Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.07.97
Eletti, amici, che mi restate fedeli, parlate al
mondo di me, parlate della mia bontà, della mia
infinita misericordia; ma sia presente anche accanto ad essa la parola che
ricorda la mia, perfetta, giustizia.
Sposa mia,
desidero perdonare il grande peccato del mondo: parlate ai fratelli nel peccato
della mia misericordia. Ho pietà di questo popolo, stanco e sviato: chi
cercherà me, anche se molto ha errato, potrà riposare sul mio Cuore amoroso.
Desidero dare pace e sollievo, desidero dare la mia
luce a chi la cerca. Sposa amata, le porte del mio Cuore sono spalancate per
accogliere tutti gli affaticati di buona volontà.
Vedo le
grandi sofferenze, sento i continui sospiri: voglio dare sollievo da subito a
chi m’implora con contrizione profonda. Vedo alla mia culla una fila, infinita,
di creature che chiedono sollievo dai loro mali. I miei strumenti, amati, sono
pronti a portare le mie parole di conforto, le mie promesse d’aiuto; occorre però essere ben disposti a ricevere il mio perdono e
la mia grazia. Non basta chiedere per avere; tutti chiedono,
sposa cara, tutti vogliono qualcosa. Occorre, però, operare, secondo la mia
volontà per ottenere.
La
preghiera, che sgorga da un cuore sincero e contrito, molto e molto può ottenere;
la preghiera, che esce da un cuore pieno di malizia e sentimenti negativi, non
ottiene nulla, se prima non si è lasciato purificare dal suo male.
Piccola
mia, l’uomo,
radicato nel male, non può ottenere; l’uomo, affondato nel peccato, non otterrà
da me. Sia ben chiaro questo concetto, che il mondo non vuole capire! C’è tanta
angoscia intorno, c’è tanto tormento, lo vedo; i gemiti del mio popolo li sento
nel mio Cuore; ma Io, Io, Gesù, non posso concedere ciò che l’anima non riesce
ad accogliere.
Non vedo
buone disposizioni, non vedo vera fiducia, c’è tanta superficialità nel
rivolgersi a me; spesso, mia diletta, si rivolgono a me, dopo essersi fatti
consigliare da strumenti del mio nemico: provano tutte le strade per ottenere
il favore, che desiderano.
Amata
sposa, voglio che i miei angeli di terra esaltino con tutti la mia bontà
infinita, ma occorre che vengano conosciute anche le
mie Leggi ed applicate alla vita.
Siano
sempre presenti le mie parole che dicono: non chi dice Signore, Signore entrerà
nel regno dei Cieli, ma colui che fa la mia volontà.
Vi sono
molti che hanno sempre in bocca il mio nome, ma non se lo sono fatto incidere
nel cuore.
Essi
dicono e non fanno: sono come i farisei che applicano la legge, fino nelle
minuzie, ma non amano, mantengono un cuore gelido e non distolgono mai gli
occhi dai loro più meschini interessi.
Costoro,
si sappia, costoro, si capisca: non possono essere miei. Chi agisce in tal modo
si allontana sempre più dal mio Cuore.
Piccola
mia, in
questo, breve, tempo, che ancora vi concedo, datevi da fare per elargire il mio
amore alle mie creature predilette, a quelle umili, a tutti. Siate benevoli e generosi verso tutti. Se un misero continua a
peccare, se è umile ed ascolta ciò che dite,
avvicinatelo con dolcezza, fategli capire il suo errore, guidatelo verso la
luce, mandatelo a me che farò meraviglie, opererò su di lui le più grandi
meraviglie; se, però, è superbo e si ribella, vuole avere ragione anche nel
torto, allora, miei amati, lasciatelo stare nel suo vuoto. Non insistete: non
otterreste nulla; ritiratevi in un cantuccio e supplicate per lui, intercedete
per lo stolto, che non vuole sentire ragione, perché la sua rovina è vicina.
Vado
vicino ad ogni uomo, in modo speciale, in questo
tempo. Ognuno ha un compito da eseguire, ognuno ha un compito da portare a
termine; nessuno, che si tiri indietro, potrà godere le meraviglie del mio
amore, allorché nella gloria tornerò per beneficare
tutti coloro che mi hanno atteso a lungo, senza perdere la speranza.
Ho
distribuito incarichi ognuno deve operare al suo posto: chi in un ambiente, chi
in un altro, chi vicino, chi deve spostarsi lontano, secondo il mio richiamo.
Operate con zelo, creature mie; non pensate che l’ideale per voi sia fare
quello che un altro compie. Chi è in famiglia operi in famiglia;
chi è in convento operi in convento; chi è in missione in un paese lontano
prosegua, senza stancarsi, la sua opera; chi vive in parrocchia si adoperi lì,
dove l’ho posto. Altro non si cerchi che servirmi bene, lì, dove si trova. Non
serve fare grandi cose per essere miei: occorre fare,
bene, quelle che Io ho chiesto di fare. Quando vedete cose, grandiose, fatte da
un uomo, non vi stupite, non venerate l’uomo: nessuno può fare alcunché di grande, senza di me. Non l’uomo ha fatto, non la
creatura ha operato, ma il suo Creatore. Quello è stato solo uno strumento,
docile ed obbediente, che ha eseguito, fedelmente, ciò
che gli avevo ordinato.
Oggi,
mia sposa, vengo ad annunciarti un periodo di grazia, speciale, di grande gioia
per te e per coloro che hai preso per mano: continuate
a fare ciò che vi suggerisco di compiere e vedrete la vostra vita scorrere
nella pace e nella serenità più grande.
I vostri
fratelli del Cielo hanno chiesto ed ottenuto di
scendere, in gran numero, sulla terra per aiutarvi a sostenere questa ultima,
grande, battaglia. Ognuno di voi è ben protetto dagli assalti del male; ma non
dimenticate mai che siete in possesso della vostra
libertà e ognuno può operare, come desidera, deve fare le sue scelte di volta
in volta.
Sposa
cara, guida i tuoi affidati, conducili per la strada luminosa. Nessuno si
perda, nessuno smarrisca la strada: voglio che coloro che
sono partiti insieme giungano insieme alla meta, sublime, che ho
promesso. Gli ultimi passi sono sempre i più duri, prima di toccare la vetta.
Il nemico, terribile, cercherà di scompigliare i piani, di porre ostacoli, di
separare ed assalire la preda più debole; non
lasciatelo agire, non permettete che prenda alcun posto nella vostra vita:
toglietegli ogni possibilità di agire. Vincete, piccoli miei!
Vincete con la forza del mio amore.
Sposa
cara, il nuovo, splendido, giorno è già alto nel Cielo. Fa’ di ogni istante un
dono per me: offrimi le tue azioni, ma prima ogni pensiero, ogni palpito del
cuore, ogni anelito dell’anima. Lasciati andare, fiduciosa, all’onda soave del
mio amore e avrai gioia, gioia, grande, gioia, senza
fine. Mi accosto ad ogni uomo per interpellarlo: vuoi,
creatura mia, entrare nel mio Cuore? Vuoi prepararti, facendo il mio volere in
ogni azione che compi o preferisci fare quello che ti piace, senza darmi
ascolto?
Tale il
quesito, che in questo tempo pongo nel silenzio del cuore di ogni uomo; è
momento conclusivo questo, è l’ora delle grandi decisioni, da prendere nel
profondo di ogni anima.
Sposa mia,
prima di comparire solo come giudice, desidero
avvicinarmi alle anime come misericordia e giustizia. Chi accoglie me, come
misericordia, vedrà meno rigorosa la mia giustizia; ma chi ancora mi rifiuta,
come misericordia, subirà tutto il rigore della mia giustizia che esige il
saldo del debito, senza dilazione alcuna.
Sposa,
stringiti al mio Cuore. Vivi in me, come Io, Io, Dio,
vivo in te perché la tua gioia non abbia mai termine.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.07.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
miei, abbiate
pazienza e usate misericordia verso coloro che camminano nel buio e non
riescono a cogliere neppure un raggio della luce Divina. Pregate per l’insipiente,
supplicate per il misero che vive nella superficialità, che ha l’uso dell’intelletto, ma ricusa di usarlo, che ha un cuore, ma lo
tiene sigillato a Dio ed aperto a tutte le vanità del mondo.
Piccoli
miei, vedo
che assai pesante è la situazione di alcuni. Nessuno ascolta i piccoli angeli
che portano la parola di Dio: un grande dono ha fatto egli al mondo, ma esso
non lo riconosce! Quando verrà compreso, sarà troppo
tardi per rimediare.
Piccoli
cari, non siete del mondo, non parlate il suo linguaggio, quindi, non siete
capiti, non sarete capiti. Gesù ha sofferto, prima di
voi, più di voi: il servo non è di più del suo Padrone. State percorrendo la
sua stessa via che diviene sempre più difficile, sempre più ardua, sempre più
penosa. Gesù vuole così, perché la vostra fede diverrà sempre più salda, sempre
più profonda. Sopportando con pazienza, acquisite meriti per voi e per le
anime, che volete salvare. Il mondo si sforza di cancellare dai cuori il nome
Santissimo di Gesù; questo vi fa soffrire e gemere, perché egli è il Signore
della vostra vita. Questa situazione, che perdura e si aggrava sempre più, era
già stata preannunciata dai profeti di ogni tempo.
Questo è il momento conclusivo e dovete vivere questo martirio; ma vi sarà
facile, se rimarrete fra voi, se resterete fuori dal tunnel, dove gran parte
degli uomini si è infilata.
Voi
volate, figli miei, guardate l’azzurro del Cielo, guardate
l’orizzonte, maestoso e stupendo, che vi sta intorno; consolatevi delle
umiliazioni, che ricevete dagli stolti, consolatevi in tal modo.
Quanti
sono i figli che strisciano sul loro ventre e mangiano polvere, si piegano a
guardare in basso e mai alzano lo sguardo verso il limpido Cielo che pure li
invita a mutare esistenza!
Piccoli,
non rattristatevi, perché Gesù vuole la vostra gioia. Non permettete a nessuno
di strapparvi dal cuore il dono Divino. Gesù disse al Padre, riferendosi ai
suoi nemici: “Perdona loro, Padre; essi non sanno quello che fanno”.
Questo è
il tempo della grande luce, sfolgorante; questo è il tempo delle tenebre più
dense, tanto da fare una grande paura. Chi sta nella luce perseveri, senza
deviare mai dalla splendida strada intrapresa e preghi, supplichi per i
fratelli, così miserabili, che si sono resi ciechi e sordi, ma non si disperi
per essi: se Dio non riesce a smuoverli, tanto meno ci riuscirete
voi che non avete alcun potere. Attendete, ma rimanete fra voi: i figli della
luce non devono mescolarsi a quelli delle tenebre; ne subirebbero danno, fino a
rischiare la propria salvezza.
Figli cari,
parlate pure tra voi, adorate Dio, insieme, lodate il
suo nome Santissimo. Insieme, chiedete perdono per il grande peccato del mondo
e supplicate il Padre perché abbia pietà di questo, suo, popolo, così sbandato,
che non riesce a trovare la strada, perché si lascia trascinare dal vento
tempestoso, che il nemico ha suscitato.
Figli
diletti, adorate, pazientate, perseverate, con
coraggio: tutto durerà poco, perché Gesù sta per concludere questo processo.
Gli ultimi fogli dell’era antica saranno strappati, insieme, perché
l’amabilissimo vuole che il mondo entri nell’era della gioia e dell’allegrezza,
della pace e dell’armonia tra i popoli. Coloro che entrano in questa logica
vedranno la terra nuova; coloro che non l’accettano
verranno allontanati verso un esilio che avrà assai lunga durata.
Sono
Madre amorosa di ogni uomo ed intercedo presso mio
Figlio perché s’abbia ad aprire ogni cuore al suo fuoco e nessuno si perda.
Guai a coloro che, pur potendo fare, nulla hanno operato, guai agli insipienti
di questo tempo, conclusivo: vedranno le meraviglie operate da Dio, ma essi ne
resteranno esclusi!
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima