Opera
scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
18.12.97
Eletti, amici cari, i miei angeli sono pronti: per
ognuno di voi c’è un sublime dono in questo, grande, Natale. Accoglietelo con
gioia: proviene dal mio Amore.
Sposa
cara, sempre ho elargito doni al mio popolo; ma in questo tempo essi sono
ancora maggiori, sempre più grandi.
Piccoli,
il mio Cuore vi ama infinitamente e vuole che voi siate i miei capolavori. Il
processo per voi è iniziato già da molto: docili e mansueti, vi siete sottoposti
a me, fiduciosi e pieni di speranza.
Diletta,
Io, Io, Gesù, sono la speranza che non delude. I miei progetti per il mondo
sono di gioia e di pace. Certo, voglio vedere i miei amici abbandonati ed
umili: dove non ci sono abbandono ed umiltà non posso operare. Lo Spirito Santo
opera ogni giorno miracoli meravigliosi; ma spesso di queste cose, stupende,
l’uomo non parla e restano nascoste, mentre Io desidero che vengano alla luce
per edificare ed aiutare coloro che camminano nelle tenebre e non si decidono a
seguire il raggio guida che è nella loro vita.
Sposa
cara, certo che è grande la tristezza nel vedere molti che brancolano nel gran
buio, mentre la luce sta divenendo sempre più sfolgorante: sono anime tanto
care al tuo cuore, che ami teneramente. Sposa cara, il raggio diverrà sempre
più visibile, sensibile e ad esso si accompagnano altri doni che lo possono
rendere sempre più efficace. Occorre, però, che queste anime si destino dal
loro torpore, che reagiscano, presto. Guai se ogni dono viene rifiutato: chi
rifiuta i primi non riceverà neppure gli altri, che ho progettato di offrire!
Amata
sposa, siano più che mai fervide in questo tempo le preghiere, siano fervide e
continue da parte di voi, eletti, perché ogni uomo sia docile all’azione dello
Spirito Santo che vuole entrare in ogni cuore in questo, grande, Natale per
rinnovarlo e prepararlo ai grandi fatti che si snoderanno in rapida
successione. Com’è triste il mio Cuore, quando vedo che le grazie concesse non
vengono accolte, quando ogni dono, che il mio Amore elargisce, viene messo in
disparte oppure, addirittura, rifiutato in un tempo così conclusivo e
definitivo!
Amata
sposa, continuo ad operare con grande potenza, perché ogni uomo è immensamente
caro al mio Cuore e desidero per tutti la salvezza. Si lascino mutare le menti
dalla potenza dello Spirito; ognuno drizzi i suoi sentieri e lasci il peccato:
solo esso è grande sciagura, solo esso è rovina! Chiedo ad ogni uomo in questo
tempo di fare ogni sforzo, il massimo sforzo per rialzarsi, esaminando bene la
sua situazione. Il peccato si può lasciare; il peccato, figli cari, si deve
lasciare! L’uomo, che è affondato in esso, è privo della grazia, è come una
camera chiusa, nella quale il raggio di luce non può in alcun modo penetrare, è
come una camera blindata, nella quale neppure il suono può essere percepito.
Diletta,
l’uomo senza la grazia è come un cadavere: più tempo resta tale, più avanza la
decomposizione. Di questi casi nel mondo ce ne sono molti, anche intorno a voi,
anche nelle vostre famiglie. Ora lo Spirito entrerà, potente, in queste anime e
le scuoterà con forza; ma da loro dipende la risposta, solo dalla loro libera
volontà. Io, Io, Gesù, amo infinitamente il mondo ed ho progetti di pace e di
benessere per tutti; non voglio che la mia, sublime, creazione subisca una
grande rovina, per opera della stoltezza umana. Molti, sappilo, mia sposa, sono
i progetti di morte; Io, Io, Gesù, invece, ho progetti di Vita, ho progetti di
gioia e pace per il mondo. Chi si aspetta il male da me dimostra di non
conoscermi affatto: può un padre colpire il proprio figlio con lo scopo di
farlo soffrire? Non può accadere questo a me, Dio Amore, che veglio su ogni
uomo, come madre sulla culla del suo bimbo.
Sapeste
quanto siete amati! Ogni uomo non conoscerebbe mai tristezza – se solo un
pochino lo capisse – né solitudine né angoscia. Guardate ai piccoli bimbi: solo
per un attimo piangono, solo per poco si rattristano: bastano un sorriso ed una
carezza e già ritorna in essi la felicità.
Voi,
figli cari, voi, figli amati, quanti sorrisi ricevete ogni giorno, quante
carezze! Malgrado questo, passate gran parte del vostro tempo immersi nella
tristezza e non sentite dentro di voi il fuoco del mio Amore. Ebbene, vi chiedo
in questo Natale di divenire come bimbi accanto a me. Prendete la mia mano,
fiduciosi; non solo la mano vi offro, ma tutto me stesso. Siate docili e lo
Spirito Santo vi farà capire ogni cosa e la mia presenza in voi sarà sempre più
viva, sempre più percettibile.
Alcuni
mi dicono così: “Gesù, fammi sentire la tua presenza. Desidero vivere con te.
Desidero la tua amicizia.” Io rispondo, prontamente: solo questo desidero, non
altro. Voglio entrare in quel cuore, voglio sollevare quest’anima da ogni pena
ma, quando mi avvicino, la trovo chiusa. Non posso entrare, miei amati, se voi
non mi aprite le porte.
Cosa
intendo dire con questa espressione, se non che voi siate disposti a lasciare
il vostro egoismo per seguire le mie Leggi, che troppi hanno abbandonato?
Mi è
amico, mi è fratello colui che fa la mia volontà, colui che fa ogni sforzo per
accogliere in sé la mia parola. Non chi mi chiama senza mente e senza cuore mi
possiederà, ma solo chi farà le opere che Io voglio, e seguirà il sentiero, che
Io indico. Chi rimane affondato nel suo peccato assomiglia ad un uomo che
rifiuta di nutrirsi, pur avendo accanto a sé una tavola ben imbandita. Il
peccato occlude ogni possibilità di penetrazione della mia grazia, della mia
luce. Chi ha l’abitudine di commettere peccati gravi, costui in essi perirà,
perché la rovina giungerà immediata e non avrà neppure il tempo di dire:
“Signore, perdono!”
Sposa
amata, questo è il tempo delle più grandi grazie, questo è il tempo della mia,
infinita, misericordia. Ognuno le cerchi, le invochi: le otterrà! I miei angeli
sono pronti in ogni angolo della terra e attendono solo il mio segnale; stanno
ripulendo la terra del suo, grande, marciume: deve essere, presto, un giardino
irriguo e profumato. Vivi in letizia, sposa cara, e servimi con amore.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
18.12.97
La Mamma parla agli eletti
Figli
cari, Gesù torna a regnare sulla terra. Questa è la buona novella che
annunciano i Cieli; questa la grande notizia che ripete la terra. Questa fa
tremare le montagne e fremere i mari.
La luce,
un giorno di venti secoli fa, venne a vivere sulla terra; figli cari: Dio Uomo
apparve agli occhi di uomini che ebbero questa, immensa, felicità ma non la
capirono. Ben pochi compresero che Gesù era il Messia, il Figlio di Dio
incarnato: solo coloro ai quali lo Spirito lo rivelò. Venne, quindi, a vivere
il Verbo di Dio in mezzo agli uomini; ma essi non lo riconobbero all’inizio.
Solo quando lo Spirito parlò chiaramente loro, solo in quel momento si aprì la
mente e le scaglie caddero dai loro occhi.
Ebbene,
miei piccoli, ora sta accadendo qualcosa di altrettanto grandioso; ma non
avverrà più che alcuni capiscano ed altri non capiscano. Tutti capiranno,
tutti, indistintamente, riconosceranno Gesù che non verrà più nel
nascondimento, ma ben visibile agli occhi di tutti e non sarà Re in incognito,
ma regnerà sulla terra, come regnarono Davide e Salomone: finalmente, regnerà
la giustizia, finalmente la pace, finalmente l’uomo amerà l’uomo, il fratello
benedirà il fratello; le creature della terra non saranno più in lotta fra di
loro né l’uno vorrà togliere mai la vita all’altro per nutrirsi, ma, come
agnelli mansueti, tutte vivranno insieme, mutando, però, alcune abitudini e
costumi.
Figli cari,
il Cielo sopra di voi sta stillando rugiada e la terra se ne sta impregnando
tutta. Questa, sublime, rugiada farà germogliare i semi santi, che in essa vi
sono, e da essi uscirà un dolce germoglio, mentre gli angeli del Cielo
porteranno via, ad uno ad uno, i semi guasti e velenosi per gettarli nel fuoco
purificatore.
Figli
cari, guardatevi bene attorno: gli angeli sono all’opera, perché hanno ricevuto
il comando Divino: “Raccogliete. Ammassate tutto ciò che è impuro ed indegno,
perché la terra deve splendere come una casa lucida e profumata. Essa deve
accogliere il Re dei re, il Re, eterno, che viene, che torna non come dolce
infante, non come inerme piccolo che tende le manine a tutti; viene con la
potenza del Re che vuole instaurare il regno di gioia e di pace ed offrirlo ai
sudditi fedeli, vuole anche, però, liberare il pianeta da ciò che ha provocato
tanta rovina e tanta distruzione.”
Piccoli,
gioite, perché ogni giorno il Cielo fa piovere grazie in grande quantità,
delizie sublimi che preparano l’Universo al grande momento, ormai, assai
vicino. Il vostro cuore sia in festa, ma anche all’erta: il nemico non riposa e
non tollera il fatto di perdere il suo potere sugli uomini. È vicina ormai la
sua sconfitta, definitiva: il marciume, tutto il marciume, che vedete intorno,
scomparirà rapidamente, perché l’ordine Divino è quello di fare in fretta, in
fretta, senza perdere un solo attimo.
Figli,
siate sempre con la mente volta a Dio, col cuore nel suo Cuore, con l’anima
piena di devozione, perché il grande Signore ha già annunciato il suo ritorno e
perché ognuno lo tenga ben a mente lo fa ripetere, continuamente, dal Cielo
fremente di felicità, dal vento soave che lo percorre, dalle piccole ed umili
creature che cantano la loro gioia di vivere.
Piccoli,
sia gioia il vostro risveglio, sia gioia ogni attimo della giornata, sia gioia
la sera, quando posate il capo stanco sul cuscino. Vi aspettano tempi di gioia.
Vi aspettano tempi d’immensa felicità! Siate servitori fedeli che non si
lasciano sfuggire neppure una sola occasione: siate tutti di Gesù, per Gesù,
con Gesù. Chi è nella tribolazione alzi il capo, perché la sua liberazione è
venuta. Chi è nel dolore si consoli, perché esso si tramuterà in gioia. Chi è
già pronto con l’abito della festa attenda il segnale che verrà dal Cielo,
attenda l’angelo accompagnatore.
Vivete
lieti, perché questo è il gran tempo, promesso dagli antichi e nuovi profeti.
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima