedo menti volte a me. I servi, fedelissimi, sono restati in minimo numero, ma disposti a qualunque sacrificio per servirmi. Sposa cara, ho affidato a questi il mio tesoro in terra e vedo che ognuno fa del suo meglio per proteggerlo e farlo conoscere.

Ora scendo, visibilmente, sulla terra e mi prendo i pochi pastori fedeli, i pochi servi obbedienti e costruisco con le mie mani un nuovo ovile per le pecorine che si sono salvate. Curo di persona la mia vigna, aiutato dai piccoli servi, obbedienti: vedrai che meraviglie compirò, vedrai che cambiamento nel giro di poco tempo! Caccerò tutti gli inetti, punirò i servi indocili, ribelli e nessuno di loro avrà parte della mia eredità: chi ha depredato la vigna non ne godrà il frutto, chi ha fatto sbandare il mio gregge non vedrà il nuovo, stupendo, ovile, che ho già preparato per il mio gregge.

Sposa, vengo presto a radunare tutti gli eletti. Avrete un nuovo mondo, da godere, fedeli, amati, che non vi siete lasciati convincere dalle sottili insidie del maledetto. Vengo, diletta, per curare il mio popolo, di cui voglio sanare tutte le piaghe: tornerà vigoroso come prima dell’assalto, più di prima. Voglio che da questo, nuovo, popolo escano virgulti rigogliosi: vedrai che splendore la mia nuova creazione! Sarà stupendo viverci dentro, sposa cara.

Non dovrai, fedele amica, vivere in due realtà assai differenti, l’una di tenebra, l’altra di luce sfolgorante, contemporaneamente: sarà luce nella luce, fulgore nel fulgore, felicità nella felicità.

Attendi, pazienta e opera, senza stancarti: il mio intervento è già in atto; avverrà nel tempo e fuori dal tempo. Le mie promesse stanno avendo pieno compimento nel profondo di certi cuori: in essi c’è già la mia, grande, primavera. Un giardino fiorito è l’anima dei miei eletti, dove aggiungo fiore a fiore e quelli che ci sono sbocciano in continuazione e si arricchiscono di nuove meraviglie. In questo giardino circola la mia linfa e ogni angolo diviene gioia, grazia.

Così, mia amata, così – sii gioiosa – saranno tutta la terra e la città che hai sognato. Strutturata sull’Amore Divino sarà ogni città del prossimo futuro.

Non ci sarà sudiciume in alcun angolo, neppure nel più riposto, ma profumo di purezza e santità. Sto preparando i santi per il mio regno di santità. Alcuni sono nascosti, altri palesi; solo Io, Io, Gesù, li conosco. Il mondo li ignora ed ancora continuerà a farlo fino al momento nel quale Io deciderò di rivelare anche le cose più nascoste. Vengo per rivestire la terra dell’abito splendente per la nuova, grande, festa.

Le mie dilette sono pronte, con l’abito adatto e ciascuna sembra una stella, intorno a quella più luminosa e sfolgorante di luce. Queste, presto, faranno vedere il loro splendore anche ai popoli che sono vissuti a lungo nel buio; per ogni popolo ci sarà una costellazione che darà luce e farà da guida al viandante, smarrito e disorientato.

Voglio fare un solo ovile con un solo pastore. Voglio che ci sia una sola vigna, rigogliosa e splendida, che produca uva scelta e vino speciale per tutti i popoli e tutte le nazioni. Ogni popolo, mia diletta, sarà il mio popolo, ogni nazione la mia nazione, ogni cuore palpiterà per me ed ogni anelito a me sarà rivolto.

Ancora poco e la mia opera, il mio grande capolavoro, sarà davanti agli occhi, attoniti, di tutti. Che sorpresa per gli scettici, sposa cara, quali meraviglie si susseguiranno davanti ai loro occhi! Gemerà il cuore di chi non ha creduto, non ha operato, non ha collaborato, non ha sperato!

Chi non ha creduto non entrerà. Chi non ha operato per me non entrerà. Chi non ha collaborato con me non entrerà. Chi non ha sperato in me non vedrà rinnovarsi ogni cosa nella sua vita.

Grande rigoglio nel mio giardino santo; fuori il deserto, la desolazione, il freddo! Dentro gioia e canti di esultanza; fuori lamento e pianto, senza alcuna consolazione!

Vivi bene, sposa amata, anche questa giornata, che ti porgo: sia ogni istante un’offerta di tutta te stessa a me. Coraggio, popolo mio: non sarai più lacerato a lungo! Le preghiere dei piccoli, lo zelo di pochi salveranno il mondo dalla rovina. Per l’amore degli eletti, userò misericordia verso gli altri che la invocano. Mosè ottenne molto, per la sua fedeltà e obbedienza: uno solo salvò molti.

Voi siete tante fiaccole, ben accese: con esse voglio illuminare la grande notte, fino al mio ritorno, glorioso.

                                                                                  Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

23.06.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Miei piccoli, Gesù ristabilirà un nuovo Eden sulla terra. Abbiate fiducia in Dio e non perdete la speranza. Sono molti coloro che gemono profondamente, per le pene del momento: pare che non ci sia nemmeno una schiarita. Nessuno che creda, saldamente, deve sentirsi smarrito: ci sarà l’intervento Divino. Siatene certi. Gesù conosce ogni situazione e vuole vedere e saggiare la fede di ciascuno. Egli ama ogni uomo, lo ama, intensissimamente, e non permetterebbe mai il dolore, se questo non fosse la medicina necessaria per curare i suoi mali. Vedete, figli cari, come il mondo rifiuti le croci, rifiuti il sacrificio e non voglia nemmeno sentire parlare di penitenze? Respingendo queste cose, respinge la propria salvezza e rende più pesanti le croci sostitutive di quella che Dio aveva loro permesso.

Piccoli, non imitate quelli che vogliono vivere nella ribellione e nella disobbedienza; siate docili ed umili, veramente, nel profondo del cuore. Ogni giorno ha la sua pena, ogni giorno avrà la sua pena, ma anche il momento di dolcezza e di tenerezza di Dio, se questa viene tollerata con pazienza ed amore.

L’uomo non può vivere senza Dio: la grande infelicità e l’angoscia dei cuori sono dovute proprio al rifiuto, continuo, di Dio. Si rifiuta quando non si accetta la sua volontà. Si rifiuta, quando non si segue le sue Leggi. Si rifiuta quando non si accoglie la sua grazia. Si rifiuta ogni volta che non si segue la sua logica, ma la propria logica. Si rifiuta Dio, quando si continua a fare progetti senza di lui, a prendere piccole e grandi decisioni senza consultare la propria coscienza che viene messa a tacere, fino a renderla proprio muta e sorda. Gesù viene incontro ad ogni uomo: vuole abbracciarlo e salvarlo; ma trova ostacoli nelle volontà, tanto ribelli, da non permettergli di agire. Figli cari, come vedete, vi ripeto sempre come dovete comportarvi, quali cose fuggire, quale comportamento tenere; chiedetevi. Perché insisto sempre sulle stesse cose? Perché il docente ripete, in continuazione, la stessa lezione? Per divenire noioso o perché questa lezione è di grande importanza ed i discenti non la vogliono mandare a mente?

Riflettete bene sulle mie parole e guardate, attentamente, la vostra vita, le vostre opere. Esaminate ogni azione che compite e anche i pensieri, che si affacciano alla mente, esaminate: nessuno li conosce degli uomini, ma a Gesù sono ben noti. Non siate sempre pronti a giustificarvi, adducendo pretesti di ogni genere; siate severi con voi stessi, quando scoprite un ramo di superbia, di orgoglio, di ribellione, di vanagloria. Siate attenti e precisi nell’esaminare voi stessi, come lo siete nel giudicare, talora, gli altri.

Figliolini cari, questo non sia un rimprovero; la Mamma del Cielo vi ama, vi ama, immensamente, e vuole condurvi in alto, molto in alto, nel posto che Gesù ha preparato per ciascuno di voi. Pensateci: potreste godere di tante grazie, se la meta da raggiungere non fosse assai importante?

Vi conduco per mano, perché Gesù così vuole. Alcuni di voi si sentono troppo sicuri di se stessi; dico a costoro di chiedere, umilmente, a Gesù luce perché non vi sia più neppure un solo angolino scuro e trascurato. Non vi sforzate di apparire buoni e santi davanti agli uomini per sentirvi lodare ed apprezzare: siate veramente buoni e santi. “Io vi loderò, Io vi apprezzerò. Io, Io, Gesù, vi ricompenserò al momento opportuno. Non fate nulla per piacere agli uomini, ma tutto per piacere a me. Queste parole dovete sentire nella vostra mente, ogni volta che vi accingete a prendere una decisione. Operate, sempre, per piacere a Dio, anche se il vostro operato viene criticato, disapprovato, respinto dagli uomini.

Figli cari, prendete esempio in questo tempo dai grandi santi che vi indicano la via da seguire, via di testimonianza, di coraggio, talora, anche di martirio. Fate ciò che vi viene comandato di fare: vedrete presto il volto, amoroso, di Gesù.

                                                                                  Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Maria Santissima