Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti
degli ultimi tempi
02.07.97
Amici cari, la mia, piccola, sposa vi porta anche
oggi il nuovo messaggio d’Amore. Riflettete e gioite: non siete soli nel vostro
cammino; Io, Io, Gesù, sono accanto a voi ed
accompagno i vostri passi. Vivete in letizia, perché si approssima il tempo
della grande gioia e tramonta quello del dolore.
Sposa
amata, voglio consolare i miei, piccoli, figli, voglio
farli vivere nella gioia. Nessuno si perda d’animo, nel vedere tanto abominio
intorno, nessuno si faccia cogliere dalla tristezza: quello che non è accaduto in
mille anni può accadere in un solo attimo. Il mio
tempo, diletta, non è il vostro tempo e il mio
pensiero non è il vostro. Muterò le sorti del mondo in un batter di ciglio,
dopo aver concesso a chiunque lo abbia desiderato l’oceano della mia
misericordia.
Amata,
molti si ripetono: “Perché Dio non interviene? Perché Dio non punisce? Perché Dio non annienta?”
È assai
doloroso punire, severamente, un figlio. Pensate ad un
padre che ha figli obbedienti e ribelli, docili ed indocili: prima di prendere
drastiche soluzioni con i ribelli, si rivolge a quelli docili affinché
convincano i fratelli a cambiare comportamento; li impegna tutti in
quest’opera, perché il suo cuore è pieno di tenerezza verso gli uni e verso gli
altri, è gioioso per i primi ed assai preoccupato per i secondi, ma desidera
agire con dolcezza, prima di usare il pugno di ferro.
Ebbene,
mia diletta, così sta accadendo in questa, grande, famiglia che è il mondo, del
quale Io, Io, Dio, sono il Padre buono che vuole premiare ogni figlio, lo vuole vedere felice, lo vuole tenere stretto a sé. Attendo,
perché amo. Paziento, perché infinita è la mia tenerezza. Sono l’Amore che dona
molto e chiede poco; ma quel poco lo esige. Coloro che non mi capiscono sono in
numero smisurato e quelli che mi comprendono in misura esigua; ma sta
avvicinandosi, a grandi passi, il momento risolutivo di questa grande era,
durata secoli ed iniziata con la mia prima venuta nel
mondo.
Voglio
scendere, visibilmente, sulla terra per vedere ciò che hanno fatto gli uomini
del mio giardino. Lo vedo tanto trascurato, pieno di erbacce, irto di rovi e
spine. Vedo che sono state abbattute le recinzioni e gli animali selvatici
entrano e distruggono. Vedo che i fiori sono stati colti e gettati; vedo i loro
petali vellutati, calpestati e lasciati lì ad
imputridire. Com’è stata ridotta la parte del creato, messa a disposizione
dell’uomo! La rovina è grande in ogni luogo e non c’è nessuno che ponga
rimedio, nessuno che si occupi di riparare: dov’è il mio popolo scelto e cosa
stanno facendo i miei figli? Qual è la loro occupazione? Ho dato
ordini, ben precisi; ma chi li ascolta? Ho dato Leggi, ben chiare; ma
chi le segue? Ognuno si è creato il suo idolo, ognuno la sua legge! Si adora
l’idolo, opera di mente umana; si pratica la legge umana,
frutto di egoismo e tornaconto individuale! Chiamo il mio popolo a me per
ricondurlo a fare il proprio dovere, come Padre buono, aperto*, che attende il
figliolo che torna alla casa, dopo tanto tempo di lontananza.
Tanti
sono coloro che hanno lasciato la casa paterna per
altri lidi, ma pochi quelli che sono tornati e ancora meno quelli che lo stanno
facendo. Dov’è il mio popolo eletto? Perché non torna a me che lo voglio
riunire per metterlo a capo di altri popoli e fare di tanti ovili un unico ovile, sotto un solo pastore? Scruto bene ogni angolo della
terra e vedo i miei amati prendere direzioni sbagliate. Si chiamano l’un
l’altro e tutti deviano, tutti sviano, pochi riflettono sui gravi pericoli che
incombono; procedono, procedono, mentre Io, Io, Dio,
li guardo allontanarsi sempre più da me!
Piccola
mia, quale
grande dolore provo per questo mio popolo che, scelto per una grande missione,
si sottrae al suo compito e cerca le gioie vane ed i piaceri dannosi!
Ho
detto, prima, che scendo nel mio giardino per ricrearlo bello, come prima, e
anche di più. Raccoglierò tutti i fiori, calpestati, dai bei petali di velluto,
e li farò rivivere con la mia rugiada; poterò le piante, sofferenti, e le
renderò rigogliose. Strapperò con le mie stesse mani le erbacce, taglierò i
rovi e ricostruirò la recinzione. Le piante più rigogliose saranno messe ben in
vista e tutti vedranno gli splendidi fiori ed i
frutti. Dietro ci saranno le altre, che richiedono un po’ di tempo per
svilupparsi; dietro ancora ci saranno quelle appena potate che abbisognano di
cure e tempo per fiorire e fruttificare.
Piccola
mia, questa è
la prima delle tre fasi, che ho stabilito per il rinnovamento di tutta la
terra.
Opero
sulle piante che ancora possono essere riparate; sto potando quelle che ne
hanno bisogno e sto raccogliendo i fiori spezzati. Opero, instancabilmente,
mentre guardo con gioia la parte del giardino verde e
rigogliosa che mi produce fiori sempre più belli e frutti sempre più
gustosi.
Come
vedete, piccoli miei, tutto è già in atto, tutto si
sta compiendo, secondo il mio, sublime, piano di salvezza universale. Le erbe
più secche, quelle più nocive, vengono strappate e
gettate nel fuoco, perché la nuova terra deve essere uno splendore, rinnovata
in ogni suo angolo. Grande è il mio dolore, per le tante erbe, ammucchiate in
un angolo, pronte per essere arse: non era questo la loro sorte, ma ben altro.
Ogni seme doveva dare frutti, abbondanti; ma un terribile nemico è intervenuto,
un nemico, astuto ed ingannatore: quanti si sono
lasciati sedurre, quanti, per i quali avevo preparato una sorte di sogno!
Ogni
anima deve scegliere: ogni anima ha la libertà. Ho
chiamato tutte con immenso Amore per farle mie e condurle nel mio regno di
felicità, ma rispetto il volere che ciascuna ha espresso con la sua scelta. Non
forzo la volontà.
Sposa
cara, le varie fasi si succederanno, rapidamente. Dopo l’ultima, ci saranno la
vittoria ed il trionfo per tutti coloro che si sono
lasciati plasmare da me e si sono lasciati condurre dall’onda soave del mio
amore.
Perseverate,
eletti. Perseverate, fino in fondo; nulla vi distragga dalla meta, ormai
vicina, visibile.
Nel mio
Cuore c’è posto per tutti: venite, amici miei! Venite a ristorarvi. Venite:
neppure un solo posto deve restare vuoto!
Ti
amo, sposa. Vi amo tutti.
Gesù
*aperto
= disponibile
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti
degli ultimi tempi
02.07.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
tanto cari,
sempre gioia vi porta Gesù, ogni giorno vi offre le sue delizie. È meraviglioso
vivere al suo fianco! Voi non potete vederlo con gli occhi sensibili, ma lo
vedete, chiaramente, con quelli del cuore. Fate sempre la sua volontà, fate
quello che vi chiede di fare e la sua presenza, viva, in voi sarà sempre più
sensibile.
Mentre
lavorate, egli vi guarderà, compiaciuto. Mentre camminate, egli vi sarà
accanto. Quando fate dei progetti egli vi suggerirà i
particolari. Quando, poi, chiudete gli occhi per riposare, egli benedirà il
vostro sonno che sarà sereno, come quello di un bimbo in braccio alla mamma. Al
risveglio, ecco apparire ancora la sua Immagine, dolcissima e soave, che vi
porta letizia e speranza.
Figli
cari, Gesù è il dolcissimo compagno, che ognuno vuole avere, che ha sempre
sognato e mai tra gli uomini ha trovato. Siategli fedeli, fedelissimi. Il
nemico, insidioso ed ingannevole, sta sfoderando tutte
le sue armi: tenterà di dissuadervi, tenterà di portarvi all’avvilimento,
tenterà di mostrarvi un futuro nero, nero e senza speranza; vi dirà: “Non
illuderti. Non tornerà Gesù, non tornerà sulla terra.
Ti stai sacrificando, invano! Vedi come godono quelli che compiono il male, se
la spassano e vivono bene la vita?”
Queste
le perfide insinuazioni dell’antico serpente. Vi ho preannunciato
una grave tentazione che farà cadere molti; state saldi, state irremovibili.
Gesù, il mio Gesù mi ha concesso di avvertirvi perché nessuno venga sorpreso impreparato. I tempi duri
ci saranno, piccoli miei, già ci sono; le tribolazioni non mancheranno, ma Gesù
è con voi, è per voi. Gesù è il compagno, delizioso, che è venuto a vivere
nella vostra casa. Adoratelo! Servitelo, come merita, e portatelo ai fratelli
che sono ancora titubanti, perché fortemente attratti dal peccato.
Miei,
piccoli, cari, odiate il peccato, condannate il peccato
e chiamatelo, coraggiosamente, col suo nome. Non odiate, però, il peccatore,
non disprezzatelo, ma supplicate Gesù che lo liberi dalla lebbra divoratrice.
Se sapete che un’anima è in pericolo, pregate! Pregate: il tempo si sta
dissolvendo ed il grande giorno, unico ed irripetibile,
è sempre più vicino. Molte anime si perdono, perché non c’è nessuno che preghi
per loro, nessuno che si sacrifichi per loro. Voi siate preghiera, siate
profumo, delizioso, che sale dalla terra al Cielo e giunge a Dio. Le sue grazie
non mancheranno, finché c’è anche un solo uomo che preghi con cuore sincero.
Ricordate quanto ottenne Abramo per il suo popolo; voi potete fare la stessa
cosa e anche di più. Molto vi è stato concesso: avete tra le mani dei talenti,
ai quali è stato dato un valore immenso. Usateli, bene! Utilizzateli, bene! Non
siete piccoli, piccoli, come vi sentite: Gesù vi ha concesso molto, perché vi
ha scelti per essere suoi e voi, senza indugio siete
corsi a lui, lo sentite e vivete solo per dargli gioia.
Oggi ho
sentito le parole che ha detto la mia, piccola, figlia ad
un’anima che le assomiglia: “La vita ha valore, in quanto è servizio a Dio, è
lode a lui, è donazione di tutto il nostro essere a chi ci ha creato con tanto
Amore, ci ha redento col suo sangue prezioso, ci ha immerso nell’oceano, suo,
sublime.” La piccola mia ha ben capito il valore dell’esistenza umana: l’uomo,
nato da Dio, deve tornare a lui, a lui è destinato. Il cammino umano solo a
questo deve tendere; se perde di vista lo scopo primario dell’esistenza, la
vita degrada, fino ad essere come quella di un bruto,
senza intelletto e volontà.
Miei
amati, più volte vi ho parlato dell’alta dignità
dell’uomo, della sua, altissima, dignità. Vivete, a pieno, il dono splendido
della vita, così, come è stata progettata da Dio.
Vi
guardo e gioisco, mentre procedete, come bimbi lieti che si tengono per mano,
si sostengono a vicenda e cantano, felici, perché hanno capito a quale grande festa sono diretti.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima