Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
07.08.97
Eletti, amici che mi attendete, pieni di fervore e
di zelo, consolate il vostro cuore e siate ricolmi di letizia, perché non vi farò più aspettare a lungo. Cessate di sospirare, perché il
tempo è ormai giunto: è questo, nel quale state vivendo.
Sposa
amata, ancora poco e poi ogni tormento cesserà, ogni travaglio diverrà
esultanza. Non mi avrai servito invano, diletta, non ti sarai sacrificata per
niente: tutto sarà ripagato con larghezza maggiore ancora degli altri, perché
tu nulla chiedi, mai, se non di potermi servire sempre meglio. Mi chiedi di
aiutarti ad amarmi sempre di più, ad immergerti sempre
meglio nel mio oceano infinito. La tua grande umiltà mi dà gioia: avrai ciò che
desideri, ti sarà concesso ciò a cui aneli.
Ecco,
diletta, davanti a te un mondo pieno di malizia. È questa la scena, triste, che
scrutano i miei occhi. Vedo ciò che accade nei cuori,
vedo il grande disamore che regna tra gli uomini, leggo i loro pensieri ed il dolore in me è profondo e continuo.
Diletta,
ho ordinato ai fratelli di amarsi fra loro, di stimarsi, reciprocamente, di
sostenersi, a vicenda. Questo il mio, grande, messaggio, prima di salire al
Cielo; ma chi mi ascolta, chi mi ha ascoltato? Mi
affaccio sulla scena del mondo e vedo che gli uomini sono in grande lotta fra di loro: pochi sono i cuori puri e in grandissimo numero
quelli pieni di malizia e rancore di ogni genere.
Piccola
mia, sto per
fare ingresso in una terra dilaniata da odi, straziata da guerre, dominata dalla
perfidia dei perfidi, dalla malizia dei maliziosi, dall’empietà degli empi. Non
c’è la fede sulla terra, non c’è l’amore sulla terra, non esiste la concordia
neppure tra i membri di una stessa famiglia.
Vedo
ogni giorno intorno a me anime che si accostano, indegnamente, ai miei altari,
si nutrono, indegnamente, del mio corpo; mi offendono, profondamente, e si
dichiarano giuste, si sentono sante e degne di premio!
Sposa
mia, quando metterò piede, visibilmente, sulla terra, costoro avranno una sorte
peggiore di quella dei pagani che non mi hanno conosciuto: a chi molto è stato
dato molto verrà chiesto; anche gli spiccioli
richiederò, fino all’ultima moneta. Dagli amici molto ci si aspetta: è assai
doloroso, quando proprio i più cari tradiscono ed
ingannano! Molti si accostano ai miei altari, per abitudine, senza amore: non
amano me, non amano i fratelli, non servono me, non
servono i fratelli; mi cercano solo per chiedere, mai per offrire; si
accostano, per interesse, con grande freddezza di cuore; non fanno la mia
volontà, ma la loro volontà. Per costoro si prepara un futuro assai pesante, se
immediatamente non rivedono la propria vita e correggono gli errori.
Sto per
fare il mio ingresso nel mondo, ma lo troverò sconvolto e straziato, perché il
mio nemico ha tentato di insidiare e in molti casi ha ottenuto le più grandi
vittorie proprio lì, dove si aspettava le più grandi
sconfitte. Sì, sposa mia, sì, diletta, che vivi in me: non mi tradiscono i
lontani, dai quali mi aspettavo il tradimento; m’ingannano e mi girano le
spalle proprio gli amici più cari, quelli che hanno avuto da me i doni più
sublimi.
Piccola,
hai davanti a te il quadro della mia Chiesa: ti mostro una scena, che solo
pochi hanno visto, quella che si presentò anche allo
sguardo della mia diletta Caterina in un momento di estasi. Vedi grandi
prelati, vedi consacrati di alto rango; ebbene, queste colonne, portanti, sono
sempre più inclinate: il nemico ha operato, potentemente, in molti di loro e la
sua insidia non è andata a vuoto; infatti, costoro non obbediscono più alle mie
Leggi, non ascoltano le mie parole, non fanno caso a ciò che dico, per bocca
del mio angelo bianco, parlano fra loro ed operano non
secondo la mia volontà, ma secondo la loro. Permettono alle tenebre di farsi
sempre più fitte, non fanno proprio nulla per
diradarle con la mia luce; e, così, il mio popolo eletto brancola nel buio
dell’ignoranza: chi sostiene una tesi e la ritiene valida, chi quella opposta e
la reputa migliore. Le anime sono disorientate, perché le guide più prestigiose sono divenute miopi, alcune, addirittura,
cieche. Questo è il momento di grande apostasia, già preannunciato, per altro,
dai profeti di ogni tempo. La mia Chiesa, come vedi dalla scena che ti mostro,
si regge su poche colonne, ben salde; le altre sono
terribilmente inclinate ed altre stanno per cadere, trascinandosi dietro grande
rovina.
Guai,
sposa, tre volte guai ai pastori che curano,
diligentemente, se stessi e trascurano, invece, il mio, amato, gregge! Le
pecorine, che Io, Io, Gesù, ho loro affidato, sono in grave pericolo, perché
l’astuto avversario vede che nessuno si cura di loro, nessuno le protegge,
nessuno le difende: ha chiamato un gran numero di suoi simili e si accingono,
insieme, ad assalire tutte quelle che trovano.
Amata
sposa, tu vedi un grandissimo edificio, maestoso e superbo, che si regge su
pilastri assai instabili; il tuo sguardo si posa su di me preoccupato,
preoccupatissimo: ti pare che da un momento all’altro tutto debba crollare. I
sordi cigolii, continui, ti fanno tremare; anche la mia, amata, Caterina (S. Caterina) tremò e gemette nel
profondo, vedendo una scena simile a questa, ma la rincuorai, come rincuoro anche te, piccola, mia, diletta. Vedi, questa
meravigliosa costruzione Io l’ho voluta, Io l’ho sostenuta, attraverso i
secoli. Le colonne, che vedi, sono costituite da uomini, quelle inclinate da uomini che hanno ceduto alle insidie, terribili, del nemico,
l’antico avversario, che non riposa né giorno né notte, ma cerca sempre di
apportare rovina e distruzione tra il mio popolo tanto amato.
Ebbene,
sposa mia, le colonne, che tanto ti fanno tremare, crolleranno
e molte di esse non si rialzeranno più; ma l’edificio resterà ugualmente saldo
e non andrà mai in rovina: Io, Io, Gesù, lo sostengo e le forze del male non prevarranno
mai.
Io, Io,
mia amata, sostengo la mia Chiesa. Resta serena ed
attendi: sentirai parlare di forti scossoni; tutto tremerà e vacillerà, ma
nulla di ciò che deve stare in piedi cederà.
Ti
mostro ciò che accadrà nel prossimo futuro; dimentica la triste scena,
precedente, e guarda con gioia questa, che ti manifesto. L’edificio è sempre
quello di prima, ma le vecchie colonne non ci sono più. Nessuna è inclinata,
nessuna rosa, nessuna instabile. Tutto sembra rinnovato e una luce,
meravigliosa e sfolgorante, avvolge ogni cosa: l’edificio di prima sembra fatto
di cristallo e pietre preziose che splendono, colpite dalla luce. Ecco lo
spettacolo che t’incanta: tutto pare rinnovato, tutto
splendente, tutto armonioso.
Sposa
cara, rinnoverò la mia Chiesa: rimuoverò ciò che c’è da rimuovere e aggiungerò
ciò che c’è da aggiungere. Tra breve, farò tutto
questo ed il passato, così triste, non sarà più
ricordato.
Amata,
quello che desideri, quello che chiedi ti viene
concesso. Esulta in me e non temere. Cambierò i cuori di coloro che con grande
umiltà si faranno plasmare da me; muterò anche la scena che hai intorno.
Cercherai i tuoi oppositori, ma tutti saranno scomparsi: chi ha offeso te ha
offeso me; chi ha colpito te ha colpito me: subirà la sorte che si è cercato.
Vivi in
letizia. Ti dono questo, grande, giorno. Offrimi ogni istante.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
07.08.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
miei, vengo,
piena di gioia, perché molte meraviglie mio Figlio sta per compiere per coloro
che l’hanno tanto amato, che hanno rispettato le sue Leggi, che hanno creduto
ai suoi messaggi d’Amore. Cari figli, per un momento apparirà ancora qualche
nuvola, nel vostro orizzonte, qualche nuvola gonfia di
pioggia, minacciosa, che vi farà un poco di paura. Ve l’ho detto nel passato ed ora ve lo ripeto. Quando vi sentirete un
pochino tristi, un tantino smarriti, per i fatti che si susseguiranno,
ricordate che ve l’ho preannunciato: prima della grande gioia, dovrete
sopportare ancora un po’ di tribolazioni, di tormenti. Gesù è passato, prima di
voi, per la stessa strada; i fratelli più santi hanno patito con gioia ed ora sono felici nella gloria.
Amati
miei, anche
per voi sarà così. Resistete e siate coraggiosi; non guardatevi intorno per
vedere cosa fanno gli altri. Il mondo sta vivendo un periodo di grande
inquietudine, di totale ribellione. Gli esempi sono in gran parte negativi, da
non seguire; ma non mancano creature, tutte del Signore, offerte a lui, donate a lui: seguitele. Gli angeli della terra sono
presenti ovunque e spargono luce: ascoltate la loro voce, seguite il loro
esempio. Talora avete uno di questi vicino, vicino e non ci avete ancora fatto
caso.
Oggi mi
presento a voi con aspetto assai gioioso. Conosco le vostre piccole
inquietudini: questo mese per molti è triste e per te in modo speciale, figlia
amata, perché ti ricorda la dipartita della madre terrena, tanto cara al tuo
cuore. Ti voglio consolare, piccola mia: ella non soffre
più le pene della purificazione ed è gioiosa con me; nel giorno della
ricorrenza, per intercessione sua, avrai grazie speciali. La catena d’amore non
si spezza con la morte dell’amato, ma prosegue il legame, sempre più forte e
saldo, tra l’anima in terra e l’anima in Cielo;
proseguirà, fino a quando esse si riuniranno per gioire insieme, godere
insieme, esultare insieme. Il vincolo, che lega la madre ai figli, è il più
saldo, il più sublime d’amore. Gioisci, cara figlia, gioisci
e non pensare con tristezza al passato, ma esulta per la bellezza del presente.
Oggi
v’invito a camminare, sempre diritti, per la strada di luce, che Gesù vi ha
preparato. La sua luce vi accompagna e ogni giorno vi indica
quello che dovete fare. Domani sarà come oggi: avrete lume per compiere sempre
il bene e forza per fare la volontà Divina; la gioia sarà vostra compagna per
rendervi più agile il percorso. A voi, che mi ascoltate, chiedo di sacrificarvi
per coloro che non vogliono sentire neppure parlare di
sacrificio e di pregare, intensamente, anche per coloro che non rivolgono mai
lo sguardo al Cielo. Operate il bene, senza fermarvi davanti a nessun ostacolo.
Dio vi ha scelto uno per uno: non voi avete scelto lui, ma egli voi.
Da sola
non posso tenere fermo il braccio del Figlio mio che sta per abbattersi su questa Umanità, così smarrita e ribelle, così superba ed
arrogante: insieme a voi, figli cari, riuscirò ad ottenere l’attenuazione dei
fatti e l’abbreviazione delle grandi sofferenze. Nel vostro
cuore, voi mi dite: “Possibile che la Mamma del Cielo abbia bisogno di noi, di
noi, così piccoli e deboli, che viviamo ancora sulla terra, come foglie, che
ogni alito di vento può sbattere a destra o a manca?
Figli
cari, per volontà Divina, per grazia Divina, voi siete una grande forza e
nessun alito di vento può abbattervi, perché lo Spirito Divino vive in voi e
non siete foglie al vento, ma querce, robuste, che
resistono alla grande tempesta, non siete piccoli pulcini, senza capacità di
volare, ma aquile, dalle ali potenti, che possono, se vogliono, solcare il
Cielo fino a raggiungere le vette più sublimi.
Unite le
vostre preghiere alle mie. Io intercedo per ogni uomo e voglio condurlo a
salvezza. Il tempo si è fatto brevissimo, ma, insieme,
insieme, faremo tremare la terra e molti peccatori si convertiranno,
cercheranno il volto di Dio e salveranno altri!
Proseguite,
senza stancarvi. Vi amo.
Maria
Santissima