Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
08.09.97
Eletti, amici cari, la mia infinita misericordia
avvolge la terra; la grande purificazione che sta per giungere al termine è
frutto del mio, immenso, Amore per gli uomini. Il mio Spirito agirà con potenza
nei cuori: sveglierà i dormienti, consiglierà i dubbiosi, sosterrà tutti.
Confidate in me e non perdetevi d’animo, per gli avvenimenti gravi. Il mio
passaggio sarà rapido ed incisivo.
Sposa
amata, i cuori dei più diletti si sono spalancati a me e attendono in letizia
il mio ritorno, cooperando attivamente con me; ma sono in gran numero quelli
ancora chiusi che lasciano scorrere il tempo prezioso, senza mutare vita. Esci
per le strade e vedi, entra nelle case e vedi, nei luoghi di lavoro la scena
non cambia: com’è ancora lontano il mondo da me! Io chiamo, invito; tutto è
ormai pronto, ogni cosa è completata, ma al mio richiamo pochi cuori
rispondono. Molto ho tolto, ma molto devo ancora togliere. Gli allettamenti del
mondo distruggono i miei figli e li conducono lontano da me. Diletta, la mia
misericordia è infinita, ma il tempo sta per giungere a fine; entro quello,
stabilito dal Padre, ogni fatto si concluderà. Le grandi mura saranno innalzate
fino al Cielo. Pochi saranno dentro nella gioia e nell’esultanza; molti
rischiano di restare fuori al gelo, immersi nel più grande dolore. Questo
avverrà per tutti quelli che non capiscono, perché non vogliono capire, non
sentono, perché non vogliono sentire, non servono, perché non vogliono servire.
Com’è
chiaro il mio linguaggio! Sono sceso tra voi, come uno di voi, e la mia
presenza è viva tra il mio popolo; apra le orecchie ciascuno e acuisca la
vista: mi sentirà e vedrà!
Sposa
diletta, lo sai perché il mondo continua a trasgredire le mie Leggi Sante e
procura, quindi, le più grandi sciagure? Perché mi sente sempre un Dio lontano,
lontano, che non si cura dell’uomo, che lo lascia soffrire, senza
preoccuparsene affatto. Non è così, sposa cara, non è proprio così; ripetilo al
mondo, ripetilo e non stancarti: bisogna saper credere, senza nulla vedere,
bisogna imparare a credere, senza manifestazioni palesi né grandi miracoli. La
mia azione è sensibilissima e visibilissima nei cuori: in essi agisco. Non ha
importanza l’azione che uno compie, non è determinante l’azione, ma
l’intenzione che l’uomo ci ha messo nel compierla.
Vedi,
sposa amata, vedi quante azioni compie l’uomo in una giornata? Ebbene, esse
sono buone o cattive, conformi alla mia volontà o contrarie, secondo
l’intenzione che il soggetto ci ha messo. Quante di esse sembrano buone
all’apparenza e, invece, non lo sono, sembrano fruttuose e, invece,
danneggiano! Io, Io, Dio, scruto il cuore e la mente, colgo il pensiero
nascente: solo Io posso scandagliare nel profondo l’essere umano. Quando
penetro nei cuori e nelle menti di molti uomini d’oggi, provo un grandissimo
dolore: non vedo amore verso di me né verso i fratelli; vedo, invece, che molte
azioni sono fatte per un tornaconto personale, grandi azioni, vuote di meriti!
Sposa cara, dillo pure, apertamente: non serve fare grandi imprese, clamorose,
per essere graditi a me, Dio. Non do alcuna importanza a queste cose; amo,
invece, chi fa con amore le piccole cose di ogni giorno, anche le minime, ma
con grande amore. Nel momento del giudizio non conterò il numero delle opere,
chi ne ha fatte moltissime e chi ne ha fatto di meno; darò tanta importanza
all’amore che ci avete messo nel compierle. L’amore verso di me spinge a fare
bene anche quello che è assai sgradito fare.
Adoratemi
dentro il mio tempio. Adoratemi, contemplando le meraviglie del creato, da me
plasmato! Adoratemi soprattutto, servendo con amore il vostro prossimo,
aiutandovi a vicenda, perdonandovi e sopportandovi con pazienza! Sposa mia, è
facile l’adorazione nel tempio: può essere anche piacevole stare in un luogo
silenzioso e riposante! È facile l’adorazione che si fa, osservando le cose,
che con tanto amore ho creato! Quanto, invece, è difficile amare chi non v’è
gradito, chi si mostra con volto ostile, chi vi ha fatto del male, chi è povero
o infermo ed ha bisogno dell’aiuto!
Piccola
cara, questa adorazione è quella che preferisco: servitevi a vicenda con amore
in questo breve tempo che vi separa dal grande giorno! Questo servizio, vicendevole,
vi metterà le ali ai piedi e chi è ancora lontano con rapido volo si avvicinerà
al mio Cuore.
Sposa
cara, tante cose vi ho detto in questo tempo; tenetele ben presenti e le mie
parole restino scolpite in voi: nel momento più grave per l’Umanità intera le
ripeterete a voi stessi ed ai vostri fratelli. Nessuno si perda d’animo neppure
per un attimo. Io sono colui che opera con potenza; l’uomo non può nulla senza
di me: non attribuite, quindi, al debole ciò che proviene dalla mia potenza.
Sappiate
giudicare gli eventi così, come vanno giudicati: in ciascuno di essi c’è una
chiave di interpretazione, che Io, Io, Gesù, consegno a chi mi ama e mi serve,
mi desidera, mi chiama.
Di volta
in volta spiegherò il senso dei grandi fatti e le modalità del comportamento da
tenere. Datemi gioia, piccoli miei, datemi gioia almeno voi, perché il mio
Cuore è colpito da infinite lance che lo straziano: sono i peccati, gravissimi,
che si compiono nel mondo, il peggiore di tutti è l’indifferenza, è quello di
non tenere in nessuna considerazione la mia presenza e le mie Leggi! Questo mi
offende, profondamente! Gli stolti di tale genere sono molti, sono numerosi,
sono dovunque; per essi non c’è rimedio alcuno, sono quelli che corrono massimo
rischio. Io, Io, Dio, che ho creato ogni cosa, Io, che ho plasmato l’Universo
intero e tutto mi obbedisce docilmente, nulla posso su questi cuori gelidi, su
queste menti annebbiate! Dovrei solo privarli del dono della libertà. Questo
mai lo farò: nessuno può obbligare qualcuno a credere se non vuole farlo.
Diletta,
il tempo, grande e conclusivo, è questo. Lo capisca subito chi ancora non l’ha
capito, lo capisca e tremi, perché Io, Io, Dio, infinita misericordia, Io, Io,
Dio Amore che vuole abbracciare ogni creatura, verrò come giustizia, come
giustizia, infinita, e chiederò conto di ogni azione, di ogni pensiero, di ogni
parola, detta invano. Allora, solo allora spezzerò la volontà umana che sarà
inutile: da quel momento si compirà soltanto la mia volontà!
Non
aspettate, però, allora per convertirvi, uomini della terra: sarebbe troppo
tardi.
Sposa
cara, resta in me ed adorami anche in questo, grande, giorno, che il mio Amore
ti offre.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
08.09.97
La Mamma parla agli eletti
Miei,
amati, figli, non temete Gesù che viene, ma gioite, per la sua venuta: come si
può avere paura dell’Amore che vuole avvolgere, soavemente, tutta la terra? Per
voi il dolore è da sfuggire; secondo la logica umana esso fa tanta paura; ma
solo nel dolore i cuori si aprono, le menti si snebbiano, le barriere
s’infrangono. Pensate all’immenso dolore di Gesù: il mio Gesù sulla Croce patì,
quanto nessun altro uomo soffrì, ed Io con lui, figli cari, Io assieme a lui!
Vedete quanto potere ha la sofferenza?
Nel
mondo dei poveri più poveri c’è più apertura a Dio di quanta non ci sia in
quello dei più doviziosi. Chi accetta con pazienza il dolore della croce, che
Dio vuole offrirgli, godrà assieme a lui nella gloria. Il cammino non sarà
lungo, non temete, figli. Sostenetevi con la preghiera continua e non lasciate
mai di pregare: questa intima unione con Dio vi renderà tutto assai più facile.
Sono Madre di misericordia ed intercedo per voi presso Dio, intercedo per ogni
uomo: possa la misericordia Divina fasciarlo e condurlo a salvezza!
Vengo,
anche visibilmente, sulla terra da tanti anni. Perché, figli cari, Dio vi ha
concesso questo dono grandioso? Vengo come Madre amorosissima, vengo a
prepararvi alla nuova Pentecoste, vengo ad insegnarvi a pregare. Dopo venti
secoli di cristianesimo, il popolo di Dio sembra si sia dimenticato tutto ed è
tornato quasi pagano, freddo, negligente, preoccupato solo di strappare al
corpo qualche briciola di piacere, dimentico della presenza in ogni uomo
dell’anima, parte immortale, perla preziosa, da curare con massima attenzione.
Figli
miei, avete in voi un tesoro preziosissimo, unico, indistruttibile: dipende da
voi riporlo con cura nello scrigno, purissimo, del Cuore di Dio, dove resterà
per l’eternità o lasciarlo in balia del suo nemico e farlo straziare,
irrimediabilmente.
Figlia
amata, non ti ho voluto mostrare le atroci pene del mondo dei disperati; te ne
ho, però, parlato più volte. Capiscano il mio messaggio tutti quelli che lo leggono;
capiscano che l’abisso di disperazione esiste e che molte anime rischiano di
precipitarvi, se le vostre preghiere, continue, non li aiutano.
Figlia
cara, molte anime si perdono, perché non c’è nessuno che preghi per loro; molte
sostano nel Purgatorio, lungamente, perché sono dimenticate dai parenti che non
si curano di alleviare le pene, atroci, che subiscono. Vi invito, figli cari, a
pregare sia per i vivi che per i morti: per i primi perché possano giungere a
salvezza; per i secondi perché possano avere sollievo alle loro pene,
terribili. Abituatevi alla preghiera: non sia un peso, un sacrificio, ma gioia,
gioia, sempre più grande. Sono ancora molti i figli che non hanno compreso
questa verità e pregano poco, pregano male. Si sacrificano poco o per niente,
dicono a se stessi: “Godi oggi, perché domani non si sa se potrai farlo!”
Illusi: quel misero godimento di oggi sarà il grande dolore di domani! Non ha
futuro chi non prega! Non ha speranza chi non si rifugia sotto le ali di Dio!
Lasciate, figli cari, i piaceri vani; spegnete spesso la televisione ed entrate
in quell’abisso d’Amore che è Dio. Entrate con la preghiera del cuore, entrate
con la preghiera della mente; non lasciatevi insidiare dall’astuto nemico che
vuole condurre le anime alla rovina! Fatevi questa domanda: è più facile
vincere un guerriero ben armato e ben protetto da una solida fortezza oppure
uno che se ne va in mezzo al campo completamente disarmato, bersaglio di
chiunque voglia colpirlo? La risposta, certo, è scontata! Ebbene, colui che
prega e prega molto è il primo, protetto da Dio che lo tiene stretto a sé;
quello, invece, che prega poco o non prega affatto è il secondo, certo
destinato alla rovina, irreparabile! Capitemi, bene, figli cari. Obbedite.
Siate fervorosi al massimo e non vi accadrà nulla!
Vi
amo. Ti amo, figlia cara.
Maria
Santissima