Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

04.10.97

 

 

Eletti, amici fedeli, vivete bene questa, breve, giornata che vi divide dal tempo senza tempo: vivete nella fede e nell’amore, secondo la mia volontà. Chi mi dona gioia gioia avrà. Chi dona pace pace avrà.

 

 

Sposa amata, vivi nella pace del cuore; vivi nella pace, che Io ti dono. Il mondo non vuole la mia pace; il mondo, continuamente ribelle, rifiuta la mia pace!

Ho preparato grandi doni per coloro che saranno perseveranti, ho preparato un mondo nuovo, pieno di gioia e di armonia. Voglio che siano in molti a goderlo. Voglio che siano in molti a gustarlo. Le famiglie d’oggi rifiutano la prole: il mio nemico, acerrimo, entra nelle menti e raggela i cuori, opera contro di me e contro il mio progetto.

Sposa cara, ogni vita, che Io creo, è un dono sublime per il mondo intero. Creo per la gioia, per la felicità completa. Creo un’anima perché possa giungere a me e bearsi per sempre della mia presenza. Piccola mia, perché gli uomini non vogliono capire quanto sublime sia il progetto d’Amore su ogni uomo?

Il mio Vicario in terra ha esposto con coraggio la mia parola al mondo e continua a parlare.

Ogni famiglia deve divenire una dolce culla di vita, d’amore, di pace.

Questo è nel mio disegno; ma gli uomini si sono troppo allontanati da me e non accolgono i miei doni più grandi: li respingono, li disprezzano!

Il mio Cuore geme e soffre, profondamente, per l’ingratitudine, che vedo dovunque; ma non abbandonerò il mio popolo, non lo lascerò ancora vagare nelle tenebre. Mando segni assai loquaci, avvertimenti, molto chiari, ammonimenti, significativi: il mondo capisca e muti comportamento, il mondo comprenda e muti direzione, perché questa che ha preso è sbagliata!

Se gli uomini continuano a scegliere la loro rovina, quella avranno; se gli uomini continuano a volere la loro distruzione, incontro ad essa stanno andando con passo veloce.

Piccola mia, dopo questi avvertimenti, ce ne saranno altri e poi altri ancora. Questo, però, non per tutti; chiedo quindi di capire, subito, di volgersi a me con fiducia. Chiedo al mondo intero di fare la mia volontà ed userò la mia, infinita, misericordia.

Sposa amata, più volte l’ho detto ed ora lo ripeto: il tempo è ormai brevissimo; voglio dare la grande felicità a chi la desidera, la pace a chi l’ha perseguita, voglio che la terra esulti in ogni suo angolo, che esulti in me e cerchi me, spezzando tutti gli idoli, vani ed ingannatori.

Ho parlato con Amore di Padre, ho cercato di convincere il mio popolo, usando la mia tenerezza e porgendo i miei, continui, doni; ma oggi, come ieri, ieri, come l’altro ieri, non sono stato ascoltato! La mia parola è caduta nel vento! La mia parola non è quella di uomo, che può essere accolta o non accolta; Io, Io sono Dio ed ogni uomo deve venire a me. Per me l’ho creato, per me l’ho voluto: questa è la sua strada! Un nemico ha agito con grande superbia; un nemico che si è appoggiato sulla debolezza umana, sull’insipienza umana, sulla freddezza umana, sulla disobbedienza umana!

Sposa cara, l’uomo, senza di me, nulla può: la sua debolezza lo condanna; la sua insipienza lo rovina. È il mio fuoco che fa ardere i cuori, è l’obbedienza alle mie Leggi che li fa purificare ed aprire alla luce. Piccola mia, vedrai dei segni ancora, altri e, poi, altri; rifletti e tieni tutto nel tuo cuore. A chi ti chiede rispondi secondo quello che ti suggerisco di rispondere; ma a chi nulla ti chiede, a chi nulla vuole, a chi non dimostra alcuna fiducia non parlare, non aprire il tuo cuore: sia sempre il silenzio la sua ricompensa.

Amata, ho parlato a lungo attraverso i miei, amati, strumenti; ho parlato e continuo a farlo attraverso di essi. Capisca il mondo da ciò che sta accadendo e da ciò che ancora accadrà quello che chiedo da ogni uomo. Guai ai sordi, guai ai ciechi degli ultimi istanti, guai a coloro che, pur vedendo bene, non vedono e, pur udendo bene, non odono! Il mio Amore li vuole a sé, il mio Amore li chiama a sé, il mio Amore desidera la salvezza loro.

Nessuno, diletta mia, nessuno si perde, se non vuole perdersi; nessuno, che voglia decisamente salvarsi, resterà nelle tenebre. Dillo e ripetilo, mia amata, ripetilo a chi vuole sentirlo: Dio è Amore, è Amore e vuole abbracciare ogni uomo, vuole usare la sua bontà, vuole avvolgerlo con la sua tenerezza; occorre però seguire le sue vie, praticare la sua Legge, cancellare tutte le leggi inique, che l’uomo ha osato porre contro il volere Divino.

Sposa cara, se il mondo non si affretta a camminare verso di me non potrà godere i doni, già pronti per i docili, gli umili, i fedeli amici. Le leggi inique vengano cancellate! Le leggi inique vengano distrutte e calpestate, perché chi è contro di me non potrà vivere in me, chi non cerca me cade nelle tenebre, che mai sono state così fitte, come al tempo presente, dense e fitte quanto mai lo sono state nel passato!

Ecco che viene sulla terra un mondo nuovo, per mia volontà: i monti danzeranno, per la gioia, e le colline esulteranno, per la gioia, tenendosi per mano come fanciulle felici. Io, Io, Gesù, ho già fatto passi verso il mio regno e vedo quanti sono coloro che già lo vivono nel cuore. Chi l’ha nel cuore e ne gode le delizie interiori ne vedrà la piena realizzazione e ne godrà le delizie anche esteriori. Chi è nella luce la vedrà splendere sempre più nitida. Chi ha voluto le tenebre le vedrà divenire sempre più fitte.

Un giorno lontano dissi alle tenebre: fuggite; viene la luce da me voluta. Dissipatevi e scomparite e ovunque trionfi la luce. Luce volli e luce fu. Quello che è accaduto, mia sposa, diletta, ancora accadrà, per mio volere. Vedi come sono fitte queste tenebre che avvolgono il globo terrestre? Tra poco accadrà questo, che ti mostro, sposa amata. Guarda bene, rifletti e gioisci.

Vedi come una nube, scura e densa, che avvolge ogni cosa; ma ecco comparire all’improvviso un piccolo raggio; la luce, tenue, diviene sempre più sfolgorante, sempre più decisa. Vedi ora che avviene: nell’arco di breve tempo solo luce c’è, luce, candida, che avvolge la terra che prima era un pianeta grigio ed uggioso. Quella luce, che hai visto, è la mia luce. Quello che ti ho mostrato è ciò che accadrà di qui a poco, di qui a pochissimo. Dirò così: fuggite tenebre cupe, fuggi notte tenebrosa che tanto fai paura ai miei figli; spunti la luce del nuovo giorno, senza più tramonto! I miei figli devono essere solo quelli della luce; quelli delle tenebre scompariranno dalla terra, assieme alle tenebre!

Sposa, esulta ed attendi il nuovo, grande e splendido, giorno del mondo. Sarà un’alba visibile da tutti; ma coloro che non l’hanno voluta, coloro che hanno preferito il buio con esso dovranno scomparire, perché, diletta mia, la luce nuova sarà solo per i figli della luce: quello che hanno scelto avranno!

Ti offro questo, nuovo, giorno. Donamelo istante dopo istante.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

04.10.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, con gioia e dolore vedo lo scorrere dei giorni: gioia, perché si avvicina la conclusione di un mondo pieno di tormento e l’inizio dell’era di pace, gioia, perché vedrò i figli veramente esultanti e senza schiavitù, gioia, perché il Cielo burrascoso scomparirà e ci sarà il lungo giorno, senza tramonto.

Ho dolore, però, ho anche grande dolore, perché col tempo che scorre, rapido, se ne vanno le occasioni, offerte dall’Altissimo, le possibilità, donate dalla sua misericordia. Ho dolore per quei figli che sono testardi e non hanno accolto il mio invito e non accolgono il mio invito. Sono piena di dolore per tutti quelli che si sono infilati nel tunnel tenebroso e non si accorgono che alla fine di esso c’è il precipizio che li attende!

Sono Madre di ogni uomo della terra, sono Madre che ama, immensamente, sono Madre che vuole salvare ogni suo figlio e geme, quando egli si svia e non vuole più ritrovare la casa del Padre.

Il figliol prodigo tornò, tornò dal padre, dopo aver fatto tante esperienze negative; tornò, perché si sentiva smarrito e solo, tornò, perché nessuno gli dava aiuto, tornò, perché si sentiva abbandonato da tutti e deluso da tutto. Ebbene, di figli in queste condizioni nel mondo ce ne sono tanti e poi tanti: quanti nella prova della solitudine, quanti nella prova dell’abbandono, quanti sono delusi; ma ad essi non accade come al giovane spensierato: costoro si stanno facendo prendere dalla disperazione; costoro cercano idoli, vani, e si affidano ad essi, si gettano al servizio del nemico che ha sempre le sue soluzioni da proporre.

Figli cari, vedo la loro vita avviarsi al tramonto, vedo il buio calare attorno ad essi e non posso aiutarli, non posso aiutarli, perché essi non vogliono essere aiutati, rifiutano la mia mano che li cerca ed il mio Cuore che li vuole salvare.

Non si fidano di me, non si fidano di Gesù; non credono, resistono, preferiscono vivere nel buio più tremendo che inseguire il raggio di luce che li cerca per guidarli fuori dal tunnel. Alcuni, nella grande tiepidezza del cuore, dicono: “Lasciali fare. Torneranno, quando si saranno stancati!” So che essi non torneranno, perché il tempo a loro disposizione è scarsissimo ed il percorso che fanno è assai pericoloso. Il nemico incalza e vuole condurre con sé tutti quelli che egli già si sta trascinando dietro; li spinge avanti a sé a poco a poco, quasi senza che essi se ne rendano conto. Costoro, figli cari, vivono nella superficialità, continuano a fare scelte insensate, cercano distrazione per non pensare al vuoto, che hanno nel cuore.

Ho visto gli occhi del mio Gesù guardarli, pieni di tristezza: essi si sono induriti nel male e nella ribellione. Chiamati e richiamati, non hanno risposto e i doni, loro concessi, non vengono tesaurizzati, ma lasciati inutilizzati! Che deve ancora fare Gesù che non abbia già fatto?

Figli cari, si approssima la fine e gli uomini agiscono con tanta superficialità, come se niente fosse.

Ebbene, coloro che hanno capito non si tengano il dolce segreto nel cuore, ma lo facciano conoscere agli altri, a tutti gli altri. Si parli ai fratelli, si parli con amore per aiutarli a capire che non c’è più tempo da perdere, a capire che il sole della vecchia era è ormai al tramonto ed il nuovo non sarà lo stesso.

Piccoli cari, come bimbi festosi, vi conduco alla grande festa. Non importa se alcuni di voi hanno anche i capelli già bianchi, il corpo stanco, l’andatura affaticata: siete i miei, amati, bimbi. Siete i bimbetti di Gesù, che egli ha chiamato a sé ad uno ad uno, perché ha moltissimi doni da consegnare. Non pensate alle debolezze del corpo: vi rinnoverà il vostro Re. Non pensate alla stanchezza: vi dico che scomparirà in un attimo; sarete lieti e giulivi e del passato non resterà ricordo alcuno!

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima