Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
16.08.97
Eletti, amati, che vi siete consacrati a me, questo
è tempo di sacrificio e penitenza; la mentalità del mondo non cambia e il
peccato cresce, come un fiume tanto impetuoso che ha travolto i suoi argini e
non si può frenare in alcun modo. Il male è contagioso ed il contagio, ormai,
il contagio del peccato grave ha colpito nel cuore la società umana.
Sposa amata,
vedi come si sta consumando questa ultima stilla di tempo. Attendo, attendo le
mie creature predilette; ma esse non vengono a me e deviano sempre più verso
strade sinistre che conducono alla rovina!
Ben
pochi hanno compreso l’importanza di questo momento, ben pochi hanno occhi
attenti per osservare i grandi segni, presenti ovunque: segni di cambiamento,
segni di grande fermento, segni significativi che evidenziano questo come un
tempo tutto speciale, unico nella storia umana, unico nel suo genere. Gli
uomini della terra vivono e procedono come nulla fosse: ognuno fa quello che
sempre ha fatto, senza porre mente a ciò che sta accadendo.
Piccola
mia, è sempre stato così: a Sodoma e Gomorra, le due città distrutte da un gran
fuoco divoratore, la vita procedeva normalmente, fino a qualche attimo prima
della grande distruzione. Gli uomini compivano ciò che è male ai miei occhi,
proseguivano nel loro comportamento, non si emendavano e non chiedevano perdono
dei loro errori. Ognuno curava i suoi affari, badava ai suoi interessi, faceva
progetti senza di me, cercava il piacere illecito, comportandosi da essere
insipiente, senza intelletto e senz’anima e nessuno si preoccupava di nulla. Se
non fossi intervenuto come Dio rigore, costoro avrebbero proceduto sempre così.
Le
stesse cose avvenivano prima del grande diluvio che dilavò la terra e la
purificò a fondo: tutti mangiavano e bevevano, prendevano moglie e curavano i
loro interessi; proseguivano nel grande peccato, facevano ciò che è male ai
miei occhi e non si emendavano, non chiedevano perdono delle colpe, ma
rincalzavano la dose, emulando uno gli errori dell’altro. Noè, il solo giusto,
veniva deriso e beffeggiato; ma egli di nulla si curava, proseguiva
nell’obbedienza e non teneva in nessun conto l’insipienza generale.
La sua
stessa famiglia era dubbiosa; ma i figli obbedivano al padre e la moglie era
sottoposta alla sua autorità. Passavano i giorni, monotonamente, come se nulla
fosse, come se nulla dovesse accadere. Tutto procedeva come al solito, quando
cominciò una pioggia insistente. Nessuno ci fece caso, nessuno si preoccupò;
Noè, invece, era all’erta, ascoltava la mia voce ed eseguiva, attentamente, i
miei ordini; tutto fece, come ordinai. L’arca fu chiusa, mentre la pioggia, che
non aveva preoccupato nessuno, continuava a scendere, senza tregua. Quando
finalmente gli uomini si accorsero di ciò che stava accadendo, li colse la
disperazione. Nulla cambiò, però, sposa mia: come ben sai, dal grande diluvio
non si salvò alcuno, tranne l’unico obbediente, assieme alla sua famiglia ed al
bestiame che doveva restare in vita. Cosa ti fa capire, mia diletta tutto ciò?
Che ti fa capire, sposa cara?
Chi
prosegue nel male, chi procede nella disobbedienza si aspetti la rovina che
verrà, improvvisa, fulminea, inaspettata: prima al singolo colpevole, poi
collettivamente colpirò.
Vedi
come i giorni scorrono, apparentemente, uguali l’uno all’altro: chi fa il male
prosegue, senza recedere, chi commette gravi ingiustizie procede, senza
ripensamento; il ladro ruba e non si preoccupa di nulla; l’empio non cambia; il
superficiale e torpido non si dà pensiero. Così va. Così continua ad andare e
in tal modo procederebbe, all’infinito, se Io, Io, Gesù, non intervenissi a
ridestare le coscienze.
Sposa
cara, devo procedere come Dio Amore o come Dio rigore e giustizia perfetta?
Vorrei intervenire per tutti come Dio Amore, vorrei abbracciare ogni creatura e
condurla nel mio regno di felicità, illimitata; ma posso premiare
l’impenitente? Posso offrire gioia a chi disobbedisce, continuamente? Posso
permettere che l’onda limacciosa del male travolga anche i pochi giusti che
sono restati? La giustizia ha le sue regole: Io sono giustizia perfetta e
applicherò tutte le regole!
Ecco,
sono vicino ad ogni uomo e lo interpello; gli metto davanti il passato ed il
presente, gli prospetto il futuro. Sposa amata, l’ho detto e lo ripeto: sono
dinanzi ad ogni uomo e parlo al suo cuore. Sono il Padre, buono, che chiama a
sé il figlio per fargli notare i suoi errori passati e quelli presenti per
indurlo a correggersi. Gli prospetto anche qualcosa del futuro perché
s’incoraggi nell’obbedienza.
Ognuno
sia ben convinto di questo: sono dinanzi a lui come Dio Amore, come Padre
buono; inizialmente, dolce è il mio dire, tenero il mio agire. Sono accanto ad
ogni uomo della terra e richiamo ciascuno al suo dovere verso di me e verso il
prossimo.
Ti ho
già detto che nel cuore umano ci sono vie segrete, a me solo note: ebbene, mia
diletta, proprio in questo tempo, conclusivo, le sto percorrendo tutte in lungo
ed in largo per far comprendere alle mie dilette creature quanto sia
significativo questo momento storico, quanto sia importante capire e conoscere,
per tempo, le cose.
Se non
avverti cambiamenti importanti nei soggetti che ti sono più vicini non è perché
Io, Io, Gesù, li ho abbandonati o perché li ho trascurati; piuttosto, è vero
che essi continuano ad essere ribelli, sempre ribelli, continuamente ribelli.
Diletta, il ribelle non cambia mai. Si può essere ribelli lontani da me, Dio;
ma si può essere ribelli anche girando attorno ai miei altari. Credi che
manchino i grandi ribelli tra i miei stessi ministri? Credi che manchino i
grandi ribelli tra coloro che hanno sempre in bocca il mio nome e frequentano
ogni giorno la Chiesa? Dico che fra loro ci sono i più grandi ribelli che mi
offendono nel profondo, perché profanano i Sacramenti: sia quello della
riconciliazione sia quello dell’Eucarestia. Profanano, insieme, il ministro
indegno ed il penitente che, senza contrizione e pentimento, riceve
l’assoluzione.
Pensi,
amata, che i casi siano sporadici e limitati a quelli che tu stessa conosci?
No, dico. Non è così: ogni giorno tra coloro, che si accostano alla SS.
Eucarestia, ci sono tante profanazioni e le offese che ricevo da loro sono più
gravi di quelle che ricevo da quelli che mai si accostano ai Sacramenti. Posso
lasciare che le cose procedano in tale modo?
Guai a
coloro che si accostano indegnamente a prendere il mio corpo Santissimo! Guai
ai profanatori che si accostano a me solo per abitudine e non pensano a ciò che
fanno! Guai a questi stolti, insipienti, che non riflettono abbastanza: ebbene,
se essi bevessero una coppa di veleno, letale, esso farebbe loro meno male di
quanto non faccia il mio corpo, Santissimo e purissimo, preso indegnamente!
Sposa
amata, senti tremare il tuo cuore, alle mie parole; pensi: “Chi mai è degno di
assumere il corpo Santissimo di Gesù? Chi può ritenersi completamente degno?”
Non pensare così, mia sposa; certo, se guardiamo a questo, nessun uomo potrebbe
ritenersi tale; ma Io conosco ciò che ognuno può dare e quello che, invece, gli
è impossibile.
Vi
accolgo, anime care, così, come siete, quando avete fatto il massimo per
conformarvi al mio volere: non posso, certo, chiedere quello che non siete in
grado di compiere! Guai a colui che si accosta alla SS. Eucarestia in peccato
mortale! Deve prima confessarlo, dimostrandomi profonda e sincera compunzione e
desiderio di migliorare; diversamente, se pentimento non c’è, nemmeno
remissione ci sarà: il peccato resta non rimesso e di questo chiederò conto
anche al ministro indolente!
Sii
serena, sposa amata. Dammi tutto il tuo amore e prendi il mio, immenso,
infinito, ed esulta in esso.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
16.08.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
cari, se il mondo non migliora il suo comportamento, in breve tempo ci sarà una
grave sofferenza, purificatrice; Gesù ama, ama infinitamente il suo popolo, esso
dovrebbe essere guida e luce per gli altri popoli; ma così non è: il popolo
prediletto, quello che dovrebbe essere un faro, è divenuto un lucignolo
fumigante, la cui fiamma sta divenendo sempre più fioca.
Vedi,
figlia cara, vedi ovunque quante deviazioni, che poco fervore e come sta
diminuendo la carità tra fratelli: l’uno assale l’altro alle spalle, lo spia
per ingannarlo, gli prepara inciampi e tranelli.
Gesù ha
concesso ancora una stilla di tempo perché quelli che possono ancora intendere
intendano, quelli che hanno vista vedano e quelli che hanno udito odano. Anche
tu hai potuto ben constatare che poco è cambiato in questo ultimo tempo: chi ha
deviato continua a deviare, chi era nel torpore non si è svegliato, chi è
vissuto senza rendersi conto di vivere prosegue in tal modo!
Figli
cari, così non deve proseguire, così l’Umanità cerca la sua più grande rovina!
Questi messaggi, che Gesù mi permette di dare, voleranno nell’etere,
attraverseranno gli oceani; ma quanti li ascolteranno? Quanti hanno orecchi per
intendere ed occhi per vedere? Provo un immenso dolore, nel vedere tanta
durezza di cuore nei miei figli più privilegiati: dovrebbero lodare e benedire
Dio dalla mattina alla sera, per il grande dono che viene porto di giorno in
giorno, anzitutto, quello della vita, poi, per gli infiniti, che Gesù concede
ai degni ed agli indegni.
Nel
vostro paese vi sono Chiese dove si celebra ogni giorno la SS. Eucarestia.
Pensate che Dio, Dio dell’Universo, il Sommo Creatore, si offre a chi lo
desidera sotto le specie del pane e del vino: Dio, Somma potenza, si offre
all’uomo! Riflettete, figli, riflettete su questa, stupenda, realtà! Le Chiese
dovrebbero essere traboccanti, super affollate; invece, sono vuote e quei pochi
che entrano spesso lo fanno per abitudine, senz’amore, senz’anelito,
freddamente.
Ecco i
grandi doni sprecati, inutilmente: Dio dona con larghezza per Amore; l’uomo non
accoglie, per il gelo che ha nel cuore. Ebbene, ogni giorno si accostano alla
SS. Mensa poche anime, pochissime e di queste alcune, proprio indegnamente, che
offendono il Cuore Santissimo di Gesù.
Figli
cari, vi invito ancora, invito coloro che ancora non hanno capito l’immenso
valore del dono, invito tutti i figli a cibarsi ogni giorno del corpo
Santissimo. Accedete a quella mensa Santa; nutritevi e rinforzatevi, perché
Gesù si offre! Oggi potete, oggi vi è concesso; domani potreste desiderare
invano di accostarvi a tale cibo. Come il cibo nutre il corpo e lo fa crescere
sano e forte, se è buono e genuino, così la SS. Eucarestia costituisce il
nutrimento dello spirito: occorre nutrirsene ogni giorno, perché senza di esso
prende l’anima un languore di morte.
Piccoli
miei, se siete forti, se siete robusti nello spirito, potrete affrontare con
sicurezza ogni prova, la gioia non verrà mai meno, le energie si
moltiplicheranno e vincerete ogni battaglia, anche la più dura. Piccoli, vi
ripeto ciò che continuamente vi ho detto: tenetevi pronti, sempre pronti, voi
non sapete quando Gesù intenda venire, se in pieno giorno, oppure di sera, oppure
all’alba: nessuno lo sa. Non ci sarà da temere, se sarete sempre pronti col
cuore nel suo Cuore e la mente immersa nella sua luce. Chi si trova pronto
passerà di letizia in letizia: non esiste alcuna sciagura per il credente; la
morte stessa, che tanta paura fa, sarà un dolce abbraccio con Gesù.
Preparatevi,
figli, preparatevi e non permettete al nemico di avere nessuna vittoria.
Lasciatelo digrignare i denti e mostrare gli artigli, affilatissimi: se non gli
date spazio, non potrà proprio nulla. Programmate di accostarvi ogni giorno
alla mensa Santissima, preparata proprio per voi con immenso Amore. Chiedete a
Gesù che vi conceda questa possibilità. Chiedetelo e fate la vostra parte,
rinunciando a qualche piacere, anche lecito!
Tutto
per Gesù, fate tutto per Gesù!
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima