Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

04.08.97

 

 

Eletti, amici cari, la mia città è pronta, la mia città si estenderà a tutto il mondo. In essa l’Umanità troverà, piena, realizzazione. Preparatevi, giusti, preparatevi, fedeli, amici, ad un grande dono che vi farà felici.

 

 

Sposa amata, tutto è pronto; non manca l’ultima pietra per concludere l’opera: essa è già finita e rifinita in ogni sua parte. La città è pronta, è splendida, è grandiosa, è organizzata con cura. Su di essa, sulle porte di essa sono segnati, a lettere d’oro, i nomi dei cittadini. Nessuno, che non sia segnato, può entrarvi. Tutti i nomi sono scolpiti in roccia e sono indelebili; ho affidato ai miei angeli il compito di radunare tutti gli abitanti per introdurli nel regno della felicità. Al nome, segnato sulla porta, corrisponde il nome, segnato sulla fronte di ognuno, che ogni angelo sa distinguere, chiaramente.

Mia sposa, grande gaudio per i miei amici si prepara: giorni di delizie con me, giorni di pace con me, giorni di Amore, fino a giungere in un tempo senza tempo con me e obliare, completamente, il passato nel tempo. Sposa, diletta sposa, il mio Amore vi ha fatto liberi; spezzerò Io stesso ogni vostra catena e non avrete più preoccupazione alcuna, di nessun genere. Tutto sta per compiersi sia per i miei diletti che per coloro che mi hanno respinto e continuano a farlo. Ogni giorno è concessione, preziosa, del mio Amore, della mia misericordia, della mia bontà. Ricordalo, mia piccola, al fratello che sorride e non pensa; ricordalo alla sorella, sempre impegnata, che fa mille cose ma a me non pensa mai; ricordalo alla massaia che si occupa, scrupolosamente, di tenere in ordine ogni angoletto della sua casa, ma non trova mai un attimo per offrirmi un pensiero. Ricordalo all’uomo d’affari, preso dalle sue infinite occupazioni, che è tanto assorto nei suoi problemi, da dimenticarsi di se stesso, di avere in sé un’anima che langue e supplica di essere aiutata. Ricordalo, sposa amata, al giovane che uccide la noia, annoiandosi ancora di più e non pensa, non spera, non attende, non crede, non opera e sperpera in inezie il dono più prezioso che ha: il tempo, che offro, prima di entrare nell’eternità.

Piccola mia, la vita è un attimo tra due eternità: quella precedente la nascita della creatura e quella che segue la nascita della creatura. La vita, anche la più lunga, è un attimo nell’infinito, che deve essere riempito di me. Oggi troppi idoli si creano, troppi già se ne sono creati, ma non permetterò più che continui a lungo questo processo d’involuzione.

Amo il mio popolo, amo ogni popolo: agirò con potenza, dispiegata, per indurlo a capire, a capirmi, a seguire i miei precetti non solo a parole, ma col cuore. Diletta, ogni popolo è il mio popolo, ogni nazione è la mia nazione; agirò, potentemente, su tutti, su tutte e ricondurrò gli uomini a me, strappandoli ai loro governanti. Scruto nei cuori dei potenti e non vedo pace. Scruto nel cuore dei governanti e non vedo che angoscia. Scruto nei cuori di coloro che tengono il potere e vedo in essi poco amore, mancanza di carità, grande gelo e profonda incapacità.

Non può dare pace chi pace non ha in sé, chi non possiede la mia pace. Non può dare che angoscia chi ha in sé una fonte che la produce, continuamente. Non può dare amore, il mio Amore, chi non ha attinto alla mia sorgente, unica e perenne.

Sposa, perché strapperò dalle mani dei potenti della terra la loro potenza umana, perché essi hanno preteso di governare senza di me, di procedere senza di me, di perseverare senza il mio aiuto!

Sposa amata, l’ho ripetuto e lo ripeto: senza di me, nulla potete fare, nulla di costruttivo. Chi si affatica, senza di me, non raccoglie, non costruisce, non conclude. Diletta, i miei occhi sono posati sul mondo e vedo che, dopo secoli e millenni di vita sulla terra, molto c’è ancora da fare, poco si è concluso, poco si è conquistato di ciò che conta. Vedo che i miei più cari hanno edificato la loro casa, essa è rifinita in ogni particolare, hanno tenuto, strettamente, la mia mano, nel lavorare, hanno guardato il mio volto perché l’energia non venisse mai meno.

Ebbene, a costoro, che bene hanno operato con me e per me, concederò di vivere nella dimora che abbiamo costruito, insieme. Vedo che sono molti coloro che hanno iniziato una costruzione, ma poi l’hanno lasciata incompleta, perché si sono lasciati distrarre dalle vanità del mondo: i pochi mattoni, che avevano messo, sono caduti ed ora giacciono per terra; non si curano di nulla: sono illusi che credono che il tempo, loro concesso, si prolungherà all’infinito, che non avrà mai termine, credono che ciò che oggi non fanno domani possono proseguirlo.

Non è così, sposa, mia, diletta, non è così. Gridalo forte: lo sentano tutti; lo capiscano gli inetti che non operano e pensano di godere, che non seminano e s’illudono di raccogliere!

Vorrei che ogni uomo capisse, subito, quanto sia importante vivere, bene, l’istante di vita. Ebbene, chi l’ha compreso lo faccia comprendere agli altri. L’oggi conta; il domani non ci sarà, sposa cara, il domani non ci sarà per completare l’opera che è rimasta indietro; alzerò il mio braccio e dirò: tempo, fermati; Io, Io, Gesù, lo voglio! Non più un attimo sarà concesso, non più un solo istante sarà aggiunto: quello che è fatto resterà; quello, che fatto non è, non più potrà farsi.

Vedi ora davanti ai tuoi occhi la mia immagine, dolente, piena di immenso dolore; vedi, bene, sposa amata: non è un’illusione la tua; lacerato è il mio Cuore, colpito, continuamente, dalle offese delle creature che proprio dal mio sangue sono state salvate.

Il Padre ha già stabilito e fissato i tempi ed i momenti; non ci sarà proroga alcuna. Vedo che sono molti gli smarriti, molti gli oziosi, molti gli spensierati, che procedono, come ciechi, camminano come storditi. Quale sarà la loro fine? Sono dinnanzi ad ogni uomo: gli parlo e lo scuoto, lo richiamo al suo dovere; vedo, però, tanta distrazione. Il mondo col suo frastuono stordisce le mie creature predilette. Farò tacere per un istante ogni rumore, creerò per un attimo il silenzio e ognuno avrà l’opportunità di riflettere e lasciarsi illuminare. Vedremo se anche questa occasione cadrà a vuoto oppure se verrà colta e resa proficua.

Grandi cose sto per fare per salvare ogni uomo della terra: non voglio che il mio seme perisca, ma che germogli e cresca in piante, magnifiche, che diano a me i migliori frutti. Desidero la vita, sposa amata, desidero che sbocci la vita sulla terra per continuare nell’eternità.

Uomini del mondo, fate trionfare la vita; vi concedo qualche attimo ancora per uscire da questa mentalità di morte e per promuoverne una di vita! Vivrà chi vita ha dato; morirà chi vita ha tolto! Sono Dio della vita e la dono, in abbondanza, a chi me lo chiede, a chi la promuove, a chi la difende. Benedetti gli operatori di bene! Benedetti coloro che sentono le mie parole e le fanno giungere fino al cuore: godranno e saranno felici; faranno godere e renderanno felici anche gli altri!

Ecco alto nel Cielo il nuovo, grande, giorno di luce. Sia ogni istante volto a me, donato a me, vissuto per me.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

04.08.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli miei, vengo a voi anche oggi, perché Gesù me lo concede. Vengo come Madre della consolazione. Trovo che molti sono rattristati, per tante cose che accadono nel mondo, nelle famiglie, nella società. Sembra che la luce sia fievole, sempre più fievole; sembra che il crepuscolo sia sceso sul mondo che continua a fare scelte contro Dio.

Figlia cara, ieri è stato un giorno per te molto intenso: hai dedicato ogni attimo a Dio, hai accolto dalle sue mani, tutto, con amore, le delizie, ma anche una stilla di dolore. Ieri è stato il giorno del Signore; ma quanti se lo sono ricordato? Quanti hanno santificato il giorno, dedicato a Dio?

Ecco, ho visto tanti figli dimenticarsi del loro dovere, cercare svago e riposo, divertimento e luoghi di ristoro del corpo, ma nemmeno un pensiero hanno avuto per colui che li ha creati, li ha salvati, ha concesso loro tanto benessere!

Figlia cara, coloro che hanno più doni sono spesso quelli che si scordano, completamente, di colui che porge a loro tanti beni. Quale ingratitudine, piccoli miei, da parte di coloro che dovrebbero, invece, ringraziare ed adorare Dio in modo speciale!

Piccoli miei, non ricordatevi di Dio solo nel bisogno, non ricorrete a lui soltanto quando dovete chiedere una grazia, una guarigione, un aiuto; dovete adorarlo in ogni tempo, supplicarlo, stare uniti a lui col cuore, con la mente, con ogni fibra del vostro essere! Solo così le grazie vi saranno concesse in grande quantità, la pace dimorerà nel vostro cuore e la gioia non si dileguerà mai da voi!

Date, piccoli, date tutto a Dio, poi, camminate, sereni, per la vostra strada: potrete contare sempre sul suo aiuto. Amate le sue Leggi, seguite, attentamente, le sue Leggi; amatele ed insegnatele agli altri. Questo è un tempo di grave disobbedienza, di grande superficialità: si osa vivere come se Dio non ci fosse, si osa ignorare Colui che tutto ha creato, che tutto continua a creare, Colui che dà alito di vita! Figli cari, è molto grave questo peccato: l’indifferenza offende, profondamente, Dio! Egli dovrebbe, se ragionasse con la logica umana, farsi sentire e vedere per castigare, per punire, per distruggere coloro che tanto osano offenderlo ma, come vedete, non avviene così. Il pensiero di Dio non è il pensiero dell’uomo. Egli pazienta e pazienta, ma non sempre, figli; mettetevelo ben in testa! La pazienza Divina non dura eterna: nessun uomo perseveri nel peccato, nessun uomo finga di non comprendere! Gesù viene, viene – lo ripeto – assai presto; viene, sì, per coloro che tanto l’hanno aspettato, desiderato, chiamato, supplicato, adorato. Viene, certo, per loro, per renderli felici, finalmente, per asciugare le loro lacrime, per liberarli dal gran giogo che li rende schiavi, viene per dare pace e felicità, senza fine; ma viene anche per gli altri, piccoli miei: viene per coloro che l’hanno ignorato, viene per coloro che sono vissuti senza obbedire alle sue Leggi, senza prendere in considerazione i suoi comandi; viene per coloro che si sono presi gioco di lui, che non hanno creduto, che hanno deriso coloro che credevano, che hanno calunniato ed offeso, profondamente, i fratelli mandati incontro a loro dalla misericordia Divina. Viene per coloro che hanno operato il male nel nascondimento, pensando di non essere visti. Viene per coloro che hanno dato scandalo e si sono vantati, pubblicamente, di ciò di cui dovevano solo vergognarsi. Viene per i piccoli, gli umili, gli innocenti, i puri di cuore, ma viene anche per i prepotenti, i superbi, gli arroganti, i maliziosi. Figlia cara, costoro come si presenteranno davanti al volto di Dio che chiederà conto di ogni azione compiuta, di ogni parola, detta inutilmente? Costoro dove fuggiranno, se non c’è luogo dove Dio non li raggiunga?

Si pensi in tempo a tutto ciò. Si pensi e si ripari, prima che sia finito il tempo e le ultime stille si perdano nell’oceano dell’eternità, irrimediabilmente!

Ti amo, figli. Ti amo, piccola cara.

 

                                                                                              Maria Santissima