Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

02.09.97

 

 

Eletti, amici cari, siate miei nel cuore e nella mente: alla breve tribolazione seguirà la gioia, senza fine, con me. Chi mi ha accompagnato sulla Croce starà, eternamente, con me nella gloria.

 

 

Sposa amata, il mondo non vuole capire: anche il tempo, concesso come supplemento si sta consumando giorno dopo giorno. La grande clessidra si sta svuotando, completamente. Perché questo, mio, popolo non vuole mettere giudizio? Perché non vuole tornare a me che solo gioia e pace voglio offrire?

Il mio sguardo abbraccia il mondo intero e osservo la vita dei grandi della terra, osservo il comportamento dei piccoli: tutti deviano, tutti procedono non secondo le mie Leggi, ma contro le mie Leggi e lo fanno, ormai, apertamente, senza alcuna vergogna. Non c’è più chi si vergogni del proprio peccato e c’è, addirittura, chi si vanta di esso, chi ritiene di essere evoluto, perché trasgredisce.

Sposa mia, il male non ha più limiti e i cuori si sono sempre più allontanati da me. Chi deve dare esempio offre, invece, scandalo e chi dà scandalo non prova contrizione alcuna del male che fa, ma procede di male in peggio. Questa è la situazione del mondo, questa si presenta alla vigilia del mio grande ritorno! Io, Io, Gesù, vedo ogni cosa: sono Dio e tutto posso fare, ma nulla contro la volontà umana. Ho chiamato e non sono stato sentito. Ho gridato, ma il mio popolo si è tappato gli orecchi per non udire. Ho mostrato grandi prodigi: ancora niente. Quando capirà questo popolo mio?

Tutti deviano lontano da me: chi va a destra e chi a sinistra. Quelli che dovevano essermi vicini sono corsi ancora più lontano degli altri: sono solo, solo e triste con i piccoli più piccoli! Questi non mi hanno lasciato: mi guardano con amore, mi restano fedeli, mi adorano giorno e notte, senza badare alla fatica ed al sacrificio. Sono sulla soglia ed osservo tutto, scruto i cuori e le menti e vedo quanta follia c’è dovunque: pur operando male, i deviati si aspettano il bene, pur operando il male, s’illudono di avere un futuro radioso, pur operando il male, alzano il capo per vantarsi davanti agli uomini del loro operato e davanti a me cercano scuse, pretesti, sperando che Io, Io, Gesù, li accolga così, come gli uomini li accolgono.

Sposa cara, quanta insipienza vedo dovunque! Quanto è cresciuta la stoltezza ed è diminuita la saggezza! Si è creato nel cuore un vuoto, incolmabile, è tale perché la volontà è fiacca, il cuore gelido e la mente annebbiata.

Mia diletta, questo è il tempo del maggiore trionfo del nemico; questo, invece, avrebbe dovuto già essere il momento della sua, grande, sconfitta. Trionfa il maledetto, perché gli uomini hanno preferito seguire lui piuttosto che seguire me, Dio, obbedire a lui piuttosto che obbedire a me, Dio, sottomettersi al suo volere, piuttosto che al mio. Ormai le offese che gli uomini mi fanno non si contano più! Sempre l’uomo ha disobbedito, ma in questo modo mai: hanno riconosciuto il proprio errore i peccatori, prima o dopo, ma hanno chiamato il male col suo nome! Ora questo non avviene, questo non accade più: il male si osa venire chiamarlo bene, l’ingiustizia passa per giustizia, l’involuzione per progresso.

Ecco, diletta, un quadro del mondo d’oggi. Lo mostro alla mia, piccola, sposa ed attraverso di lei anche agli altri perché capiscano qual è la situazione generale e quali le conseguenze, necessarie.

Piccola, l’ho spiegato più volte: ogni debito va saldato, fino all’ultimo spicciolo; richiede la giustizia che siano saldati i debiti. Se questo è valido presso gli uomini, quanto di più lo sarà presso di me, Dio. Riflettete, miei, piccoli, fedeli, che avete orecchi per sentire la mia parola; riflettete, qual è il prezzo che devo far pagare a questa Umanità, così spensierata e superficiale. Quale debito ha messo insieme questa generazione, così deviata! Ho detto che sono sviati i grandi e, dietro di loro, i piccoli: tutti procedono con insipienza, senza badare alle conseguenze. Rifletti, piccola cara, rifletti sulle mie parole: se un uomo fa un debito, poi ne aggiunge un altro e poi un altro, ancora, verrà pure il momento, nel quale il creditore vorrà riavere il suo, attenderà, pazienterà, ma certo non all’infinito.

Sarà un giorno come un altro quello, nel quale quest’uomo, paziente e buono, si presenterà per riscuotere quello che gli spetta. Allorché gli altri vedono come questi chiede il suo si devono meravigliare? Si dovranno meravigliare? No, Io dico; anzi, diranno: “Troppo paziente è stato costui, troppo buono, troppo generoso; ha dato ancora, mentre poteva negare, ha lasciato che il debito divenisse enorme, per troppo amore. Ora vuole il suo: è giusto che così accada”. Queste le parole della gente.

Ebbene, sposa cara, questo accadrà tra poco, tra molto poco nel mondo intero: Io, Io che rappresento il grande creditore, vengo a riscuotere il mio, prendendo ciò che mi spetta, esattamente ciò che mi spetta!

Guai agli spensierati che hanno accumulato un debito enorme e nemmeno se ne sono preoccupati! Guai agli insipienti che sono vissuti nel male, nell’ingiustizia, ma hanno osato ritenersi “a posto” con la loro coscienza! Guai agli ipocriti che mi hanno ingannato, mostrando un’apparenza di rettitudine, mentre il cuore era putrido e pieno di marciume!

Guai a coloro che non mi hanno voluto ascoltare, mentre parlavo loro con tanto Amore, hanno alzato le spalle e se ne sono andati! Lo potranno fare ancora? No. Ti dico: non lo faranno più, mai più, perché la mia pazienza non è più per loro, la mia misericordia non li accoglierà. Parleranno giustizia e rigore, non più la tenerezza: ad esse la parola, conclusiva.

Sposa amata, il nuovo giorno ti trova tra le mie braccia amorose. In questi ultimi giorni ti ho chiesto qualche sacrificio in più: a chi posso chiedere, se non a quelli che, totalmente, mi appartengono? I bisogni sono molti, moltissimi e i cuori generosi in numero assai ridotto!

Mi dici che l’unico tuo desiderio è di riuscire ad amarmi sempre di più e a servirmi sempre meglio! Questo deve, dovrebbe essere l’aspirazione di ogni uomo della terra!

Sarai accontentata, mia sposa: il mio Amore farà sì che il tuo cresca a dismisura; le fiamme diverranno lingue di fuoco altissime, il servizio, poi, verrà da sé, come conseguenza.

Vedo che un profondo senso di tristezza avvolge il tuo cuore; donami anche questa. Io, Io, Gesù, la permetto, perché con questa sofferenza alcuni cuori si dischiuderanno a me ed Io li inonderò del mio Amore.

Pazienta ed offri. Ti amo, infinitamente.

                                                                                  Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

02.09.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Vedete, figli carissimi, come vi sono vicina e non vi lascio soli in queste tribolazioni. Gesù mi ha mandato a voi ed Io non vi lascio un attimo. Questo è il momento del coraggio, del sacrificio, delle prove per tutti. Abbiate coraggio nell’affrontare la vita quotidiana col suo travaglio e vivete bene l’istante, che Dio vi dona. Il sacrificio consiste nel fare sempre ciò che a Dio piace, non quello che a voi dà piacere.

Ricordate, miei piccoli, che la natura umana è stata, mortalmente, avvelenata dal peccato d’origine e tende al male, anche se vorrebbe il bene. L’uomo, nella sua natura è malato, deve lasciarsi guidare da Dio, facendo spesso molta forza su se stesso.

Sento molti che dicono: “ È bene ciò che Io ritengo bene; è male quello che tale mi sembra”. Non è così, figli carissimi; non cadete in questo, terribile, tranello dell’ingannatore! È Dio che deve stabilire ciò che è bene e ciò che è male; l’uomo non è in grado di farlo, senza di lui.

Piccoli miei, vi ho invitato a leggere le Sacre Scritture con regolarità; è importante entrare in esse con umiltà ed amore: Dio ha sempre parlato ai figli, non li ha lasciati soli nel mare, burrascoso, della vita. Dovete capire meglio la logica Divina: guardate al passato e capirete meglio il presente.

Esaminate la vita dei grandi uomini, tanto amati da Dio. Essi vi possono insegnare molto col loro comportamento: sono dei grandi maestri.

Grande fu il loro abbandono in Dio, che essi misero al primo posto, sempre al primo posto. Dio, figli cari, deve essere tutto per l’uomo. Se egli occupa, veramente, il centro della vita, se tutto viene sottoposto alla sua volontà, allora, figli, allora sarete sempre vittoriosi in tutto.

Alcuni di voi dicono: “Sono solo. Mi sento solo. Non ho fiducia negli uomini che mi hanno gravemente deluso. La vita, quindi, mi sembra triste e pesante”. A questi, amati, figli dico: ponete tutta la vostra fiducia in Gesù. Date tutto a lui, parlate con lui, dialogate con lui. Anche se conosce molto bene la vostra situazione, ebbene, apritegli ugualmente il vostro cuore: egli ha piacere che la sua creatura prediletta entri in intimità col suo Signore.

Quando vi sarete calati, fiduciosi, nell’immenso oceano d’Amore, non sentirete più tristezza né solitudine né vi assillerà più alcun problema. Ecco la vostra linea, nuova, di pensiero: “Benedico il mio Signore per tutto ciò che mi accade. Lo benedico, lo lodo, lo adoro: so che non accade nulla che egli non permetta ed egli non permette mai ciò che mi è nocivo, ma solo quello che serve alla mia anima”. Così è infatti, figli miei cari: tante sciagure accadono nel mondo, tante nella vita di un uomo. Di tutte è al corrente Dio: anche se sconvolgenti, non sono mai fini a se stesse, hanno un profondo significato, che occorre saper cogliere.

Il male, lo ripeto, non viene mai da Dio che è Amore, misericordia, bontà infinita; ogni male proviene dal nemico di Dio che insidia l’uomo, lo inganna e lo fa cadere.

Anche in questa condizione, provocata dal peccato, Dio non lascia mai soli, non abbandona l’anima, lascia che il dolore la colga per risvegliarla dal suo torpore, per condurla a salvezza.

Avete ora capito come dovete comportarvi in ogni circostanza. Benedite, lodate, adorate Gesù in qualunque situazione vi troviate: se siete nella letizia, ringraziatelo per tale dono; se siete nel travaglio ringraziatelo, ugualmente e tutta la pena, se accettata con amore, si trasformerà ben presto in gioia grande. Dico ai soli, ai tanti che gemono nella solitudine e non si sentono amati da nessuno: cercate Gesù, correte nel suo Cuore amorosissimo; avrete compagnia ed amore, quanto ne desiderate e non direte più: “Sono solo. Sono triste”, perché non vi sentirete più soli, più tristi!

Tutto avrete, figli cari, se vi abbandonerete con vera fiducia in Dio, tutto quello che desiderate e molto, molto di più. Perseverate nel bene. Io vi sono accanto con immenso Amore.

                                                                                  Ti benedico, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima