Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

20.07.97

 

 

Eletti, amici fedeli, ancora un poco e poi il mondo sarà abbagliato dalla mia luce.

 

 

Sposa cara, consola il tuo cuore addolorato, per la rovina delle anime. Guai ai pastori che trascurano il mio gregge! Guai ai pastori che fanno sbandare le mie pecorelle! Guai, tre volte guai a chi permette la rovina di una sola anima: il debito che contrae è grandissimo!

Vedo le mie pecore, sbandate, che fuggono in varie direzioni. Il nemico le insegue, feroce, perché ormai il suo tempo sta per scadere; le insegue e le rapisce al mio amore. Mia amata, sono molte quelle che si perdono; ma della loro rovina chiederò conto a tutti coloro che l’hanno favorita, non l’hanno contrastata in alcun modo.

Sposa diletta, consola il mio Cuore, tanto afflitto, perché chi dovrebbe fare non fa, chi dovrebbe provvedere non provvede, chi cade non viene rialzato, ma calpestato. Molti sono i miei prediletti, caduti nell’insidia del mondo: amano le comodità, amano le gioie mondane, non si curano affatto di pascere il mio gregge, ma si occupano solo di se stessi. Ciò, che a loro piace fare, fanno, ciò, che a loro piace tralasciare, tralasciano: non amano me, sposa cara, non amano me, ma solo il proprio interesse! Sono ribelli che continuano a ribellarsi, sono disobbedienti che continuano a disobbedire: non ascoltano ciò che Io dico, non pongono mente al mio messaggio, non fanno tesoro dei miei ammonimenti, volti a correggere la loro, cattiva, condotta, ma si sono creati una loro logica, distorta, e quella seguono, quella continueranno a seguire! Le parole non servono a chi si è radicato nella ribellione: la mente, offuscata, non riesce a cogliere il raggio guida che vuole liberarla dalla nebbia che conduce alla rovina.

Sposa amata, chi mi ha promesso fedeltà e servizio non mi è affatto fedele, non mi presta alcun servizio. Com’è duro, mia diletta, dover colpire coloro, che il tuo cuore voleva solo beneficare! Com’è duro usare il più grande rigore lì, dove solo misericordia volevo offrire!

Ebbene, molti consacrati devono venire, severamente, ammoniti: passerò anche accanto a loro e li colpirò per farli rinsavire. Quelli che capiranno potranno, poi, godere le mie delizie; ma quelli che, malgrado tutto, proseguiranno nel male saranno tutti cacciati dalla mia presenza. Sono tanti i mali del mondo, sono tanti e tali che offuscano la luce del sole: tutti dovranno scomparire. Per mia volontà, ci sarà al più presto questo sconvolgimento; ma con essi scompariranno tutti gli operatori che tale sventura hanno favorito. Chi non si oppone al male ne è, pienamente, responsabile e chi in qualche modo collabori alla sua diffusione, anche se in minima parte, ne è responsabile.

Il mare è fatto da innumerevoli gocce, unite insieme; sposa cara, in questo, immenso, oceano ognuno ha versato la sua goccia, ognuno dei ribelli continua a versarne: la rovina cresce e la sciagura coinvolge molti.

Sposa cara, gridalo al mondo: la finisca di calpestare le mie Leggi e lasci la sua logica di morte; accolga la mia che vuole dare vita, che vuole dare pace ad ogni uomo ed a tutta la società! Ho subíto il più grande martirio per salvare l’uomo, ogni uomo; ho pagato il riscatto per tutti: per quanti deve restare vano il mio sacrificio? È possibile che l’ingratitudine sia tale, da dimenticare ogni bene ricevuto? Devo intervenire con estremo rigore per far comprendere l’orrore del comportamento di molti, miei, figli?

Sposa amata, ho atteso, attendo, ho pazientato, paziento, per amore dei miei fedeli, ho misericordia anche degli altri; ma vedo che l’attesa, la paziente attesa a nulla serve: non c’è miglioramento alcuno, non c’è ravvedimento! Entro quest’anno devo mutare molte cose. Stammi accanto col tuo amore, piccola mia, perché devo punire, severamente: devo liberare il campo da una grande quantità di erbacce che l’ingombrano, devo tagliare e bruciare, perché ormai il mio grano rischia di essere soffocato. In questa impresa sarò rapidissimo; il mondo quasi non se ne avvedrà: come un baleno, passerò. Finito lo sfolgorio, sarà concluso il processo, iniziato da lungo e mai concluso, per la mia misericordia che vuole concedere molto, prima di togliere tutto.

Gli esempi, che sono sotto i tuoi occhi e tanto turbano il tuo cuore, perdutamente innamorato di me, sono ormai presenti ovunque, non sono così sporadici, sono, invece, diffusi; il male viene accettato, quietamente, lo scandalo non turba nessuno, la malizia domina i cuori. Si accetta tutto per farsi accettare e non ci si oppone a nulla per non essere colpiti nei propri interessi.

Sposa amata, sarà dolorosa, dolorosa assai la conclusione di questi fatti: lo sfacelo particolare diverrà sfacelo generale; la rovina del singolo diverrà rovina di tutti. Diletta, siete un unico corpo, un unico, grande, corpo, ma molto, molto malato in alcune sue membra: ormai il male è tanto profondo, da non poter essere curato che con l’amputazione. Ebbene, sposa cara, amputerò! Avrà più benessere il resto. Ogni membro che non si sia lasciato sottoporre alla cura dolce dovrà passare a quella assai amara; poi, ci sarà l’eliminazione.

Oggi il mio discorso ha profondamente rattristato la mia, piccola, sposa che sta in un cantuccio, piena di dolore. Soffri con me, mia piccola: vedi come le cose del mondo non vanno migliorando ma peggiorano. Accade quello che ha da accadere, prima della fine: tutto è stato preannunciato; Ho fatto ogni cosa per evitare che il mondo cadesse in tale miseria; solo una piccola parte ha dato ascolto al mio messaggio. Ebbene, tutti coloro che hanno ben ascoltato, ben capito, messo in pratica le mie parole, questi vedranno le luci sfolgoranti della nuova era. Per gli altri non sarà così: chi non ha creduto, non ha operato, non ha cooperato non godrà le meraviglie, infinite, che ho preparato per i miei diletti degli ultimi tempi.

Oggi un nuovo, grande, giorno ti viene concesso, amata sposa. Vivilo con me, per me. Godi le delizie, che ti ho preparato; sii ben disposta per il sacrificio che ad esse è unito. Non voglio il tuo dolore. Esulta in me. Chi non vuole piegarsi al mio volere è libero di farlo: non voglio essere amato da chi non desidera amarmi. Non chiedo di essere servito a chi non lo vuole fare: ho donato all’uomo, ad ogni uomo la libertà di scelta. Venga essa usata bene.

Resta, gioiosa, in me. Resta, serena, nel mio Cuore: fuori c’è una grande bufera, ma dentro le gioie, sublimi, del Paradiso.

Persevera. Non devi lasciarti cogliere neppure dall’ombra della tristezza: il mondo avrà ciò che si è scelto; tu hai ed avrai quello che hai voluto. Ti amo.

                                                                                  Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

20.07.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli miei, cari figli, il mondo è sconvolto dall’odio, il dolore e l’angoscia dominano molti cuori. L’uomo non riesce a trovare le soluzioni, giuste, per i problemi dei propri simili: non agisce l’amore, ma consiglia l’interesse; non agisce l’amore, ma il desiderio, egoistico, di avere sempre più e di dare sempre meno. In un mondo, lacerato da mille contese, verrà Gesù. Chi troverà ad attenderlo il grande Re? Un piccolo popolo, stanco, un minuscolo gregge che attende un pastore che lo diriga e lo aiuti. Le anime hanno sete di Dio, figli miei; ma non c’è chi si sacrifichi per loro. Chi si deve impegnare in questo compito è, a sua volta, stanco e sfiduciato: il sacrificio è grande, le soddisfazioni minime, i risultati assai scarsi.

Ancora per un po’ durerà questa situazione. L’azione del nemico di Dio è in pieno fervore e le energie sono diminuite: figli cari, chi non si nutre del cibo Santo non acquista energie, non riesce ad affrontare le difficoltà del vivere quotidiano, s’indebolisce sempre più e cade, senza avere forza di rialzarsi né di trovare chi lo faccia. Chi ha la possibilità di nutrirsi e si lascia morire di fame è un ribelle che non si può aiutare. Non posso obbligare alcun figlio a fare ciò che è contro la sua volontà: deve arrivare a prendere, da solo, la sua decisione.

Chi non ha mai conosciuto Gesù verrà da lui giustificato, perché senza colpa: verrà giudicato, secondo l’applicazione che ha dato alle Leggi, profondamente stampate nel suo cuore. Chi invece l’ha conosciuto e l’ha ignorato o rinnegato o tradito o ingannato è reo di grave colpa.

Piccoli miei, Io sono la vostra Mamma Celeste e vi amo tanto; ma non posso fare più di quanto già sto facendo. Gesù mi permette di venire a voi ogni giorno per rinnovarvi le promesse, per mostrarvi la via da percorrere, per sostenervi e confortarvi durante il cammino: grande è il dono che avete! Il Cuore di Gesù è un oceano, infinito, di misericordia e bontà; sa che avete tanto bisogno, sa che siete come bimbi, spaventati ed assaliti da ogni lato, piangete e chiedete aiuto. Egli stesso vi viene incontro, facendosi precedere dalla Madre che vuole solo aiutarvi.

Figli cari, vi voglio aiutare; per questo, scendo ogni giorno sulla terra e vengo accanto a voi. Quando leggete le parole di queste lettere d’Amore, sono vicina a voi come Madre di misericordia, piena di dolcezza e tenerezza sconfinate. Perché molti figli non mi guardano? Perché molti figli non mi pensano? Si rivolgono a me, solo quando una forte prova li scuote! Si ricordano della Madre nel bisogno, mi chiedono solo di togliere questo o quel dolore, di alleviare questa o quella pena! Anche questo intendo fare; non solo le piaghe dell’anima curo, ma anche quelle del corpo. Gesù lo vuole; ma sappiate bene che egli vuole sempre il meglio per voi: quando un male non guarisce, quando una pena non cessa, ma si inasprisce sempre più, allora, allora figli cari, siate ben certi che essa è proprio necessaria per quell’anima. Vedrete accadere tanti fatti; non stupitevi di nulla: vedete quanta ribellione c’è dovunque, quanta disobbedienza alle Leggi Divine?

Se il mondo prosegue in tal modo non può avere la benedizione di mio Figlio né può avere me come Madre amorosa: mi ritirerò in un cantuccio ed agirà il giudice con mano forte. Ho pregato i miei figli di essere docili ed obbedienti; con accenti accorati li ho esortati a lasciare le vanità del mondo, subito, subito, senza attendere: il tempo sta fuggendo e chi indugia ora non potrà recuperare più. Siano queste vostre vacanze riflessione sul valore della vostra vita; sia l’adorazione, continua, il vostro svago, il vostro riposo. Adorate! Adorate Gesù in mezzo alla, splendida, natura, che egli ha creato. Cercate lui nel silenzio e nella quiete. Figli, cercate Dio! Non permettete all’astuto di darvi il colpo di grazia che porrebbe in grave pericolo la vostra vita!

Scegliete le vacanze con Gesù: con lui passeggiate sui monti, cantando le sue lodi; con lui solcate il mare, adorandolo nel vostro cuore; con lui immergetevi nella pace della campagna fiorita. Sempre con lui siate: quando parlate, sia Gesù colui che ispira il vostro dire; quando cantate, sia Gesù l’ispiratore del vostro canto. Sempre Gesù sia al centro della vostra vita!

Che meraviglia, quando vedrete apparire il suo volto e vedrete le sue braccia, tese per accogliervi

in esse! Vi amo, figli. Siate obbedienti!

                                                                                  Ti amo, piccola mia.

           

                                                                                              Maria Santissima