Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

19.09.97

 

 

Eletti, figli amati, questo è il momento più grande per l’Umanità, la nuova alba sta avanzando: è l’alba del nuovo mondo, è l’alba di un mondo giusto ed armonioso. Il tempo della sofferenza sta tramontando; sorge, radiosa, l’alba di un’era felice.

 

 

Sposa mia, offri a me le tue, piccole, tribolazioni, offri a me ogni tuo affanno. Conosco le tue pene, conosco i tuoi problemi; riponi in me ogni tuo anelito. Lasciati condurre, mia diletta, per vie che non conosci e che ti turbano un poco, proprio perché non le hai mai percorse.

Sposa cara, le mie vie non sono le vostre vie, i miei pensieri non sono i vostri pensieri: quanto il Cielo dista dalla terra, tanto i miei pensieri sono differenti dai vostri, le mie vie dalle vostre.

Piccola, sto per fare nuove tutte le cose; prima, però, di rinnovarle, voglio agire profondamente sui cuori, sui cuori degli uomini. Cerco di sciogliere il gelo, pur rispettando la volontà di ciascuno. Tutto sarebbe più semplice, se trovassi docilità ed umiltà; trovo, invece, grande ribellione.

Opero con potenza in ogni parte del mondo, ma trovo ostilità e grande sfiducia. Tutto si sarebbe già attuato, se gli uomini mi avessero obbedito ed avessero confidato in me; ma così non è. Guarda, guarda intorno cosa accade e ti accorgi di quanti ostacoli frappone il nemico al mio piano.

Questa generazione ha molti ribelli  la ribellione alla mia volontà conduce i popoli all’autodistruzione.

Non desidero la sofferenza: ho creato l’uomo per la gioia. Non desidero la rovina: ho creato l’uomo perché vivesse vicino a me in un eterno gioioso. Ripeto, continuamente, da venti secoli sempre le stesse cose; ma l’uomo non crede a ciò che non vede.

Mia diletta, la mia presenza è viva accanto ad ogni uomo, viva e vera; piccola mia, gli uomini, però, non mi vedono, non sentono la mia voce, non vogliono, quindi, ascoltarmi e molti sono entrati addirittura nella convinzione che Io non esista. Certo, il mio nemico ha fatto un grande lavoro; sempre ha lavorato attivamente, ma mai, come in questo secolo, ha ottenuto le più grandi vittorie.

Chiedo poco all’uomo: solo di amarmi ed aver fiducia in me. Voglio porgere a lui i doni più grandi perché possa godere finalmente la vera felicità, quella che solo da me proviene. L’uomo non vuole amarmi, non vuole avere fiducia in me: se non mi ama, vaga nel buio in cerca di consolazione. L’anima si acquieta solo in me e fuori di me non trova riposo; non trova ciò che cerca e s’imbatte col mio, terribile, nemico che porge i suoi ingannevoli doni. Comincia, quindi, la rovina che è una strada in discesa: è molto facile arrivare in fondo e assai difficile risalire. Ripetilo, senza stancarti, mia diletta, ripeti che Dio è Amore, è bontà infinita, è misericordia sconfinata e vuole abbracciare ogni creatura umana, avvolgerla con la sua tenerezza ed usare la sua misericordia.

Non si pensi ad un Dio troppo rigoroso, vendicatore, pronto all’ira, dal volto crucciato. Non così voglio apparire al mondo: non è questo il mio volto, sposa diletta. Desidero essere amorevole e largo di doni, ma esigo da parte dell’uomo buona volontà, umiltà, docilità; non altro chiedo: conosco le debolezze della natura umana. Leggete, uomini, nel Libro Sacro la storia del passato e guardate il comportamento anche dei più grandi uomini, legati a me da amore sincero e fedeltà: nessuno di essi è stato perfetto, nessuno di essi è stato senza macchia e senza ruga, perché questa è la natura umana, dopo il peccato d’origine. Vi chiedo di essere sempre più perfetti, come Io sono perfetto; ma so che il processo è assai lungo e pieno di difficoltà di ogni genere. Apprezzo, tuttavia, lo sforzo, il desiderio, l’anelito umano per raggiungere questa meta. Chi si aiuta con tutte le sue forze viene sostenuto da me; ma chi si abbandona alla debolezza del suo istinto, senza reagire, non può servirsi dei miei doni, che vengono elargiti con larghezza e grande generosità.

Vedi come oggi la situazione è grave: il male è divenuto un oceano sconfinato. Pensi che ciò accada perché sono venuti a mancare i miei doni? Non è così, non è proprio così: a questo popolo, ribelle ed ingrato, porgo con grande generosità ciò che serve alla salvezza ed alla felicità di ciascuno. Questi, miei, doni non vengono usati, ma accantonati e dispersi! Continuerò a porgere, mia piccola. Non temere che il mondo, pur ribelle, pur ingrato, pur arido, venga abbandonato dal suo Creatore, dal suo Salvatore. Non accadrà mai ciò: amo la mia creazione, amo le mie creature e darò loro il cibo e la bevanda fino alla fine. Nulla posso, però, nei riguardi di colui che davanti ad una tavola sontuosamente imbandita continua a mantenere il più rigoroso digiuno. Ogni giorno porgo il necessario perché ogni creatura gioisca e sia lieta; ma gli uomini preferiscono morire di fame e di sete, che sfamarsi e dissetarsi alla mia mensa.

Tu, sposa amata, chiusa nel mio Cuore, hai ben capito quello che intendo dire con queste parole; aprano bene le orecchie anche gli altri e non continuino a fare i sordi. Ancora un poco, poco, poco e tutto sarà concluso: il tempo, veramente, è fuggito. Beato colui che ha fatto tesoro di ogni istante ed ora si trova ricco di beni eterni, che nessuno può distruggere mai: proprio di questa ricchezza avrà bisogno per il prossimo futuro. Solo questa conta; l’altra si dissolverà, senza lasciare traccia di sé.

Vieni, amata: voglio rallegrare anche oggi il tuo cuore che soffre accanto al mio; voglio mostrarti una scena futura, quella che molti occhi di viventi vedranno. Osserva con attenzione quella nuvola candida nell’azzurro Cielo. È un giorno come un altro e nulla di speciale appare all’orizzonte, oltre a quella nuvola, candida e soffice. Nessuno, come vedi, ci fa caso. Una, simile, l’hanno vista gli uomini infinite volte; ma essa non è la stessa di sempre: è speciale, specialissima. Questa, che sembra tanto lontana, si avvicina sempre più, diviene più grande, più luminosa, più soffice, aumentando di volume e di luminosità; ora gli uomini della terra guardano, stupiti, attenti, impauriti, perché un tale fenomeno nessuno lo ricordava. Ecco: la nuvola si apre e si dispiega, come un’immensa tovaglia, candida; dall’interno proviene un suono, soavissimo, come di mille arpe che suonano assieme. Vedi figure, lievi, muoversi intorno ad una, maestosa e sfolgorante. Tutti guardano, tutti sono smarriti, perché questa scena è visibile, chiaramente, ovunque sul pianeta terra. Un tremore coglie i cuori: chi crede esulta; chi non crede trema. Chi è vissuto nella ribellione riflette: vorrebbe muoversi per fuggire; chiude gli occhi e li riapre per vedere se sia un sogno o realtà. È proprio realtà! La paura è grande, l’angoscia aumenta. La nube si dispiega e diviene sempre più chiara; dentro appare una figura sempre più nitida, che tutti conoscono, anche se pochi da vicino.

Amata, questa scena è quella, assai prossima, del mio ritorno tra gli uomini che sarà in un giorno come un altro, in un’ora qualunque. Il mondo intero mi vedrà, stupirà, si dispererà, per non aver creduto ai miei messaggi d’Amore che volevano dare gioia ad ogni uomo.

Piccola sposa, in quel momento, grandioso e sublime, sarà troppo tardi per credere. Godrà con me e vivrà con me solo colui che ha saputo credere, senza vedere, sperare, contro ogni speranza, amare, ardentemente, tra la freddezza generale.

Attendi, scricciolo. Attendi, posato sul mio Cuore.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

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Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

19.09.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, siete giunti all’alba del nuovo, grande, giorno. Gesù sta realizzando il suo progetto: è sublime per ciascuno di voi, eletti. Egli vi ha scelto e voi avete corrisposto al suo Amore. Come vedete, esaminando la vostra vita, non vi ha chiesto cose straordinarie, ma cose ordinarie, non grandi sacrifici, ma modesti sacrifici; facendo ciò, siete giunti quasi alla fine della corsa e ora c’è da passare, vittoriosi, il traguardo. Con me vicino a voi tutto sarà facile. Vi ho preso per mano e vi tengo stretti perché nessuno si perda.

Certo, soffia un forte vento di tempesta, certo, una fitta nebbia avvolge le nazioni. C’è, però, chi ha già visto il sorgere di una grande luce, chi ne gode l’immensa luminosità; cammina, è vero, nella nebbia del mondo, ma il capo, il cuore, lo spirito sono già nella luce più sfolgorante.

Figli cari, chi luce ha scelto luce avrà, chi tenebra ha scelto tenebra avrà: ormai, sta ultimandosi il processo, iniziato parecchio tempo fa. Certo, i ritardatari non potranno godere quello che hanno i primi che sono partiti.

Siate lieti, figli, siate gioiosi, pur nella presente tribolazione: i segni della conclusione sono presenti e basta avere occhi per vederli. Il mondo, gran parte del mondo non si sta accorgendo di nulla, è preso dai progetti umani. L’uomo, fattosi dio, osa competere con Dio!

Quanto dolore prova il mio Cuore, nel vedere tanta prosopopea, tanta superbia, tanta arroganza nei miei, amati, figli! Gesù vuole abbracciare, vuole che tutti si salvino; non gode, certo, per la rovina del peccatore, ma vuole che si converta e cambi vita, subito. Questo desidera, ma ogni dono elargito viene sprecato, compreso quello, sublime, del tempo di grazia che è oggi, figli cari, è oggi, in questo momento: non si ripeterà domani! Voi vedete con gioia lo scorrere del tempo, perché si avvicina il giorno, unico e sublime, nel quale la felicità sarà completa. Gioite nel cuore ed esultate, grandemente, per tutto questo; ma sono molti i figli che vedono scorrere il tempo e non ci badano, vedono passare i giorni e non ci fanno caso, lasciano che fuggano gli anni e non ci pensano. Ora ciò che resta è poco, figli amati, è assai poco! Ognuno colga queste stille e ne faccia tesoro; voi, piccoli cari, l’avete ben capito e non lasciate cadere nulla invano; altri, invece, continuano a vivere spensierati e superficiali in un tempo che volge ormai al tramonto definitivo.

Aiutate i fratelli, figli cari, aiutate i fratelli che si trovano nell’incertezza: devono tutti capire che questo crepuscolo precede il buio; occorre procurarsi luce, occorre stare all’erta, perché durante la notte cupa non ci si può orientare più, se non si ha qualcosa che faccia lume!

Ti ho annunciato tante cose, figlia cara. Tienile nel profondo del cuore, tienile nascoste nell’animo tuo, perché, quando cominceranno a snodarsi i fatti ed a susseguirsi gli avvenimenti, allora, allora ognuno deve aver ben capito. Guai a colui che si è fatto cieco e sordo, guai a chi nel dubbio è restato inerte: non godrà il povero figlio mio, non godrà, ma immensa sarà la sua sofferenza! Vi voglio tutti felici, felici con Gesù e con me. Aiutate i fratelli che stanno arrivando alla meta, ma si sentono un pochino scoraggiati, per le troppe difficoltà, che devono attraversare! Aiutateli a capire subito, subito, perché oggi è possibile ancora mettere le ali ai piedi; domani tutto sarà vano e inutile!

Figlia cara, statemi intorno sereni, come bimbi vicino alla Madre che li consola e li protegge. Non abbiate paura: sono Madre amorosa che tanto vicina vuole starvi perché nel pericolo non abbiate paura alcuna. Date tutto il vostro amore a Gesù, offritegli quello che avete; egli vi porgerà ciò che possiede: la sua immensa ricchezza, l’unica, alla quale anelare, l’unica, duratura.

Proseguite nel bene. Vi amo, figli cari. Vi benedico.

 

                                                                                              Maria Santissima