Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
03.11.97
Eletti, amici cari, state giungendo, vittoriosi,
alla meta. Siate coraggiosi, perché gli ultimi passi sono in salita. Io sono
con voi. Io sono per voi.
Sposa
amata, il piccolo tormento, che sopportate, è una cosa da nulla, in confronto
all’immensa gioia che vi ho preparato. Siete sulla terra, posate le punte dei
piedi sulla terra; ma già la vostra vita è iniziata nel luogo della grande
felicità. Vedo che alcuni di voi non si risparmiano per me e per i fratelli:
offrono ogni attimo, offrono ogni anelito, la vita loro l’hanno messa nelle mie
mani per amore.
Piccoli,
che avete confidato in me, non avete riposto la vostra fiducia in chi v’inganna
o vi delude: avrete molto più di quanto avete dato, avrete da me tutto. Non
potete neppure giungere a pensare al mio tutto: vedrete allora, quando
gusterete, insieme, le mie delizie.
Sposa
cara, vedo che tieni il tuo cuore sempre unito al mio. Questo è un gran bene:
per un’anima molto devota, godono tante altre che ancora non sono giunte a
maturazione, godono anche quelle che si trovano nel luogo di purificazione.
Ieri hai
visto volare verso l’alto Cielo una grande quantità di anime, sotto forma di
candide colombe; mentre volavano, beate, verso la patria felice, hai visto un
altro stormo andare incontro al primo per accoglierle con amore. Il luogo di
purificazione ha spalancato le sue porte, per mio ordine, e molte anime, che
restavano prigioniere da tempo, hanno potuto uscire per salire alla sede, alla
quale anelavano.
Piccola
mia, lo sappia il mondo che una sola Messa, ascoltata con amore in suffragio di
un’anima, può ottenere grazie potenti, per i miei meriti, infiniti, che si
uniscono a quelli del vivente che prega. Questo però, mia diletta, quanti
l’hanno capito?
Ebbene,
colui che ha questa luce la dia a coloro che non l’hanno, perché il tempo è
assai breve ed occorre affrettarsi ed operare bene, senza che sfugga un solo
attimo. Mia diletta, ho concesso molta luce a chi me l’ha chiesta, ho concesso
luce speciale ai cuori puri ed alle anime ardenti: attraverso questa, vedono
una realtà differente da quella nella quale stanno immersi, si apre davanti
agli occhi del cuore un orizzonte, infinito, che non finisce mai di stupire.
Non
possiedono questa luce i superbi, i presuntuosi, i tiepidi, gli accomodanti che
giocano con le mie Leggi e le adattano a questa o a quella situazione, secondo
un loro criterio che non è il mio criterio. Per alcuni miei ministri tutto è
divenuto lecito, tutto permesso e nulla vietato: hanno allargato o ristretto,
come fa una sarta con un abito.
Sposa
amata, questo è male, è molto male: non sono le Leggi Sante che devono
adattarsi all’uomo, ma è l’uomo che deve sottomettersi ad esse! Non ho dato
delle Leggi che sono impossibili da applicare; ho dato delle Leggi che possono
essere seguite, devono essere seguite, che sono fatte per l’uomo, non contro
l’uomo. Questo concetto l’ho ripetuto infinite volte; ma l’uomo pare che non
voglia capirlo.
C’è oggi,
in questo tempo, un grande desiderio di cambiamento. Il nuovo millennio, che
incede, ha messo in giro una smania nuova: si vuole cambiare, si desidera
sconvolgere ogni cosa e solo questo si opera, quando i mutamenti sono dettati
da mente umana, non da progetto Divino.
Gli
uomini si sentono gli arbitri del mondo: abitano la mia casa, usano le mie cose,
ma si comportano come se tutto appartenesse loro e non dovessero rendere conto
a nessuno.
Vorrei ricordare
a tutti costoro che fino a questo momento li ho lasciati fare, ma di tutto
chiederò conto. Non osi nessuno fare progetti, escludendomi dalla sua vita e da
quella dei suoi simili: quando ormai sarà convinto di essersi sbarazzato di me,
mi vedrà comparire, non, però, come Dio Amore, non con volto amoroso e benevolo,
ma come rigore, come il padrone di casa che torna, quando nessuno se lo aspetta
e chiede che gli venga restituita ogni cosa che gli appartiene.
Sposa
cara, succede sempre così: quando il padrone si allontana per molto tempo, i
servi, sciocchi, credono che non torni più e cominciano a litigare fra loro per
dividersi le cose che appartengono ad altri. Quando il padrone non è presente
oppure si fa credere assente, i servi ne approfittano, non, però, quelli saggi
e prudenti: i primi si sono scordati le parole che un giorno il padrone ha
detto; i secondi se le sono ben incise nel cuore. Queste sono: operate bene,
miei servi, operate bene nella casa, che vi ho affidato, perché tornerò,
tornerò, proprio quando non mi aspettate; tornerò per vedere ciò che avete
fatto delle mie cose. Ai giusti, ai diligenti, ai fedeli dirò: vieni, servo
fedele e buono, sei stato fedele nel poco, ora ti offrirò molto; vieni alla
gioia, senza fine, con me. Dirò, però, agli stolti: lontano da me, operatori di
iniquità. Non c’è più posto per voi nella mia casa! I servi fedeli entreranno
nella grande festa preparata per loro; quelli iniqui saranno cacciati fuori, lì,
dove sono pianto e stridore di denti.
Ebbene,
queste parole pronuncerò Io, Io, Gesù, allorché tornerò, visibilmente, nella
mia casa.
Sposa,
ripetilo pure, ripetilo, continuamente, ripetilo a chi crede a metà, a chi si fa
insidiare dal dubbio, a chi è nella prova e trema, perché non ne vede mai la
conclusione; dillo dolcemente, ma decisamente: “Gesù sta per mettere piede,
visibilmente, nella sua casa. Ora vedete intorno tanti stolti, tanti empi che
vogliono spadroneggiare; ma quando vedranno il suo volto severo, resteranno
impietriti.” Dì ai giusti che sopportino ancora un poco, assai poco: il tempo è
giunto; è questo nel quale vivete!
Sposa
amata, godi le delizie, che oggi il mio Amore ti ha preparato. Vivi nella
gioia.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
03.11.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
cari, vi vedo pieni di pensieri, assorti tanto nelle preoccupazioni per l’oggi
e per il domani. Figli miei, l’oggi passerà in fretta e a risolvere le vostre
questioni non siete soli. Il domani, poi, non è vostro, non è vostro, non
dipende da voi: Gesù ha programmato ogni cosa. Egli ha preparato, a puntino un progetto
tanto bello per ciascuno di voi che, se lo sapeste interamente, piangereste di
gioia e direste: “Possibile che Gesù abbia proprio pensato a tutto? Possibile
che mi conosca tanto bene? Non ha trascurato un particolare!”
Pensate,
figli, ad un padre buono che conosce a fondo i propri figli, pensate alla sua
grande tenerezza, ma anche alla perfetta capacità di afferrare ogni minima
aspirazione, anche quella nascosta nel profondo del cuore che ha il figlio
amato. Ebbene, questo padre promette una festa, dove ogni aspirazione, sia
apparente che nascosta, venga esaudita. Giunge il beato giorno ed i figli
corrono, lieti, ma dicono dentro di sé: “Certo, il padre nostro, per buono e
dolce che sia, non ha pensato proprio a tutto. Noi siamo tanti e chi vuole una
cosa, chi un’altra, chi aspira a questo, chi a quello: come potrebbe egli
esaudirci tutti?”
Quando,
invece, vedono le cose, preparate da questo padre buono, si accorgono che c’è
tutto, proprio tutto: egli ha risposto anche all’anelito segreto del cuore, a
quel desiderio che mai poteva venire conosciuto, perché il figlio lo
racchiudeva nel profondo più profondo del proprio essere.
Che
meraviglia! Che gioia! Che esultanza! Pensate poi, in aggiunta, che la festa
non è cosa che finisca e porti con sé tutte le dolcezze e le gioie. Vengono anche
a sapere i figli che dopo quella ce ne sarà un’altra, poi ancora altre: che
farebbero questi figli, davanti ad una sì stupenda realtà?
Piangerebbero,
piangerebbero, per l’emozione, per la gioia infinita, per la felicità completa.
Figli, è
quello che accadrà anche a voi, se saprete superare lo scoglio del tempo
presente, certo: intendo le difficoltà attuali, quelle che state attraversando.
Figli
cari, esse non sono grandi, esse non sono dure: Gesù ha abbreviato ed ha
alleviato ogni cosa. La purificazione, miei amati, non è per tutti la stessa:
essa è calibrata, secondo le necessità. Amati, vivete nella gioia, calatevi
nell’abisso profondo ed infinito dell’Amore Divino: cosa può mancare all’uomo,
quando Dio è con lui, è per lui?
In questo
tempo straordinario ognuno ha la sua purificazione; se la sa accettare con
pazienza e la sa utilizzare con saggezza vedrà, dopo questo attimo passeggero,
la sua vita vestirsi di nuova luce, cambiare ogni cosa prima nel suo interno e,
poi, anche intorno.
Figli,
vi voglio far capire, ripetendovi tante volte gli stessi concetti, che la
felicità dipende da voi: state preparando voi stessi il vostro futuro e Gesù ve
lo offrirà così, come lo avete voluto.
Sapete
che al momento del giudizio ognuno ha una luce speciale, quella che Dio dona ad
ogni uomo: si apre la coscienza e ciascuno, da sé, capisce a quale destino è
volto.
Chi non
ha mai voluto credere, chi non ha mai voluto obbedire avrà la sorte del non
credente, del ribelle e capirà da sé qual è la sua direzione.
Piccoli,
vi sto parlando ogni giorno con immenso Amore, ripetendo spesso i concetti
fondamentali. Seguitemi, piccoli miei, non pensate mai: “La Mamma chiede troppe
cose: chi può seguire tutto, come desidera?” Dite così: “Se la Mamma del Cielo
insiste e, poi, insiste ancora, significa che il fatto è assai importante. Dobbiamo
fare in modo che neppure una virgola, una sola virgola del suo discorso sia
dimenticata!” Così dite, e così fate.
Non
seguite le orme del mondo che ha messo in disparte le Leggi Divine per
costruirne altre, di sua iniziativa. Queste, figli, queste, sappiatelo, piccoli
miei, conducono alla morte, alla morte vera, a quella seconda. Non
preoccupatevi del corpo: sapete che ogni capello vostro è contato;
preoccupatevi, invece, della salvezza: chi non è obbediente alle Leggi, che Dio
ha scritto nel cuore di ogni uomo, non può salvarsi! Guardate nel vostro
profondo e siate docili e non ribelli.
Vi amo,
figli. Vi amo e vi voglio tutti santi!
Ti
amo, figlia.
Maria
Santissima