Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
24.08.97
Eletti, parlo a voi con Amore, vengo a voi con
Amore. Avete scelto il mio Amore e ne godrete le sublimi delizie.
Sposa
amata, ho scrutato il cuore dell’uomo, ho esaminato i pensieri della sua mente:
i cuori non mi amano; le menti non mi pensano. Diletta, del mio Amore nessuno
si cura, dei miei doni nessuno si accorge: non sono amato, non sono desiderato!
Pochi anelano a me, molti mi respingono e non mi pensano mai.
In
questa terra, così gelida, scenderò tra poco. Mia amata, questo è il tempo del
mio ritorno, non altro. Un giorno dissi, nella mia preveggenza: troverò la fede
sulla terra, al mio ritorno? Vidi tanti cuori gelidi e tante, tante menti
annebbiate; ma vidi anche un esiguo gruppo di anime belle, luminose, come poche
prima, tutte per me, tutte mie. Fui felice di vedere che c’era chi mi
attendeva, che c’era ancora chi mi amava e mi dissi: queste saranno la mia
consolazione; con esse vivrò sulla terra e, per esse, la renderò bella e piena
di ogni delizia. Tanti piccoli farò nascere, tanti, tanti ne voglio vedere; le
loro manine si congiungeranno per pregarmi, le loro labbrucce pronunceranno,
come primo, il mio nome Santo. Io, Io, Gesù, mi compiacerò di loro ed essi
godranno la mia presenza viva tra di loro.
Sposa
amata, molti intuiscono che qualcosa ha da venire, ma non sanno cosa né quando
né come avverrà; credono che sia un’idea che si affaccia di tanto in tanto alla
loro mente. Se, invece di essere così superficiali, guardassero ai segni, così
manifesti ovunque, se invece di indugiare nel dubbio, cogliessero subito questa
intuizione per prepararsi, per essi la vita si trasformerebbe e diverrebbe
splendida poesia.
Quanti
indolenti vedo, quanti che hanno tutto per progredire e invece non avanzano di
un passo!
Sposa,
sposa cara, Io, Io, Gesù, vengo in un mondo che non mi aspetta, non mi aspetta,
neppure lontanamente. Ho chiamato, ho annunciato il mio ritorno, ho rinnovato
le mie promesse, ma la terra è popolata da sordi e ciechi che non vogliono
udire la splendida nuova né vedere i segni precursori. Per consolarmi mi volgo
ai miei consacrati, mi dico: almeno loro che mi hanno offerto la vita
dovrebbero attendermi, dovrebbero essere pronti. Durante la Santa celebrazione
Eucaristica ripetono frequentemente: “In attesa della tua venuta” e non si
soffermano mai un attimo su questa frase, non riflettono sul fatto che ci sia
un giorno della mia venuta, un giorno, nel quale Io tornerò.
Sposa
amata, i miei consacrati sono i primi a non credere nel mio prossimo ritorno;
sanno, sì, che Io ritornerò, ma non immaginano neppure lontanamente che Io, Io,
Gesù, sono sulla soglia e li osservo, vedo il loro cuore così freddo e
distaccato da me, vedo la loro mente così piena di idee mondane e sento tanta
tiepidezza nei loro discorsi. Sposa amata, dal cuore ardentissimo, solo in
quelle anime, come la tua, trovo fiamma ardente d’amore: nei miei ministri c’è
tanta tiepidezza che mi sento raggelare! Il mio nemico esulta ogni volta che
riesce a vincere su di un mio consacrato; conta le sue vittorie: ormai non si
contano più; ma ce n’è uno che lo fa soffrire oltremodo, un consacrato che non
gli permette vittorie, ma gli offre sconfitte continue: ecco, amata, davanti a
te il mio anziano Vicario, saldissimo nella fede, coraggioso, fino all’eroismo,
sostenuto dalla Madre mia che gli mette vigore sempre nuovo.
È il
figlio prediletto che le ha detto le parole più belle: “Totus Tuus”. Egli si è
offerto tutto a lei, dolcissima Madre, ed ella lo guida con tenerezza materna e
lo difende da ogni assalto.
Quando
una mano assassina osò colpirlo, ella era lì e deviò la pallottola che non colpì
parti vitali: il grande Pastore doveva guidare ancora a lungo il suo gregge
che, senza di lui, si sarebbe disperso.
Amata,
fino a quando ci sarà questo timoniere, la barca andrà avanti anche in mezzo ai
terribili marosi; ma, quando Io taglierò lo stame della sua vita per
accoglierlo nelle mie braccia amorose, allora, diletta, ci sarà la grande
rovina!
Credono
gli uomini, s’illudono che le cose nell’immediato futuro andranno migliorando,
pur non facendo il mio volere; s’illudono gli uomini della terra di creare essi
da soli un mondo giusto, senza guerre. Parlano di pace proprio coloro che hanno
il cuore pieno di odio e rancore! Parlano di giustizia proprio coloro che non
la praticano nella loro vita! Chi può dare pace, se non chi la possiede, e chi
la giustizia, se non chi l’ha in sé? Possono dare questi stolti ciò che non
posseggono?
Mia
diletta, i grandi della terra parlano di cose che non conoscono e promettono
quello che non potranno mai dare. Senza di me, l’uomo non può far niente: non
costruisce e si affatica invano.
Gli
uomini d’oggi sono montati in grande superbia, a tal punto che osano pensare di
fare ogni cosa senza di me; osano dire che di me si sono sbarazzati, ripetono
ai giovani che Io non esisto e che ogni cosa creata si è sviluppata per una
forza arcana, che neppure essi riescono a spiegare!
Stolti
ed insipienti: tutto ho creato Io, Io, Gesù; tutto il creato è uscito dalla mia
mente! Come si fa a dire simili sciocchezze? Tutto parla di me! Se interroghi
il Cielo, ti risponde: “Il mio Divino creatore mi ha fatto”; se interroghi il
mare, risponde: “Il mio Divino Creatore mi ha plasmato”; se interroghi tutte le
umili creature, daranno la stessa risposta. Solo l’uomo osa negare la più
grande verità!
Piccola
mia, ripetilo, ripetilo alle piccole creature predilette, che anche quest’anno
saranno affidate a te. Ripetilo, mia diletta che Io, Io, Gesù, ogni cosa ho
operato, per Amore. Parla di me con le giovani vite, che ti ascolteranno, e
getta nel loro cuore il seme santo, che Io, Io, Gesù, ti dono: vedrai sotto i
tuoi occhi sbocciare questi semi e crescere le piantine di giorno in giorno.
Non a caso, ti ho messo in quel posto che occupi: già l’hai ben compreso.
Voglio che nei giovani cuori sia sempre vivo, sempre più vivo l’anelito verso
di me. Opera, diletta, opera con amore in quella parte di giardino, che Io, Io,
Gesù, ti ho affidato: al mio ritorno lo troverò pieno di nuovi germogli, Io lo
irrigherò con la mia acqua e vedrai che meraviglie contempleranno i tuoi occhi!
Guai,
sposa amata, guai a chi opera in modo da allontanare i piccoli da me! Guai, tre
volte guai a chi li scandalizza! Grande rovina preannuncio a coloro che mi
allontanano i piccoli, insegnando loro la trasgressione e la disobbedienza:
meglio sarebbe per loro non essere mai venuti alla luce!
Parla ai
piccoli, mia cara, parla della mia infinita bontà. Dì pure che, se essi
cammineranno bene, avranno una vita felice, come mai prima; non abbiano paura,
perché Io, Io, Gesù, li amo tanto e preparo a ciascuno di essi un futuro
radioso.
Quando
avverranno fatti, che incuteranno un po’ di paura, a te do il compito di
rassicurarli ed incoraggiarli: chi cammina per la mia via sta già per
incontrare il mio volto amoroso.
La mia
presenza, dillo, ripetilo per chi non ha ben compreso, la mia presenza sarà
viva e mi vedrete faccia a faccia, così, come vi vedete fra voi. Esulta, sposa.
Donami ogni istante della tua vita.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
24.08.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
miei, siate gioiosi, perché vivete nella luce di Dio. Il mondo è triste ed
angosciato, è turbato e smarrito, perché ha rifiutato Dio.
Figli, i
miei richiami sono continui, ma pochi li ascoltano e ancora meno li mettono in
pratica. Voglio che i miei figli cambino vita: desidero vederli tutti felici.
Gesù mi ha mandato a precederlo, perché vuole che Io gli prepari la strada:
ogni uomo deve tornare a lui col cuore e con la mente. Le mie parole hanno
attraversato gli oceani; ma il mondo non vuole ascoltare una Mamma che è tanto
preoccupata per la sorte dei suoi, diletti, figli.
Oggi,
figlia cara, è il giorno del Signore e tu cerchi di dare tutto il possibile a
Dio; consacri a lui ogni pensiero, ogni azione, ogni attimo della giornata. Sei
preoccupata di dargli il massimo.
Piccola
mia, quanti, invece, hanno pensato solo allo svago, al divertimento, alla gita
ed ai passatempi, senza neppure alzare un solo sguardo a Dio che ha permesso
loro di potersi concedere tante cose! Figli cari, quello che possedete è dono
di Dio, ogni istante di vita è offerta del suo Amore. Capitelo tutti, piccoli
miei; non accada che venga compreso troppo tardi, allorché non c’è più niente
da aggiungere o togliere!
Piccola
mia, talora ti vedo triste e pensierosa, osservando il comportamento gelido di
tante persone, anche di famiglia o comunque tanto care al tuo cuore. L’amore si
è andato sempre più raffreddando e prevale l’interesse egoistico su tutto,
anche sui più teneri affetti. Pensa a quanta ingratitudine c’è nei riguardi di
Gesù, egli ha spalancato il suo Cuore al mondo perché ogni uomo trovi rifugio,
ha preparato una reggia splendida per le sue creature predilette, poi ha
mandato i suoi angeli a chiamare ognuno perché entri e goda le sublimi delizie.
Quanta tenerezza, quante premure da parte di mio Figlio Santissimo e quanta
ingratitudine, invece, da parte degli uomini che non solo non ringraziano per
tante attenzioni, ma non le prendono proprio in considerazione, si rincorrono
per contendersi un pugno di cenere, che il primo vento si porterà via! Cercano
le ricchezze del mondo, anelano a ciò che non è duraturo, che non conta nulla e
tralasciano il vero bene!
Figli
insipienti, quanti siete e quanto dolore mi date! Passano i giorni, si
alternano le stagioni, fugge il tempo, prezioso, donato come supplemento dalla
misericordia infinita, fugge; ma non viene apprezzato né colto né utilizzato!
Piccoli,
voi continuate a dare tutto, offrite tutto a Gesù che ha preparato una bella
sorpresa per tutta questa Umanità. Nessuno lo aspetta, nessuno si sta
preparando alla sua venuta, anche i suoi più vicini, quelli che a lui si sono
consacrati, la immaginano lontana, lontana: verrà in un mondo dove non è
aspettato né dai grandi né dai piccoli. Lo so che voi siete pieni di amore per lui:
vedo il fuoco che avete nel cuore. Ma quanti siete? Un piccolissimo manipolo!
Per voi
verrà e per voi farà cose stupende. Vedete, siete in pochi, ma al momento del
suo ritorno qualcuno in più ci sarà, se voi sarete perseveranti, perseveranti
nell’amore. Pregate. senza interruzione, non solo con le labbra, ma anche e
specialmente col cuore. Sapete che la preghiera tiene lontano il nemico? Sapete
che di nemici di Dio si è riempita la terra? Sono dovunque in gran numero e,
come leoni ruggenti, si aggirano di qua e di là, ma voi, col cuore sempre
rifugiato in Dio, siete come fortezze invulnerabili.
Chi
prega, chi prega col cuore non corre pericolo; ma coloro che non pregano si
preparano a feroci attacchi. Pregate! Pregate! Pregate anche per quelli che non
pregano. Adorate! Adorate! Adorate anche per quelli che non adorano! Gesù opera
con potenza: la vostra preghiera aiuterà i miseri a capire, i deboli a
rialzarsi, i torpidi a svegliarsi.
Oggi,
giorno del Signore, dovete moltiplicare le vostre offerte per compensare
l’ingratitudine e la disobbedienza di molti. Perseverate!
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima