Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
06.07.97
Eletti, amici fedeli, sorge un altro, grande, giorno:
è il mio giorno. Offritemi ogni
istante; consolate il mio Cuore, tanto addolorato, per la disobbedienza
generale.
Sposa
mia, questo è il mio giorno, sorto da poco: ogni cuore dovrebbe rivolgersi a me,
invocare il mio nome, implorare il mio aiuto. Quanti lo faranno? Quanti si
ricorderanno di questo, loro, dovere? Quanti pensano a me nel giorno a me
dedicato? Il mondo mi sta dimenticando; il mondo non mi
ama, ma Io continuo a donare le mie grazie.
Sposa
cara, capiscano in fretta gli uomini e facciano il loro dovere verso di me: non
intendo pazientare più a lungo, diletta! È giunto il grande momento, da me
deciso. Ho parlato a lungo ai miei amati; ma essi non
hanno ascoltato le mie parole! Il mio popolo eletto sta prendendo direzioni
diverse: chi va a destra, chi devia a sinistra. Vedi, amata mia:
oggi dovrebbero tutti riunirsi nel mio Tempio per cantare la mia lode; ma
quanti sono disposti a farlo? Le mie Chiese sono sempre vuote! Si cerca me solo
nel momento del bisogno; si chiede la salute del corpo, ci si preoccupa solo di
esso anche nelle preghiere! Amata, il grido di dolore, che proviene dalla terra,
è grande e ininterrotto: ognuno chiede di essere liberato dalla croce che porta;
ognuno vuole dall’altro ciò che egli stesso non sa dare.
Piccola
mia, dillo,
ripetilo, piccola, mia, voce, non tacere, ripeti che il dolore monda e ripara,
che il dolore purifica e cambia, che il dolore è necessario, anche se non è
gradito.
Ognuno
corra col suo pensiero al mio, grande, dolore, a quello, che Io, Io, Gesù, ho subíto, innocente, senza colpa
alcuna. L’ho sofferto per voi, anime care, per voi tutte: la vostra bellezza è
legata al mio, grande, sacrificio totale. Ho accettato il dolore più grande Io,
Io, Dio, per salvare voi che vi eravate allontanati dalla luce e l’avreste
persa per sempre. Se il Padre non ha risparmiato me, non può risparmiare
neppure voi. Io, innocente, ho patito le pene più gravi; voi, tutti colpevoli,
dovete portare la croce che diverrà sempre più dolorosa, man mano si avvicina
la fine. Sì, amati: questo è stabilito dal Padre e questo avverrà. Quando
sentite la pena più profonda, quando intorno a voi sembrerà crollare ogni cosa,
sappiate che è prossima la conclusione, che è giunta l’ora del mio ritorno. Nessuno
può risorgere, sposa mia, se prima non muore. Nessuno può godere, se prima non
patisce. Vi aspetta la gloria con me; figli cari: pensate a questo ogni volta
che il dolore vi preme e vi fa gemere.
Io, Io,
Gesù, strinsi le labbra per non gridare, perché il dolore mio fu atroce. Solo
la presenza della Madre Santissima, solo la sua vista mi dava conforto; nell’ultimo
momento, però, scomparve anche questo conforto, perché gli occhi non vedevano
più: il sangue ed il sudore mi offuscavano la vista. Mi
sentii solo ed abbandonato, mentre il dolore non
diminuiva, ma cresceva.
Sposa amata,
la mia Croce è stata la più pesante: Io, Io, Dio, ho
voluto prendere per me tutti i peccati degli uomini. Capitelo, capitelo, miei
cari! Non vi sembri pesante la vostra croce; l’ho alleggerita, perché questi
sono i tempi speciali, i tempi, nei quali deve affiorare nei cuori la gioia del
nuovo regno, il mio regno, che ho già instaurato in voi che ci credete, che mi amate, che mi seguite. Anche se la fronte s’imperla di
sudore, le vostre labbra mi lodano, mi benedicono, mi testimoniano.
Dolci
amici di questi tempi, così terribili, non mi lasciate
solo in questo momento di generale abbandono: soffro molto, per le anime che si
perdono ogni giorno! Sacrificatevi, amati, per coloro che non
vogliono saperne, minimamente, di sacrifici; pregate, pregate col cuore
e con la mente per quelli che hanno la mente rivolta alle vanità terrene ed il
cuore gelido e staccato. La grande purificazione toccherà ogni uomo, ciascuno,
secondo necessità; la sofferenza, mia piccola fedele sposa, è destinata ad
aumentare per chi ne ha bisogno per mutare vita e sarà più lieve per alcuni,
più pesante per altri. Tutti ti chiederanno spiegazione, strumento, mio, amato;
già ti ho spiegato il motivo di questa disuguaglianza, pur nella comune
presenza. Vivi, gioiosa, con me e per me questi giorni di
sublime attesa. A te chiedo di proseguire, senza riposo, la grande
missione, che ti ho dato. L’energia non verrà mai meno né la gioia, grande, del
cuore. Scelgo quelli che scelgo e dono, secondo un mio
criterio. Per coloro che non capiscono non ho il
dovere di offrire alcuna spiegazione. Il mio l’offro a
chi mi pare e nella misura che desidero. Godano i fratelli, per la gioia dei fratelli e nessuno abbia invidia dell’altro.
Siate
felici, quando vedete uno arricchirsi dei miei doni ed esultare per essi. Amo
chi ama. Dono molto a chi già molto possiede; dono
poco a chi poco si è guadagnato. Vedrai i ricchi nello spirito* divenire sempre
più ricchi; vedrai i miseri impoverire sempre più. Le anime belle si vestiranno
di nuovo splendore, perché voglio che brillino, come stelle luminosissime, in
un firmamento tenebroso e cupo.
Guardino
gli uomini i fulgidi esempi: le mie stelle brilleranno
di luce intensissima, proprio quando il buio sarà profondo. Metto queste luci,
le metto perché il viandante non perda l’orientamento.
Pensa, sposa mia, ai magi che vennero ad adorarmi. Anche oggi, come allora, le
stelle luminose guideranno alla mia culla; lì, Io, Io, Gesù, elargirò le più
grandi grazie ed avverrà il compimento di pace.
Godi, sposa amata. Godi le delizie,
infinite, del mio amore.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
*ricchi
nello spirito = anime belle
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
06.07.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli,
oggi vengo a voi, piena di nuova tenerezza e vi stringo al cuore come figli,
obbedienti, che aspettano la mia carezza ed il mio incoraggiamento.
Gesù ha parlato con dolore di questo giorno, perché il suo popolo lo sta
trascurando sempre più con mille pretesti. La domenica è il giorno del Signore,
ma troppi miei figli se lo sono dimenticato: cercano
il divertimento, cercano lo svago, cercano tutto, ma non l’intimità di Dio!
Durante l’arco della settimana si dedicano al lavoro ed hanno un’infinità di impegni; quando finisce il giorno del lavoro, inizia
quello dello svago, non volto a lodare Dio nella sua splendida creazione, ma a
fare spesso, troppo spesso, quello che è male ai suoi occhi.
Perché
gli uomini si abbandonano così facilmente al peccato? Perché quasi non sanno
neppure capirne il senso? Nulla è più colpa per alcuni, tutto è lecito; non ci
sono limiti alla volontà di godere subito, non ci sono più barriere di alcun
genere!
Figli,
amati figli, la via, che molti percorrono ed altri
stanno per percorrere, è quella che conduce alla rovina, è lastricata di
godimenti vani e in discesa: i primi passi si fanno lentamente, gli ultimi con
grande rapidità. Gesù ha avvertito e continua a parlare con linguaggio
comprensibile, parla attraverso i suoi ministri, a lui
consacrati, parla attraverso i suoi strumenti da lui stesso guidati. I canali
sono moltissimi, ma intorno ci sono tanta sordità e superbia!
Dio
dice: “Se non sarete come bambini, non entrerete nel mio regno”. Dico ai miei
figli: perché tanta freddezza nell’accogliere la parola di mio Figlio? Perché
tanta lentezza nell’applicarla a ciascuna vita? Cosa vi deve dare di più il
vostro Signore di quello che già vi offre?
Amati
figli, ogni giorno vengo a voi per farvi riflettere
sul valore della vita, per farvi agire secondo la volontà Divina ed aiutare gli
altri a fare altrettanto. La vita, piccoli cari, è un cammino verso Dio: egli è
il sole che vi attira a sé. Quando dovete fare una scelta, pensate
che vi sarà chiesto conto della decisione che avete preso e non ci saranno
scuse o pretesti. Tutto viene registrato: di ogni cosa
dovrete rispondere.
Vedo
tanti e poi tanti, cari, figli, agire avventatamente, con superficialità: non pensano, non fanno che quello che in quell’istante hanno
piacere di fare. Usano così male la propria libertà! Non sia così per voi,
figli! L’uomo tende a fare tante cose sbagliate, ma ha l’intelletto e la
volontà; deve usare l’uno e l’altra per il servizio a Dio.
Siate
servi, docili ed obbedienti. Egli vi guida, se volete
essere guidati, vi lascia, però, liberi anche di
disobbedire; ma… verrà il giorno, nel quale sarà grande l’amarezza di avere fatto
ciò che non era lecito fare!
Oggi
ogni cristiano avrebbe dovuto recarsi ad ascoltare la S. Messa domenicale; oggi
le Chiese sono rimaste semivuote qui, nel tuo paese: chi al mare, chi in
montagna, chi con un pretesto, chi con un altro! Cosa
risponderanno al loro Signore, quando verrà per chiedere conto del
comportamento di ciascuno? Ecco che significa lasciare Dio all’ultimo posto
nella propria vita: non si pensa a lui, non si corre tra le sue braccia, ci si
allontana sempre più, fino a dimenticarsi quasi della sua esistenza.
Ebbene, tanti
figli miei sono in questa situazione: vivono, come se Dio non fosse, non lo
amano e non si aspettano minimamente la sua venuta.
Egli, però, tornerà, tornerà tanto presto, da lasciare
tutti sorpresi. Quando sembrerà che tutti l’abbiano dimenticato, eccolo
comparire, maestosamente, e tutti lo vedranno: nel luogo, dove si troveranno,
giungerà, inaspettato! Non dategli, voi, figli cari,
questo grande dolore! Preparate tutto per accoglierlo col massimo onore!
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima