Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
29.07.97
Eletti, miei fedeli, chi resta in me godrà con me: sto per fare nuove tutte le cose. Giosuè entrò
nella terra promessa: Io, Io, Dio, cacciai i nemici davanti a lui. Voi
entrerete in una terra piena di delizie: Io, Io, Dio, ho preparato con cura
ogni cosa perché siate felici.
Sposa
amata, ecco il grande tempo del più grande mutamento
del corso della storia: state per entrare in una terra rinnovata dalla mia
mano, non da mano d’uomo; state per vivere una vita assai differente da quella dei
vostri antenati. Per voi, fedeli, per voi, diletti, ci sarà quello che per gli
altri è stato un sogno. La Madre mia Santissima v’invita sempre alla gioia, v’invita a percorrere, gioiosamente, il cammino che manca a
raggiungere la meta, da me voluta. Alla vigilia di una grande festa non si può
essere tristi: la tristezza resti al mondo dei ribelli, di quelli senza
speranza e senza alcuna fiducia in me.
Sposa,
mia, diletta, chi è in me si sta preparando ad un
grande incontro. Vedo ovunque nel mondo uomini tristi ed
angosciati, creature predilette che vivono nella più grande mestizia e
non si chiedono il perché di tale abbandono, il perché di tanta angoscia.
Ripetono, stancamente, sempre le stesse cose: la vita è dolore. La vita è solo
tormento. La vita è solo grande tribolazione. Si incontrano
gli uomini della terra e si ripetono sempre lo stesso, penoso, lamento.
Penseresti che questo fosse maggiore lì, dove ci sono poche risorse e scarsa
ricchezza, e minimo lì, dove ci sono il grande benessere e la vita agiata.
Non è
così: vedo le strade dei grandi centri di ricchezza ingombre
di gente, pensierosa e preoccupata, scontenta ed inquieta; vedo, invece, umili
villaggi in festa con gente felice di vivere che canta, gioiosa, la lode a me,
pur immersa ancora nelle tenebre, fitte, dell’ignoranza.
Amata
sposa, costoro, nella loro umiltà, hanno una sapienza antica, tramandata dai
padri, che fa comprendere il valore della vita e fa godere la felicità di
essere al mondo.
Diletta,
ho creato, per Amore, tutte le cose; ho dato la vita
alle creature predilette perché esse ne godessero le delizie prima sulla terra,
poi, in una dimensione, diversa, di massima felicità. L’uomo doveva solo essere
obbediente e docile ai miei comandi, operare secondo la mia volontà e camminare
sulla mia strada luminosa. Sempre si è lasciato sedurre dal male; pensa, sposa
mia, ad Aronne che ha costruito un idolo a forma di vitello d’oro, pur avendo
visto con i suoi stessi occhi le più grandi meraviglie. La conseguenza della
disobbedienza è il castigo, è il dolore, è la purificazione. La terra è ricca,
perché così l’ho voluta: ci sono il cibo e la bevanda per ogni uomo e per ogni
altra, umile, creatura. Guarda quante disuguaglianze nella vita degli esseri
umani del globo: c’è chi si è accaparrato tanti beni, da non sapere come
gestirli; c’è chi muore, per il troppo benessere e c’è accanto chi muore
d’inedia, senza che alcuno si curi di lui.
Sono
sceso sulla terra, incarnandomi, perché gli uomini giungessero a conoscere la
verità. Ho insegnato per le vie della Palestina; poi, ho lasciato i miei
apostoli ad istruire il mondo. Vi sono sulla terra
popoli che ancora non conoscono il mio nome; ci sono, però, quelli che bene lo
conoscono e sanno distinguere con chiarezza la luce dalle tenebre, scelgono, però, sempre le tenebre. Chi si aggira nelle
tenebre, pur potendo percorrere la via della grande luce, è gravemente
colpevole. Chi luce non ha luce non dà. Chi erra
induce il suo simile a fare altrettanto: è un cieco che fa da guida ad un altro cieco. Entrambi finiscono nel burrone.
Amata
sposa, a chi ha molto chiederò conto di quel molto,
che ho concesso. Chi ha poco dovrà restituire poco. Guai a coloro ai quali è
stato concesso un vasto patrimonio e lo hanno
dilapidato, senza operare il bene, che dovevano fare! Guai ai popoli più
evoluti, più civili, più ricchi di beni, superbi, per il progresso che
attribuiscono a se stessi e per le conquiste grandiose della tecnica e della
scienza! Guai a questi popoli: saranno colpiti più duramente, mentre meno sarà
chiesto a chi meno ha avuto.
Ecco quale era il compito assegnato a coloro nelle cui mani ho
affidato le grandi risorse: dovevano equamente distribuirle, come fa un padre,
sapiente, che offre cibo e bevanda a tutti i figli, non permette ad alcuni di
averne in eccesso e ad altri di esserne privi. Ho dato molto ad alcuni non
perché se lo tenessero per sé e godessero, da soli, i grandi beni della terra;
desideravo che, dopo venti secoli dalla mia, prima, venuta, ci fosse un’equa
distribuzione delle ricchezze. Ho insegnato quale comportamento ogni uomo deve
tenere sulla terra per essere felice e fare felici.
Come posso constatare, guardando ciò che accade nella
società umana, non ci sono stati grandi progressi in questo senso. Perché è
accaduto questo? Qual è il motivo di tanta superbia e disobbedienza? L’uomo non
ha capito oppure non ha voluto capire? Non gli è stato
detto nulla, oppure si è turato le orecchie per non udire? Non ha visto oppure
ha finto di non vedere per prepararsi a tempo
opportuno un comodo alibi?
Sposa
diletta, con tristezza sosto sulla porta del mondo, con grande dolore devo
vedere quanta disobbedienza e ribellione ci siano
state dovunque, ci sono e si preparano ad esserci.
Che è
stato fatto delle mie Leggi? Perché non sono state seguite? Nel cuore di ogni
uomo le ho scritte; col mio dito le ho scritte perché non venissero
mai dimenticate!
Vedo che
gli uomini agiscono come se non le conoscessero, come se non ne avessero mai
sentito parlare: ognuno fa ciò che vuole e non ciò che deve, secondo il mio
comando!
Sosto
sulla porta del mondo e guardo in ogni dove: sempre è presente la stessa scena
di ribellione e superbia. Le mie creature, le mie creature
predilette mi girano il dorso e fuggono lontano da me, per paura. Perché il
figlio ha tanta paura del padre? Può un figlio avere tanta paura dell’amato,
suo, genitore? Perché accade questo? Quando il figlio teme tanto il padre, se
non allorché si è ribellato a lui e non ha fatto ciò
che egli aveva comandato fare? Così è infatti, sposa
mia!
Vedo che
ogni giorno, piena d’immensa gioia, vieni tra le mie braccia e sorridi, felice,
come bimbo che nulla teme, ma si sente sicuro e spensierato. Perché, invece,
gli uomini di questo tempo fuggono alla mia chiamata e si nascondono per non
sentire la mia voce? Forse che hanno qualcosa da nascondere,
tutto da nascondere?
Così è,
mia amata, proprio così è. Non ama la luce colui che
opera il male: cerca il buio per nascondere le sue opere, vergognose. Finge di
non vergognarsi di nulla; violenta la propria coscienza e cerca di farla
tacere, ma essa grida, grida più forte ogni volta che
Io, Io, Dio, mi avvicino. Sono sulla soglia e guardo. Sono sulla soglia ed osservo. Già i miei diletti sussultano di gioia, per la
mia presenza, sempre più percepibile; ma i ribelli tremano, gemono, hanno
paura: sentono su se stessi il mio sguardo, penetrante, che li giudica.
Ancora
poco, ancora poco, poco concedo di tempo. Il sacrificio per i miei diletti è
ancora breve. Capisca il mondo quello che sta accadendo; capisca e si prepari,
senza farsi cogliere di sorpresa!
Resta,
felice, in me, diletta. Vivi nella gioia di essere, immensamente, amata da me.
Altro non ti serve.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti
degli ultimi tempi
29.07.97
La Mamma parla agli eletti
Miei,
amati, figli, Gesù vi promette gioia e gioia avrete.
Siate pazienti nelle presenti tribolazioni, sono piccole prove alle quali siete
sottoposti, quotidianamente: con poca fatica quanti meriti potete conquistare
per l’eternità, piccoli miei!
Amati,
Gesù non vi chiede le grandi sofferenze; vi ha preparato un futuro splendido.
Vuole ben poco da voi: chiede il vostro amore e la vostra obbedienza per
offrirvi il suo, infinito, Amore ed il suo regno di
eterna felicità. Da molto la mia presenza è visibile e particolarmente
sensibile sulla terra; non vi siete chiesti il perché della mia permanenza,
così lunga, tra voi? Gesù la permette, perché vuole concedere al mondo intero i
suoi splendidi doni. La sua venuta è prossima e sarà una sorpresa, come più
volte vi ho detto, una sublime sorpresa per chi ha camminato per la strada di
luce.
Figli
amati, voglio condurre tutti a percorrere questa strada, l’unica che porta alla
meta felice. Anche in questo nuovo, grande, giorno di grazie immense voglio prendervi tutti per mano, come bimbi docili, e
condurvi nel Cuore dolcissimo di Gesù. Egli vi attende. Egli vi desidera.
Perché vi offre tante opportunità? Perché manda me incontro a
voi, miei piccoli?
La Mamma
conosce bene i suoi figli, li conosce ad uno ad uno;
come uno splendido mazzo di fiori freschi, li vuole portare ogni giorno al suo
Gesù perché li benedica e li riempia di gioia.
Così
desidero fare; quanti però mancano in questo mazzo, profumato! Sono quelli che
deviano a destra o sinistra, che imboccano vie sbagliate, che si ribellano, che
non accettano l’invito, che si perdono per strada! Vi ho detto che questo è
giorno di grande gioia per chi ha scelto Dio. Oggi lo è; domani lo sarà e
posdomani ancora di più: c’è un crescendo di felicità, promessa da Dio per i
suoi fedeli che non si discostano dalle sue Leggi. Ogni tribolazione è via,
luminosa, che Dio permette per la salvezza delle anime. Il popolo cristiano può
considerarsi il popolo eletto, che Gesù ha scelto per
diffondere nel mondo la buona novella: ognuno deve sentirsi un apostolo del
Vangelo, deve diffondere nel mondo la vera parola.
Piccoli,
siate attivi al servizio di Dio. Vedo ancora molti, molti sopiti, tiepidi,
indifferenti, lenti nell’operare il bene, titubanti, incerti,
dubbiosi. No, figli, così non deve essere! Siate ben svegli, perché non
è questo tempo di torpore. Siate pieni di ardore: il momento lo richiede.
Tenete occupata la mente nel pensiero del bene da fare, del male da sfuggire.
Siate
fiduciosi, fidatevi di Gesù che viene per cambiare la faccia della terra.
Aspettatelo ogni giorno con le lampade ben accese ed
il cuore palpitante di emozione; se indugia un attimo è per Amore, per vostro
Amore, per quello verso ogni fratello, che egli desidera trovare pronto. Gesù
ve l’ha detto: è sulla soglia ed osserva. L’ha ripetuto: “Sto per cambiare la sorte di ogni uomo di buona
volontà. Sono davanti a lui ed osservo il suo
comportamento, ne scruto il pensiero ed il cuore. Gli do il tempo di riflettere
sulla sua vita; desidero che corregga la sua condotta, se essa non è secondo
volontà Divina. Ogni giorno, ogni ora, ogni istante sono doni, meravigliosi,
dell’Amore Divino.”
Non
sprecate questo tempo, unico e importante, in vanità e cose senza senso; datelo
tutto a Gesù. Lodo alcuni di voi che hanno seguito il mio consiglio: hanno
trasformato ogni momento della vita in preghiera, hanno donato ogni palpito al
loro Signore. Il premio è stato immediato: gioia, pace, luce per il cammino.
Quando Gesù farà il suo ingresso, visibilmente, nel mondo, desidero che trovi
tutti i figli ad attenderlo, come bimbi in festa, pronti ad
iniziare una nuova vita, assieme a lui. Volete essere
quei bimbi?
Coraggio!
Perseverate nel bene.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima