Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
10.07.97
Eletti, amici cari, siate miei e non temete nulla,
siate miei e non preoccupatevi di nulla. Lasciatevi andare nell’onda, soave,
del mio amore. Fate, come dico; siatemi fedeli e tutto vi darò, miei amati.
Sposa
mia se ogni uomo capisse quanto è grande l’Amore che provo per lui, nessuno
cadrebbe nell’angoscia, nessuno nell’avvilimento, nessuno nella disperazione.
Gli
uomini, creati per la grande felicità, oggi vivono nella grande
angoscia. Io, che tanto li amo, Io, Io, Gesù, che tanto li amo, non posso fare
nulla per loro: se parlo non mi ascoltano, se mostro
segni, evidentissimi, non li vedono; il mio linguaggio, segreto, non lo
colgono, alle mie promesse non credono, ai miei messi non fanno caso. I miei
fedeli parlano e non tacciono, testimoniano con l’opera e la parola, ma nessuno
vuole dare retta a loro, che vengono spesso calunniati
delle peggiori calunnie, umiliati, offesi e tenuti in poca considerazione.
Anche i miei consacrati si comportano, talora, ottusamente, vanificando la mia
opera.
Sposa
amata, il più grande dolore me lo dànno proprio coloro
dai quali molto dovrei aspettarmi, perché molto da me hanno ricevuto in doni e
grazie. Quante guide cieche vedo! Quante guide che non vedono e non vogliono
far vedere, che zoppicano ed inducono gli altri a fare
altrettanto! Quante deviazioni tra quelli che dovrebbero indicare la via di
luce! Costoro sono trascinati dallo spirito del mondo che li induce a fare ciò
che è male ai miei occhi: non può vedere la luce colui che
si rende cieco né può udire colui che si rende sordo.
Sposa
cara, ho balenato, ho sfolgorato davanti a questi ottusi, ma poco hanno
compreso e meno ancora comprenderanno allorché accadrà
l’incomprensibile anche per coloro che tanta luce hanno nella loro mente. Chi
ha creduto in me non si scoraggerà mai, chi ha respinto le insidie del mondo
continuerà a farlo: vede la mia luce, gode della mia
presenza interiore e nulla desidera di più, nulla chiede oltre a questo: è,
pienamente, soddisfatto. Chi non ha scelto me nel suo cuore si farà insidiare dal
mio nemico che ormai sa quello che gli deve accadere e non vuole andarsene,
senza compagnia.
Sposa
amata, tu tremi, al pensiero che esso domini tanti cuori e tante menti alla
vigilia del mio ritorno. Tremi, amata, al pensiero che
tante anime si possano perdere. Mia diletta, rassicurati, non gemere per
questo: non si perderà chi non vorrà perdersi; Io, Io,
Gesù, non abbandono, non abbandono mai. Cerchino me le anime, si volgano a me,
supplichino il mio perdono ed Io le perdonerò e saranno salve. Le forze del
male ora sono assai possenti, perché gli uomini non si oppongono: chi tace per
paura, chi tace per viltà, chi tace per ignoranza.
L’onda, violenta, travolge ogni argine, invade la terra e, come fiume in piena,
distrugge dove passa e non risparmia nulla.
Certo,
questo è ciò che accade, ma, prima che tutto sia in rovina, Io, Io, Dio,
interverrò: vedrai accadere cose meravigliose. Sii gioiosa, sposa cara; vedrai:
salverò tutti coloro che desiderano salvarsi, creerò
per loro le circostanze adatte perché la scelta sia agevole.
Se tu,
diletta, ami, come un fratello ama, come un essere umano ama,
anche se ricolmo di Spirito Divino, Io amo da Dio. Sono il Creatore, il
Salvatore che vuole a se ogni creatura prediletta e non permette che alcuna si
perda, senza aver fatto prima il tutto per salvarla.
Sposa
amata, desidero che tu viva nella grande gioia del cuore, mentre operi secondo
la mia volontà. La via, luminosa, che stai percorrendo, verso la meta diverrà
sfolgorante di luce e tutto intorno sarà vita nuova e splendore. Le tue
suppliche per le anime in pericolo giungono a me, senza sosta: darò grazie ed occasioni, fino a quando la mia mano si alzerà per dire:
“Basta”. Da quel momento nulla potrà essere aggiunto e nulla tolto: ognuno
raccoglierà quello che si è preparato. Io sarò il giudice perfetto. Nessuno tema, se ha ben operato; ma colui che è vissuto
nell’inganno ed ha frodato il suo prossimo, anche di un solo centesimo, costui
non resterà impunito e dovrà restituire ogni cosa.
Preparatevi,
amici cari, preparatevi, in tempo, ad affrontare il
grande momento che si appressa sempre più: saldate i debiti, che dovete
saldare; riparate lì, dove c’è da riparare; restituite al più presto quello che
avete sottratto con l’inganno. Riordinate la vostra vita, prima che Io, Io,
Gesù, come giudice perfetto, venga a chiedervi conto di tutto. Non attendete,
perché il tempo non ha da venire, ma è già presente. Questo è il tempo, che il
Padre ha stabilito per l’adempimento delle cose più grandi, non un altro,
questo, nel quale state vivendo!
Sposa
mia, ognuno faccia tesoro delle mie parole e metta in regola i suoi conti.
Pensa ad un contabile che aspetta il padrone che viene
a regolare i suoi conti: certo, si prepara con cura, rivede mille volte ogni
particolare, per il timore di aver sbagliato; s’intrattiene alla sera fino a
tardi nel suo ufficio e al mattino si alza assai presto per non perdere neppure
un attimo. Non è soddisfatto fino a quando tutto non sia perfettamente in
ordine: sa che il padrone è uomo esigente; quindi, si prepara prima ad
affrontarlo. Costui, questo, saggio, dipendente avrà lodi e premi, perché sarà
trovato inappuntabile ed il ritorno del suo padrone
costituirà un momento di grande gioia, di soddisfazione, mai avuta in
precedenza.
Sposa
cara, ripetilo, non stancarti di dire ai fratelli che il momento conclusivo è
assai vicino: ognuno rifletta e si faccia trovare nella condizione di
quell’uomo, che sopra ho citato, come esempio.
Siate
perfetti, figli cari. Siate perfetti, come Io, Io, Dio,
sono perfetto. Voglio dare la più grande gioia ad ogni
creatura; voglio mostrare al mondo il mio volto amoroso, non quello severo del
giudice, rigoroso, che ha molto da rimproverare. Fatevi trovare nella
condizione migliore. Pensate al privilegio che avete: vi avviso prima di ciò
che deve accadere; avete il tempo, necessario per provvedere
a tutto. Non solo voi ho avvertito, che siete i miei prediletti, tutti
ho messo sull’avviso, perché Io, Io, Gesù, non faccio distinzione tra uomo ed uomo, amo ciascuno del più grande Amore. Voi mi avete
ascoltato, voi avete sentito i miei progetti, avete cooperato con me, avete
visto i miei segni, grandiosi. Sposa diletta, Io vengo nel mondo; ognuno, che
ascolti la mia voce, si prepari, senza perdere tempo, e aiuti anche coloro che indugiano e si dimostrano pigri ed indolenti.
Ogni
attimo concesso si ritenga dono, prezioso, da utilizzare per la preparazione:
questi sono, altri non ne saranno aggiunti. Chiedete perdono, umilmente, delle
vostre colpe, uomini del mondo, e riparate, riparate,
raddrizzate le vostre vie! Non basta ottenere il perdono, dillo, sposa amata:
occorre riparare il male fatto, occorre pagare tutti i
debiti contratti e restituire il maltolto.
Pensate
a Zaccheo, leggete e riflettete, bene. Come egli fece, così, anche voi fate ed anche nella vostra casa entreranno la salvezza e la
felicità.
Ti
amo, sposa. Vi amo, miei
piccoli.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
10.07.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
cari, vedo riaffacciarsi nei vostri cuori, continuamente, la paura del futuro:
certo, le cose nel vostro paese non vanno bene; certo, le cose nel mondo vanno
peggiorando.
Quando
il sole tramonta nel Cielo, che diviene sempre più cupo, gli uomini vedono
scendere le ombre ed hanno paura. La luce diviene
sempre più fioca ed aumenta la paura fino a quando le
tenebre sono fitte; allora sopravviene l’angoscia perché ogni luce è scomparsa
e tutto intorno è cupo e temibile. Nel buio si celano le più grandi insidie.
Piccoli
miei, Gesù è
il sole che vuole brillare sull’orizzonte; gli uomini, col loro peccato
continuo, l’hanno fatto tramontare dall’orizzonte del loro cuore, hanno
lasciato che la loro mente stesse nel buio: tutto è gelo, quando Dio non splende;
tutto appassisce senza di lui.
Figli,
amati figli, perché non cercate la luce Divina? Perché
non correte a scaldarvi al suo fuoco? Vedo che parlate tra di voi, vedo che, a
gruppetti, parlate insieme, ma non c’è serenità sul volto dei miei figli, non
c’è pace nei cuori: ci si interroga sul futuro, si
esaminano i fatti presenti, gravi e preoccupanti, ci si sofferma sui progetti
degli uomini di potere; chi ha errato continua ad errare, procede nell’errore.
Gli uomini, vostri simili, non vi dànno sicurezza:
sentite che vi preparano un futuro assai incerto e tremate. Cercate di darvi
coraggio uno con l’altro; ma nel profondo avete tanta paura tutti.
Parlo a
quella parte dei miei figli che continua a confidare in se stessa, parlo a coloro che sono soli e non hanno scelto di vivere in
compagnia di Gesù. Dico a questi: figli, tanto amati, non confidate negli
uomini. Fate bene a non sentirvi sicuri: essi, coloro che
devono dirigere la vostra storia, sono senza luce. Manca la guida che,
sola, può condurre a buon porto. Tanti ciechi si sono uniti insieme per tentare
di fare luce agli altri, ma luce non possono fare,
perché neppure loro ci vedono. Chi luce non ha luce
non può dare. Chi amore non ha amore non può dare!
Ebbene,
potete avere pace, quella che invano cercate tra gli uomini, potete avere il
grande Amore, quello, al quale anela il vostro cuore, ma dovete guardare al
sole, senza tramonto. Lasciate che nel vostro Cielo interiore brilli questa
stella, meravigliosa, e operate in modo che la sua luce guidi ogni vostra
azione, ispiri ogni vostro pensiero, prepari il vostro futuro.
Chi
confida nell’uomo sarà deluso, ma chi ripone la sua fiducia in Dio avrà gioia e
vivrà in letizia. Voglio invitarvi oggi alla fiducia sempre più grande in Dio,
all’abbandono di tutto il vostro essere a lui, Sommo Bene.
Vedrete,
figli cari, vedrete che l’angoscia sparirà dal vostro
essere, sarete gioiosi e sereni per tutta la vita e la croce sarà lieve da
portare. Miei piccoli, pregate, pregate perché ogni
uomo giunga alla luce, prima del giudizio, dica il suo sì a Dio in serenità e
viva, coerentemente, la propria vita.
Spiegate,
ripetete, ribadite, insistete; non stancatevi mai di
dire che, senza Dio, non c’è pace, non c’è gioia, non c’è amore. Un giorno
senza sole e senza luce è la vita priva della sua grazia!
Dio,
Creatore, vuole la vostra gioia, per la gioia vi ha
creato e vuole riempire di allegrezza la vostra esistenza. Lasciatelo regnare
in voi! Chiamatelo a regnare in voi! Preparategli un’abitazione degna! Liberatevi
dalla lebbra del peccato, il vero nemico da temere. Potete vincerlo, se volete;
dovete vincerlo! Io vi aiuto. Invocatemi, chiamatemi:
come Madre della misericordia, supplico il Figlio mio perché elargisca la sua
misericordia a questa Umanità, così misera, che sempre
più si impoverisce.
Pregate, figli obbedienti. Pregate,
implorate! Io intercedo per il mondo: abbia luce, cerchi luce,
entri nella luce!
Vi
amo. Ti amo, figlia
Maria
Santissima