Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
26.06.97
Eletti, amici fedeli, voglio abbracciare ogni uomo e
voglio gioia per il mondo, non dolore. Sento che gli
uomini si lamentano, per troppa angoscia; vedo ovunque tristezza e tormento.
Venite tutti a me, tra queste braccia che vi vogliono stringere, e scomparirà
ogni dolore.
Sposa
diletta, voglio portare la pace al mondo. Dono la pace ad
ogni cuore che lo desideri. Offro il dono più grande a voi perché lo portiate
ai fratelli: non c’è gioia, senza pace, non può dare pace
agli altri chi non la porta nel cuore. Abbiate il cuore pieno di pace e poi la
vostra vita diverrà un magnifico sogno. Non cercate lontano quello che potete
avere con facilità vicino a voi; la mia Sorgente è unica, ma ho aperto rivoli
ovunque. Occorre attingere, occorre chiedere e si
ottiene; l’ho detto più volte a te, diletta sposa, che questo è il tempo dei
grandi doni, quelli, che mai l’Umanità ha posseduto. Li elargisco Io, Io, Gesù,
a chiunque me li chieda con cuore sincero.
Chi
chiede ha, a chi bussa verrà aperto, ora, però, non
dopo, oggi, però, non domani!
Vedi
come cambia, rapidamente, il tempo meteorologico: oggi un bel sereno, dopo
poco, nubi e pioggia. Il sole può splendere nel Cielo
a lungo, tanto da far pensare che sempre così sarà; ma, all’improvviso, una
lunga pioggia che non termina mai...! Questo è il
momento dei grandi mutamenti e non solo meteorologici.
Badate,
uomini della terra, badate a quello che fate! Le
parole, che trovate su questo messaggio, le ripeto al cuore di ogni uomo;
attraverso la via, nota a me solo, parlo con tenerezza a chi ha ancora orecchie
per intendermi e cuore per amarmi. Dico: affrettatevi! Dico per le ultime
volte: affrettatevi, perché al sole sta seguendo la pioggia e alla pioggia leggera quella fitta, fitta! Non basta così: seguirà
dell’altro; ma non c’è alcun timore da avere, se Io sono alla guida della
vostra imbarcazione. Ve l’ho preannunciato da tempo
che il mare sta per cambiare. Ora c’è bonaccia: Io lo voglio. Ora c’è calma: Io
la impongo. Quell’onda, che ora lambisce, quietamente, il vostro piede, è la
stessa che tra poco può divorare la vostra imbarcazione, se voi non avete su di
essa la mia presenza. Cercatemi, cercatemi ora che mi faccio trovare;
cercatemi, perché Io, Io, Gesù, desidero essere
cercato! Voglio prendere in mano il timone della vostra vita. Voglio essere al
centro della vostra esistenza per guidarla sui marosi infuriati. Così, infatti,
saranno tra poco. Che farà colui che non ha me? Che
farà colui che si è fatto ingannare dal mio nemico?
Voglio
regnare sul mondo per mutare la sua sorte; ma non impongo con la forza la mia
presenza. Chiedo e non esigo, busso e non m’impongo se non a chi ha, ormai, raggiunto il traguardo della sua corsa. In questo
caso, la scelta deve essere immediata, anche se il percorso è assai doloroso,
senza possibilità di mutamento.
Sposa
cara, chi non ha voluto me nella sua vita fino a questo momento, dopo tanti
inviti, tante parole, tanti occasioni, tante chiamate,
dovrà soffrire quanto mai ha sofferto, gemere, senza trovare chi lo consoli. Il
bimbo, che è andato assai lontano dalla madre, che difesa ha, allorché le insidie ed i pericoli lo circondano? Chi può
proteggere il piccolo se non chi tanto lo ama? Chi lo ama più della madre che
l’ha generato?
Le mie braccia,
amorose, accoglieranno tutti coloro che in esse si
sono rifugiati. Costoro, protetti e scaldati dal mio Amore, non sentiranno il
gelo intorno né più fame avranno né li brucerà
l’arsura; vivranno nella pace e nella gioia. Tutto muterà in meglio per loro e
la loro vita sarà un Paradiso in terra, prima, in Cielo, dopo.
Questo è
il momento, decisivo, per ogni scelta: o con me, per sempre, o senza di me, per
sempre. Non ci sono vie intermedie: fuori di me, c’è la disperazione, in me la
gioia più sublime.
Sposa
amata, ci sono tanti che vivono nella completa indifferenza, non fanno scelte,
apparentemente, e s’illudono di avere quello che gli altri avranno, quelli che
hanno faticato molto, sospirato, sofferto per operare secondo il mio volere.
Ebbene, sposa cara, dillo pure al mondo, apertamente: costoro sono degli
illusi; chi nulla offre in questo momento, favorevole, nulla avrà in seguito.
Si ricordino questi sognatori del racconto che parla della cicala e della
formica: durante il lungo inverno, gelido, godette la formica, ben provvista di
cibo; gemette la cicala che a nulla aveva pensato, se non a cantare e
divertirsi. Riflettete bene, voi, che ora camminate, spensierati, per strada,
che perdete il tempo in vanità ed inezie di ogni
genere; pensate a quello che state facendo: i giorni, che ora il mio Amore vi
offre non torneranno più. Questi avete e non altri; questi dovete tesaurizzare.
Dopo sarà troppo tardi.
Può un
seminatore raccogliere lì, dove non ha voluto gettare la semente? Può dormire
sogni tranquilli, sapendo che nulla si è preparato per i tempi di carestia? Se
dorme e gode, pur nulla avendo fatto, significa che costui è uno stolto e con
gli altri suoi simili sarà la sua sorte. Io vi dico, Io, Gesù vi dico: non
lasciate neppure il più piccolo angolo del vostro terreno trascurato ed abbandonato alle erbacce; curate, curate per bene ogni
cosa. Quando alzerò il mio braccio per dire basta, allora, dovrete fermarvi,
per forza, e nulla potrete più aggiungere.
Allora
vi dirò: amici, raccogliete e godete il frutto del vostro lavoro. Io, Io, Dio,
lo benedico e lo moltiplico. Voi avete fatto la prima parte, Io, Dio, la
seconda.
Molto
godrà chi molto ha faticato. Il seminatore è triste, quando deve affrontare la
grande fatica della semina e suda, geme; ma quanto è giulivo, allorché vede un meraviglioso raccolto e le spighe che
biondeggiano, cullate dal vento!
Ora, piccoli miei, siete ancora come quel seminatore che geme e
sospira, perché la fatica è molta ed i risultati ancora nascosti. Tra poco,
quando anche il vostro grano biondeggerà sotto il vostro sguardo, compiaciuto,
sarete felici della più grande felicità e giulivi della massima allegrezza.
Beati coloro che hanno ben compreso le mie parole, che hanno visto
i miei segni, così palesi: la vita sarà gioia ed il dolore sparirà anche dalla
memoria!
Procedete.
Perseverate. Abbiate la pace del cuore.
Vi
amo. Ti amo, sposa fedele.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
26.06.97
La Mamma parla agli eletti
Figli
cari, se tutto il mondo si affrettasse a tornare a Dio, l’Umanità potrebbe godere delle più sublimi gioie e nessuna angoscia resterebbe
nei cuori. Pace invocano gli uomini, pace si ripetono
l’un l’altro; ma pace non possiedono in sé: non si può offrire ciò che non si
ha; prima bisogna venirne in possesso, solo dopo si è in grado di porgere.
Figli,
miei, cari, amati del mio Cuore, accostatevi con fiducia a Gesù e chiedete che
liberi il cuore dalle scorie che lo appesantiscono. Usate umiltà, non chiedete con
superbia, ma promettendo di metterci tutto il vostro impegno. Quanti chiedono a
Dio la salute del corpo, i beni caduchi, la grazia per questo o per quello, ma
di proprio non vogliono aggiungere nulla, pretendono che Dio faccia ogni cosa,
presto e bene, secondo la loro logica. Non è così, figli cari, che si chiede: occorre entrare nella logica Divina ed uscire,
completamente, da quella umana. Non preparate un bel progetto, fatto dalla
vostra mente, e poi chiedete con arroganza a Dio di attuarlo. Sapete, piccoli miei, che il pensiero di Dio è assai diverso da
quello dell’uomo. Lasciate sempre che il progetto lo faccia Dio stesso; voi
accettatelo e disponetevi all’obbedienza. Ogni uomo, che avete davanti, sta
subendo la sua purificazione e ognuno porta la sua croce di pesantezza diversa.
Sono molte le croci e sembrerebbe che Dio sia troppo rigoroso a permetterne
tante e così pesanti; Dio, invece, proprio in questo tempo sta elargendo in
misura massima la sua misericordia. Nessuno porta una croce che non abbia come
meta finale la salvezza sua o di un altro; se le croci fossero inutili o
nocive, Dio non le permetterebbe.
Chi ha
pena, certo, si lagna; vorrebbe liberarsene, subito.
Non sia più così per voi, angeli miei. Non vi chiedo di stare sempre allegri e
silenziosi, se le spalle sono piegate, per la croce assai pesante: non voglio
chiedervi troppo. Ma vi dico: sopportate, ben consci
che il dolore di oggi ha un profondo significato e, se dura, è assai proficuo;
se così non fosse, non avrebbe ragione di essere.
Piccoli,
se avete un fratello pieno di carità, disposto ad ascoltarvi e consolarvi,
apritegli pure il vostro cuore; ma, nel profondo, dovete sempre essere convinti
che ciò che vi accade è bene per voi. Il tormento è un gran bene per chi lo
riceve; è un gran male per colui che lo impone. Ciò,
anche se, apparentemente, è proprio il contrario: gode
il tormentatore; pena il tormentato.
Il mio
Cuore è con tutti coloro che soffrono, innocenti, come
quelli, che vengono trafitti tutti i giorni e non hanno alcuno che difenda la
loro causa. Sono, figli cari, con i miseri più miseri per sollevarli e
sostenerli; ma tanto vorrei essere anche con gli oppressori che bruciano la
loro esistenza nel peccato e rischiano di perdersi.
Beati coloro che piangono e si sentono abbandonati da tutti, che
sono insultati, ingiustamente: oggi gemono, ma domani verranno consolati! Guai,
invece, ai superficiali che fanno tanto male, ma non ci pensano, distruggono,
ma non pongono mente al danno che fanno: pagheranno tutti i danni
che hanno arrecato al prossimo e l’offesa, gravissima, volta a Dio! Convertitevi, uomini del mondo! Ascoltate il mio richiamo:
se siete nel peccato, non potete avere pace né dare pace
né avere gioia né dare gioia. Se perdete Dio, figlioli, avete perso tutto! Questi ultimi richiami non trovino nessun
sordo: chi anche prima non ha ben sentito senta ora,
capisca ora, provveda, subito, prima che… sia tardi!
Vi parlo
anche oggi di gioia, di pace, di amore. Cercate questi beni, indistruttibili; cercate Dio e li avrete tutti. Pregate, figli cari, perché
abbiate a capire quanto sia decisivo questo momento, nel
quale vivete. Cercate di far capire anche agli altri l’importanza del
presente. Quello che desiderate potrete averlo, se imboccherete la via,
luminosa, che Dio vi addita; ma perderete tutto, se frapponete indugio e scuse
diverse.
Figli
cari, riguardate anche i messaggi passati; riflettete
ed esaminate la vostra vita, passo per passo. Il tempo è giunto, figli: è
questo! Restate pronti lì, dove Dio vi ha posti ed
attendete il suo ritorno.
Vi
amo. Ti amo, figlia cara.
Maria
Santissima