Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

19.11.97

 

 

Eletti, amici cari, sia in voi la pace, sia in voi la gioia. Io, Io, Gesù, ve le dono in questo tempo, nel quale l’uomo non cerca la mia pace, non cerca la mia gioia.

 

 

Sposa amata, il mio sguardo abbraccia il mondo: giorno dopo giorno vedo aumentare nei cuori l’ansia, la paura, l’angoscia. Questo mondo, nel quale vivi, è caratterizzato dalla presenza di una, grande, inquietudine: la sentono i popoli più ricchi, in modo speciale, quelli che posseggono più beni e minore difficoltà di vita. Ho permesso le grandi conquiste scientifiche e tecnologiche perché l’uomo potesse comprendere che non nel benessere consiste la felicità, non nelle grandi invenzioni e scoperte: se così fosse, la parte del mondo più evoluta dovrebbe essere felice e spensierata in questo tempo, in cui la scienza ha toccato le più alte vette della conoscenza. Proprio dove si è accumulato più beni vedo maggiore infelicità: le mie creature gemono e soffrono nelle loro case comode, in mezzo agli agi ed al benessere.

Sposa amata, mai, come in questo momento, l’uomo dovrebbe comprendere come i beni terreni sono cosa vana e fugace che non riempie lo spirito umano che ha bisogno di ben altro. Nel cuore dell’uomo c’è un grande desiderio d’infinito, un desiderio, che non può essere colmato con cose che oggi ci sono e domani sono scomparse.

Mia diletta, il cuore umano è fatto per volgersi verso l’infinito e non può essere soddisfatto del finito. Il grande vuoto che c’è in esso solo da me può essere riempito, da me, Dio, unico ed eterno. L’uomo, sposa mia, ha sete di Dio. L’uomo d’oggi ha creduto  di potersi dissetare ad altre fonti, ha cercato di qua, ha cercato di là, ma la sete è aumentata e con essa il dolore profondo e l’angoscia. Metta ogni uomo me al centro della sua vita ed ogni giornata di nebbia diverrà giorno solare, il grigiore si trasformerà in luce, la vita perderà i colori smorti e diverrà splendida anche nel tormento, anche nel sacrificio.

Piccola mia, sposa amata, che significato può dare al dolore l’uomo che non crede? Che valore ha il dolore per costui? È avvilimento, è disperazione, è sconfitta! L’uomo finisce col ritenere la salute e la ricchezza gli unici beni, da perseguire con tutte le forze. La salute, però, non dura a lungo e la ricchezza è un bene fugace: come dare senso alla vita, quando questi due beni vengono meno? Nascono l’inquietudine profonda, la disperazione, l’angoscia.

Sposa cara, Io, Io, Gesù, sono il medico di questi mali: solo a me occorre rivolgersi. Chi è in me non conosce mai la disperazione; chi è in me non giunge all’angoscia: nel mio Cuore c’è pace e c’è gioia, ci sono, sempre presenti, le delizie del mio Amore. Non voglio, poi, parlare del significato della morte per il non credente: c’è in lui un grande conflitto tra il cuore e la ragione: l’uno dice che dopo la morte c’è un regno, dove ogni uomo può dissetarsi ed essere felice; la ragione, annebbiata dalla superbia, con terrore lo nega. Continua a sostenere che crede a ciò che vede, a ciò che passa sotto i sensi esterni. Questo contrasto rende massima l’infelicità e tronca la speranza.

Cos’è la morte per il cristiano che con gli occhi del cuore guarda il mio volto? La morte è la porta che conduce alla vera vita, è l’ingresso in un mondo senza tempo, nel quale avviene la piena realizzazione di un processo, iniziato sulla terra con la nascita della creatura.

Piccola mia, gli uomini hanno tanta paura della morte, perché essa viene considerata un salto nel buio. Vi dico, fedeli amici, che per coloro che hanno creduto in me essa è, sì, un salto, ma al di là ci sono le mie braccia spalancate che accolgono l’amata creatura per offrirle la felicità, alla quale è destinata.

Non temete la morte, piccoli cari. Nessuno, che si è rifugiato in me, la tema; se anche la vedesse avvicinare, non la tema, perché Io, Io, Gesù, sono la vita e la donerò a tutti coloro che hanno creduto in me. Il Padre non ha risparmiato a me la morte; ma, dopo di essa, è avvenuta la mia glorificazione. Tenetevi stretti al mio Cuore ed Io vi libererò dalla grande paura. Credete che non vi conosca? Tutto so di voi, anche quello che voi stessi non conoscete. Ogni pensiero mi è noto, il palpito del cuore mi appartiene: siete miei! Siete miei; per me vi ho fatti ed ora a me vi chiamo per offrirvi ciò che non avete ancora gustato.

Miei, fedeli, amici, restate in me, perseverate nella preghiera e nell’abbandono: non vi sentirete mai soli in questo grande Universo, sconosciuto; Io vi condurrò per mano a conoscere tante meraviglie. Voi pensate solo all’Universo che è fuori di voi: anche quello, piccoli miei vi condurrò a conoscere; ma quello, del quale parlo, è quello interiore, quello del vostro spirito. Io l’ho creato con tale profondità, che può essere colmato solo da me, perché le cose passeggere lasciano un vuoto, che nulla può colmare.

Piccola, l’uomo, ogni uomo è fatto a mia Immagine e Somiglianza e solo Io posso riempire il suo essere, perché per me l’ho creato! Le mie creature cercano, invano, fuori di me, cercano ciò che non possono trovare. Ho messo, ad arte, in loro questa, grande, inquietudine perché essa le spingesse verso la meta, alla quale sono destinate.

Se i sapienti della terra guardassero, solo per un attimo, dentro il loro ‘io’ e riflettessero solo un pochino, capirebbero che la loro sapienza è stoltezza, confrontata con la mia che ha dato vita ad un Universo, grande e vario. Davanti alla mia Sapienza dovrebbero umiliarsi e riconoscere la loro nullità. Che può fare l’uomo senza di me? Ogni invenzione si basa su quello che già Io ho preparato! Ogni scoperta è trovare quello che già Io, Io, Dio, ho creato! L’uomo opera sempre su ciò che già c’è: nulla di nuovo può aggiungere, che Io già non abbia preparato.

Sposa cara, se il mondo proseguirà nella sua superbia e non si affretterà ad umiliarsi davanti a me, darò una tale prova della mia potenza, da servire non solo da ammonimento, ma anche da massima purificazione! Piccola mia, rientrino in sé gli uomini di questo tempo, riflettano e tornino ad usare la ragione: c’è misericordia per chi chiede misericordia; c’è perdono per chi desidera ardentemente averlo. Si sappia, però, che ormai i tempi sono conclusi: chi mi conoscerà come giustizia perfetta, per aver rifiutato la misericordia, come potrà salvarsi? Chi osa ritenersi giusto davanti a me, giudice, rigoroso, che esige il pagamento anche del minimo debito?

Cercatemi come misericordia, finché mi faccio trovare! Imploratemi come Dio Amore che salva chi implora salvezza!

                                                                                  Ti amo, sposa. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

19.11.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli cari, Gesù vi ha guidato: il Re ha preso per mano i suoi piccoli per condurli verso di sé. Egli si è chinato con Amore su ciascuno di voi e vi ha dato gioia e pace, vi ha fatto il dono della perseveranza finale. Piccoli, siate nella gioia: il grande Re cammina con voi, vi guida, vi mostra la vostra sorte futura che è splendida, figli, è splendida per ciascuno di voi che ha seguito con amore la sua parola!

Sin da ora avete la pace, sin da ora la gioia e non camminate da soli tra i dolori ed i tormenti della vita. Non rattristatevi, per quello che accade intorno a voi: le grandi tribolazioni di ora diverranno gioia e gaudio per chi si è affidato al Signore. Questo è il culmine della purificazione, figli cari: Gesù vuole salvare le anime, Gesù le conosce ad una ad una e sa bene ciò di cui hanno bisogno. Voi badate tanto alla salute del corpo, figli miei, la mettete sempre in primo piano; Gesù guarda soprattutto all’anima, alla salvezza di ciò che è eterno. L’uomo può godere eternamente o gemere eternamente.

Voi non potete scrutare in profondità: la vostra logica è assai distante da quella Divina. Anche il grande dolore, sia fisico che morale, ha un grande significato; certo, per voi è assai difficile comprenderlo, capirne il valore. Vedete certe famiglie, straziate dal grande dolore, improvviso: sembra che in esse sia caduta la tragedia. Non è così, come pensate, piccoli miei, non è proprio così: ancora agisce la misericordia Divina che desidera che siano salvi tutti i componenti di quella famiglia; la purificazione di uno diviene, spesso, mezzo di purificazione anche degli altri!

Sappiate accogliere con umiltà la volontà Divina; siate saldi nella fede, perseveranti e gioiosi. Il mio Cuore vi ama tanto. Pregate! Pregate e nella preghiera Gesù vi farà comprendere bene quello che di volta in volta dovete fare.

Qualcosa vi è stato preannunciato; ma altro, molto altro deve accadere che non vi può essere ora rivelato, perché non siete in grado di capirlo a fondo. Vedrete accadere sotto i vostri occhi fatti ed avvenimenti che vi annunceranno l’avvicinarsi di una nuova realtà. L’anno finisce ed un altro porterà grandi cose, nuove e spesso inaspettate. Siate pronti al futuro. Ormai, la vostra preparazione è ultimata; dovete solo rivedere le mie parole, trasformarle in vita, senza tralasciare nulla, senza fare modifiche. Le Leggi Divine siano la vostra gioia, la preghiera il vostro respiro e i Sacramenti il nutrimento di ogni giorno. Tutto vi è stato dato: tutto possedete e vi sono state indicate le armi che vincono il terribile serpente. Egli ormai è impazzito di rabbia: ha capito che ben presto deve andarsene nel suo regno di orrore e vorrebbe trascinarsi dietro ogni cosa. Tutte le cose belle, che Dio ha creato, egli le odia e tenta di fare la più grande distruzione prima nei cuori, poi, intorno. Non temete, miei amati, non tremate, miei diletti: non ci riuscirà; prima che questo accada, il mio Cuore Immacolato trionferà, il mio piede gli schiaccerà definitivamente il capo ed il mondo avrà la pace e la terra fiorirà, come il più splendido giardino. La terra è benedetta e nessun male, anche il peggiore, può annientarla: la terra ha bevuto il sangue del Santissimo, mio, Figlio che tutto l’ha versato per voi, tutto, fino all’ultima goccia! Quel sangue, preziosissimo, è vita: proprio per quel sangue, la terra diverrà tutto un prato, fiorito e splendido, fra poco, figli cari, fra poco, perché il Padre ha fissato i suoi tempi ed essi stanno per compiersi.

Sia gioia la vostra vita. Sia gioia la vostra esistenza: attendete la gioia nella gioia. Il tempo delle massime prove lascerà posto al giorno della grande, immensa, felicità, quella che avvolgerà ogni creatura prediletta e la rinnoverà.

Perseverate nella preghiera e nel servizio. Perseverate nell’adorazione a Dio.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima