Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
20.11.97
Eletti, amici cari, effondo la mia luce sempre più
viva. Attraverso di essa acuite la vostra conoscenza: vedrete il vero aspetto
della realtà e il nemico perderà sempre più potere su di voi.
Sposa
amata, ogni giorno elargisco i doni più grandi. L’Umanità geme, perché vede
intorno a sé il dubbio crescere. La grande superbia, gradualmente, lascia il
posto all’insicurezza e il timore diviene angoscia. Vedo le mie creature
predilette smarrite e spaurite. Ho pietà di questa generazione, così debole:
elargisco doni, sempre più grandi, perché ognuno possa coglierne e godere. Non
ho dimenticato il mio popolo: lo sostengo e lo guido verso la meta più alta.
Dietro di lui verranno tutti gli altri popoli; la luce sarà per ogni uomo, la
gioia e la pace regneranno sulla terra, prima nei cuori, poi, diverranno gioia
universale e pace universale.
Piccola
mia, dillo e ripetilo al mondo, incredulo e pessimista: un futuro pieno di luce
ha preparato il Signore per il mondo, un futuro, quale mai l’uomo potrebbe
immaginare. Il passato non insegna, perché in esso non è mai avvenuto quello
che avverrà.
Il mondo
desidera la pace e la gioia; ebbene, Io, Io, Gesù, le concederò, piene.
L’Umanità si avvia verso l’era felice, sempre sognata e mai goduta. Questi sono
i tempi decisi e voluti dal Padre: il cambiamento sarà rapido e profondo, per
suo volere. Non l’uomo compirà il cambiamento, non è opera d’uomo quello che
sta avvenendo: è decisione Divina con la collaborazione umana.
Io ho
invitato tanti a collaborare con me, ho chiamato il mio popolo a divenire luce
per tutti gli altri che fino a questo momento sono vissuti nel buio
dell’ignoranza. Molti, però, del mio popolo amato si sono tirati indietro,
molti non mi hanno seguito: chi per pigrizia, chi per timore, chi per
incredulità. Ecco, allora, che mi sono scelto dei nuovi strumenti, dolci
creature, che ho permeato del mio Spirito: le loro labbra pronunciano le mie
parole, il loro cuore pulsa solo per me, la loro mente è solo al mio servizio. Con
queste creature, benedette, cambierò la faccia della terra: tutte le colonne
cadenti verranno rimosse e al loro posto ce ne saranno altre, solide e sicure.
Su di esse poggerà la Chiesa, nuova, bella e sfolgorante di luce e splendore.
Oggi la tribolazione in essa è massima: molte guide sono divenute cieche e
sorde; molti pastori hanno lasciato il loro gregge per seguire le vie del
mondo. Il veleno del nemico è penetrato in loro: hanno preferito le tenebre
alla luce, hanno ritenuto più confortevoli le vie larghe del mondo e troppo
angusta la mia.
Sposa
amata, questa loro scelta mi dà molto dolore: è immensa la mia passione, nel
vedere tante mie creature predilette volgermi la schiena, andarsene lontano da
me, senza neppure voltarsi indietro! Raduno attorno a me le mie, fedeli,
creature, quelle che dànno gioia al mio Cuore. Le ho scelte ad una ad una, le
ho chiamate con Amore ed esse mi hanno risposto. Queste sono già entrate nel
mio Cuore e vivono accanto a me ogni istante di vita.
Sposa cara,
questo posto di delizie non era per pochi, ma per tutti: ognuno aveva pronto il
suo posto. Gli uomini nel mondo sono miliardi e miliardi: ognuno ha la sua
destinazione in me, un luogo di delizie, dove condurre per sempre la sua
esistenza. Offro la grande felicità a chiunque si renda degno di possederla.
Non ho lasciato solo l’uomo a vagare in questo, grande, deserto che è divenuto
la terra. Ho mostrato, nel cuore, ad ogni uomo un grande giardino, bello, come
mai ce n’è stato uno simile e ho detto ad ogni, mia, creatura prediletta:
questo è il luogo da me scelto, voluto e preparato per ciascuno di voi. Qui
verrete, se vorrete. Servitemi con fedeltà, seguitemi con amore, obbedite alle
mie leggi, quelle che col mio dito ho inciso nel vostro cuore. Vincete la
vostra debolezza, affidandovi al mio Amore, lasciatevi condurre dall’onda soave
e vedrete tutti lo splendido incanto, preparato per i figli di Dio.
Sposa
cara, questo discorso l’ho fatto nel cuore ad ogni uomo, nessuno escluso. Al
mio popolo ho parlato come primo, agli altri popoli in seguito, perché voglio
riunire tutte le mie pecorine in un unico Ovile, curato da un solo Pastore. Io,
Io, Gesù, sono il buon Pastore che ama, infinitamente, le sue pecore, non si
stanca mai di cercare quella smarrita per ricondurla all’Ovile; lascia le altre
al sicuro per andare a prendere quella smarrita che rischia di essere divorata
dal feroce dragone, sempre all’erta, sempre pronto. In questo speciale momento
della storia le pecorine smarrite sono in gran numero; tutte le vedo, mentre si
aggirano nella foresta, tenebrosa, in cerca di acqua per dissetarsi, di cibo
per nutrirsi. Io offro a ciascuna la mia acqua, il mio cibo: chi se ne nutrirà,
anche se molto indebolita, per il lungo vagare, riprenderà forza e giungerà alla
meta splendida.
Piccola,
vedrai intorno a te accadere molti fatti, assai significativi; bada
d’interpretarli nel senso giusto: Io ti dono la luce adatta! Questi fatti
preannunciano ciò che deve seguire e nello stesso tempo ammoniscono sul
comportamento da tenere. Spiega a chi ti chiede spiegazione, illumina chi
ancora vaga nel buio dell’ignoranza, ma ha voglia di conoscere e migliorare.
Sposa
amata, si avvicina il grande momento, unico ed irripetibile: è un futuro
radioso che si prospetta a questa Umanità. Non temete, miei piccoli, non
abbiate tanta paura, quanta ne vedo nei vostri cuori: la paura viene dal mio
nemico, ma Io lascio che rimanga, perché essa induce all’umiltà, l’umiltà alla
contrizione e la contrizione spinge l’uomo ad invocare il perdono. Io, Io,
Gesù, voglio donare il perdono, voglio donare il perdono a chiunque me lo
chieda e mi prometta di voler risalire la china. Questo è il grande tempo
ancora della misericordia che, però, a fianco ha la giustizia: esse, come
sorelle, camminano insieme. Badi il mondo di scegliere la misericordia per non
incorrere nella rigorosa giustizia che è molto esigente!
Diletta
mia, è sorto questo, nuovo, giorno d’Amore per te. Godilo a pieno ed offrimi
ogni attimo. Opera per me: conducimi le anime dei piccoli, più piccoli, che ti
sono affidate; spingile, mia diletta, tra le braccia amorose che le vogliono
accogliere tutte per farle godere, pienamente!
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
20.11.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
miei, sta per entrare l’anno della grande luce, grande, come mai nel passato.
Pensate
che cosa accade, quando in una casa in penombra compare una grande luce: gli
occhi, abituati al buio, devono entrare in una nuova scena, nota ora in tutti i
suoi particolari. Molte cose nascoste divengono evidenti e molte meraviglie
vengono svelate. Potete pensare anche ad un giardino senza sole, lì, dove le
erbe ed i fiori sono tristi, per la mancanza di luce: le une ingiallite, gli
altri appassiti. I primi raggi, dolci e tiepidi, risvegliano un po’; seguono
gli altri sempre più luminosi: le piccole corolle si drizzano; la luce penetra
soavemente e le accarezza. In poco tutto è mutato: il paesaggio di prima è
diverso da quello che si presenta dopo e sembra che il mondo sia trasformato in
uno diverso. Quanti miracoli ha fatto la luce!
Ebbene,
la casa è la terra: essa è in penombra, per la nebbia del male e del peccato
che offusca il Cielo. In essa gli uomini camminano, inciampando e cadendo,
continuamente; a questa condizione, però, essi si sono quasi abituati: gli
occhi, abituati alla poca luce, sono ormai avvezzi al buio, pensano che la
realtà siano il crepuscolo ed il buio e non pensano più, ormai, ad una giornata
solare, perché ovunque, intorno, c’è la stessa scena. Gli uomini parlano tra
loro, si consigliano, si guidano, a vicenda: il cieco parla all’altro e gli
indica la strada; lo zoppo vuole fare da guida all’altro zoppo. Cadono entrambi
e non si trova più chi li rialzi. Un giorno, però, qualcosa cambia nel Cielo e
comincia a diffondersi un nuovo chiarore: il cieco vede un po’, poi, sempre
meglio e grida di gioia, perché finalmente può guardare lo splendore del Cielo;
lo zoppo sente le grida di gioia di colui che gli è vicino e si sforza di
mettersi in piedi: non ci riesce. Ma ecco che, alla nuova luce, tutti coloro
che l’avevano ignorato ora lo vedono bene e notano pure il compagno; corrono a
lui, lo aiutano, lo soccorrono, lo curano, lo sostengono, fino a quando anche
egli è in piedi e vede una realtà così bella, quale non aveva mai visto: canta
e salta, per la gioia, e benedice la luce che ha compiuto il grande miracolo.
Il giardino, del quale vi ho parlato, è sempre la terra; i fiori e le erbe sono
le anime. Le corolle sono piegate, per il peccato che infiacchisce e fa morire;
le erbe sono ingiallite, perché prive della luce. La luce, della quale parlo, è
quella dello Spirito Santo. Questo anno, che inizia tra qualche giorno, sarà
quello dello Spirito Santo, anno splendido di grazia, anno di doni immensi,
anno di splendore unico, come mai c’è stato. La terza Persona della Trinità
agirà con la sua, infinita, potenza e si farà conoscere sempre meglio. Grande
anno si apre per l’Umanità: le cose non saranno più le stesse; i cuori assopiti
si sveglieranno e gli spiriti avranno un nuovo sussulto di vita.
Figli,
amati figli, conoscerete ciò che per molto è stato nascosto: vedrete le grandi
meraviglie della Trinità. Voi siete attirati sempre più nel Cuore della
Trinità: come un potente magnete, vi attirerà a sé per mostrarvi il grande
Amore che ha per voi tutti e per ciascuno.
Figli,
amatissimi figli, ecco: si dispiega, meraviglioso, il vostro futuro, futuro,
deciso da Dio, preparato da Dio, voluto da Dio, realizzato da Dio nel corso dei
secoli e millenni.
Vi ho
detto in passato di non fare alcun progetto per il futuro: nessun progetto
umano ha realizzazione, quando ogni momento della storia viene preparato da
Dio. Sapete che la sua logica non è la vostra logica e le sue vie non sono le vostre:
quanto il Cielo dista dalla terra, il suo pensiero è distante dal vostro!
Abbandonatevi, quindi, tutti all’onda soave del suo Amore, esso vi conduce dove
desidera che tutti arriviate, ma non vuole operare, senza che lo vogliate! Non
ponete resistenza alcuna; l’oggi è ancora un pochino vostro, ma il domani,
sappiate, è tutto di Dio, progettato, programmato, diretto da lui. Per capire
meglio pensatevi dei bimbi piccoli che vedono la mamma preparare una grande
festa: ella si dà da fare, vi guarda e sorride, prosegue e tace. Il suo sguardo
vi basta per capire che sono splendide le cose, che sta allestendo, perché
immenso è il suo amore per voi. Non occorre chiedere e richiedere: se non
parla, significa che vuole farvi la più splendida sorpresa! Ebbene, bimbi cari,
attendete ancora un poco, davvero poco, poco e vedrete che sorpresa, bella,
meravigliosa: la felicità sarà tutta per voi!
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima