Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
13.08.97
Eletti, amici cari, vengo accanto a ciascuno di voi
con tenerezza di Padre, vengo come Dio Amore. Non temetemi, come non si può
temere un padre amorosissimo. La mia mano è carezzevole per chi tutta la sua
vita mi ha donato. Capisca ogni uomo, capisca, in tempo, ogni uomo, prima che
il mio braccio scenda a colpire i ribelli ed i disobbedienti!
Sposa
amata, aspettati cose meravigliose dal tuo Signore: un figlio, docile ed
obbediente, devoto ed umile, non deve che aspettarsi cose belle dal Padre che
tanto lo ama. Egli ha preparato ogni cosa per la sua felicità, vuole vederlo
lieto e gioioso, vuole che il suo cuore sia pieno di letizia. Amata, sto per
dare il più grande premio a chi a me si è lasciato avvincere da vincolo
indissolubile.
Sposa
amata, non tu hai scelto me, ma Io, Io, Gesù, ho scelto te perché compissi la
missione, che stai portando a termine. Bene dici, allorché dichiari di essere
un vaso vuoto di umanità e ripieno del mio Spirito che ti guida, ti sprona, ti
fa operare in un modo oppure in un altro per servirmi attraverso i tuoi
fratelli.
Piccola
mia, grandi cose ho operato in te, grandi cose faccio in ogni anima che a me,
liberamente, si dona. Proprio in questo tempo, unico e grandioso, volevo a me
tutte le mie creature predilette: ho spalancato il mio Cuore e fiumi di
misericordia scendono sulla terra per attirare in esso l’intera Umanità, giunta
ormai alla vigilia di un grande traguardo. Desideravo che fosse felice ogni
creatura in me; il mio nemico, sempre invidioso e terribile, desidera che la
nuova terra ed il nuovo Cielo, che Io ho preparato nel mio piano, siano goduti
da pochi, da pochissimi. Ecco la sua azione di lavoro, indefesso, per
distruggere tutto quello che Io costruisco.
Sposa
amata, tu lo sai bene, ma lo ripeto per chi non l’avesse ancora capito: nulla
può il serpente insidioso, che Io non permetta, perché non ha alcuna autonomia:
è uno schiavo che può solo ciò che gli concedo di operare.
Qualcuno,
a questo punto, mi può chiedere: “Perché, adorato Gesù, tanto è concesso a
questo tentatore, a questo, maledetto, ingannatore che offusca le menti e
raggela i cuori, che allontana da te, adorato Dio, le anime? Perché gli è
permesso di operare tanto?”
Amata
sposa, ripeti al mondo quello che più volte a te ho detto: l’oro si prova nel
crogiuolo, si purifica, prima di farne uno splendido gioiello; solo quando ha
subito tale processo può dare i risultati migliori. Mia diletta, sto provando
la fede del mio popolo prediletto con prove incisive, volte a rafforzare la
volontà e a purificare per essere, poi, pronti al grande volo finale.
Vedo,
con dolore, che ogni giorno il nemico ottiene grandi risultati tra il mio
gregge che è rimasto con pochi, buoni, pastori. Egli ha assalito prima i
pastori per poi avventarsi contro le amate pecorine. Ne vedo tante, disperse,
che cercano un rifugio sicuro per ripararsi dal rigore del gelido inverno che è
calato sulla terra, ma non c’è nessuno che le guidi; allora, mia, amata, sposa,
ho provveduto Io stesso, servendomi di creature docili e pronte a tutto per
servirmi. Tramite queste anime belle, da me preparate e plasmate, ho aperto
nuove strade piene di luce che conducono a me. Chi le intraprende e le segue,
senza deviare né a destra né a sinistra, costui trova alla fine quello che
tanto ha cercato: un ovile ampio e confortevole, dove nessun nemico può
penetrare, lì, dove il cibo è sempre abbondante e l’acqua fresca scorre sempre.
Piccola,
hai già capito che parlo dei miei, nuovi, strumenti, voluti da me per questi
tempi, unici e definitivi, nei quali si conclude il grande libro, sfogliato per
millenni.
Sposa,
siamo alle ultimissime pagine. Vedi: le tengo tra due dita; le prendo tutte
insieme e tutte insieme le girerò in questa fine millennio. Che significa,
diletta, girare tante pagine insieme? Significa che i fatti, che fino a questo
momento si sono svolti gradualmente, i mutamenti, che in precedenza sono
avvenuti in ampio lasso di tempo, ora accadranno tutti insieme, rapidamente, in
sequenze immediate ed imprevedibili.
Sposa,
mia, cara, dillo al mondo, ripetilo in continuazione a chi ha ancora orecchie
per sentire: non si aspetti oltre, non si aspetti che si compiano gli ultimi
fatti, perché, lo sai, mia sposa, te l’ho rivelato, essi sono dolorosi e
conclusivi e chi aspetta ancora non arriverà in tempo. Si pentano gli uomini delle
loro, grandi, colpe di superbia e vanità. Ho vestito l’abito della giustizia e
del rigore per andare incontro a molti ribelli; ma sotto questo si cela ancora
quello dell’infinita misericordia: le prove, che mando, quelle, alle quali
molte anime sono sottoposte in questo momento conclusivo, sono volute da me per
salvare, sempre per salvare. Chi si pente e riconosce, umilmente, le sue colpe,
chi si getta ai miei piedi, umiliato e pentito, ancora può essere perdonato. Lo
laverò con la mia rugiada, vivificante, lo rinvigorirò con la linfa che dà vita
e non perirà, ma avrà la vita eterna. Badate, però, uomini, che mi ascoltate,
badate che la clessidra del tempo contiene gli ultimi granelli di sabbia e Io,
Io, Gesù, la tengo tra le mie mani per rigirarla. Sapete che significa?
Significa che sta per iniziare l’era nuova e morire quella vecchia. Chi ha già
in sé i semi del rinnovamento li vedrà germogliare in fretta, crescere e
fruttificare; ma chi non mi ha permesso di spargere nel suo essere il mio seme
Santo, chi si è sempre ribellato perirà.
Può mai
crescere il grano in un campo, dove nulla è stato seminato? Può nascere una
spiga, se il seme non è stato gettato? No, di certo: in quel campo cresceranno
erbacce che a nulla servono, se non ad essere bruciate.
Sposa
cara, lo sappia ben comprendere ogni uomo che ti ascolta, lo capisca in tempo:
se nel suo campo non c’è il mio seme, non ci sarà il mio germoglio né il frutto
verrà, a suo tempo!
Riconciliatevi
con me, uomini della terra: vivrete in un giardino rigoglioso e mangerete
frutto abbondante, ottenuto senza il sudore della fronte, cresciuto
spontaneamente. Sposa cara, vedo con pena la freddezza di molti cuori e la
tiepidezza di altri che pur sono tanto vicini a te e tu hai preso per mano. Non
gemere, per questo che ti dico: ognuno riceverà in proporzione a quanto ha
dato. D’ora in poi ti chiedo di lasciare andare chi vuole andare. Non importi e
non imporre nulla, anche se per amore: questo è il grande tempo della libera
scelta. Ognuno dia quanto desidera, quanto ha in mente di dare. La prima fase a
te affidata, mia, diletta, sposa, con oggi si conclude; resta ora a ciascuno
procedere liberamente o recedere, se poco ha compreso. Chi vuole stringere la
tua mano lo faccia, per convinzione; chi vuole lasciare la guida sicura, che
Io, Io, Gesù, ho scelto, lo faccia, nessuno cammini per forza d’inerzia, ma con
decisione ed entusiasmo.
Esulta,
mia piccola: la grande festa, che hai visto preannunciata in Paradiso, è quella
che si terrà presto sulla terra: Cielo e terra si uniranno per celebrare,
insieme, la grande vittoria del bene sul male, il trionfo definitivo del mio
Amore che radunerà tutti gli uomini a sé. Esulta, amata. Esulta e nessuna
tristezza ti colga, per quello che vedi accadere intorno: ognuno sta scegliendo
liberamente la sua sorte futura. A nessun uomo è concesso di salvare un altro
uomo, se questi non lo desidera. La salvezza dell’anima dipende dalla volontà
individuale. Prega, sposa, intercedi con sacrifici e suppliche e opera secondo
il mio mandato. Ognuno, poi, colga o respinga in piena libertà.
Il
nuovo, grande, giorno ti parla del mio, immenso, Amore. Vivi lieta ogni istante
di vita, che ti concedo.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
13.08.97
La Mamma parla agli eletti
Figli
cari, vorrei che le mie parole penetrassero nel profondo del cuore, vorrei che
in ogni momento fossero presenti alla vostra mente. Le parole che vi dovete ripetere
sono queste, proprio queste: Dio vi ama, vi ama, infinitamente vi ama! Per
quanti sacrifici voi facciate per lui, per quanti tormenti voi sopportiate per
servirlo, sempre molto lontani siete dal ricambiare ciò che egli vi dona, vi ha
donato, vi donerà.
Molti di
voi sono un po’ impauriti, al pensiero del suo ritorno, imminente; esaminano se
stessi e dicono: “Sarò degno di accogliere un simile Re che viene a regnare
sulla terra?”
Figli
cari, non ponetevi problemi inutili, non fatevi crucci che non servono:
preparatevi ora di giorno in giorno,
sapendo che il momento è assai vicino. Quale grazia più grande di
questa: essere preavvisati, preavvisati in tempo, avere la luce Divina che
guida, sentire la voce viva del vostro Signore che vi chiama a lui con tanta
tenerezza!
Ha
mandato me nel mondo per preparare l’Umanità intera alla sua venuta: non
desidera vedere i figli nella disperazione e nell’abbandono, ecco che ha
mandato loro incontro una Madre che li conosce ad uno ad uno, li guida, li
chiama, li raduna. Quanto potere ha la preghiera di tanti cuori, uniti insieme!
Dio si commuove, profondamente, quando vede i figli supplicare; non è
insensibile al grido di dolore che giunge a lui da tutta la terra: è il grido
degli oppressi che chiedono giustizia, è il grido dei poveri che chiedono cibo,
è il grido dei deboli che chiedono aiuto! Viene Gesù, viene, figli!
Ripetetevelo ogni giorno. Viene per liberare gli oppressi. Viene per nutrire i
poveri. Viene per sollevare i deboli, senza energia. Viene per tutti coloro che
lo invocano, che lo chiamano notte e giorno. Viene e non tarderà più; ma quanti
sono coloro che non lo desiderano, quanti quelli che temono la sua luce
sfolgorante, perché preferiscono il buio: le loro azioni sono malvagie, nelle
tenebre possono restare nascosti ed operare, nella luce sarebbe evidente la
grande malizia !
Ebbene,
figli cari, Gesù ama anche questi disgraziati, Gesù vuole la salvezza di ogni
uomo e verrebbe, immediatamente, sulla
terra, se tutti i cuori fossero uniti in preghiera, se ogni uomo fosse corso a
trovare riposo nel suo Cuore amoroso; ma non è così: il male è grande, il male
perdura, il male deve essere vinto, perciò l’abisso inghiottirà l’oceano di
male e, con esso, tutti i suoi operatori. Sono anime, sono anime, create da Dio,
amate da Dio ed egli vuole fare di tutto per salvarle: ogni uomo deve avere la
possibilità di salvarsi, anche quelli di durissima cervice e a nessuno deve
essere negata alcuna occasione che possa portarlo a decidersi per Dio. Ecco
perché, prima della sua venuta gloriosa, vi saranno grandi ammonimenti: molti
capiranno, molti si piegheranno, molti nella grande prova riceveranno lume per
comprendere, forza per reagire. Certo, piccola mia, lo sai che la prova sarà
dolorosa, dolorosa assai: il grande chirurgo Divino dovrà incidere
profondamente ed asportare la parte malata. Sarà un’operazione rapida, ma assai
rigorosa. Le cellule sane non hanno nulla da temere, non subiranno lesioni; ma,
quelle colpite da morbo, devono essere sanate o asportate.
Piccola
mia, ho parlato in termini medici, ma è ben chiaro il significato delle mie
parole. Quando un chirurgo opera non tocca la parte sana, ma ha un massimo
riguardo e usa il bisturi solo per lo stretto necessario. Così farà Gesù.
Finita l’operazione, il grande corpo della Chiesa di Cristo avrà un grande
benessere e la terra godrà ed esulterà, finalmente, dopo il travaglio.
Voi dite
tra voi: “A che servono tante preghiere, suppliche e sacrifici, se ormai il
castigo è inevitabile?” Figli cari, proprio quello che fate oggi sarà proficuo
nel prossimo futuro: state preparando una lieta conclusione per voi ed
un’attenuazione di pena per l’intero genere umano. Perseverate, senza
stancarvi. Se state rinunciando a qualcosa, se state rinunciando a tanti
svaghi, anche leciti, per dare il più possibile a Gesù, non ve ne pentirete,
certo: sarete, largamente, ricompensati e la vostra felicità non avrà mai fine.
Vi ringrazio, per aver preso proprio alla lettera le mie parole e neppure una
virgola avete tralasciato, figlie tanto amate e figli tanto cari.
Unisco i
vostri cuori e li benedico in modo speciale. Guarda, figlia cara: è sempre
accanto a me il volto, che tu hai tanto amato, e ti sorride. Esulta e non ti
colga più la tristezza.
Ti amo. Vi amo.
Maria
Santissima