Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

04.07.97

 

 

Eletti, figli cari del mio Cuore, venite a me e prendete nuova energia. Vi dono questo, grande, tempo e ogni istante è prezioso: vi state preparando per un’eternità di gioia con me.

 

 

Sposa cara, ecco, un grande, nuovo, giorno sorge. Hai aperto gli occhi tra le mie braccia, vicino al mio Cuore che tanto ti ama. Le mie delizie incominciano già qui, sulla terra. Le dono a chi vuole vivere la mia vita che, senza interruzione, proseguirà fino al tempo senza tempo. Nel tempo s’incomincia il cammino; esso poi prosegue, fino a perdersi nell’infinità del mio Essere.

Sposa cara, ogni giorno senti avvenire nel mondo fatti, assai significativi: gli uomini si ribellano sempre più alle mie Leggi. Il risultato, come puoi constatare, è una profonda angoscia, un’inquietudine che avvolge i cuori. Pur avendo molto, restano insoddisfatti, di nulla godono e cercano lì, dove non è possibile trovare. Ecco, diletta, le mie immense ricchezze: le metto a disposizione dei miei più cari amici. Li ho radunati intorno a me e parlo loro con franchezza di accenti. Sto per porgere quella parte del mio patrimonio, che gli uomini non hanno mai goduto. Indugio ancora qualche momento, perché desidero che siano in molti a godere del mio, sublime dono.

Sposa cara, volevo accanto a me un popolo molto numeroso, invece, esso è esiguo, ancora assai esiguo: non capiscono le mie creature predilette quanto sia importante in questo tempo lasciare tutto per me. Il mondo si affanna ad offrire ciò che a nulla serve; Io offro una nuova esistenza, mai vissuta prima. Chi aderisce al mio invito e persevera fino in fondo godrà quanto la sua mente neppure può immaginare. Vedi, piccola mia, l’inquietudine che ha preso gli animi? Vedi negli sguardi un misterioso timore, come di un pericolo, imminente e c’è un profondo disorientamento, che si può definire paura dell’ignoto. Ho attraversato le vie segrete dei cuori ed ho parlato ad ogni uomo, gli ho spiegato che questo tempo, conclusivo, sfocerà in una nuova era felice, quale ogni cuore ha sognato ma che solo ora può divenire realtà, perché questi sono i miei piani. C’è un’attesa, ma diversa nelle anime differenti.

Chi vive al mio cospetto con la mente e con il cuore, chi mi ha dato le redini della sua vita aspetta da un giorno all’altro qualcosa di stupendo che finirà col rivoluzionare l’esistenza umana. È un pensiero gioioso che dà forza e speranza, sempre nuova energia e slancio nell’affrontare il travaglio quotidiano.

C’è l’anima che trema nel suo intimo, perché è lontana da me, ancora ancorata alle vanità del mondo. Il suo desiderio è quello di prolungare la propria vita sulla terra il più possibile, ma sa che questo non è nelle sue facoltà e geme, per un misterioso timore che il suo desiderio non si avveri, anzi, che sia ben lungi dall’avverarsi! Quest’anima ha paura del futuro: lo considera un salto nell’ignoto, dal quale nessuno è mai tornato indietro; vede scomparire intorno a sé amici e parenti, il cuore è sempre in sussulto e non gode neppure il dono che possiede, tanta è la paura di perderlo. Mia diletta, questo stato, ansioso, lo permetto perché l’uomo capisca che è tutto caduco quello che il mondo offre. Voglio che l’anelito sia verso i beni eterni, gli unici, stabili e sicuri.

La mia misericordia vuole offrire ad ogni uomo la possibilità di salvarsi; ma non può farlo, se non raccoglie tutte le sue energie per combattere contro questa corrente, impetuosa, di male che travolge, ormai, ogni cosa.

Il piccolo devia, perché vede l’esempio del grande; il grande si svia, perché cerca di godere subito e non riesce a soddisfare questa sete che è divenuta arsura. Il vecchio geme, perché vede che la vita gli sfugge e l’ignoto lo attende. Vedi, sposa, come il mio popolo, dopo venti secoli di predicazione cristiana, si sia volto agli idoli, vani ed ingannevoli: è divenuto pagano e soffre, terribilmente, fino a giungere a punte di disperazione. Ti ho detto che manca ben poco alla fine. Ebbene, in questo poco avverranno grandi cose che turberanno il tuo cuore, perché vedrai la malizia crescere, la superstizione traboccare e la vera fede scemare, sempre più. Questa è la fine di una era, fatta di ribellione e disobbedienza. Verrà il grande buio che offuscherà le menti, prima di ricomparire la luce, sfolgorante, che vede il mio ritorno.

Non tremi il mio, esiguo, popolo, non tremino coloro che mi sono restati fedeli in tanto abbandono generale: nel buio per loro ci sarà sempre la mia luce. L’ho già fatta splendere nel loro cuore ed essa mai più si spegnerà. Buio sarà per chi buio ha voluto; buio sarà per chi buio ha offerto.

Sposa mia, nessuno, che abbia donato luce ai fratelli, soffrirà l’angoscia delle tenebre. Soffrirà chi ha da soffrire e godrà chi ha da godere.

Il mio piano si sta dispiegando in tutta la sua grandezza; attendi, fiduciosa, e godi le delizie del mio amore. Ogni giorno te ne porgo in grande quantità. Quest’attesa sarà lieve e non faticosa per chi ha già reso definitiva la sua scelta. Nessun vento può sradicare una quercia secolare, ben radicata al suolo; basta poco, invece, a distruggere un cespuglio che si appoggia lievemente alla terra e non ha consistenza. Questo, grande, vento che spesso ti spaventa, piccola mia, che sembra travolgere tutto, invero, porterà via solo quello che non serve: è una drastica purificazione e lascerà libera la terra da ciò che costituiva solo ingombro; procederà fino a conclusione del processo, allorché sarà la volta degli ultimi, così destinati da me, perché legati ai primi.

Alla vigilia del mio ritorno scompariranno quelli che, se fossero andati via prima, avrebbero lacerato lì, dove non desidero lacerazione. Il dolore sarà di brevissima durata, perché la mia luce rischiarerà la terra e la vestirà di grande splendore. Solo ad essa saranno volti i cuori e solo in essa s’immergeranno. Del resto, del passato, si dileguerà anche il ricordo: dove c’è gioia, piena, non può regnare il dolore.

Ecco, sposa amata, cosa ho preparato per quelli che mi adorano ed hanno unito la loro vita alla mia, eterna ed infinita.

                                                                                  Ti amo. Resta in me. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

04.07.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figliolini cari, anche oggi Gesù mi permette di venire a voi come Mamma, premurosa ed accorata: premurosa nei riguardi dei figli obbedienti, docili ed amorosi; accorata, per quelli testardi e ribelli.

Voi, fedeli amici di Gesù, siete sul cammino di luce sfolgorante e vedete come la strada è ben chiara davanti a voi. Gesù vi mostra in anticipo le trappole, nascoste, gli ostacoli, più difficili da superare; v’insegna come superarli e quando vi vede impacciati, come ‘pulcini nella stoppa’, vi prende tra le sue braccia e vi libera dalla difficoltà.

In ogni istante Gesù vi mostra il suo, infinito, Amore. Non voi avete scelto lui, ma egli ha scelto voi; ad uno ad uno vi ha scelto ed ora su ciascuno si china con grande tenerezza.

Non temete mai Gesù che viene; non abbiate paura di lui che è Amore, tenerezza, misericordia, dolcezza, senza fine!

Ognuno di voi ha avuto una mamma. Chi l’ha vicina, chi, invece, l’ha nel ricordo; in entrambi i casi il suo pensiero è soave e confortante: pensate alle sue braccia che vi hanno stretto, al suo sguardo, tanto buono, alle sue parole che tanto conforto hanno dato e tanto aiuto nel momento del bisogno. Ebbene, se Gesù vi portasse dalla madre che vi ha partorito, avreste paura? No, di certo; ma tirereste un bel sospiro di sollievo, pensando a tanta soavità. Ebbene, Gesù, il mio Gesù è di più, molto di più in dolcezza, soavità ed Amore. Chi l’ha scelto come Amore e misericordia godrà nell’oceano sublime, nel quale verrà ad immergersi. Abbiate fiducia, sia viva la speranza; tappatevi le orecchie e gli occhi davanti a coloro che vi vogliono spaventare con immagini sconvolgenti e parole spaventose. Sento i tristi presagi, che si fanno, sento il messaggio, terribile, che il nemico fa sentire. Vi ho già parlato, a lungo, di questo: sapete che dolce, dolce sarà il passaggio alla vita nuova per coloro che hanno creduto, sperato, amato.

Qualcuno dirà a se stesso: “Certo, Gesù vedrà le mie imperfezioni, conoscerà i miei difetti; non gli sfuggirà la mia debolezza. Spero che non ne provi ripugnanza.” Pensate sempre ad una madre che ha tanti figli, tutti diversi: chi ha un difetto, chi ne ha un altro, ma tutti sono attivi, pronti ad obbedirla ed ella può contare su ciascuno di loro, pur vedendo le carenze e piccole mancanze. Forse che ella prova disgusto per esse? Accetta ciascuno, com’è; perdona ed educa, corregge ed ammonisce, ma ama, ama, immensamente, tutti. Certo che Gesù vede le vostre debolezze! Le conosce assai bene, meglio ancora di quanto voi stessi le conosciate. Vi sta guidando, figli, verso la perfezione: egli vi plasma. Egli continuerà a farlo. Lasciatevi andare, fiduciosi, tra le sue braccia: ne uscirete mondi e luminosi, come fiori, coperti di fresca rugiada, che vengono colpiti da un raggio di sole che li fa splendere ed ammirare. Da soli, figli miei, non potete fare nulla. Lo sapete: nessun uomo può giungere sulla vetta, se Dio non lo conduce per mano; volerci arrivare da soli è presunzione e superbia.

Potrebbe un bimbetto con le sue gambe, incerte e tremanti, salire una collina e toccarne la cima? Da solo, mai; se, però, la mamma è con lui, non solo arriva in cima a una collina, ma raggiunge anche la vetta della montagna più alta.

Per voi sta accadendo proprio questo: Gesù è la Mamma, dolcissima, che vi prende in braccio per un tratto, vi fa camminare per un altro e, a volte, vi fa proprio volare per darvi gioia.

Se voi poteste vedere con i vostri occhi quanto è ormai vicina la meta, piangereste, per la gioia.

Qualcuno, però, potrebbe anche rilassarsi e perdere il ritmo; per questo, Gesù nulla vi fa vedere ancora, ma v’invita a perseverare fino alla fine. Egli sceglie sempre il meglio per voi.

Coraggio, piccoli! Coraggio!

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima