Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.08.97
Eletti, amici cari, ancora un poco e vedrete il mio
volto, ancora un poco e cesserà l’era del dolore, ancora un poco e vedrete,
tutti, lo splendore della nuova alba.
Sposa
cara, resta, serena, accanto al mio Cuore e non ti porre problemi che a te non
spetta porti. Il mio Amore è immenso per ogni uomo e non lascerò alcuni in
penombra, altri in piena luce: avranno luce sfolgorante coloro che ad essa
hanno anelato; avranno penombra quelli che questo hanno chiesto; avranno buio
coloro che questo si sono scelto. Ognuno avrà, secondo le sue opere.
Mia
diletta sposa, puoi pensare mai che il mio Amore si scordi delle creature
predilette che hanno fatto della propria vita un dono per me? No, questo,
certo, non accadrà: se soltanto un sospiro d’amore è un dono immenso davanti ai
miei occhi, cosa sarà una vita, volta a fare la mia volontà?
Vivi
nella letizia del cuore, sposa mia. Ti ho detto e ti ripeto che essa non solo
non verrà mai meno ma proseguirà in un crescendo che sfocerà nell’oceano
dell’eternità.
Quello
che sta per accadere, tu, in minima parte, lo conosci: te ne ho accennato più
volte. Ti ho anche detto che gioia volevo dare, grande gioia volevo offrire
alle mie creature predilette: questa doveva essere per gli uomini una
conclusione nella gioia non nel dolore. Ho creato, però, l’uomo libero, libero
di pensare, libero di operare, libero di scegliere. Due vie ho posto dinanzi a
lui: quella del bene e quella del male. Ho detto: a te, uomo, spetta la scelta:
se opererai il bene, secondo la mia volontà, avrai la vita in abbondanza,
godrai e sarai felice; se opererai il male, in disobbedienza a me, ne sentirai
le conseguenze fino in fondo. Ogni trasgressione è un debito, che deve essere
pagato: maggiore è il peccato, più alto il prezzo da pagare. Il primo salario
della colpa è l’infelicità, l’angoscia, la mancanza di pace.
Diletta
mia, oggi vedi un mondo tormentato da mille dolori, fisici e morali, un mondo,
lacerato profondamente, che non trova pace: c’è una profonda inquietudine,
generale. Questo, perché accade, mia diletta? Perché tanto tormento nel tempo
in cui la gioia dovrebbe scorrere a fiumi e la grande luce aver dissolto le
tenebre?
Gli
uomini hanno scelto la via della disobbedienza, la via del male. Volevo
mostrare il mio volto amoroso: Dio Amore volevo essere per ogni uomo. Sono un
Padre, amorosissimo, che vuole accanto a sé la sua famiglia in quest’ora, così
grande e così significativa. I piccoli sono corsi tra le mie braccia ora, come
allora, senza timore, senza dubbio; sono entrati nel mio Cuore per vivere
felici in questo, sicuro, rifugio. Ecco: i miei bambini, amati, sono tutti qui
e mi chiamano, m’invocano, mi baciano, non sono mai sazi di tessere le mie
lodi. Si incontrano e parlano di me, mentre camminano pensano a me, durante il
lavoro non smettono di pensarmi, nel sonno neppure si scordano di benedirmi.
Quanta gioia mi date, anime belle, che vi siete tuffate, senza paura,
nell’infinito oceano del mio Amore! Mi volete consolare, per la perdita di
tante anime che mi sono sfuggite e continuano a correre lontano da me!
Diletta
sposa, i piccoli più piccoli mi hanno cercato, mi hanno trovato ed ora vivono
nel mio Cuore, sicuri, al riparo; ma gli altri dove sono? Ho chiamato tutti; ma
solo pochi hanno risposto al mio invito. Ho imbandito una mensa di cibi
succulenti, di bevande deliziose, ma vedo ancora pochi che si cibano e molti
che si lasciano morire d’inedia, pur vivendo in tanta abbondanza.
Sposa
mia, molti pensano: “Ebbene, verrà un momento, nel quale mi deciderò, verrà un
momento, nel quale prenderò la giusta decisione; per ora voglio divertirmi,
voglio spassarmela. Desidero godermi la vita, a modo mio”. A quest’uomo dico:
stolto ed insipiente è il tuo modo di pensare: ciò che oggi non fai domani non
ti sarà concesso di farlo. Il male, che compi, con la disobbedienza dovrai
ripararlo tutto. Il rischio che corri è assai alto, perché Io, Io, Gesù,
giungo, come un ladro nella notte, in punta di piedi, e neppure avrai il tempo
di dire: “Gesù, perdona!”.
Mia
piccola, sappia il mondo intero che è alla vigilia dei più grandi avvenimenti,
quelli che ho preannunciato: essi saranno splendidi per chi ha creduto, operato
il bene ed obbedito, ma saranno assai dolorosi per chi si è voluto creare una
logica di comodo ed ha indotto altri a fare altrettanto.
Gli
uomini d’oggi non hanno voluto comprendere che Io sono sempre lo stesso Dio:
quello di ieri sono oggi; quello di oggi sarò domani. I cambiamenti sono propri
dell’imperfezione: in me c’è la perfezione e quello che ho detto, quello che ho
ordinato rimane sempre valido in ogni momento della storia. Ho dato delle
Leggi; ho inciso nel cuore di ogni uomo queste Leggi: nessuno osi pensare che
prima erano valide, poi, coll’andare del tempo, devono essere modificate!
Prendete
i Comandamenti, ed esaminateli con cura, ad uno ad uno! Seguiteli, uomini del
mondo, seguiteli e chiedetemi luce per comprenderne ogni sfumatura!
Vedo
intorno una trasgressione generale, una disobbedienza generale. Accade ora
quello che mai in passato è accaduto in simile modo: ognuno si crea leggi
personali, speciali, di comodo; spesso osa accostarsi ai Sacramenti, senza
neppure consultare un ministro del culto; talora cerca quello cieco e zoppo che
possa approvare la sua cecità e giustificare ogni debolezza.
No,
sposa amata, questo procedere è assai pericoloso! Cercate i miei ministri più
impegnati e zelanti, andate lì, dove splende la mia luce. Aprite il cuore e
lasciate che il mio raggio lo attraversi; concedo il perdono a chi lo chiede,
pentito e lacerato per gli errori commessi; non concedo alcun perdono a chi
prosegue il folle gioco di accostarsi al Sacramento della riconciliazione,
senza avere nessuna intenzione di cambiare vita.
Sposa,
dillo e ripetilo, non ti stancare di dirlo e di ripeterlo: senza contrizione,
senza pentimento sincero, senza decisione di emendarsi, non c’è perdono!
L’assoluzione data da un ministro, compiacente, non è valida. Guai, dico: guai,
ripeto: guai a quei pastori che accarezzano le mie pecore e dicono: “Va tutto
bene. Va tutto bene”, mentre dietro l’angolo c’è il lupo vorace, pronto a
sbranarle! Esse periscono, periranno, ma della loro vita chiederò conto al
pastore negligente!
Badate,
ministri miei, badate di fare bene il vostro dovere: se solo un’anima si perde,
per colpa vostra, dovrete renderne conto a me e vi dico, vi ripeto che il
debito contratto sarà assai salato!
Diletta
sposa, nessun minimo timore deve attraversare la tua mente: la mia, amata,
sposa riposerà, felice, sul mio Cuore anche nel momento del grande travaglio
generale, specialmente, allora.
Vivi
nella gioia più profonda, nella pace immensa, che ti dono. Offrimi ogni istante
di questo, grande, giorno che è sorto.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.08.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli,
amati, figli, Gesù vi rinnova le sue promesse, Gesù vuole darvi sempre nuova energia,
perché il momento è difficile, è assai difficile. Sentite innumerevoli voci che
v’inducono al male, mentre sono sempre più flebili quelle che si oppongono.
Siate saldi nella fede, siate granitici nella vostra posizione e non permettete
al male alcuna, minima, vittoria. Gesù vi ha preparato cose stupende e le ha
preparate per l’intera Umanità; ma quanti sono coloro che dovranno rinunciarvi,
che dovranno andarsene, silenziosi e tristi, senza gustare le grandi delizie!
Piccoli,
Gesù mi ha concesso da anni di parlare ai miei figli, di prepararli al grande,
lietissimo, evento. Ho detto tante parole, ho invitato, pregato, supplicato,
versato lacrime, anche lacrime di sangue. Il mio parlare è stato chiaro e
semplice, mi sono servita dei piccoli più piccoli per parlare al mondo intero;
poco sono ascoltata, poco sono stata ascoltata! C’è chi non crede, c’è chi è
diffidente, chi non bada neppure a queste “cose”, tanto è preso da quelle del
mondo. Gli stessi ministri di mio Figlio spesso sono increduli. I grandi doni,
che ogni giorno vengono elargiti dal Cielo, restano in massima parte
inutilizzati; ma Dio non si è stancato di offrirli, tanto è il suo Amore per
ogni uomo! L’ha fatto e lo farà ancora, ma ormai per poco: la grande clessidra
del tempo sta per essere capovolta; segno, evidente, che siamo giunti, figli
cari, all’anno zero dell’Umanità! Tutto nuovo, tutto diverso: ogni cuore sarà
per Dio e Dio sarà per ogni cuore.
Qualcuno,
dentro di sé, dice: “Guardando quanta tiepidezza e gelo ci sono intorno, com’è
possibile che in sì breve tempo ogni cuore torni a Dio?” Figli, è possibile e
avverrà; come? Opera di Dio, opera stupenda di Dio, opera meravigliosa di Dio
Amore, potenza, Somma bontà! Vedrete cambiare le tenebre in luce. Vedrete
sparire la menzogna e trionfare la verità. Vedrete schiarirsi l’orizzonte cupo,
fino a tingersi dei più splendidi colori di un’alba senza tramonto. Vedrete il
Cielo sgombrarsi da ogni nube ed il vento divenire solo brezza dolce e soave.
Vedrete il Paradiso dischiuso come un grande, magnifico, fiore e le anime sante
passate confondersi con quelle unite ai loro corpi. Vedrete schiere di angeli,
come neve fitta e candida, scendere e salire; sentirete, incantati, il canto
soavissimo che vi farà andare in estasi. Vedrete le alte montagne danzare dalla
felicità e le acque ribollire, per l’emozione. Ogni uomo si riconcilierà con
l’altro e il nemico non esisterà più. Figli cari, il vocabolario perderà alcune
parole, che oggi vengono ripetute troppo spesso: odio, discordia, inimicizia,
guerra, dolore, tormento; infine, verrà cancellata anche la parola morte e mai
più comparirà. C’è da essere lieti ed esultare di gioia?
Figli,
operate in modo da non avere nessuna delusione nel momento in cui verrete
chiamati per nome, ad uno ad uno. Non accada a nessuno di voi di doversene
andare via, piangente e pieno di dolore. Seguite le mie parole: nessuna resti
inascoltata! Quanto amore sa dare una mamma al suo bambino? Pensate a questo.
Ebbene, Io sono una Mamma speciale che sa amare, immensamente, e vuole col suo
Amore condurre a Gesù ogni figlio per godere la più sublime felicità.
Ancora
per un poco posso parlare, posso apparire, posso istruirvi: è vicino il giorno,
nel quale non parlerò più, non apparirò più, non vi istruirò più. Allora
dovrete utilizzare il patrimonio che avete accumulato in questi anni, il
patrimonio, costituito da ricchezza spirituale.
Fate
come le ingegnose formichine che non lasciano neppure una briciola, non
dimenticano neppure un chicco, ma portano tutto al sicuro nella loro casuccia e
si preparano, così, ad affrontare in pace il gelido inverno.
Dio vi
dona giorni preziosi, attimi preziosi: non trascurate nessuna occasione; date
più che
potete a
Dio e prendete ciò che vi dona, ringraziando, perché, figli, non vi spetta
nulla per diritto, ma tutto vi viene offerto, per la sua bontà, infinita.
Adorate,
adorate, adorate Gesù: sia per lui il primo pensiero del mattino e l’ultimo,
prima di
prendere
sonno. Ora sono vicina a ciascuno di voi e vi accarezzo, vi benedico. Gesù è
qui ed il suo sguardo è dolcissimo!
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima