Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi GIORNO DI GRANDE ESULTANZA
15.08.97
Eletti, figli, che tanto amo, state nel mio Cuore: è
il rifugio nel quale starete nella pace ed avrete la gioia. Io sono per voi Dio
Amore e voi per me creature predilette che consolano il mio Cuore, offeso e
colpito dalle infinite miserie del mondo.
Sposa
amata, consolami e stammi vicino. Trascorre il tempo, concesso in dono al mondo
per emendarsi dalle sue molte colpe; trascorre, invano, perché il miglioramento
è inconsistente. Un torpore di morte ha colto tanti che non vogliono scuotersi,
non vogliono sentire le mie parole che li invitano a tornare a me, a chiedere
perdono dei molti errori, a lasciare la vita di disobbedienza.
Mia
diletta, voglio concedere a tutti la possibilità di ritornare a me; non ho
tolto la veste della misericordia, assieme c’è, però, la giustizia, quella
della giustizia perfetta che coglierà ogni uomo della terra, secondo il suo
comportamento.
Diletta,
ho pazientato a lungo, ho concesso assai, per amore di pochi ardenti d’amore
per me, ho perdonato a molti che si sono aperti alla mia luce. A coloro che non
hanno dimostrato buona volontà ho concesso dilazioni ed occasioni di ogni
genere, ma ora non più, mia diletta, non più: chi ha troppo indugiato deve
rispondere a me, subito; neppure una sola stilla di tempo in più intendo donare
ad alcuni che, chiamati e richiamati, sono restati insensibili. Ho agito con
tenerezza di Padre, ma non ho ricevuto risposta; ho agito con mano carezzevole
e non ho ottenuto risposta! Ora colpirò con rigore i ribelli per farli
rinsavire: prima della fine, essi vedranno dispiegata la mia grande, potenza e
capirà ciascuno che non è mano d’uomo quella che colpisce ma azione Divina.
Molti
sono i fatti e gli avvenimenti che ti ho preannunciato nell’arco di questi
anni, da quando ti ho stretta in modo speciale al mio Cuore Divino; ebbene, ora
li vedrai dispiegare uno dopo l’altro, prima in sequenze lente, poi rapide,
infine fulminee. Accadrà in poco tutto ciò che in molto tempo non era accaduto.
Coloro che sono chiusi nel mio Cuore amoroso non sentiranno il bruciore del fuoco
né il gelo del ghiaccio che renderà desolata la terra; non patiranno fame e
sete, perché Io, Io, Gesù, li sazierò e li disseterò. Non avranno terrore i
miei fedeli amici, non dovranno gemere, vedendo tanto sconvolgimento, perché un
dolce torpore avvolgerà le membra e gli angeli, miei servi, li veglieranno
durante la fase di rapido mutamento di scena.
Non
temete, non temete nulla, anime belle: vi amo, vi amo, infinitamente, voi siete
in me ed Io vivo in voi; tutto mi è sottomesso, tutto mi appartiene e su tutto
ho il massimo potere. La forza degli elementi non vi colpirà; state nel luogo,
dove vi trovate, nel momento in cui vi sembra di notare qualcosa di strano ed
inconsueto nel Cielo. Non fatevi prendere da alcuna agitazione, non correte qua
e là, inutilmente; so bene dove vi trovate e i miei angeli conoscono, a fondo,
ogni angolo della terra. Il luogo sicuro per i miei diletti è quello nel quale
si trovano nel momento da me deciso per il cambiamento di scena. Non c’è
sciagura alcuna che possa colpire chi crede e chi appartiene a me. Degli altri
non vi curate, non datevene proprio pensiero, non spetta a voi la
preoccupazione: per grandi e piccoli, giovani ed anziani, per tutti c’è un Dio
che si occupa di ciascuno e ad ognuno sarà dato esattamente ciò che gli spetta.
Qualcuno
si riferisce con la mente alle persone che ha più care: sono figli, sono sposi,
sono amici, sono conoscenti. Piccola mia, tutti costoro, prima di appartenere a
voi, appartengono a me, Dio. Nel momento conclusivo sarà data a ciascuno la sua
parte. Quello ultimo non è più tempo di intercessione, è tempo di raccolta: chi
ha da porgere porge quello che ha; chi non ha da porgere mostrerà la mano vuota
ed otterrà ciò che ha voluto.
Sposa
cara, oggi non ti voglio rattristare con visioni dolorose, desidero, invece,
che il tuo cuore goda in modo speciale: ti conduco con me nel luogo della gioia
senza fine, lì dove ogni anima può contemplare il mio volto. Vieni tra le mie
braccia; vieni a godere un anticipo della grande felicità.
Ecco: ti
accolgono canti soavi ed una scena di tripudio e grande esultanza. Vedi figure,
eteree e dolcissime, vestite di tenui colori che sembrano libellule soavi che
si rincorrono in un Cielo azzurrissimo. In mezzo a loro appare, splendida e
maestosa, la Regina del Cielo e della terra.
Certo,
il suo aspetto è regale come la più potente Regina, ma il volto ha un sorriso
dolcissimo e lo sguardo è pieno di tenerezza e bontà. Quale pittore potrebbe
mai eguagliare la sua opera alla realtà? Tale bellezza non si può ritrarre né
scolpire né immaginare: occorre che Io ne conceda la visione. Chi è sulla terra
nel grigiore dell’esistenza non può comprendere le cose del Cielo, se non per
una grazia speciale, per una luce, specialissima, che concedo a chi voglio,
quando voglio e come voglio.
Gioisci,
sposa mia, gioisci in tanto tripudio: oggi si festeggia l’assunzione al Cielo
della Madre mia purissima. Ella sorride, felice, nella gloria, primizia delle
creature trionfanti. Non è anima senza corpo, come le altre che vedi: ella ha
il privilegio di avere il suo corpo che non ha subíto alcuna corruzione. Ella
ha il suo corpo terreno, come me che ho quello che il Padre mi ha dato e che si
è formato nel grembo della Purissima.
Le
anime, che vedi, hanno l’apparenza di corpo, ma non lo posseggono: esso è
restato sulla terra; lo riavranno alla fine dei tempi, quando si
ricongiungeranno con esso al momento del giudizio universale. Allora, allora,
piccola mia, ognuno avrà riunita l’anima al corpo, proprio a quello che
possedeva, prima del distacco. La fisionomia sarà la stessa e i lineamenti
proprio quelli, ma non ci saranno le miserie ed i difetti: saranno corpi
gloriosi quelli dei salvati, portati a perfezione. Anima e corpo riuniti
ricomporranno la creatura che potrà godere per l’eternità la visione del mio
volto.
Tutte le
figure, che ora vedi, sono eteree, prive di corpo; sono anime felici, ma che lo
saranno ancora di più, allorché si compirà l’ultimo atto nel momento stabilito:
avranno il corpo e saranno complete.
La Mamma
del Cielo, splendida e dolcissima, ti fa cenno di avvicinarti a lei; oggi ti
concede un abbraccio speciale: è il dono nel dono che l’ha resa felice.
T’incoraggia a proseguire, senza mai ritrarti; ella ti segue e ti sta accanto
nel resto del cammino, che ti resta da percorrere.
Non è
conclusa ancora la scena; un altro dono ti concedo, amica mia fedelissima, un
altro dono d’Amore: vedi, felice, serena, sorridente, con le braccia a te
volte, la mamma della terra. Ella guarda Maria Santissima con venerazione e poi
rivolge a te un tenerissimo sorriso. Il significato del suo gesto è chiaro alla
tua mente.
Esulta,
mia piccola: tutto l’amore, che gli uomini ti negano, ti hanno negato, ti
negheranno, lo ritroverai qui, moltiplicato all’infinito. Sii gioiosa e non
triste. Persevera. Donami ogni istante del nuovo giorno.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
GIORNO DI TRIONFO E VITTORIA
15.08.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
cari, oggi è il grande giorno nel quale si festeggia la mia assunzione al
Cielo: giorno stupendo, figli, giorno di grande esultanza per il Cielo e per la
terra!
Il mio
Gesù non ha permesso che il mio corpo subisse corruzione alcuna: col corpo intatto
entrai nel Cielo, accolta dall’abbraccio del mio, adorato, Figlio. Quanto lo
avevo desiderato quel giorno!
Dopo la
dipartita di Gesù, Io restai ancora sulla terra: dovevo aiutare la Chiesa
nascente. I discepoli erano intorno a me, come figli che amano la guida ed il
consiglio della loro madre.
Feci
ogni cosa secondo la volontà Divina; desideravo, ardentemente, ricongiungermi
col Figlio, ma aspettavo che avvenisse tutto secondo il suo volere. Il giorno,
nel quale capii che stavo per mutare dimora, chiamai a me Giovanni e glielo
dissi. Egli scoppiò in un pianto dirotto, inconsolabile. Lo calmai con parole
soavi e dolci, facendogli intendere che, anche se non mi avrebbe visto, sempre
sarei stata accanto a lui, accanto a loro, come madre amorosa e provvidente. Un
grande torpore, quindi, avvinse le mie membra. Sentii un’interiore felicità che
andava sempre crescendo, una soavità sublime che prendeva tutto il mio essere.
Sentii come il suono di mille arpe, insieme, una melodia stupenda che mi
trascinava nelle sfere più alte del Paradiso. Chiusi gli occhi e mi abbandonai
a tanta dolcezza; non sentivo che felicità, in crescendo. Il tempo, ormai, era
fuori dal tempo. Non sentii più il peso del mio corpo, come se fosse divenuto
trasparente e leggerissimo. Ad un tratto vidi uno stuolo enorme di figure
angeliche che si avvicinavano; senza mai interrompere il soavissimo canto, mi
alzarono delicatamente, mentre durava la stupenda estasi.
Ad un
tratto la soavità raggiunse il suo culmine massimo ed ogni mia cellula era
ricolma di felicità infinita. Aprii gli occhi e vidi mio Figlio! Mio Figlio,
sì, il mio, adorato, Gesù che mi apriva le braccia per accogliermi con un
sorriso amorosissimo. Entrai nella gloria del Paradiso col mio corpo umano,
intatto e glorificato. Il Paradiso era tutto un tripudio: le schiere angeliche
mi giravano intorno, felici, e le anime sante venivano a rendermi onore,
inchinandosi profondamente davanti a me, loro Regina.
Figli
cari, esultate anche voi sulla terra, per questo mio trionfo: anche voi, se
percorrerete la via di luce che state percorrendo, se la porterete a termine,
godrete le sublimi gioie che Io godo. Vi ho preceduto e vi ho preparato la
strada, che ciascuno di voi può raggiungere, se vuole.
Gesù ha
voluto che la Madre sua fosse la prima; ma aspetta tutti voi, figli, tutti voi,
nessuno escluso. Seguite le sue Leggi Sante. Seguitele non grossolanamente, ma
alla lettera, neppure una sola virgola dovete tralasciare, fate come Gesù vuole
che facciate, siate obbedienti ed accettate con pace tutte le prove che vorrà
mandarvi. Vedrete che splendida sorpresa sta per farvi, tanto bella e tanto
grande, quanto mai potreste immaginarvela!
Vedo che
molti di voi non badano a sacrifici pur di servire Gesù bene e alcuni hanno
rinunciato anche ai piaceri, più leciti, per non sottrarre un solo istante al
Signore che tanto amano!
Dico a
questi figliolini, così premurosi: bravi! Bravi! Vi lodo e vi benedico in
maniera speciale. Per voi Gesù ha un dono unico, specialissimo, che mai uomo,
prima di voi, ha potuto godere!
Non vi
rivelo quale sia, altrimenti, che sorpresa sarebbe?
Esultate
in questo giorno di gioia. Esultate e state in armonia tra voi. Amatevi tra
fratelli, usate ogni delicatezza uno per l’altro. Nessuno osi offendere né usare
malizia né turbare la pace; ci si adoperi, invece, per offrire pace e serenità,
benevolenza, tenerezza.
Imitate
Gesù in tutto e amatevi, come Gesù vi ama. Chi seguirà le mie parole e sarà
sorpreso col cuore puro, ricolmo di sentimenti delicati verso i fratelli, verso
ogni creatura, verso l’intera creazione, per amore del suo Creatore, ebbene,
costui sarà il privilegiato che godrà lo splendido dono, del quale vi ho
accennato. In questo giorno, splendido, Gesù elargisce grazie numerosissime e
ne può godere chi ha la disposizione giusta. È una pioggia, fittissima, che
bagna i cuori spalancati e li rinnova, ma lascia tali e quali quelli chiusi, di
pietra, duri, come selce.
Gioite
con me. La mia felicità sia la vostra felicità!!
Vi
amo. Ti amo, figlia cara.
Maria
Santissima