Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
22.08.97
Eletti, ecco il nuovo giorno, dono del mio Amore.
Vivetelo, intensamente, secondo il mio volere; siatemi fedeli nel pensiero e
nell’azione: quando verrò, godrete la più grande gioia.
Sposa
amata, vedi come i giorni si susseguono, tutti grandiosi, tutti importanti,
tutti unici per ogni uomo. Non lasciate che scorrano infruttuosamente; vivete
bene la vostra vita, cogliendo come cosa preziosa ogni istante di vita, che vi
dono. Questo tempo, che vi concedo, è unico, è l’ultimo, è decisivo; siatene
consapevoli e non sprecatelo!
Sposa
mia, tempo fa ti mostrai alcune scene avvenute nel mondo: vedesti coi tuoi
occhi ciò che accade ovunque in questo momento così significativo della storia
umana. Ebbene, oggi ti conduco ancora per le vie della terra per mostrarti la
stessa scena, ben poco cambiata. Vieni, amata, vieni ed osserva come le grandi
città sono stracolme di stolti ed insipienti che hanno bruciato la loro
esistenza e continuano a farlo senza pensare che ogni giorno potrebbe essere
l’ultimo, che ogni istante quello decisivo.
Ecco la
strada di una grande città di notte: vedi delle facce smarrite e stanche che si
aggirano in cerca del falso piacere, entrando ed uscendo da locali, dove c’è
musica assordante. Vieni, entriamo; ecco un aspetto, dolorosissimo, della vita
umana: qui sono presenti giovani che potrebbero fare cose assai utili alla
società, per la loro giovane età, essendo pieni di vigore. Eccoli, sposa mia,
eccoli qui, come bruti senz’anima, pieni di alcool, storditi ed instupiditi
dall’uso degli stupefacenti. Guarda questo gruppo nutrito di stolti che
bruciano il tempo prezioso ed i doni splendidi, che Io offro; guardali ad uno
ad uno: questi sono figli di gente ricca che ha accumulato tanto per poi
trovarsi nulla nelle mani. Essi hanno il grande vuoto nel cuore, perché hanno
lasciato la mia mano che voleva condurli alla salvezza. Tu pensi: “Questi sono
giovani e possono redimersi, possono mutare vita. Passati questi bollori,
cercheranno te, Dio, unica ricchezza, unico Amore, al quale anelare.”
Non è
così, mia diletta, non è così: per quel gruppo che ti ho mostrato questa è
l’ultima notte; dopo di questa altre non ce ne saranno, perché fra qualche ora
per essi scende l’ultimo granello di sabbia della clessidra: il loro tempo è
finito e si devono presentare al mio tribunale.
Guarda
in quale condizioni si trovano: non sono in grado di pensare, di parlare, di
decidere di cose importanti; hanno la mente offuscata, strisciano come bruti
per terra e mai prenderanno il volo.
Diletta,
Io, Io, Gesù, guardo queste, mie, creature, nate per la felicità, create per la
felicità: hanno in mano l’ultimo pugno di istanti e li sprecano in questo modo,
assurdo e folle! Quale possibilità hanno quelle anime di salvarsi? Non avranno
nemmeno il tempo di dire: “Signore, perdono! Signore, perdono!” Per loro la
scena si chiuderà in tragedia.
Piccola
mia, il grande tesoro, l’immenso tesoro, che possiede l’uomo, è l’anima: deve
curarla, deve operare, attivamente, in vista della sua salvezza. L’unico
obiettivo della sua vita deve essere questo. Sposa amata, a nessuno è concesso
di sapere quando si concluderà la sua vita. Io, Io, Gesù, nascondo questo
giorno all’uomo: egli deve essere sempre pronto, perché Io giungo, come un
ladro, in punta di piedi, giungo di giorno o di notte, all’alba o al tramonto e
prendo ciò che voglio, quando voglio, come voglio, perché tutto mi appartiene.
Sposa
cara, perché l’uomo d’oggi è così spensierato, da non pensare mai al suo
destino eterno?
Soffro,
soffro, terribilmente, per ogni anima che si perde! Oggi se ne perderanno tante
che non hanno saputo cogliere l’occasione propizia, che Io ho concesso! Ho
mandato il mio Vicario in terra in una città che è diventata quasi pagana, dopo
venti secoli di cristianesimo. Egli parla per condurre a me il mondo dei
giovani; ognuno ascolti, attentamente, e rifletta sulle sue parole: tornino a
me i giovani ed abbandonino la vita spensierata. Io, Io, Gesù, li chiamo ad uno
ad uno: non sprechino la grande ricchezza della gioventù, non brucino questo
bene, prezioso, come quelli che hai visto nella scena.
Sposa
cara, se il mondo torna a me, finiranno le grandi tribolazioni e le vere
sciagure, l’uomo vivrà in pace e godrà già sulla terra le gioie anticipate del
Paradiso.
Colgano
i giovani, affluiti in grande quantità, colgano l’occasione, propizia che oggi
offro loro! Ognuno rifletta e faccia riflettere; ognuno maturi ed aiuti a
maturare in fretta, perché il tempo non c’è, mia amata, il tempo finale è
questo e l’ora sta per giungere. Queste sono occasioni uniche: parlo a tutti i
giovani del mondo, che tanto sono cari al mio Cuore, parlo attraverso le labbra
e la figura di un anziano Papa che conduce bene la barca che gli ho affidato.
Se l’è scelto la Madre mia Santissima e lo tiene strettamente per mano. Accanto
a lui c’è ella che sostiene il figlio, anziano e tanto stanco, chiamando a sé
tutti gli altri perché nessuno si perda, ma ognuno possa raggiungere il suo
posto, preparato già dal Padre.
Piccola
mia, tutti si chiedono come faccia questo, grande, pastore ad affrontare tanti
sacrifici, fatiche e tormenti, indicibili. Come fa? Si chiede il mondo che, pur
sviato, guarda a lui con interesse. Egli è sostenuto dalla Madre mia Santissima
che non lo lascia mai solo.
La
tenerissima e soave Madre chiama tutti i figli, perché il tempo decisivo è
giunto: è questo. Sono le ultime pagine di una storia che è destinata a
concludersi in brevissimo. Ella desidera che la conclusione sia vittoriosa per
tutti perché il nuovo Libro non resti con pagine vuote, ma porti scritti i nomi
di tutti i suoi figli, perché nessuno se n’è perso lungo il cammino.
Amata,
vedo il tuo viso assai triste e pensieroso: pensi ai giovani del mondo così
smarriti e dubbiosi in una società sviata e ribelle che propone loro esempi
negativi in grande quantità. Amata, sia sempre intensa la tua preghiera:
neppure un secondo deve passare vuoto. Vedrai, vedrai quali cose stupende farò
anche per costoro: molti si sveglieranno, molti si apriranno alla mia luce e
succhieranno, avidamente, la goccia di rugiada Santa, che Io farò cadere.
Non
rattristarti, perché a nulla serve la tristezza. Sia felice il tuo cuore, pieno
di speranza e fiducia in me. Non avrà nulla chi rifiuterà, continuamente; ma
colui che mostrerà buona volontà potrà godere le più grandi gioie, presto,
assai presto.
Oggi
parlerò al cuore di molti giovani che nei giorni che seguono devono restituirmi
tutti i beni preziosi, che a loro ho donato. Parlerò col loro linguaggio e si
presenteranno a me nella veste adatta per essere salvati.
Opera
con la preghiera, diletta. Opera, attivamente, e non darti pensiero di altro.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
22.08.97
La Mamma parla agli eletti
Figliolini
cari, stringetevi tutti col vostro cuore intorno a me, statemi vicini, come
bimbetti alla loro madre e non avrete paura. I tempi sono difficili, tanto
difficili, ma Io vi salverò: statemi vicini e non vi accadrà nessuna sciagura.
Gesù mi ha mandato nel mondo per prepararlo ad un grande mutamento: dove c’è
tanto dolore egli desidera dare gioia, dove c’è tormento pace e serenità. Gesù
mi ha mandata, per Amore, ed Io vengo a voi con immenso Amore tutti i giorni.
Guardate il mio volto amoroso, guardatelo con gli occhi del cuore e proseguite
nel cammino di luce, proseguite, fiduciosi, perché Io sono con voi. Oggi il
nemico è assai forte: tende insidie di ogni genere, volendo distruggere e
straziare, separare ed ingannare. Siate saldi, saldi nella fede e ferventi
nella preghiera: figli, cari figli, chi prega si salva e diviene forte per
affrontare qualunque pericolo; chi non prega è come un uomo disarmato che va ad
affrontare una dura battaglia e certo resterà sconfitto!
Qualcuno
mi chiede: “Mamma, quanto dobbiamo pregare?” Io vi dico, eletti, figli amati:
sempre, sempre col cuore; mettete il vostro cuore in quello di Gesù e state
sempre con lui. Così, la vita della terra diverrà un Paradiso, i vostri
problemi saranno facili da risolvere ed ogni nodo facilmente risolvibile. La
fede, figli cari, è come un fiore che va annaffiato, continuamente, con l’acqua
della preghiera. Che accade ad un fiore, quando non lo si bagna mai? Esso si
secca e muore. Dovete pregare, pregare sempre, pregare, incessantemente; non
basta un giorno, non basta una volta ogni tanto: sempre, figli, sempre dovete
stare uniti a Gesù ed a me. Guardo quello che accade nel mondo, guardo ciò che
avviene nelle anime: quanta tristezza provo, nel vedere tanti figli che non
ascoltano le parole che Dio rivolge loro e quanti che restano immersi nel
peccato e rimandano, rimandano la conversione! Il nemico è all’erta, non perde
un solo istante: certo, si avventa contro i più deboli perché sa di avere
facile vittoria.
Dio
chiama, chiama ogni uomo. Figli, sappiatelo: nessuno si perde, se non vuole,
nessuno si perde, se non vuole perdersi. Chi non prega, chi non si accosta ai
Sacramenti, chi continua a stare nel peccato, grave, costui non desidera la
salvezza. Dico a voi, figli, che seguite le mie parole e mi offrite il vostro
cuore: cercate di liberarvi anche dei peccati più lievi; ogni peccato, miei
piccoli, è una offesa fatta a Gesù. Se voi lo amate tanto, sforzatevi di dargli
sempre gioia col vostro comportamento, mai dolore! Esaminatevi con attenzione e
cercate di capire qual è la piccola mancanza che fate più frequentemente;
metteteci, quindi, tutta la buona volontà, chiedendo sempre aiuto a Gesù.
Cominciate, quindi, ad evitare l’occasione: il resto verrà da sé.
Piccoli
miei, vi ho chiesto sacrifici e piccole penitenze; quelle, che voi vi imponete
per amore di Gesù, si trasformeranno in gioia e grazia e alleggeriranno le pene
di molti fratelli.
Oggi vi
invito a pregare per le anime del Purgatorio tanto tanto sofferenti: non vi
scordate mai di loro: per la vostra carità, esse possono vedere alleggerite le
loro, pesanti, pene.
Piccoli,
le notizie che sentite per televisione o dal giornale vi dànno tanta tristezza
e vi creano talora smarrimento. Accadono crimini atroci: uomini, trasformati in
lupi rapaci, che assalgono persone innocenti: pregate figli! Pregate,
incessantemente, affinché il mondo torni a Dio; diversamente, di queste,
terribili, notizie ne sentirete in continuazione. Non dite: “Perché Dio
permette? Perché permette tanto dolore?”
Il male non
viene da Dio, figli cari: è l’uomo che lo attira su se stesso con la continua
ribellione ed inosservanza delle Leggi Divine! Pregate ed ogni dolore diverrà
gioia. Preghino gli uomini, preghino con tutto il cuore e tutto cambierà,
presto!
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima