Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
02.10.97
Eletti, amici fedeli, questo, nel quale vivete, è il
più grande tempo della storia: si conclude un’era tribolata e se ne apre
un’altra, lieta ed armoniosa. Siate gioiosi, siate gioiosi, voi che mi amate e
seguite le mie Leggi con amore: entrerete presto nella nuova, dimenticando i
travagli della vecchia.
Piccola,
mia, sposa, ogni tristezza svanirà presto, perché il tempo che viene sarà solo
di gioia. Se il mondo mi avesse ascoltato, se esso mi avesse obbedito, se fosse
tornato a me in tempo, le sofferenze sarebbero state annullate e solo la
primavera, felice, avrebbe visto, non preceduta dal gelido inverno che fa
cadere tutte le foglie secche e fa scendere la tristezza nei cuori.
Piccola,
mia, sposa, hai mai visto fiorire una primavera non preceduta dal malinconico
inverno? Certo che non è mai accaduto e non accadrà; ma sarebbe accaduto, se
gli uomini avessero capito in tempo. Desideravo che le mie, amate, creature
passassero presto dalla tristezza alla gioia, dimenticando la prima e vivendo
nella seconda. Ho offerto in questo tempo grazie e doni immensi, ho chiamato ad
uno ad uno i miei figli, proprio come fa un padre gioioso che vuole riunire
tutti i suoi amati per farli partecipi della più grande gioia.
Ecco
l’annuncio che volevo fare, che voglio fare: è finito il tempo del travaglio.
La terra ha tanto sofferto, per colpa del gravissimo peccato d’origine e poi di
quello che è seguito, opera dell’uomo, indocile e superbo; ma la mia bontà non
ha permesso che le cose andassero sempre così e ha stabilito un limite anche al
dolore, alla tribolazione, al travaglio, così, come avviene nel momento del
parto: il dolore è forte prima, verso la conclusione è fortissimo, ma poi nasce
la creatura e la madre è felice, tanto felice, da dimenticare tutta la
sofferenza, come se essa non ci fosse mai stata!
Sposa
cara, questo è il tempo, voluto e deciso perché si compissero queste
meraviglie: la nuova creatura è l’era della pace e della gioia. Questa sta
venendo al mondo; ma gli uomini sono in grado di capirlo? Sono in grado di
accoglierla? Sono degni di vivere in questo regno di pace e di armonia?
Nessun
uomo sarebbe stato degno di tanto, se la mia misericordia, infinita, non gli
fosse andata incontro. Ho mandato avanti a me molti messaggeri, essi hanno
annunziato il mio progetto e preparato gli uomini ad accoglierlo e viverlo; ma
molti non hanno accolto la mia parola, trasmessa da creature semplici ed umili,
ho voluto che il simile parlasse al simile perché tutto fosse più facile;
invece, così non è stato, la mia parola non è stata ascoltata. Qualcuno ha detto:
“Sono sogni!” Un altro ha detto: “Sono illusioni!” Altri ancora non hanno
prestato attenzione; girandosi, se ne sono andati, increduli.
Ebbene,
il tempo è ormai maturo per la realizzazione di tutto; sono pronti, però, i
miei figli a vivere in tanta beatitudine? Nel mio regno non c’è posto per i
maliziosi, per gli invidiosi, per gli avari, per i viziosi, per i ribelli che
non vogliono accettare le mie Leggi. Nel mio regno entreranno solo i docili, i
puri di cuore, i mansueti, gli obbedienti, le anime belle, che si sono lasciate
riempire della mia luce.
Diletta
mia, ora voglio contare tutti quelli che si trovano in tale condizione; ma
quanti sono?
Il mio
regno di gioia e di pace deve essere popolato da così pochi? Volevo che fosse
stracolmo di figli, volevo che fosse per tutti gli uomini della terra. A tutti
ho parlato, a tutti ho concesso tempo prezioso ed occasioni continue; ma il
tempo è stato sprecato e le occasioni lasciate cadere! Tutto accadrà nei tempi
stabiliti; chi è pronto entrerà e chi si è rifiutato di lasciarsi preparare
resterà fuori, lì, dove sono pianto e disperazione.
Diletta,
non voglio la tua tristezza. Non pensare a chi resta fuori; ma godi per chi
entra ed entrerà. Vieni a vedere le meraviglie, che compie il mio Amore. Ecco
una scena del mio regno, nel quale ti ho condotto anche oggi: vedi sempre spazi
immensi e sconfinati; ovunque gli alberi sono fioriti ed un soave profumo si
diffonde nell’aria, tersissima. Vieni accanto a questo albero, maestoso, dai
fiori piccoli, piccoli e candidi, come la neve. Questi fiori sembrano, infatti,
fiocchi di neve che sono caduti fitti, fitti. Vedi come essi, invece, sono
pieni di piccoli petali, vellutati. Qui tutto è splendido, sposa mia, la natura
è felice, perché la malizia umana qui è stata vinta e dovunque ci sono solo
armonia e bontà, armonia e dolcezza, armonia e rispetto. Ora vedi come una
grande pioggia di nuovi petali, candidi. Essi non cadono per terra, come la tua
esperienza ti ha insegnato nel passato, restano in aria e le dita agili dei miei
angeli li prendono ad un ad uno con grande delicatezza; vedi come ne hanno
cura: neppure uno solo si perde. Osserva quello che fanno queste, mie,
creature: avvicinano ogni petalo ad un fiore, che ha già la corolla aperta, e
questo petalo si unisce, saldamente, agli altri; sembra quasi aspettato. Ora il
fiore, che prima avevi osservato, è ancora più bello, più profumato, più
armonioso. A distanza di poco tempo, si ripete la stessa scena: molti petali
volteggiano, fitti e leggeri, nell’aria tersissima; sembrano una nuvola,
soffice ed articolata, che si avvicina ancora al grande albero fiorito. Un
nuovo stuolo di figure angeliche prende petalo dopo petalo e ne compone
splendidi fiori. Operano con amore, come vedi, queste mie creature, fanno tutto
con somma delicatezza ed amore, seguendo i miei ordini con zelo massimo.
La mia
piccola sembra incantata. Già nella tua mente nasce un pensiero: “Che sarà
questa scena che, in poco, si è ripetuta più volte? Che vorrà significare? È
splendida e misteriosa.”
Piccola
mia, questo è il regno dell’Amore, della felicità, della bellezza e
dell’armonia. Tutto viene fatto con grande amore e per amore e tutto per dare
felicità e tutto diviene armonia e bellezza.
Hai
visto quei petali candidi scendere, a pioggia, dal Cielo e ti sei chiesta cosa
possano rappresentare; ebbene, Io, Io, Gesù, te lo spiego: sono le anime dei
bimbi non nati, che vengono strappate alla vita dalla violenza e prepotenza
umana. Esse vivranno qui, qui, nel mio regno d’Amore; strappate al mondo con
violenza e ferocia, si posano, come petali profumati e candidi, tra le mani dei
miei angeli che ne hanno grande cura. Esse, cacciate dal mondo, vengono tutte
accolte qui con grande cura ed amore; troveranno la vera felicità e non
rimpiangeranno, certo, quella del mondo, che è stata loro tolta, che verrà
meno, però, a coloro che hanno rifiutato il dono grande e splendido della vita!
Gioisci
in me, sposa diletta. Dimentica il grigiore del mondo, contemplando con gli
occhi dello spirito le meraviglie del mio regno.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
02.10.97
La Mamma parla agli eletti
Figliolini
cari, venite a me: vi voglio offrire nuovo vigore per continuare il vostro
cammino. Non siate tristi, per il travaglio di questi giorni: Gesù vi guarda
con Amore, aspetta la vostra offerta, desidera il vostro abbandono.
Figli
cari, abbandonarsi nella gioia e nel benessere è anche cosa facile, ma farlo
nel sacrificio e nel travaglio è cosa assai più difficile. Piccoli, il vostro
travaglio quotidiano, come potete constatare, è assai lieve. Chi non s’è fatto
imporre sulle spalle il giogo umano cammina spedito, perché quello Divino è
sempre lieve e facile da portare. Alcuni, che soffrono molto, si sono scelti da
sé questa condizione e quello che hanno voluto, quello che si sono scelti
devono sopportare. Anche costoro, se lasciano il peccato e tornano a Dio,
avranno le sue grandi consolazioni.
Figli
cari di tutto il mondo, non preoccupatevi, per le sofferenze presenti, non
preoccupatevi, ma siate generosi con Dio, siate grandi nell’amore, come egli è
grande. Ogni pena del cuore venga offerta a lui e diverrà merito; ogni pena del
corpo venga offerta a lui e diverrà merito. Non è, certo, inutile, figli cari,
la sofferenza, anche se questa è conseguenza del proprio peccato: se offerta a
Dio, diviene un bene prezioso, che troverete a tempo opportuno ben riposto
nello scrigno Divino.
Sento
molti, miei, figli lamentarsi, per i sacrifici che devono affrontare proprio in
questo tempo; sono sacrifici a volte duri.
Figli
cari, vi chiedo di sopportare e di non sottrarvi alla croce: se cercate da soli
di liberarvi di una, ne avrete addosso subito un’altra, ancora più pesante.
Chiedete questo a Dio, chiedete con il cuore aperto: “Gesù, mio adorato Gesù,
aiutami a portare con serenità la croce, così come tu, Altissimo, hai fatto.
Aiutami a portarla fino in fondo, Amore, come tu hai fatto. Aiutami ad offrire
tutte le mie pene per la salvezza dei peccatori, per la redenzione dei miseri
che non riescono a liberarsi dal laccio del peccato grave. Gesù amatissimo, non
ti chiedo di togliermi le croci, ma solo di aiutarmi a portarle con amore.”
Pregate così ogni giorno, figli cari, se avete una croce: quella è utile alla
vostra anima ed a quella dei vostri fratelli; se dovete sopportare più croci,
quelle servono per raggiungere il sublime obiettivo della salvezza vostra e di
quella di tante, altre, anime.
Ecco,
figli, ecco che è quasi giunto il giorno che attendete, il giorno della liberazione,
il giorno del riscatto: sarete liberi. Solo allora sarete liberi da ogni
schiavitù e canterete, felici, inni di gioia e di ringraziamento al Dio
Altissimo.
Piccola,
amata, figlia, ti ringrazio, per il sacrificio speciale che hai fatto: mi è
servito per i miei scopi. Altri ne servono, piccola mia, altri, perché le anime
in pericolo sono molte e coloro che si sacrificano sono pochi. Operiamo
insieme, piccola. Operiamo in modo che il regno di Dio sia gioia per tutti, sia
gioia per ogni uomo.
T’invito,
cara figlia, a consolare con la consolazione di Gesù il cuore addolorato di un
figlio mio, carissimo. Siano queste le tue parole: “La Mamma del Cielo ti
stringe a sé, piena d’Amore, mentre la tua mamma della terra percorrerà molto
presto i viali fioriti, che tu l’aiuterai a raggiungere, tu, amato figlio,
assieme all’anima, che Gesù ha unito alla tua.”
Io vi
guido, Io v’illumino il cammino, fino alla vittoria finale. Gioite, amati
figli; gioite e non vi colga la tristezza: Gesù vi ha scelto per essere suoi,
Gesù vi ha scelto per vivere in lui. Chi ha Gesù con sé non deve mai essere
triste. Lieve sarà il percorso, breve il tragitto, felicissima la conclusione.
Proseguite,
sereni, uniti, felici, volti sempre ad operare, secondo il comando Divino. Per
voi, diletti, l’alba luminosa è già spuntata. La luce, presto, diverrà
sfolgorante e Gesù vi mostrerà il suo volto amoroso. Proseguite, miei amati.
Proseguite nella gioia.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima