Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

11.07.97

 

 

Eletti, figli amati, il mio amore si espande su di voi. Gioite: il vostro Signore si piega sul suo popolo ed usa misericordia, cura le piaghe, guarisce le ferite.

 

 

Sposa amata, con gioia vivete questo tratto di cammino; sono vicino ad ogni uomo che mi cerchi con anelito sincero. Venite a me voi che siete sconsolati ed afflitti, venite a me, Io, Io, Gesù, vi consolerò. Non voglio il vostro dolore, non voglio la vostra tristezza: desidero vedervi gioiosi, desidero vedervi lieti. Perché temete il futuro? Perché vi rammaricate per quello che potrebbe accadervi? Il futuro dipende da voi, mie, amate, creature. Il futuro è nelle vostre mani; operate in modo che sia splendido, operate per avere la grande felicità, quale mai prima c’è stata in sì grande misura.

Diletta sposa, nessun uomo attenda ancora a pentirsi, nessun uomo indugi oltre: i tempi, che vivete, sono gli ultimi del vecchio mondo; tutto si rinnoverà, perché ha già in sé il germe del rinnovamento.

È una scelta, mia amata, è una scelta che fanno gli uomini. Per fare una scelta occorre usare l’intelletto ed il cuore, occorre essere ben svegli. Chi è sopito non può fare nulla, perché non ha coscienza di ciò che sta accadendo; quando si sveglia dal torpore, potrebbe essere troppo tardi: ha perso il momento propizio e con esso ogni, buona, opportunità.

Piccola mia, quanti dormienti, insipienti vedo nel mondo, specialmente, tra il mio popolo! Quanti che a nulla pensano, che procedono, come storditi, come se nulla fosse, come se nulla stesse accadendo, come se nulla dovesse accadere! Vivono come se non vivessero: procedono nel tempo, ma restano sempre fermi allo stesso punto.

Sposa cara, l’ho detto e lo ripeto: nessuno lasci passare questo, grande, tempo invano, anzi, colga l’attimo, offra a me ogni istante di vita ed Io farò cose stupende ed uniche. Non sprecate, figli cari, non sprecate questa occasione, che avete dinnanzi; oggi ve la concedo, domani non sapete che accadrà: il futuro è nelle mie mani; la mia logica non è la vostra e il mio pensiero non è il vostro. Quanto il Cielo dista dalla terra, tanto il mio pensiero è diverso dal vostro, la mia logica lontana dalla vostra.

Vedi, amata mia, in questo momento ogni uomo del mio popolo si trova ad una stretta finale: è il momento della scelta obbligatoria e chi non vuole ridestarsi rischia assai, perché nel silenzio la scelta è negativa. Quale uomo, sapendo che la sua casa rischia di essere inghiottita da una grande frana che la minaccia da vicino, si mette nel letto e dorme saporitamente? Non si darà, invece, da fare per prendere le opportune precauzioni per salvarla oppure, non potendo fare altro, decide di portare in salvo la sua famiglia, le sue masserizie e mettere in salvo anche se stesso nel più breve tempo possibile?

Ebbene, sposa mia, ho mandato tra il mio popolo i miei messaggeri, messi Divini, da me istruiti per dare il lietissimo annuncio, quello del mio ritorno fra gli uomini, del mio desiderio di regnare con loro. Tutto voglio rinnovare, tutto mutare. Prima, però, di rinnovare, voi lo sapete, anche per la vostra piccola esperienza: bisogna sfasciare ciò che è vecchio, bisogna rimuovere ciò che non serve, occorre sgombrare, bene, la casa dal superfluo, bisogna riparare ciò che è riparabile ed eliminare il resto.

Prima di operare i grandi cambiamenti, ci sono sempre degli sconvolgimenti: sono necessari, sono indispensabili. Pensate allora a ciò che deve accadere, miei amati, dato che Io, Io, Gesù, sto per fare nuova ogni cosa. Certo, ci sarà una fase particolare, con fatti particolari che già sono iniziati. Gli uomini, sposa mia, non hanno sentito la mia voce, gli uomini del mio popolo eletto spesso si sono turati le orecchie per non sentire la mia parola, hanno messo da parte le mie Leggi per costruirne delle nuove, secondo il loro comodo. Come si può pensare che tutto ciò non abbia una, grande, conseguenza sulle sorti del mondo?

Chiedo conversione e penitenza, chiedo conversione generale e penitenza per rimediare ai grandi danni, fatti dallo sviamento generale; ma non vedo cambiamenti sostanziali tra il mio popolo: chi è sviato continua a procedere nello stesso modo e chi segue ne imita l’esempio.

Voglio, sposa cara, voglio sposa diletta, usare la mia infinita misericordia; ma gli uomini la respingono! Desidero accoglierli nel mio Cuore, unico rifugio, sicuro; ma essi non vogliono imboccare la strada da me indicata!

La grande tempesta è iniziata: ha lo scopo di ripulire la terra da tutto quello che di nocivo la ingombra. Non agirò, contemporaneamente, in ogni luogo: ci sarà un tempo diverso. In ultimo, la grande purificazione giungerà anche nei luoghi privilegiati, perché più cari al mio Cuore.

Non durerà a lungo, sposa amata, non farò durare a lungo la conclusiva fase di purificazione: se a lungo durasse, la sofferenza sarebbe intollerabile. Voglio offrire le ultime possibilità ai più tardi nel comprendere perché anch’essi possano entrare nel mio Cuore e godere le mie, sublimi, delizie.

Amica, mia, fedele, non sono vani, certo, i tuoi sacrifici e neppure un solo sospiro sarà emesso invano. Vedrai le mie meraviglie dispiegarsi davanti ai tuoi occhi. Non stancarti di chiedere, non stancarti di supplicare per coloro che vivono nella colpa, per i vicini ed i lontani; persevera e perseverino anche coloro che hai preso per mano. Alcuni li vedo molto stanchi, anche un po’ scoraggiati. Incoraggiali, sposa amata, incoraggiali e non lasciare che nessuno si allontani dalla fiamma ardente che dà luce e calore.

Verrà, sposa, verrà per tutti il momento della grande stanchezza e subentrerà la spossatezza; ma nessuno ceda, nessuno si avvilisca. Pensate che Io, Io, Gesù, sono con voi, vi guido con Amore, conto i vostri passi e veglio, come mamma sulla culla del suo piccolo. Contate sul mio amore, siate certi del mio amore, rifugiatevi nel mio amore. Chi si dispera, chi si avvilisce, chi si smarrisce non ha fede salda e non supera la prova. State certi, state certi, amati, che mi ascoltate: le prove non saranno mai superiori alle vostre forze, ma al di sotto, molto al di sotto.

Amata, è sorto un nuovo grande giorno: sono poche le nubi che vedi e molti, invece, gli spazi azzurri. Oggi avrai gioia e pace e solo piccole stille di dolore: vedi com’è facile procedere con me nel cuore? Giorno dopo giorno, al mio fianco, la vita si riempie di luce, scema il dolore, aumenta la gioia.

Tramonterà, definitivamente, l’era del dolore, tramonterà, perché Io, Io, Dio, lo voglio. Godano i miei fedeli le sublimi gioie, da me preparate nella grande era che si appropinqua. Godano coloro che hanno scelto di godere, sacrificandosi al momento opportuno.

Sposa cara, grande futuro è quello che, a grandi passi, si avvicina, grande per i miei diletti! Quale sciagura può accadere a coloro che sono sicuri nel mio Cuore? Nessuna sciagura, sposa mia; neppure la morte è sciagura, ma giorno di nozze, giorno grande di felicità.

Non temano i miei fedeli, qualunque cosa accada non abbiano alcuna paura, perché tutto viene da me: decido ciò che è bene per l’uomo e non permetto che accada quello che potrebbe essergli nocivo. Confidate in me, fedeli del mio Cuore. Confidate tutti in me.

Lasciati condurre dall’onda, soave, del mio Amore. Lasciati condurre, mia diletta, verso la più grande felicità.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

11.07.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Eccomi accanto ai miei figli, tanto amati. Procedete, miei piccoli, una Mamma è con voi per aiutarvi, incoraggiarvi, spronarvi. Non vi sentite soli: sono, sempre, accanto a chi mi chiama.

Gesù è davanti a me, Gesù con tutto il suo splendore. Lo vedo gioioso, mentre posa gli occhi su di voi, vedo nel suo sguardo il suo, immenso, Amore per ciascuno dei piccoli. Ogni uomo meriti di vedere il suo volto benevolo: così, come ora guarda voi, vorrei che guardasse ogni uomo.

Piccoli cari, intercedo per il mondo, per le miserie del mondo, non quelle, alle quali voi pensate: non sono i più poveri i veri miseri; nella povertà di beni, talora, si nasconde la più grande ricchezza. I più miseri sono spesso quelli che posseggono le più grandi ricchezze.

Li vedo intenti a curare i propri interessi, li vedo tutti presi da preoccupazioni di ogni genere; si incontrano con i loro simili, scambiano pareri e si dànno consigli, fissano appuntamenti e discutono di affari. La loro mente è satura di pensieri e progetti riguardanti gli interessi, da tutelare, le cause, da difendere, i vuoti, da colmare.

Piccoli miei, che vita agitata fanno i grandi della terra! Quelli ai quali molto è stato concesso soffrono e non godono un attimo di quiete; sono pochi gli istanti, nei quali si fermano a riflettere. Dicono a se stessi: “Quanto durerà la mia vita? Per quanto si protrarrà la mia esistenza? Devo fare di tutto per prolungarla. Devo operare perché il mio aspetto sia sempre giovanile, devo fermare il corso degli anni!

Ecco che a pensiero si aggiunge pensiero e si affannano, si preoccupano, non si dànno pace. Come sono insensati questi, miei, figli! Com’è superficiale la loro riflessione! Se pensassero, se guardassero su se stessi il segno indelebile del tempo, se aprissero, bene, gli occhi, comprenderebbero quanto sia vano il loro affannarsi. Essi non sono padroni del futuro né del presente: di nulla sono padroni. In quanto alla loro vita, essi non hanno il potere di allungarla di un solo istante. Anche per costoro si avvicina la conclusione dei tempi, si avvicina il grande giudizio. Gesù viene sulla terra accanto a loro con passo felpato; non lo sentono, non lo vedono, ma c’è, è presente, è operante, è proprio vicino a loro. Ho parlato, silenziosamente, al loro cuore. Quante cose ho detto loro: ho rammentato il corso della loro vita, il passato, il presente, il disordine dell’esistenza, la necessità di mutare e mutare, subito! Li ho accarezzati ad uno ad uno, come bambini. Per un attimo, hanno spalancato gli occhi dell’intelletto, quasi volessero capire e seguire i miei consigli; ma poco è durato il risveglio! Le cose del mondo hanno su di essi un grande potere: li avvincono, li imprigionano.

Come Madre di misericordia, ho implorato Gesù perché attendesse ancora un poco, perché avesse pazienza affinché potessero godere di nuove grazie; ma essi non sanno capire i doni, che vengono concessi, non li sanno utilizzare, adeguatamente!

Il mio, dolcissimo, Gesù ora sta posando lo sguardo su di loro: c’è tanta tristezza nella sua espressione, tanto dolore traspare dal volto, divenuto serio e pensieroso. Gli dico: “Gesù, Amore mio, pazienta, ancora; questi figli non devono perdersi! Offri nuova opportunità di ripensamento.” Egli fa un lungo sospiro, li esamina ad uno ad uno col suo sguardo che scandaglia fino nel più profondo del loro essere, mostra una grande pena e mi dice: “Madre, dolce, amata, Madre, tutto ho concesso loro, tutto quello che serve per la loro salvezza; ma essi non si curano dei veri beni: sono persi dietro a quelli vani. Stanno per perdere quelli, per i quali tanto hanno faticato, e gli altri, ai quali, stoltamente, non hanno badato. Non posso più pazientare, Madre amata: per loro il tempo sta per concludersi. Guarda la grande clessidra della loro vita: ci sono pochi granelli di sabbia!

Figli cari, sono gioiosa per voi, ma è grande la mia pena per gli incapaci di comprendere i grandi segni dei tempi. Ogni figlio è immensamente caro al mio Cuore: godo per quello che percorre, volando sulla via di luce; soffro per chi arranca e non vuole saperne di farsi aiutare. Per costoro servono continue preghiere, suppliche e sacrifici. Non lesinate, cari figli, i vostri doni: più ne concedete, più ne riceverete da Gesù.

Perseverate, piccoli cari. Perseverate, senza stancarvi. Date e non chiedete. Offrite e non pretendete ricambio. Date con larghezza l’Amore, che Gesù offre a voi.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima