Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

24.06.97

 

 

Eletti, amici fedeli, la gioia sia nel vostro cuore, la pace regni in voi. Restate in me e gioia e pace non scompariranno mai più.

 

 

Sposa amata, le mie promesse stanno giungendo a compimento per voi che le avete ascoltate e ne attendete la piena realizzazione. Nel tormento quotidiano avete la gioia profonda, in tempi turbinosi avete la pace: un anticipo di Paradiso c’è in voi, quello che ho promesso a tutti quelli che avrebbero creduto in me.

Amata sposa, sono sceso nel mondo non per condannarlo, ma perché tutti gli uomini si salvassero, per il mio sacrificio. Quale uomo poteva accedere al regno di pace e felicità, dopo la grande offesa della disobbedienza di Adamo? Sono venuto ad aprire le porte del Paradiso che era chiuso e sigillato: nessuno avrebbe potuto entrarvi. Ora le porte, per i miei meriti, sono spalancate; chi crede in me e fa la mia volontà è salvo, pace e gioia resteranno in lui per sempre, in un crescendo senza limiti.

Amata, ho detto che chi crede in me è salvo, ma che accadrà a colui che non desidera il mio Amore, che non chiede la mia misericordia, che rifiuta i miei doni, che mi ignora durante la vita, pur avendomi conosciuto? Chi si rifiuta di credere, pur avendo agio di farlo, rifiuta la salvezza. Non c’è uomo che possa operare il bene, se Io non opero, potentemente, in lui: senza di me, sposa amata, niente potete fare. L’uomo, che mi rifiuta nel suo cuore, viene assalito dalle forze del male: il mio nemico non cerca che preda da assalire e divorare. Senza di me, si sappia, non c’è salvezza, non c’è pace, non c’è gioia; c’è un grande vuoto che termina con la disperazione.

Mentono coloro che dicono che l’uomo può salvarsi anche senza il mio aiuto, basta che compia il bene. Ti dico, invece, proprio il contrario: l’uomo senza di me non è capace di compiere il bene; crede di farlo, s’illude di farlo, ma non conclude nulla e distrugge tutto.

Chi ama il bene ama me che sono il sommo bene. Chi vuole operare il bene cerca me come guida e sostegno. Io, Io, Dio, sono bene assoluto, sono l’unica fonte alla quale attingere; altra non c’è.

Vi sono molti popoli che non mi hanno ancora conosciuto; tra essi vi sono coloro che, pur non conoscendo il mio nome, mi servono, mi lodano, mi adorano, mi obbediscono molto di più di coloro che lo pronunciano continuamente. L’amore, mia diletta, non parte dalle labbra, ma dal cuore. Non chi pronuncia il mio nome mi ama né chi ripete a memoria tante orazioni; mi ama solo chi fa la mia volontà, chi opera col mio Amore e costruisce con me. Quante creature predilette che mai hanno conosciuto la vera religione si troveranno a precedere coloro che l’hanno posseduta!

Quando vedo un cuore aperto alla grazia, a qualunque razza o religione appartenga, Io opero in lui, potentemente. Abbraccio l’anima che mi cerca, parlo ad essa con tenerezza di Padre, la chiamo per nome, la induco a seguirmi attraverso vie solo a me note e subito le offro le mie delizie, la pace, la gioia, la rugiada, vivificatrice, del mio Amore. Quanti uomini, che vengono ritenuti ultimi, saranno tra i primi e quanti, apprezzati come primi, osannati come primi, saranno gli ultimi!

Sposa mia, non giudicate nulla, prima del tempo, non dite: “Questo sì; quello no”. Non assegnate voi i posti nel Paradiso, secondo la vostra logica: Io, Io, Gesù, sono il giudice! Attendete me e nel frattempo operate secondo il mio volere, badando bene di seguire ciò che Io voglio, non ciò che voi volete ed attribuite a me.

Sposa mia, voglio anche che venga usata bene la carità: sono molti che hanno un concetto sbagliato di carità, chiamano con questo nome quella che è compiacenza loro di qualcosa e dicono: “Gesù, sicuramente, è contento”. Invero, Io, Io, Dio, non lo sono per niente!

chiedete luce a me ed Io ve ne darò quanta ne desiderate. Date agli uomini il mio Amore, attingete alla fonte, perenne, che mai cesserà di elargire il suo bene; non date il vostro amore, scambiandolo per mio: passereste dalla carità, che volete fare, all’anticarità, che volete evitare.

Sposa amata, ti vedo già preoccupata, al pensiero che qualcuno possa illudersi di essere pieno di zelo e carità, invece, si trova ad essere in una situazione diversa.

Non tema l’anima che confida in me: conosco le mie creature e so chi agisce con malizia, so chi agisce, per ingenuità, con purezza di cuore. Per quest’ultimo ci sono la mia comprensione e la guida speciale per giungere a piena maturità spirituale. Guai ai maliziosi, guai agli ipocriti, guai a coloro che abusano della buona fede altrui: per costoro ci saranno rigore e castigo! Amate il vostro prossimo col mio sentimento: fate sempre ciò che può essere utile a lui e non a voi stessi; badate ad offrire gioia e consolazione e non a chiedere gioia e consolazione.

Vedi, mia diletta, come non è per niente cosa facile camminare verso la via della perfezione. Il percorso è irto di ostacoli: si vuole andare a destra, invece, ci si trova dal lato opposto; occorre sempre la mia direttiva. Ognuno implori il mio aiuto, prima di prendere una decisione, prima di fare un progetto: ecco in cosa consiste l’umiltà. Date, così vi sarà dato in questo tempo di generale superbia.

Beati gli umili che lo sono non nell’apparenza, ma nel profondo del loro essere! Beati i docili che si lasciano condurre da me, senza protestare, ovunque Io voglia portarli! Beati i piccoli che sono tali agli occhi del mondo, ma non ai miei! Beati coloro che non vengono tenuti in alcuna considerazione, perché praticano le mie Leggi e le difendono! Beati coloro che mi restano fedeli in ogni scelta e si guardano bene di fare ciò che a me dispiace! Ti dico, mia amata, che grande sarà la loro gioia, allorché, a sorpresa, vedranno il mio volto, udranno la mia voce, amorosa, che li chiama a vita nuova in un giorno senza tramonto.

Ecco il nuovo dono di oggi: è sorta la luce nel Cielo, si sono dissipate le tenebre e tutto è luminoso intorno a te, piccola, fedele, sposa. Resta in me e gioisci nel mio Cuore. Ecco tante ore, tanti minuti, da tesaurizzare, senza che nemmeno uno vada perso! Molte anime si presenteranno al mio tribunale. Accompagnale, fedele sposa, accompagnale con la tua fervente preghiera: nessuna di esse si presenti sola, senza l’amore del fratello che l’aiuti! È dura, sai, l’ultima battaglia e l’anima deve essere sostenuta per non cedere!

Opera, diletta, opera, senza riposo: i deboli sono assai numerosi e i vigorosi in numero sempre più esiguo. Concedo a voi, miei diletti, energia in esubero proprio perché possiate darne a chi ne abbisogna. Le anime che si salvano, per opera vostra, vi benediranno in eterno.

Pregate, eletti, pregate, senza interruzione, col cuore, con la mente, con ogni anelito di vita.

                                                                                  Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi                                                                                                                                                                                                   La Chiesa festeggia S.Giovanni Battista

 

24.06.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Miei, cari, figli, il mondo cerca la pace, ma pace non trova, il mondo cerca la gioia, ma gioia non c’è. Il mondo non trova, non ha, perché cerca lì, dove è inutile volgersi; solo Dio possiede queste grandi ricchezze. Il mondo non cerca Dio, l’unico Dio, ma si rivolge a déi falsi e bugiardi, a idoli fatti da menti umane che non possono soddisfare la sete di Divino che è nell’uomo.

Vedete, miei piccoli, quanta superstizione ha sostituito la vera fede? Perché questo?

Dio non può essere dimenticato! Dio non deve essere dimenticato; invece, Dio è dimenticato dal mondo d’oggi! Quanti sono coloro che vivono nella più grande indifferenza religiosa! Quanti praticano le Leggi Divine, le difendono, le proclamano con coraggio e le testimoniano con amore?

Chi deve parlare, spesso, sussurra, non si fa sentire e non lo fa perché non ha voce, ma perché ha poco coraggio e tanta paura di crearsi inimicizie ed ostilità.

Oggi la chiesa festeggia un grande santo, Giovanni, il coraggioso precursore di mio Figlio, Gesù. Egli parlò alle genti, senza timore; educava le folle, le istruiva, non taceva le mancanze del popolo, ma le metteva, bene, in luce. Non risparmiò il suo, aperto, rimprovero neppure al re Erode, grande e potente, al quale nessuno aveva osato rinfacciare gli errori, per timore della sua vendetta.

Figli cari, bisogna compiacere gli uomini o Dio? Bisogna assicurarsi il favore umano oppure quello Divino? Quante volte, miei piccoli, vi trovate davanti ad una simile scelta e, per paura, vorreste tacere, per timore, fingere di non vedere, di non sentire, di non comprendere! Hanno fatto così i grandi santi? Fanno così i veri amici di Dio?

Figli, siate arditi in queste circostanze: parlate, apertamente, fustigate con coraggio il peccato, condannatelo con rigore. Non tacete, per compiacenza, quando occorre parlare con chiarezza!

Le Leggi di Dio sono, palesemente, calpestate, sono dimenticate, sono criticate, sono manomesse; dove sono i Giovanni del ventesimo secolo? Possibile che così pochi siano i coraggiosi e tanti i timorosi?

Non nascondetevi, figlioli, per paura; uscite all’aperto, ascoltate bene, guardate e sforzatevi di comprendere, quindi, parlate: Dio desidera testimonianza in questo tempo di deviazione, di sviamento generale.

Piccola, cara, figlia, pensa, rifletti: se gli uomini si fossero opposti in tempo al dilagare del male, se gli avessero posto un argine, in tempo, pensi che ci sarebbe ora questo, enorme, oceano di peccato che sta travolgendo popoli e nazioni? L’oceano è fatto di tante gocce che si sono unite le une alle altre: a nessuna è stato impedito di scendere; le conseguenze le potete vedere intorno a voi ed in ogni dove. Le anime si perdono, figli miei, si perdono, in grande quantità, perché sono pochi coloro che si sacrificano e molti coloro che vivono nel peccato gravissimo e non vogliono cambiare: attendono che la misericordia si cambi in giustizia. Questo, se tutto procede in tal modo, accadrà assai presto!

Dico a voi, piccolo manipolo di figli, docili ed obbedienti, tutti volti a fare la volontà Divina: datevi tutti a Gesù. Non importa se il mondo vi critica, vi deride, vi chiama con appellativi offensivi: contano la lode umana, il compiacimento della gente oppure quella Divina ed il suo compiacimento? Cosa cercò il grande santo, del quale oggi si festeggia la nascita?

Scelse Dio, a costo del martirio; scelse Dio e rifiutò di compiacere agli uomini!

Ecco la via, ecco la strada che anche voi dovete percorrere. Dio, fattosi Uomo, ha dato fino all’ultima goccia di sangue per voi; siate anche voi pronti a fare qualunque sacrificio per lui.

                                                                                  Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Maria Santissima