Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
21.09.97
Eletti, figli amati del mio Cuore, siate con me ed
Io sarò sempre con voi.
Sposa
cara, il mondo non vuole capire il mio immenso Amore, il mondo non cerca la sua
salvezza, ma la sua rovina: vedi come ribelli e disobbedienti sono gli uomini?
Le mie
Leggi sono dimenticate, ognuno continua a farsene da sé, secondo il suo
interesse e la sua convenienza. Con dolore vedo che si prendono le più
importanti decisioni senza di me, si fanno i passi più significativi della vita
senza di me! Io, Io, Gesù, sono il grande assente dai cuori, dalle menti! Questa
generazione è sempre più sviata e superficiale, non ha capito e non vuole
capire; tutto accade, mentre sta entrando nell’anno zero.
Diletta,
che devo fare più di quanto già non abbia fatto per far risvegliare il mio
popolo che dorme, mentre dovrebbe vegliare e vegliare, continuamente?
Ogni
giorno la grande clessidra della vita fa cadere l’ultimo granello di sabbia per
molte creature umane, secondo il volere del Padre Santissimo. Queste si
presentano al grande tribunale completamente impreparate, colte di sorpresa. Nessuno,
sposa amata, nessuno, dico nessuno, ripeto nessuno deve illudersi di avere
molte altre occasioni di ravvedimento; non deve pensare che Io aspetti il
momento che a lui fa comodo per chiamarlo. Non è così. Neppure sono tenuto a
dare un congruo preavviso, neppure ad agire in maniera straordinaria! Posso,
certo, percorrere vie ordinarie o vie straordinarie, secondo il mio arbitrio;
ma la creatura deve tenersi sempre pronta. L’ho detto e ripetuto infinite
volte: vengo, come un ladro nella notte, vengo in punta di piedi, quando meno
ve lo aspettate, vengo in tal modo per fare una splendida sorpresa, gioiosa, a
chi tanto mi desidera e tanto mi ama. Colui che, invece, non mi desidera e non mi
ama avrà una terribile sorpresa perché, come prima ti ho già detto, l’anno zero
è giunto ormai, stabilito e voluto dal Padre Santissimo che vuole attuare il suo,
sublime, progetto d’Amore sul mondo.
Come
vedi, piccola mia, ho parlato con molta chiarezza, con un linguaggio semplice
ed accessibile; ho parlato al mondo intero attraverso il mio strumento
ordinario, il mio Vicario in terra, l’uomo, che la Madre mia Santissima si è
scelto e sostiene con la sua tenerezza.
Vedi,
piccola, come egli ha girato tutto il mondo e continua a farlo? Le sue parole
sono le mie parole, le sue decisioni sono le mie decisioni; mentre egli parla, Io,
Io, Gesù, parlo con le sue labbra ed istruisco il mondo, ammonisco il mondo:
voglio gettare i semi santi di rinnovamento di ogni cosa.
Molti
sono i cuori che hanno colto il seme santo: lì, dove la terra era buona, esso è
germogliato ed Io, Io, Gesù, l’ho bagnato con la mia rugiada. Da quel piccolo
seme ora è cresciuta una pianta maestosa. Questa l’ho posta nel mio giardino,
dove diverrà sempre più rigogliosa: fiorirà, fruttificherà, mostrerà a tutti la
sua bellezza.
Molti
semi ho gettato, sposa amata, moltissimi. Ho seminato con larghezza, ma alcuni
semi sono caduti in terreno troppo sassoso e non sono germogliati, perché non
hanno trovato terra; altri sono germogliati subito, ma un nemico astuto li ha
fatti seccare ed ora non è restato nulla. Della mia, larga, semina poco è
restato, perché mai, come in questo tempo, il nemico ha fatto un’opera tanto
accurata di rovina delle anime.
Non
pensare, piccola mia, che la rovina avvenga mai, senza che l’uomo se ne avveda:
non permetto certo ad un’anima di correre grande pericolo, senza avvertirla in
mille modi.
Quella,
però, troppo deviata, non coglie più nessun ammonimento: non può sentire, perché
non vuole sentire; non può vedere, perché non desidera vedere. Io, Io, Dio,
posso dare la vista ad un cieco nato, posso dare l’udito a chi è leso, senza
sua colpa; ma non dono la vista a colui che non vuole vedere né l’udito a chi
non vuole sentire, perché, se così facessi, violerei la sua libertà che, invece,
rispetto sempre.
Sposa
amata, ripetilo con forza, ripetilo a chi ti ascolta ed ha fatto germogliare
nel suo cuore il mio seme santo: l’anno zero non è lontano, l’anno zero è
giunto, ormai, ed ogni eletto deve farlo capire anche agli altri. Non deve
spaventare questo disegno Divino, anzi, ogni creatura gioisca, perché terra e
Cielo si uniranno: il Paradiso scenderà in terra, la terra diverrà un Paradiso.
Vedano
tutti di operare in modo da poter essere cittadini, felici, del nuovo regno di pace
e di Amore. Operino tutti con zelo, utilizzando il tempo a disposizione, il
pochissimo tempo a disposizione! Amata sposa, tutti quelli che vogliono capire
possono farlo. Nessuno si faccia cogliere da paure infondate. Quando un padre
di famiglia si alza per iniziare il rinnovo di tutte le cose, tutti devono
stare pronti, al suo servizio, pronti ai suoi ordini, pronti e felici, pronti e
gioiosi, pronti ed esultanti, perché quella, piccola, fatica che fanno sarà ben
ricompensata al momento opportuno. Ognuno si deve dar da fare, ognuno deve
operare, attivamente, perché più si adopera, prima il lavoro finisce e prima
può godere la gioia di vedere le meraviglie operate dal padre con l’aiuto dei
propri figli.
Diletta,
sto per rinnovare ogni cosa; come il padre di famiglia citato, ho chiamato a
raduno i miei figli, docili ed obbedienti, ed ho comunicato loro il lavoro da
fare, ho dato il necessario per compierlo. Ognuno segua le mie direttive e non
devii poco, poco a destra né poco, poco a sinistra. Presto, presto ciò che deve
essere fatto sarà fatto ed il mondo vedrà l’era splendida, tanto sognata, mai
realizzata, perché i tempi non erano ancora maturi.
Vedi,
amata mia, che non c’è da spaventarsi né da tremare né da farsi prendere dal
panico? Occorre solo operare, operare, secondo la mia volontà, procedere
attivamente, perché, come vedi, come sai, il tempo restato è ormai assai poco.
Quando
tutto sarà terminato, i cooperatori vedranno un’opera stupenda, che nessuna
fantasia poteva immaginarsi, opera di Dio, figli cari, opera di un Padre
amorosissimo che conosce le esigenze, anche minime, dei figli e provvede ad
esse. Gioisci, mia sposa, gioite, eletti, che Io ho scelto per questi tempi,
così difficili: la nuova era che sta sbocciando sul mondo sarà gioia e pace per
tutti, gioia che si prolungherà nell’eternità e pace, come mai prima.
Fate ora
sacrifici ed offerte, ora e non dopo. Non rincorrete gli agi e le comodità, non
pensate ad accumulare tesori che non servono; servitemi, servitemi e cooperate
al mio, grande, piano. In me troverete tutto: chi possiede me già possiede la
più grande ricchezza, l’unica ricchezza che conta.
Sposa amata,
il tuo sacrificio notturno sarà largamente ricompensato e così quello di tutti
gli altri che lo fanno, come te.
È vicino
ormai il tempo della ricompensa che sarà massima per chi tutto mi ha donato.
Ti
amo, sposa diletta. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
21.09.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli,
state qui con me. Vi guardo ad uno ad uno, piccoli ed anziani, ancora pieni di
energie oppure ormai spossati: siete i miei, amati, bimbi ed Io sono la Madre
che vede il vostro cuore e legge nella vostra mente. Siate gioiosi anche oggi,
piccoli, siate lieti, perché Dio vi ha concesso questo, meraviglioso, giorno
per adorarlo, per esultare in lui, per aiutare il fratello che avete vicino, per
sollevare con la preghiera quello che avete lontano.
Figli miei
amati, cari, piccoli miei, oggi è un altro, grande, giorno, che il popolo
eletto deve volgere alla lode di Dio ed a fare le opere di carità e
misericordia, che egli chiede.
Vieni
con me, piccola, vieni nello spirito e ti mostro cosa avviene intorno a te e
lontano da te. Vedi intorno gente che si svaga, si riposa, prende i bei doni,
che anche oggi mio Figlio ha concesso anche a coloro che demeritano, prende
tutto, ma non alza neppure per un attimo il viso al Cielo per benedire colui
che tutto ha donato. Qui, come vedi, il cibo è abbondante, gli alberi sono
carichi di frutti maturi: anche quest’anno l’Amore ha permesso che la natura
porgesse il suo frutto ed il Cielo la sua luce e la sua acqua desse vita. Grande,
immenso Amore che non porge secondo il merito, ma porge con larghezza, perché è
Amore, infinito, che vuole la gioia delle sue creature, non il loro dolore!
Vedi,
figlia cara, come le stagioni si siano succedute, tutte produttive: hanno
prodotto il cibo abbondante e la bevanda che disseta. La natura obbedisce,
umile e docile, alla Legge Divina, non si ritrae, non si ribella, non
recalcitra; solo i figli, gli amati figli, i figli, tanto beneficati,
continuano a dimenticarsi del loro Creatore, del dolcissimo Salvatore, dello
Spirito d’Amore che vuole stringerli a sé. Solo le creature, fatte ad Immagine
e Somiglianza di Dio, si ribellano come se tali non fossero, ma bruti senza
intelletto! Piccola mia, che fare con costoro che ancora non capiscono ed in
tanti profanano il giorno del Signore? Nel tuo paese si continua a vivere come
se Dio non fosse, come se Dio non fosse il Signore di tutto, come se Dio non
fosse il giudice, supremo, davanti al quale ogni uomo deve presentarsi!
Piccola
mia, nella gioia l’uomo è ingrato e non riconosce la mano Divina; nel dolore
l’uomo non si vuole pentire delle sue colpe e riconoscere la mano, provvidente
ed amorosa, di Dio. Cosa fare perché gli uomini tornino tutti a Dio e capiscano
qual è il loro dovere, quale valore ha la vita, quale il suo, infinito, valore?
Non chiedano i miei figli segni su segni, miracoli ed ancora miracoli; non
chiedano questo, perché i miracoli più grandi accadono giorno per giorno. Figli
cari, quando sorge una nuova alba, è già un grande miracolo; quando il sole
scalda ed illumina il mondo, è grande miracolo; quando aprite gli occhi e
vedete la trasparenza del Cielo e la salubrità dell’aria, è ancora miracolo;
quando vedete la vite piena piena di ricchi grappoli
maturi è miracolo; l’albero, che vi porge i saporosi frutti, è miracolo! Il più
grande, poi, si compie ogni giorno vicino a te, si compie più volte nelle
vostre Chiese, più volte in un giorno e voi siete invitati a vederlo, a gustarlo,
a parteciparvi con amore. Hai capito, figlia cara, che si tratta del miracolo
Eucaristico, di Gesù Eucaristia che si offre con generosità all’uomo che lo
desidera. Gesù vuole entrare in voi, figli cari! Gesù desidera venire nel
vostro cuore e confondere il suo essere infinito con il vostro, finito e povero!
Oggi è il giorno santo, nel quale ogni cristiano dovrebbe accostarsi alla santa
mensa e nutrirsi del pane Santissimo. Figlia, cara ed amata figlia, quanti lo
fanno? Quanti lo fanno? Ti ho mostrato il popolo che si diverte, che si riposa,
che cerca svago; ma vicino a Dio col cuore e con la mente sono ben pochi! Ognuno
prende la generosa offerta di Dio, e non solo non ringrazia, non loda con
ardore, ma osa dire e ripetere: “Dio non c’è. Tutto opera l’uomo, assieme ad
una forza misteriosa che non si sa neppure quale sia!”
Figlia
cara, si osa dire questo nei tempi attuali, dopo venti secoli, buoni, di
cristianesimo!
Figli,
cari, voi, che siete qui con me, vicino a me, pregate, supplicate, chiedete
perdono per tutta questa ingratitudine! Supplicate il Padre che abbia pietà di
questa generazione, così smarrita e confusa, che abbia ancora pietà ed usi
misericordia, ancora misericordia e non rigore!
Figli,
pregate con me, implorate con me: Dio ci ascolterà e fermerà un pochino il suo braccio,
rendendo più lievi i castighi. Pregate. Pregate! Adorate!
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima