Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

03.09.97

 

 

Eletti, amici cari, il vostro Signore viene a voi con Amore. Non sia triste la vostra vita, siate in letizia, perché conosco i vostri problemi e desidero risolverli, conosco ad una ad una le vostre pene e le consolerò prima, per togliervele poi.

 

 

Sposa amata, ogni sofferenza della persona amata è grande dono per me: anche a voi, che tanto mi state vicini, permetto pene e sofferenze. Sopportate con pazienza, perché nulla accade a caso e tutto ha una ragione di essere. Siate sempre in me ed Io sarò sempre in voi: insieme, camminiamo, insieme, procediamo. Non temete l’assalto del nemico: certamente, egli vorrebbe agire indisturbato e distruggere ogni cosa: non lo lascerò fare, come vuole; farà solo ciò che Io, Io, Gesù, permetto.

Vedete, amici: vi ho chiuso in me, nel mio Cuore che è una fortezza, saldissima ed inaccessibile alle insidie del nemico. Tutto in me troverete; tutto avrete dal mio Amore. Vi consoli questa speranza e non si turbi l’animo vostro, per le cose, che ogni giorno vedete accadere all’esterno e non solo, ma anche all’interno della vostra famiglia: Io agisco, sposa mia, Io opero con mano potente, dentro e fuori. Nulla accade, che Io non voglia o permetta.

Vieni, mia diletta: ti mostro altre strade del mondo in paesi tanto lontani dai tuoi. Vieni a quest’ora. Qui gli orari sono diversi e la vita ferve. Vedi un grande mercato all’aperto: ognuno vende, ognuno compra e si contratta, si perdono ore per contrattare la merce. Vedi quanto zelo negli affari hanno gli uomini. Vedi come da una parte c’è massima attenzione a trarre il massimo frutto dalla vendita e dall’altra a dare il minimo profitto. Come sono astuti gli uomini in queste cose: anche i più umili sanno bene difendere i propri interessi!

Vedi costui, che porge la sua merce, quante parole spreca: finge di donare, ma ha l’inganno nel cuore e vuole ottenere più di quanto valga la merce che sta vendendo. Ora il compratore se ne va, tutto soddisfatto, e il venditore appare deluso, sconsolato: uno pensa di avere guadagnato, comprando; l’altro di avere ancora troppo perso, vendendo. Costoro vivono così la loro vita.

Vedi questi due, guardali bene: oggi si sono incontrati negli affari; a tarda sera s’incontreranno diversamente. Entrambi sono chiamati, entrambi partiranno per un lungo viaggio, entrambi sono impreparati!

Ora cambiamo itinerario: ti porto in un paese poverissimo, dove la grande miseria si scontra con la grande ricchezza. Vedi per le strade dei cenciosi cadenti; essi non hanno casa né beni, vivono miseramente e nessuno si cura di loro: davanti agli uomini politici, sono zavorra che non serve.

Ti mostro alcuni volti. Guarda sposa mia i loro occhi: non sono disperati, non sono smarriti; hanno una strana luce, come di una speranza che non tradisce, come di una forza che non si è spenta. Guardano il Cielo lontano e attendono qualcosa che solo da lì può arrivare, dato che il mondo li ha dimenticati ed il loro vivere o morire è indifferente per esso.

Nel vostro paese una simile situazione sarebbe già alle soglie della più grande disperazione e ci sarebbero ribellione e bestemmia; qui ci sono rassegnazione ed attesa: è più viva la fiducia in me nel popolo che non mi ha conosciuto di quanta non sia nel mio che è stato battezzato e mi appartiene più da vicino. Domani questa scena si ripeterà e per questa strada passeranno tanti doviziosi, impettiti, che proveranno disgusto e ribrezzo davanti a tale povertà; ma sta’ certa: nessuno alzerà un dito per cambiare le cose; ognuno entrerà nella sua casa, comoda e confortevole, e presto scorderà le scene dolorose. Così va il mondo, piccola mia! Questo è l’amore che unisce i fratelli: uno gode nello sfarzo; uno perisce, perché gli manca anche il minimo per sopravvivere!

Dopo venti secoli di storia cristiana, il mio popolo non ha fatto grandi passi in questo senso. Manca l’amore, sposa mia; manca il mio Amore nel cuore degli uomini, il mio. Quello che proviene dalla mia fonte è Amore che dona e che si dona; quello che proviene da fonti umane è egoismo che dà poco per avere molto.

Ebbene, anche questa scena, che i tuoi occhi hanno veduto, cambierà; in breve, non sarà più tale: anche qui ci sarà gioia, qui, dove tanto squallore ha rattristato la mia piccola. Cambieranno le cose, non per opera di uomo, non per la buona volontà della classe dirigente, ma per mio volere. Ciò che è accaduto non accadrà, ciò che è avvenuto non più avverrà. Quando sentirai di mutamenti di scena, radicali, pensa al tuo Signore che ha operato con mano potente, senza che alcunché rimanesse come prima.

Ora voglio mostrarti una terza scena, completamente differente dalle precedenti. Questo luogo è pieno di verde, viali ben curati, case, immerse in un giardino fiorito: ovunque macchine di gran lusso, ovunque benessere grande. Entriamo. Vedi: questa enorme villa, ben protetta, è per poche persone: le stanze sono grandi, i corridoi lunghi; ovunque segni del grande benessere. C’è tanto silenzio: ognuno resta chiuso nella propria dimora. Tanto spazio, non occupato da nessuno, tanto benessere, goduto da nessuno, sono in grave contrasto con ciò che prima ti ho mostrato: poco spazio, dove si assiepano molti miseri che si contendono un misero angolo riparato, dove trascorrere un’esistenza senza colore.

Vieni, ora ti mostro gli abitanti di questa, sontuosa, villa: sono persone dal volto sciupato, il loro sguardo è triste e disperato e passano come, insensati, da una stanza all’altra, sono inebetiti dall’ozio, lo sguardo è vuoto e senza speranza. Anche per costoro sta giungendo il passo decisivo, anche per loro sta giungendo ma, come vedi, li coglie completamente impreparati.

Oggi la tua preghiera si volga a sostegno di queste anime, che chiamo a me in momenti diversi: dovranno restituirmi il dono della vita. I primi passeranno dalla più umile condizione ad una beata e serena; gli altri affronteranno la sorte, che da sé si sono scelti.

Resta in me, piccola mia. Non lasciarti cogliere dalla tristezza: chi è in me deve restare gioioso, perché Io, Io, Gesù, sono la speranza che non delude, sono il vigore che non viene mai meno, sono la luce che non si spegne. Ogni uomo cerchi me. Ogni uomo confidi in me. Ogni uomo si abbandoni a me: avrà ciò che non ha cercato e possiederà quello che non ha guadagnato con il sudore, un altro faticherà per lui.

Sposa, gioisci per il nuovo giorno, che il mio Amore ti offre. Godine le delizie e le pene. Offri a me ogni istante di vita, pieno di amore che sgorga da un cuore generoso ed umile.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

03.09.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli cari, quanto è significativo questo momento di storia umana, quanto importante per ogni uomo della terra! Si conclude un’era e si apre un mondo nuovo che mostra già le sue gemme. Piccoli cari, gioite e non lamentatevi sempre. Vedo volti tristi: le piccole pene vi fanno tanto soffrire? Ciascuno di voi patisce assai poco, perché Gesù, nella sua, immensa, dolcezza, attenua ed abbrevia perché la gioia possa restare sempre in voi. Pensate alla fine di ogni giornata ai fatti accaduti sin dal mattino: sentirete la tenerezza di Dio, quella che giorno dopo giorno vi dona. Siate sereni e gioiosi, date pace e gioia a chi vi sta intorno. Qualche figlio dice: “Oh se fossi al posto di quel fratello privilegiato, se invece di abitare in questo luogo abitassi in un altro, se potessi calarmi in quella realtà, differente dalla mia!”

Non dite mai così, piccoli miei: ognuno di voi sta nel posto, dove Gesù l’ha posto. Egli ha scelto per lui il più adatto. Operate con gioia lì, dove vi trovate: questo è il posto che vi è stato assegnato qui svolgete il vostro compito che non è più arduo né più semplice di altri. Fate bene ciò che vi è stato assegnato e sarete felici della massima felicità. Piccoli miei, avete notato come la scelta di Gesù sia andata in maniera speciale su laici, piuttosto che su consacrati? Anche questo, miei cari, è un grande segno dei tempi, nuovi, che state vivendo. La famiglia è il primo nucleo della società; se guarisce la famiglia dal suo terribile male, guarisce subito l’intera società.

Figli, cari figli, Io voglio che guariscano le vostre famiglie, ma non posso operare, senza di voi: pregate, pregate con me perché si aprano alla luce Divina. Quando in una casa tutte le porte e le finestre sono chiuse, allora, ci sono freddo, buio, squallore e smarrimento; quando, però, si apre la prima finestra, comincia ad entrare la luce. Le altre si apriranno di seguito, una dopo l’altra, non per opera di uomo, figli cari, non per opera umana, ma Divina, sempre Divina. Spalancate voi, bene, la prima finestra; con la preghiera, assidua, si tiene ben aperta, profonda e sincera, che scaturisce dal cuore. Date a Dio tutto, senza tenere per voi proprio nulla: vedrete come tutto comincerà a cambiare! In questo, nuovo, mese che è appena iniziato, v’invito a pregare per l’armonia delle famiglie, per la pace nella famiglia, per l’accordo in essa. Pregate, senza stancarvi, e sacrificatevi, senza lamentarvi continuamente. Lo so che sarà un massimo sacrificio, ma vi chiedo di farlo, farlo ogni giorno. So anche che state pensando: “Sto pregando. Sto pregando, ma non vedo risultato alcuno, nessun miglioramento, nessun cambio di posizione, proprio niente!”

Vi dico: non badate a questo; continuate e perseverate, senza stancarvi, e riflettete sull’episodio, accaduto a Cana di Galilea. Gesù permise che gli invitati a nozze restassero senza vino; era infatti finito e già si stava creando un certo malcontento generale. Solo allora intervenne, cambiando l’acqua in vino. Intervenne proprio all’ultimo momento; avrebbe potuto anche farlo prima, scelse, invece, la fine per fare il grande miracolo. Gesù anche per voi farà grandiose meraviglie: a lui nulla è impossibile. Cercherà di penetrare col suo raggio i cuori; se essi accoglieranno questa grazia, tutti saranno salvi; in caso diverso, ognuno affronterà la sorte che ha voluto. Gesù, ricordatelo, ricordatelo bene, rispetta sempre la libertà di ciascuno; prima farà capire l’importanza della giusta scelta affinché l’anima non operi al buio, poi, occorrerà la risposta definitiva. Vi ho detto più volte, ma ancora lo ripeto: tenetevi pronti, pronti in ogni istante; voi non sapete quando vi sarà chiesto conto delle vostre azioni, dei pensieri, dei progetti. Le vostre azioni siano sempre conformi al volere Divino, i vostri pensieri tutti per Dio, i progetti sempre secondo la logica Divina! Vi dico che non correrete alcun pericolo mai e non dovrete scrutare l’orizzonte con preoccupazione: Dio vi porterà sempre gioia col suo arrivo.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima