Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.07.97
Eletti, amici cari, state in me e siate lieti ogni
giorno. Servitemi e vi dono una stilla del mio martirio: con essa toccherete le
vette sublimi della spiritualità.
Amata
sposa, con me gusti le delizie, con me il martirio in minima quantità. Non
chiedo che poco ai miei diletti: chi ama molto soffre, in proporzione; chi ama poco non può soffrire molto. Io, Io, Gesù, amo,
immensamente, ogni creatura. Scruto i cuori, le menti e vedo le grandi
deviazioni di questo tempo: le mie creature si sono lasciate sedurre dal mio
nemico che non lascia pace, ispira le cose più orrende per colpire il mio
Cuore. Gli uomini mai come oggi gli obbediscono, come
stolti, privi di intelletto. Egli detta; essi obbediscono; i più fragili
seguono gli esempi e lo scandalo, tanto severamente condannato da me, domina il
mondo.
Ecco le
mie parole: è inevitabile che ci siano scandali, ma ripeto: guai a coloro che
dànno scandalo, guai a coloro che inducono al male;
meglio sarebbe per loro farsi attaccare una grossa pietra al collo e gettarsi
nelle profondità del mare! Parlai con molta chiarezza e molto rigore, ma gli
scandali sono continuati, numerosi, nel corso dei secoli e dei millenni: chi ha
badato alle mie parole? Chi ha colto il mio ammonimento?
Guarda,
sposa cara, guarda quello che accade intorno a te: non
c’è limite per lo scandalo, non c’è freno di alcun genere! Il serpente continua
ad inoculare veleno ed esso sta agendo in moltissime,
mie, creature.
Questo è
il tempo dei tempi, non solo per le mie promesse che
si stanno compiendo, ma anche per lo sbandamento morale che mai è stato tale,
come lo è in questi giorni. È assai difficile camminare bene in un mondo di
sviati, disobbedienti. Sta avvenendo quello che avvenne
nelle grandi città di Sodoma e Gomorra: tutti
deviavano e non si trovarono nell’intera zona che pochissimi giusti. Costoro,
solo costoro, in assai esiguo numero, furono preservati dalla grande rovina.
Come
devo fare, mia sposa? Come devo fare ora? Come allora?
Le anime si perdono, continuamente: il male trabocca ovunque e la trasgressione
è divenuta regola. I miei diletti soffrono e supplicano che Io ritorni subito,
perché la vita sta divenendo intollerabile, tanti sono gli attacchi che
provengono da ogni parte.
Ascolto
i gemiti che salgono a me ogni giorno, vedo le miserie del mondo e gemo,
profondamente. La mia diletta, che vive nel mio Cuore, soffre con me, per la
rovina di tante anime che non hanno capito, non capiscono,
non vogliono capire.
Amata
sposa, solo la violenza potrebbe imporre costumi diversi alla società, così
deviata e deviante. Coloro che mi conoscono sono quelli che più mi tradiscono:
i privilegiati sono i peggiori nemici! Chi non ha mai sentito parlare di me
risponde al mio, dolce, richiamo; non sa il mio nome, ma comprende dalla mia
tenerezza che sono il Signore che gli ha dato la vita,
gliela mantiene, gli offre cibo e bevanda e l’abito per vestirsi.
Il
fiorellino di campo, umile e piccolo, splende di tutta la sua, semplice, bellezza,
emana tutto il suo profumo, mentre il giglio e la rosa lasciano avvizzire i
loro petali e disperdere la propria bellezza.
Vedi,
sposa amata, com’è vario il mondo della natura, vedi quanta diversità di fiori:
ci sono quelli grandi, dai lunghi petali vellutati, dal profumo penetrante e
delizioso; ci sono quelli dai colori delicati che incantano per la loro
bellezza; ma non meno belli sono i piccoli fiori del campo, quelli che spuntano
ogni anno, senza che nessuno si curi di loro.
Come
sono graziose le umili viole e le pratoline! Come
adornano le rocce i piccoli fiori, dai colori vivi,
che le ricoprono di splendore! Come sarebbe monotona la natura, se avesse solo
poche specie vegetali ed animali! Guardate, invece,
incantatevi ad osservare che meraviglie di ogni genere
ho creato! C’è da perdersi in tante varietà.
Ebbene,
anche le anime sono diverse, sono come quei fiorellini. C’è il giglio, c’è la
rosa: sono le anime più privilegiate; vi sono, però, anche i piccoli ‘non ti
scordar di me’ e anch’essi adornano il Cielo con la loro bellezza, come sulla
terra la rivestono di un azzurro tappeto. Ogni anima ha il suo posto, ogni anima il suo progetto: ogni anima è una pietra preziosa, che
deve essere incastonata nella mia corona regale. Pensa alle pietre preziose che
ornano i più bei diademi: sono solo smeraldi, sono solo rubini o brillanti
splendenti? Perché l’opera sia magnifica occorre
insieme l’unione di tante pietre, dai colori differenti e dallo splendore
diverso. Quando creo un’anima, sposa diletta, già le do la destinazione, ha il
suo posto assegnato; dipende da essa raggiungerlo o perderlo: se corrisponde al
mio desiderio, se obbedisce a me, docile ed umile, con
facilità arriva a destinazione. Io, Io, Gesù, le spiano la strada, tolgo i più
grossi ostacoli, la conduco tra le mie braccia, quando vedo che non ce la fa da
sola. Se invece l’anima è ribelle o, peggio ancora, ipocrita o ingannevole,
essa non raggiunge la meta, ma si perde, secondo la sua scelta. Il suo posto
resta vuoto fino alla conclusione del processo; poi, un’altra anima prenderà il suo posto.
Amata
sposa, questo tempo, conclusivo, vede un gran numero di ribelli, di ipocriti, di falsi devoti che cercano di accaparrarsi il
posto, senza merito alcuno. Costoro si affaticano, invano, perché colui che vuole ingannare me è un folle che distrugge se
stesso. Molti posti, quindi, resteranno vuoti: molte rose non sbocceranno e
molti gigli appassiranno. Sarà, invece, splendido il tappeto dei piccoli fiori
di campo (uomini che non hanno conosciuto
Gesù): quante belle pratoline, quante violette umili, quante margherite
graziose orneranno il mio giardino! Vedrai che meraviglie compirò
con coloro che mi hanno obbedito: tutti i posti, restati vacanti, verranno
riempiti dal loro seme santo e quante nuove, splendide, rose sbocceranno,
quanti bianchi gigli orneranno il nuovo mondo!
Sposa
mia, quando eri bimba, assieme a me, tuo assiduo compagno, invisibile, ammiravi
lo splendore della natura, rigogliosa, e gioivi, ridevi, felice, scoprivi le
meraviglie della mia creazione e la vita diveniva una splendida favola accanto
a me che ti mostravo ogni cosa. Ebbene, quello è stato l’inizio di una vita
insieme che doveva protrarsi fino ad entrare
nell’eternità. Sì, sposa amata, il mio amore ti mostrerà tutte le bellezze, nascoste
nel cuore, della mia creazione. Io, l’artefice, ne farò parte con te, mia
diletta: ti guiderò, ti spiegherò, ti farò gioire, per sempre!
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.07.97
La Mamma parla agli eletti
Figli
cari, diletti, che anelate a Gesù, accanto alla sua Croce ci sono il pianto e
la gioia, la gioia ed il pianto. State vicini a lui;
vivete, in piccolo, le stesse fasi della sua esistenza. Ci fu un periodo di
nascondimento, poi, una fase, pubblica di testimonianza e di predicazione,
secondo la volontà del Padre, poi, la persecuzione ed
il martirio; solo in ultimo, a conclusione di tutto, la gloria.
Ora voi
soffrite, secondo il dono che vi viene porto. Ognuno è
sulla croce accanto a Gesù e sa che dovrà attraversare ancora varie fasi, le
ultime, poi, ci sarà la gloria con lui.
Non vi
lamentate, continuamente, vedendo eterno il tempo che, invece, trascorre, rapidissimamente; affrontate con gioia ogni giornata, ogni
istante della vostra giornata. Siete con Gesù sin da ora; siete abbracciati a
lui ogni volta che soffrite e pazientate, facendo la volontà Divina. Non ripetete: “Quanto durerà questo calvario? Quanto dovrò
ancora gemere, prima della conclusione?”
Affidatevi
alla Sapienza Divina, alla sua provvidenza. Tutto per lui fate, tutto per lui
sopportate, figli amati. Se Gesù indugia, certo, un grande motivo c’è. Capite.
Camminate alla sua Legge, lasciatevi illuminare dalla sua luce, abbandonatevi
al suo Amore.
Quando al mattino aprite gli occhi sul nuovo giorno, dite a voi
stessi con esultanza: “Gesù mi tiene forte nelle sue braccia. Gesù mi stringe a
sé, mi ama e non mi lascia solo. Con lui affronto la giornata, con lui vicino
non ho paura. Rassicuro il mio cuore che trema. Mi fido,
ciecamente, di lui.”
Se state
bene, tutto vi viene facile; se invece state poco bene, affidatevi più
generosamente al suo Amore con coraggio, con eroismo, sicuri, completamente sicuri del suo aiuto. Talora, il mio Gesù vi darà la
sensazione gioiosa di esservi accanto e allora la vita diverrà un gaudio; ma
talora vi vuole provare e vi dà la sensazione di solitudine. Vi sembra di non
sentirlo vicino: la sua presenza, viva, resta nascosta. Sappiate in quel
momento che egli è vicino, più che mai, presente, più che mai, amoroso, più che
mai; attende il vostro slancio, la vostra perseveranza, l’anelito profondo.
Questo
avverrà nell’arco di tutta la vostra vita: si alterneranno momenti di Golgota e di Tabor. Figli cari,
adorate, adorate non solo quando siete sul Tabor, con il suo volto luminoso davanti, adorate, anche
quando siete sul Golgota, sapendo che nulla avviene a
caso: Gesù vuole darvi gioia, vuole elargirvi la sua gioia; ma ha anche bisogno
di un po’ di sacrificio per salvare le anime, per schiudere i cuori. Voi siete
i suoi diletti, ai quali tutto può chiedere, sui quali può
contare. Guardatevi intorno: quanto sviamento, quanto peccato, quanta
ingratitudine! Non dite che vi continuo a chiedere un po’ troppo, invitandovi
alla S. Messa quotidiana, all’adorazione continua, al sacrificio ed alla penitenza: pochi riparano e moltissimi peccano anche
tra coloro che bene conoscono il nome Santo, sono stati battezzati e praticano
i S.Sacramenti. Quante profanazioni
ogni giorno! Quante offese a quel Cuore, dolcissimo, che solo Amore
vuole dare! Quante confessioni fatte male, in fretta, senza contrizione, senza
pentimento: il consacrato è frettoloso e il penitente superficiale! Le colpe
non vengono perdonate e la situazione dell’anima si
aggrava. Ci si accosta in tal modo alla S.Comunione
e si prende, senza consapevolezza, il corpo purissimo di Gesù! Indegnamente, ci
si accosta! Chi opera in simile modo, offendendo e non lodando, mangia e beve
la sua propria condanna!
Figli,
cari figli, state accorti, pensate sempre a quello che
fate. Accostatevi con devozione, con grande devozione ed
umiltà! Il cuore sia adorante e pronto a ricevere sì,
grande, dono. L’abito sia adeguato! Piccoli miei, il
più grande dono è l’Eucarestia! Quel corpo, Santissimo e sublime, che entra in
voi, ben preparati, vi farà sempre più simili a lui.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima